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Frattini racconta il terribile strappo tra Berlusconi e Gheddafi

26 Agosto 2011 Criticarium Itaglia basta-casta, bastardos, il-parlamiasma

Frattini è un altro che, da subito, bisognerebbe mandare a drizzare banane in Africa. Il nulla è più pieno di Frattini. Ho fatto fatica a scrivere queste due righe, almeno finché non ho smesso di piangere.

Il ministro degli esteri ha provato, in una intervista ad Avvenire, a spiegare i…  sentimenti che prova oggi il presidente del Consiglio nei confronti del rais libico:

Lo “strappo” tra Berlusconi e Gheddafi è stato “terribile”: il premier considerava Gheddafi un amico e poi l’ha visto uccidere donne e bambini“.

All'”amarezza” è subentrato lo “sdegno”, spiega Frattini. “Lo strappo è stato terribile: l’amicizia si è trasformata in rabbia”, ha aggiunto.

Capisco che l’intervista era per i lettori dell’Avvenire, che sono adusi a bersi tutto, ma proprio tutto quello che gli si dice. Che il ministro vesta d’ordinanza una faccia da tolla è altrettanto noto. Ma un minimo di contegno, suvvia!

Odi frusciar le banconote (Brancher, pregiudicato si trastullerà con 160 milioni)

26 Agosto 2011 Autonomia, Criticarium Itaglia autonomia, belluno-autonoma, della-crisi, il-parlamiasma

Noi ne siamo interessati, forse. Quando lo Stato ha intravisto le prime frange di secessionismo genuino, quello dei vari referendum nei quali gente vera ha espresso veramente la voglia di cambiare regione o provincia, ha posto mano attraverso la lucida mente del candido Brancher ad un intervento teso a gettare alcune ossa da rosicchiare agli inquieti cani-secessionisti (il cosiddetto fondo Brancher).

Per gestire la menata il Governo ha messo in piedi l’Odi, che abbiamo già visto su qualche delibera comunale con la quale il nostro comune delega Auronzo a bla bla bla.

Vuoi vedere che adesso, con la storia infinita di questa “manovra d’agosto” che ci costringerà a tirare per un bel po’ la cinghia, salta anche il fondo Brancher? Già ci stavamo preoccupando di dove sarebbero finiti i soldi, in ragione del fatto che l’uomo non è proprio un Santo (vedi articolo sul FQ). Ma qualcosa, contavamo, si sarebbe arrivato alla fin fine. E adesso?

La conclusione raccapricciante cui giunge L’Espresso è che l’operazione, presieduta da Brancher che è anche presidente della commissione che valuterà i progetti,  avrebbe come obiettivo: “allevare una corte di politici locali, che si segnalano per il convinto appoggio a mostruose speculazioni edilizie.”

Conclusione leggermente forzata ma … assolutamente plausibile. Su con le antenne, tutti, perché corriamo il rischio che facciano credere alla gente che ci hanno aiutati, quando invece era la solita prodromica spalmatina di vaselina.

Secondo il settimanale L’Espresso Berlusconi e Tremonti hanno firmato un decreto per la nascita di un ente parastatale: l’Organismo di indirizzo (Odi) per la tutela e la promozione di progetti per i comuni del Nord. Alla presidenza nominato il deputato ed ex ministro Aldo Brancher, condannato poche settimane fa in via definitiva per ricettazione e appropriazione indebita

Altro che crisi. I soldi per la Casta della politica ci sono sempre, almeno stando a quanto rivela l’ultimo numero in edicola del settimanale l’Espresso: 160 millioni di euro sarebbe la somma destinata dal governo alla creazione di un nuovo ente parastatale, la cui presidenza e direzione sarebbe affidata ad Aldo Brancher. Cioè il deputato del Pdl condannato in via definitiva per ricettazione e appropriazione indebita proprio all’inizio del mese di agosto e di recente tirato in ballo anche dall’imprenditore Di Lernia nello scandalo delle tangenti per l’assegnazione delle commesse di Enav e Selex.

“L’ente – scrive il settiminale – si chiama Odi (Organismo di indirizzo) ed è stato istituito il 14 gennaio 2011 con un apposito decreto firmato nientemeno che da Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti.” Richiamandosi a una norma “nascosta” nella finanziaria del 2010 (l’articolo 2, comma 107, lettera h’), il presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia “autorizzano – continua L’Espresso – la spartizione di 160 milioni tondi entro la fine di quest’anno. I soldi sono destinati ai soli comuni veneti e lombardi delle fasce di confine con Trento e Bolzano”, per frenare “la mini-secessione dei centri di montagna che progettavano di abbandonare le regioni padane per entrare nelle ricche province a statuto speciale”. Il tutto viene a galla proprio ora, nei giorni in cui si discute delle modifiche alla monovra che mette pesantemente le mani nelle tasche degli italiani.

Alla presidenza dell’Odi, il nuovo ente che si occuperebbe di “fissare gli indirizzi per distribuire i soldi ai Comuni”, ma anche a capo della “Commissione di approvazione dei progetti che valuta concretamente quali giunte beneficiare e con quanto denaro” – rivela il settimanale – Berlusconi avrebbe deciso di mettere Aldo Brancher. L’uomo che è stato anche uno dei Ministri con il mandato più breve della storia: nel giugno dello scorso anno ebbe la delega per l’attuazione del federalismo. All’epoca era sotto processo per i fatti relativi alla scalata Antonveneta e si avvalse della legge sul legittimo impedimento per non presentarsi in udienza. Solo dopo molte polemiche e la censura del Capo dello Stato Giorgio Napolitano Brancher si era dimesso, il 5 luglio dello scorso anno, esattamente 17 giorni dopo la sua nomina.

L’obiettivo dell’operazione sarebbe, secondo l’Espresso, “allevare una corte di politici locali, che si segnalano per il convinto appoggio a mostruose speculazioni edilizie.”

Quel grido da Belluno: «Autonomia o morte» (nostra o dello Stato ladrone?)

26 Agosto 2011 Autonomia autonomia, belluno-autonoma, trentino-alto-adige

Su Belluno Autonoma Dolomiti Regione, una intervista a Diego Cason sulle prospettive future legate al movimento per l’Autonomia della nostra provincia.

Riproponiamo qui il testo dell’intervista che Diego Cason ha rilasciato a Zenone Sovilla dell’Adige,  apparsa sul numero del 25 agosto 2011.

«Per la nostra provincia ormai è questione di vita o di morte; ma sono convinto che anche Trento e Bolzano sarebbero rafforzate significativamente in una regione che, aggregando anche Belluno, vedrebbe riunite le tre entità territoriali delle Dolomiti. E tutto a costo zero, perché noi non chiediamo più soldi ma di poter gestire direttamente quanto ci viene destinato oggi da Stato e Regione».

Diego Cason, sociologo, è una delle anime del movimento «Belluno autonoma, Dolomiti regione», che in un paio di mesi ha raccolto ventimila firme per un referendum, in sintonia con l’articolo 132 della Costituzione, che chieda il trasferimento della provincia dal Veneto al confinante Trentino Alto Adige. Sulla scorta del fermento popolare, è arrivato il sostegno trasversale delle istituzioni rappresentative, fino al voto quasi unanime (solo la Lega si è spaccata) in consiglio provinciale per il via libera all’iter in Cassazione. […]

Che cosa andrete a spiegare? «Ascolteremo gli altri e illustreremo le nostre ragioni; ma  insisteremo anche sul concetto che l’unità dell’area dolomitica sarà sempre più, per tutti, una fonte di energia davanti ai rapidi processi globali che aumentano la pressione e i rischi socioeconomici per territori complessi quali sono Trento, Belluno e Bolzano. Vogliamo anche chiarire che non intendiamo assolutamente interferire, contestare o levare nulla alle altre due province, cui riconosciamo pienamente il diritto all’autonomia speciale. Non pretendiamo né uno statuto identico né un analogo  trattamento economico. Fatte le varie ponderazioni, nel bilancio rimane un gap di circa 600 milioni di euro l’anno, ma a noi non serve colmarlo, quel che conta davvero è poter decidere sui trasferimenti di quel miliardo e 200 milioni di euro di cui sono già titolari i bellunesi (il cui reddito pro capite medio, peraltro, non si discosta dai livelli delle due province vicine)». […]

Quali sono i limiti dell’attuale architettura?«Molti. Se Trento ha piena potestà di indirizzare secondo le reali esigenze del territorio i suoi cinque miliardi e mezzo in bilancio, da noi non è affatto così: quei fondi pubblici vengono usati sulla base di leggi scritte altrove, dallo Stato e dalla Regione Veneto, secondo criteri che rispondono ai bisogni e a logiche tipicamente di pianura. È una stortura devastante che si replica nella gran parte delle zone montane d’Italia, che sono il 74% della superficie nazionale».

E se alla fine il referendum provinciale non fosse concesso? «Un’altra opzione sarebbero referendum comunali a catena (oltre ai tre comuni ladini storici e ai germanofoni di Sappada, anche Lamon e Sovramonte hanno già votato per lasciare il Veneto, ndr). Naturalmente speriamo di non dover arrivare a queste scelte estreme, ma ormai siamo arrivati à la guerre comme à la guerre: è in gioco la sopravvivenza dei territori, ci sono interi paesi che stanno scomparendo e noi non intendiamo morire senza farci sentire».

(leggi tutto)

il diavoletto e ‘Lollipope’

25 Agosto 2011 Criticarium blozzando, chiesa-vaticano

Ogni tanto il diavoletto si fa sentire. Voleva parlare della GMG, dell’8 per mille, dell’ICI che la chiesa non paga allo stato italiano. Gli ho fatto leggere “Lollipope” su Spinoza. Per un po’ me ne sono liberato.

 

Ratzinger ha parlato di fronte a una folla adorante. Un discorso franco.

Accorsi circa due milioni di fedeli. Cifre altissime per un papa vivo.

(Come sono fortunati i bambini somali: in Spagna hanno speso ben 55 milioni affinchè il Papa potesse pregare per loro)

Assoluzione dell’aborto e remissione della scomunica per tutti i partecipanti al pellegrinaggio in Spagna. No amore, Formentera non vale.

Ratzinger è stato interrotto dalla pioggia, poi il vento gli ha strappato via il berretto. Da millenni Dio non era così chiaro.

Il Papa ha mostrato un’ampolla con il sangue di Wojtyla. Il piccolo segreto della sua fantastica sangria.

Benedetto XVI ai giovani: “Saldi nella fede”. Approfittatene!

L’appello del pontefice: “Non abbiate paura del futuro”. Lo abbiamo già battuto, in passato.

Rinviato di un giorno l’incontro tra la suora in clausura da 84 anni e il pontefice. Avevano sottovalutato i tempi della ceretta.

Bimbo malato chiede al Papa: “Perchè se Dio è buono esiste il cancro?”. È un’eredità delle religioni precedenti.

Un bambino malato ha chiesto a Ratzinger come Dio possa permettere il cancro. “Se aspetti qualche mese potrai chiederlo direttamente a lui”.

Monsignor Mogavero: “Questi giovani sono i veri rivoluzionari”. Dove li brucerete?

Numerosi i pellegrini colpiti da malore. Capita, se ti bevi qualunque cosa.

Tra i vari gadget spunta un leccalecca con il volto di Benedetto XVI. Per le sessioni di allenamento.

Per la Gmg 2013, Ratzinger dà l’appuntamento a Rio de Janeiro. In Sudamerica ritroverà tanti vecchi amici.

Laudadio alle prese con ‘sti delinquenti di senatori

25 Agosto 2011 Criticarium Itaglia basta-casta, bastardos, il-parlamiasma

Max Laudadio conduce su Radio2 la trasmissione Attenda in linea.

Luciano, un ascoltatore, parlando al telefono durante la trasmissione dice queste cose, riferendosi ai costi della politica ed in particolare alle polemiche sui ristoranti di Camera e Senato a prezzi ultrascontati: «Ho letto con sdegno quello che succede a quei signori, che guadagnano 15mila euro e possono mangiare il filetto a 7 euro»

Laudadio risponde: “È una cosa folle, certo” – “Se almeno ‘sti delinquenti facessero il proprio lavoro, ma non lo fanno”.

Schifani, presidente del Senato scrive una sdegnata lettera al direttore generale della RAI Lorenza Lei: “Il servizio pubblico non può denigrare le Istituzioni”. “Non posso consentire che la pur comprensibile critica di alcuni aspetti di quelli che ormai vengono comunemente chiamati costi della politica trascenda in espressioni indiscriminatamente oltraggiose, tanto più da parte di un professionista del servizio pubblico”.

da Letteraviola:

Quando tocchi il nervo scoperto, i costi della politica, la Casta va in escandescenza e chiede sangue. In questo caso il sangue è quello  di Max Laudadio, Radio2, in queste ore nel mirino del presidente del Senato, Renato Schifani, che chiede la sua testa direttamente al presidente della Rai, Lorenza Lei. […]

Per Schifani quelli di Laudadio sarebbero «epiteti ingiuriosi», e avrebbero indignato anche altri parlamentari: “Anche a seguito di preoccupate segnalazioni pervenutemi da diversi Senatori – ha aggiunto il presidente del Senato – ritengo doveroso portare alla sua attenzione un passaggio della trasmissione radiofonica diffusa questa mattina nella quale un privato cittadino, con toni ironici ma pacati, criticava il prezzo dei pasti consumati in un ristorante riservato a parlamentari. E Laudadio commentava tra l’altro: “se ‘sti delinquenti facessero il loro lavoro, sarebbe tutto a posto, il problema è che non lo fanno, capito?”. Non intendo entrare nel merito della questione, sulla quale ho già avuto modo di intervenire con fermezza. Ma come Presidente del Senato è mio dovere stigmatizzare e respingere a tutela della dignità e dell’impegno di tanti parlamentari le espressioni usate oggi nella trasmissione”

Il presidente della Rai, Lorenza Lei ha subito recepito il messaggio di Schifani e  ha annunciato provvedimenti contro Laudadio.

La RAI sta in piedi anche in virtù del canone che viene pagato dai cittadini. E’ quindi corretto che taluni conduttori, assumendo in sé le parti di molti italiani, si possano esprimere come questi italiani farebbero se fossero al loro posto. Definire quindi in questo caso i senatori, ed in genere i parlamentari come « ‘sti delinquenti», in ragione di tutti i fatti che pian pianino vengono portati a conoscenza della rete dei cittadini, risulta legittimo. Così stabilito e deliberato, si incoraggia Laudadio a continuare a rappresentare degnamente gli italiani (Lei permettendo).

Con 3 bus ‘trentini’ si otterrebbe il pareggio di bilancio della provincia di Belluno per il 2010.

24 Agosto 2011 Autonomia, Criticarium autonomia, cronache-relativistiche, fanta-belluno, trentino-alto-adige

Giampaolo Bottacin, in occasione della protesta messa in atto davanti all’hotel Ferrovia di Calalzo di Cadore che ha chiamato in causa il trio Bossi-Calderoli-Tremonti, aveva chiarito quanto segue:

[…] «Abbiamo bisogno di mantenere 23 milioni di euro di trasferimenti. Perchè la nostra spesa corrente fino al 2009 era di 44 milioni di euro, ma quest’anno le entrate correnti hanno raggiunto solo i 29 milioni di euro. E noi abbiamo spese obbligatorie per legge di 37 milioni di euro». Morale, la Provincia di Belluno è già in rosso di 8 milioni con i tagli attuali.

«E noi contribuiamo con un attivo fiscale di 700-800 milioni all’anno ai bilanci dello Stato. Come faccio a spiegare ai miei cittadini che non posso garantire i servizi essenziali a causa di un debito pubblico che non hanno causato loro?».

Non è chiaro a quanto salirà il “rosso” in seguito alla seconda tranche di tagli prevista dalla manovra di agosto. Di certo, con i primi, siamo già in rosso di 8 milioni.

Sapete dove va a spendere la Provincia di Trento 9 milioni di euri? Nell’acquisto di 3 minibus a idrogeno:

[…] È di ieri la notizia della spesa, deliberata dalla Giunta provinciale, di 9 milioni di euro per l’acquisto di 3 minibus, da 18 posti, con alimentazione a idrogeno. I veicoli sono destinati al servizio navetta durante i mondiali di sci nordico della Val di Fiemme, nel 2013.

Capito? Sveglia! coglioni.

 

 

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