BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

Pittella e i corsi serali di comicità inconsapevole

21 Dicembre 2014 Criticarium Itaglia europatia, psico-dramma, quelli-del-PD, strenzi, supercazzole

Il Pittella c’è già capitato tra i coglioni (intendo tra le palle). E’ uno della Pattumiera Democratica e, in più, radicato nella UE con tutta la carica di PUDE (partito unico dell’euro) che ne consegue, oltre ad essere infarcito di un europeismo lercio quanto basta.

Noi qui ne abbiamo parlato in Pittella (europiddume) e la vongola, tanto per dire: insomma, la volontà di celebrare le gesta eroiche dei fanfulla piddini ed europiddini durante il semestre UE a presidenza taliana l’abbiamo dimostrata. Si fa nuovamente vivo, il Pittella, con un tweet esilarante che riesco a giustificare solo pensando che il piddino possa frequentare, anche a sua insaputa, un corso serale di comicità inconsapevole.

pittellacomico

 

strenzate domenicali: ecco come ripartirà l’Italia

21 Dicembre 2014 Criticarium Itaglia strenzi, verso-il-default

Strenzi, fatti da una parte che sei un’anomalia catastrofica. Con te in giro tutto diventerà merda che cola.

strenzi

aquile del PD in azione: il picernile

21 Dicembre 2014 Criticarium Itaglia della-confutazione, quelli-del-PD, strenzi, supercazzole

Si ok, questa è davvero sporca. Perché anche un babbuino due cosette d’economia le sa e mai avrebbe avuto la sfacciataggine di dire stronzate di tal fatta. Ma la Picierno è altra cosa – cosa, appunto. La faccenda è anche vecchia e sepolta, come può essere vecchia e sepolta una vigliaccata come quella degli 80 euri, già ampiamente dibattuta qui sul BLOZ.

Ma sto facendo pulizia, tolgo pidocchi e piattole dalle noterelle che m’ero fatto a suo tempo. E quando m’è capitata la picierno con la bestialità del 15% di aumento dei consumi, indotto dagli 80 euri con cui lo Psico Dramma ha comprato consenso, be’, mi sono detto che il piciernile (così era stato definito in rete quel 15%, in relazione ai decili e quartili usati in statistica) andava divulgato (chissà che qualche piddino, i più evoluti fra loro, riesca anche a capire a cosa ci si sta riferendo: è un rischio che corriamo consapevolmente).

Notate l’aquila quando dice che le cose bisogna “studiarle“. Altra aquila, anzi, capra morettiana, sempre della Pattumiera Democratica, s’era involata con l’hashtag #studiarefabene per poi spiaccicarsi al suolo irresistibilmente attratta dall’ignoranza. C’è niente di più oltraggioso?

lassù, in via Monte Piana al 32

20 Dicembre 2014 Cadore - Dolomiti dolomitando, dolomiti, sentieri

Spendendo neanche una goccia di sudore. Tutta in artificiale. La salita al Monte Piana, a fianco di quel “diavolo” di Mauro. E lassù ad aspettarci, in via Monte Piana al 32, a 2.205 m sul livello del mare, quell’angelo di Lucia, sua moglie. E m’è parso di far visita a due guardiani del faro, un faro che getta quotidianamente luce su una corona di monti di indicibile fascino e sottilissima bellezza.

E mi sono convinto che la straordinarietà di questa scelta di vita non sta tanto nel vivere, come fieri uccelli rapaci, in questo nido dolomitico, quanto nello scendere ogni giorno a valle, a Misurina. Perché se la figlia Chiara frequenta l’università, Sofia va a scuola tutti i giorni a Cortina, e il “diavolo” ce la porta e poi va a riprendersela quand’è l’ora. Ci si fa l’abitudine, dicono loro. Però un po’, per farlo, per vivere lassù tutto l’anno, affrontando qualsiasi condizione meteo, bisogna esserci tagliati.

Ma la salita, su quei cinque chilometri di strada che da Misurina s’arrampicano fino a Monte Piana, non è andata male. Strada bianca, nel senso di innevata: pochi centimetri (per ora), un materassino di neve, ma quel che basta per far diventare la strada una pista da slittino. Il bello è stato scendere, quando tutto ciò che è al di là della strada ti sembra precipitare, e il fondovalle ti appare come una gigantesca bocca aperta, pronta ad accogliere tutto ciò che dagli scoscesi pendii dovesse svincolarsi.

Mi sono fidato delle catene, un paio dietro, ma soprattutto mi sono fidato del “diavolo” e della sua consolidata consuetudine al pendolarismo su quelle incerte pendenze. Così, un po’ pregando, un po’ ridendo, un po’ sperando, ci siamo lasciati alle spalle il faro, quel meraviglioso maniero, per avviarci verso la terra degli uomini.

Ah, me ne stavo quasi dimenticando. Quel faro, la dimora di quei quattro, assolve anche – quando viene aperto al pubblico – alla funzione di rifugio alpino: è il rifugio alpino maggiore Angelo Bosi al Monte Piana. E al pubblico verrà aperto dal 26 dicembre al 6 gennaio (e dopo durante i fine settimana: 0435-39034 ; qui altre informazioni).

(mi son detto: perché una scelta di vita così radicale – vivere a 2.200 m di quota per tutto l’anno, pur nel terzo millenio con tutte le “corazze tecnologiche” a disposizione – non è stata ancora “indagata” da qualche giornalista per farne un bel pezzo da pubblicare nell’universo mondo?)

(cliccare per ingrandire)

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Achille Da Pra Giazin, detto signor picche, e la strada franata a Lozzo di Cadore

20 Dicembre 2014 Botanico Palazzo la-parola-ai-lozzesi

Dal Corriere delle Alpi del 18/12/2014, fra le lettere:

Lozzo di Cadore

Nessuno libera quella strada franata

Sono proprietario di un piccolo appezzamento di terreno in località Riva delle Vacche, che dista cinque minuti da dove abito, percorrendo un sentiero che su ordinanza del Comune di Lozzo di Cadore è chiuso per frana da novembre 2013. Le frequenti nevicate dell’inverno passato hanno sradicato e spezzato delle piante. Va via la neve e mi reco in Comune per chiedere l’apertura del sentiero, perchè devo andare a fare la legna. Risposta: «Non è compito nostro, deve intervenire la Provincia».

Ho compiuto 84 anni, per tre mesi ho percorso la strada nazionale per poi salire su un irto pendio coperto di sterpaglie e cespugli, arrivando sul posto dopo una mezz’ora e anche parecchio stanco. Passa un po’ di tempo e mi reco di nuovo in comune per chiarimenti, risposta sia dal sindaco che dal vice e dall’ufficio tecnico: «abbiamo telefonato, stiamo telefonando…». Ma a chi? Ritorno di nuovo per sapere se ci sono novità, risposta: picche.

Sono trascorsi 14 mesi dalla chiusura e sta arrivando di nuovo l’inverno. Giorni fa mi sono recato allo sportello dell’Ufficio Tecnico per l’ennesima volta, per un chiarimento e per una risposta concreta. La risposta: ancora picche, non ci sono i soldi per l’apertura. Ragazzi qui si gioca a tresette, ora mi trovo delle piante da tagliare e la legna da condurre a casa per l’inverno: cosa stanno aspettando i soldi o la neve? Per ora chiudo, non sono sindacalista né politicante, se ne lavano le mani. Cittadini Lozzo sta morendo, è vero?

Achille Da Pra Giazin, detto signor picche

 

esuberi in Provincia: PD, Pattumiera Democratica! Più che un cambio di passo è stato un cambio del cazzo

20 Dicembre 2014 Politica nostrana belluniadi, belluno-autonoma, provinceide, psico-dramma, quelli-del-PD

Il PD – Pattumiera Democratica – ha corso in lungo e in largo per la provincia per cercare di diffondere la convinzione che, grazie ai servigi della Pattumiera medesima, si fosse giunti ad acquisire qualche forma di autonomia.

I pattumieri poro-democratici si sono lungamente spesi nello starnazzamento del detto – la nostra Autonomia è legge, così stava anche scritto sulle locandine che pubblicizzavano il tour piddinocratico. Di queste performance pattumiere dicevo a suo tempo:

[…] Qui il piddinolaqualunque, fatta l’Autonomia uguale alla lunghezza lineare di un metro, s’incarica di illustrare l’immenso spazio che intercorre tra due o tre millimetri. Ed è spazio tanto immenso che il piddino vi si perde. Ogni millimetro conta, sia ben chiaro, ma si chiama millimetro, non metro. Più che un cambio di passo, parrebbe essere un cambio di fesso.

Oggi, di fronte ai 126 esuberi che colpiscono mortalmente l’ente provinciale e alla evidente volontà di destrutturare ciò che era la Provincia – e tutti i servizi al cittadino che vi sono ancora connessi – si capisce che la volontà fa capo al PD – Pattumiera Democratica – e che più che un cambio di passo s’è trattato, senza alcun dubbio, di…

un cambio del cazzo!

cambiodelcazzo

 

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