BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

avvistamento degli esponenti di governo del 30 agosto

31 Agosto 2011 Criticarium Itaglia bastardos, bossi, della-crisi, il-parlamiasma, tremonti

E’ confortante sapere che ci sono agenzie che ti avvisano quando Napo capo fa gli auguri per la fine del Ramadan, quando Bossi dice che “non permetteremo che tocchino le pensioni”, quando qualche giorno dopo dice “abbiamo toccato le pensioni ma solo quel tanto che basta”, quando la Ubi banca vende i titoli di debito italiani. E’ confortante sapere che ci sono agenzie che riescono a geolocalizzare i dis-onorevoli negli ultimi scampoli d’estate.

GOVERNO/CRISI: ‘AVVISTAMENTO’ DEL 30 AGOSTO

(ASCA) – Roma, 30 ago – Giorno per giorno, gli ‘avvistamenti’ degli esponenti del governo piu’ rappresentativi – dato il periodo di emergenza economico-finanziaria (presidente del Consiglio e ministri) – chiamati a trovare in fretta soluzioni adeguate per arginare la crisi.

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e’ ad Arcore. [sta mettendo a punto il Bunga-bunga Resort]

Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e’ a Lorenzago di Cadore (Belluno). [si è chiuso in baita, da solo, e si sta ingozzando con la soppressa che non gli hanno lasciato mangiare all’ultima (sobria cena]

Il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli – fanno sapere dal suo staff – oggi era Roma al ministero. [in Cadore quest’anno non ha potuto divertirsi “scarrucolando” al parco solare di Loreto: si è fatto montare due modellini in scala 1:1, uno a Roma e uno a Monza]

Il ministro per le Riforme, Umberto Bossi, e’ a Gemonio (Varese). [si è ritirato per qualche giorno con la scorta di ciappi che gli ha dato Berlusconi all’ultima riunione al Bunga-bunga Resort]

Il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, non si trova nella capitale. [è a mangiare speck con Durni e Dellai che sperano in un suo ravvedimento per avere un trattamento di favore dalla manovra bis]

Nessun appuntamento odierno in agenda per i ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro, Paolo Romani e Maurizio Sacconi. [visto che in questo periodo problemi riguardanti lo sviluppo economico ed il lavoro non ce ne sono, si stanno divertendo al mare a caccia di meduse]

Lozzo di Cadore Dolomiti (due anni dopo)

31 Agosto 2011 Botanico Palazzo, Turismo e dintorni dolomiti, iniziative-turistiche, lavori-pubblici, noi-ladini, promozione-turistica, sviluppo-montagna, turismo-alpino

C’è sempre qualcuno che è più avanti degli altri. A Lozzo c’è forse chi è un po’ più indietro. A rigore, non è la stessa cosa.

La maggioranza ha dimostrato, in più occasioni e in vari campi dell’umana esistenza, di essere più incline alla contemplazione passiva che al vigoroso interventismo, salvo quando si tratta di deliziare la popolazione turistica e valliva con i concerti estivi, sia in tonalità maggiore che minore, e quando si trasforma in quella spietata macchina di propaganda che ha, nel bolcom, la sua arma di ineguagliabile potenza espressiva (l’ultimo numero, il “primatino”, celebra gloriosamente il primato cadorino nella raccolta differenziata: a breve dettagli).

Giunge ora, a svegliare i pastorelli mestamente addormentati, l’argentino suono del campanellino agitato dalla minoranza di Per la Gente di Lozzo. Appena scioltisi dal torpore, i pastorelli potranno accogliere in sé la novella proposta, in forma di mozione, in modo da fungere per essi da tiepido impegno, tuttavia scritto nero su bianco, a futura testimonianza.

E dopo l’impegno richiesto a favore della nostra minoranza ladina e quello da tributarsi alla rinascita della biblioteca comunale, qual è stato questa volta l’ardire di Per la Gente di Lozzo? No, non è una rivoluzione, niente che la giunta non possa capire ed eventualmente fare: trattasi di una installazione di pannelli col compito di fungere da accoglienza e promozione turistica per il nostro paese, un “pezzo forte”, questo della promozione turistica, della vision di questa maggioranza.

Poco più di un anno fa, in tema di cartelli, tabelloni o pannelli che dir si voglia,  avevo scritto questo articolo le cui righe finali esprimevano il seguente augurio:

Un augurio mio personale: che il sindaco di Lozzo, il meno dolomitico di tutto il Cadore (in virtù dei natali in terra pugliese), possa giungere per primo alla installazione del cartello. Sappia da subito però che qui siamo in terra ladina e, quindi, oltre a dolomitico dovrà comparire anche ladin.

Ma l’esigenza di realizzare due bei pannelli che suggellassero la nostra appartenenza ladina e dolomitica, e  che fungessero contemporaneamente anche da promozione turistica,  era traboccata due anni fa.

Un solo grande rischio si corre: che nel tentativo di porre rimedio a questa mancanza (può un paese che vuole “darsi al turismo” mancare di un gioioso e beneaugurante cartello d’accoglienza o di ringrazievole commiato?), la giunta non perda a metà lo slancio innovatore e si produca in un altro buco. La metafora del “buco con il vuoto attorno“. Correremo questo rischio.

 

Proposta di pannello informativo da porsi all'entrata di Lozzo di Cadore

 

Funerale delle piccole imprese del Cadore e di tutto il bellunese

30 Agosto 2011 Autonomia, Cadore - Dolomiti autonomia, belluno-autonoma, montagna-in-crisi, sviluppo-montagna

Giovedì 1° settembre ore 18.00 in piazza Tiziano a Pieve di Cadore

Vetrine listate a lutto per la morte della piccola imprenditoria. «Le popolazioni del Cadore e di tutto il Bellunese annunciano la prematura scomparsa della piccola impresa di montagna». È parte del testo macabro-allegorico di un’epigrafe che vuole mettere in luce quanto una delle fonti principali di sostentamento del territorio sia bistrattata. Ad indire questa forma di “protesta” è il Movimento referendario Bellunese che ha deciso di alzare il tiro listando a lutto l’intero Cadore, vetrine e negozi compresi. Il malessere della piccola impresa è tanto e bisogna così battere i pugni.

«Abbiamo così concordato un’azione allegorica ad alto effetto mediatico con la rappresentazione di un simbolico funerale».

Il Movimento chiede l’appoggio dei commercianti del Cadore e di tutta la Provincia perché questa epigrafe sia su tutte le vetrine. «Saremo molto grati ai commercianti ed a quanti esibiranno le locandine, anche abbassando di poco le saracinesche dell’attività dalle 18 alle 19, in segno di appoggio alla manifestazione». A questo gesto si aggiunge una manifestazione con corteo che si terrà giovedì alle 18 in Piazza Tiziano a Pieve di Cadore «per segnalare il cronico abbandono della politica verso le «terre alte». L’intento è quello di catturare l’attenzione dei media, dei politici regionali e nazionali verso i problemi irrisolti della montagna. Per chiedere le epigrafi è possibile telefonare al 3929813105 (Gazzettino).

Cancellazione delle province: tutta colpa (o merito?) di Bottacin

30 Agosto 2011 Autonomia, Criticarium Itaglia autonomia, belluno-autonoma, bossi, itaglia


Non doveva. Non doveva proprio. Lui, il giovane presidente leghista della Provincia di Belluno, non avrebbe dovuto protestare davanti al trio TBC chiuso dentro all’hotel Ferrovia di Calalzo di Cadore. Men che meno con la bandiera della provincia listata a lutto. E soprattutto non avrebbe mai dovuto dire “prima rispondo ai miei cittadini, poi alla Lega”.

Sia l’Umberto che il Semplificaroli hanno visto in questo malsano atto l’emergere di una sindrome di proporzioni bibliche, il sopraggiungere della più perfida delle malattie, quella autoimmune. Quella in cui è il tuo stesso corpo che impazzisce ed inizia a  riconoscere come estranee le parti che lo compongono. Ed allora, se sono estranee, queste parti vanno lasciate a se stesse o, peggio, vanno eliminate, distrutte.

Il demonio di Gemonio aveva detto “le province non si toccano, se vai a tagliarle la gente può ribellarsi”. Ed ecco allora la soluzione: eliminarle tutte.

Meglio se per via costituzionale, come è dovuto, per il fatto che queste invenzioni per gestire il territorio (la spartizione partitocratica sul territorio), sono richiamate dalla Costituzione. Nella Carta si parla di loro. Quindi per cancellarle bisogna metter mano alla sua modifica. Traduzione: non cambia niente, e se cambia, abbiamo di fronte tempi lunghissimi. Ed una buona scusa: la Costituzione non si cambia dall’oggi al domani.

E poi, salvo “i piccoli” che non hanno ancora messo radici sugli scranni provinciali, nessun partito rinuncia a cuor leggero alle poltrone provinciali, men che meno il PD, che di province ne ha parecchiotte. E poi, lo smantellamento dell’architettura provinciale comporta la soppressione o perlomeno il ridisegno di un insieme variegato di enti (prefetture, questure, provveditorati, agenzie …) e ciò richiede una profonda azione riformatrice che questo governo non ha. Si prevedono quindi, tempi bui.

Il Nano ed il demonio di Gemonio si sono chiusi ad Arcore. Ed il demonio ne è uscito con la coda fra le gambe. Altro che finito! Silvio è ancora in piedi, ed è lui ad avercelo duro, non il demonietto padano.

Foto: Corriere delle Alpi

a Calalzo di Cadore: via il trio TBC, arriva quello BSN Bottacin, Sertori, Nobili

29 Agosto 2011 Autonomia belluno-autonoma, bossi, itaglia, tremonti

Il trio TBC (Tremonti, Bossi e Calderoli) a Calalzo di Cadore ha trovato solo giorni di pioggia incessante e, alla fine, con sollievo da parte di tutti, se n’è andato. Tremonti in baita ha tirato la cinghia, Bossi è passato ad asciugarsi in quel di Schio, Calderoli si è sforzato di dire, fra tante cazzate, qualcosa di buono.

Al trio partito, che nessuno dimostra di rimpiangere, si sostituirà il prossimo 31 agosto quello costituito dai tre presidenti delle province di Belluno, Sondrio e Verbano Cusio Ossola. I tre si conoscono già, avendo fatto nascere a Sondrio la “Federazione delle Province Montane” alla cui presidenza c’è ora  Giampaolo Bottacin, che proprio a Calalzo, nei giorni del soggiorno del trio TBC, si era presentato con la bandiera della provincia listata a lutto per protestare contro i tagli della manovra bis.

CALALZO (BELLUNO) – I presidenti delle Province di Belluno, Sondrio e Verbania si riuniranno a Calalzo di Cadore (Belluno) il 31 agosto per discutere, come precisa una nota dell’amministrazione bellunese, delle prossime mosse da mettere in atto per tenere in vita le realtà di montagna, messe in discussione dalla recente manovra del Governo. Gianpaolo Bottacin (Belluno), Massimo Sertori (Sondrio) e Massimo Nobili (Verbania) per una volta si sostituiranno ai ministri di casa a Calalzo. «Siamo province accomunate dalle stesse caratteristiche, territori transfrontalieri interamente montani, e quindi affrontiamo i medesimi problemi», spiega il presidente di Palazzo Piloni Bottacin.

La manovra di Ferragosto del Governo ha diviso le province italiane in tre fasce: ci sono quelle capaci di sostenersi e che (per il momento) potrebbero salvarsi dal taglio, quelle eliminate per legge e quelle, come Belluno, a cui vengono tolte le risorse economiche per garantire i servizi alla propria comunità, condannandole ad una rapida chiusura. «Non è un caso che mercoledì si vedranno riunite realtà come quella di Sondrio, che vorrebbe emigrare in Svizzera, e Belluno che vorrebbe passare in Trentino – spiega Bottacin -. Le difficoltà ci spingono a soluzioni estreme, ma dobbiamo affrontarle insieme. La partita, infatti, si gioca a livello nazionale». (Corriere del Ticino)

Visto che anche a Sondrio iniziano a pensare di togliersi di dosso quella “carogna” di Stato italiano avvoltoio che ci parassita passando in Svizzera, potrebbe essere una idea percorribile quella di creare, lungo i nostri confini provinciali, una enclave svizzera in territorio italiano?

Centro visite del Parco naturale delle Tre Cime: record di visite

27 Agosto 2011 Autonomia, Cadore - Dolomiti dolomiti, sviluppo-montagna, trentino-alto-adige

Quando la Provincia Autonoma di Bolzano decise di cambiare la denominazione del “Parco naturale Dolomiti di Sesto” in “Parco naturale Tre Cime”, in campo bellunese qualcuno si dimostrò indignato e l’amministrazione di Auronzo spedì una nota di protesta a Bolzano.

Fra i vari punti che presi in considerazione in un mio articolo del 28 marzo 2010, riporto qui gli ultimi tre:

  • a casa nostra comandiamo noi (aspirazione auronzano-cadorina-bellunese, che resterà tale), a casa loro comandano loro (realtà sancita, in particolare, dalla loro Autonomia, occorre ricordarlo?); giova rammentare anche che “a Bolzano” la decisione è stata presa con il voto contrario del solo comune di Sesto, come sembra giusto);
  • la Provincia Autonoma di Bolzano FA marketing turistico-territoriale; la nostra fa masturbazioni turistico-territoriali, senza alcun godimento, peraltro;
  • invece che mostrarsi indignati (a parte le ragioni elettoralistiche di Oscar De Bona), perché non pensare a come “sfruttare a traino” questo cambio di denominazione che, alla fin fine, potrebbe risultare più utile che dannoso (perché, per esempio, non costituire il “Parco storico delle Tre Cime“, in territorio auronzano, con divagazioni transfrontaliere che ovviamente non mancano affatto, ma, allo stesso tempo, mettere in luce le aree (auronzane) di elevata naturalità (ve ne sono), adiacenti il “Parco vero”, che non fanno parte di esso solo per ragioni “amministrative” ?

In luglio oltre 9000 persone hanno visitato il Parco Naturale delle Tre Cime
Nonostante il “no” di Auronzo (21 aprile 2010), la Provincia di Bolzano ha adottato il provvedimento di ridenominazione alla Sante Lichieri, “così è deciso, l’udienza è tolta“. E non c’erano dubbi al riguardo.

Vi è da tener in debito conto che il sindaco di Dobbiaco,  Bernhard Mair, aveva formulato la proposta che Auronzo entrasse a far parte del Parco. Un po’ bruschi ma precisi e soprattutto essenziali.

Al terzo dei punti precedenti anch’io dunque auspicavo che, invece di mostrarsi indignati (per la ridenominazione), noi bellunesi (il Centro Cadore ed Auronzo in primis) potessimo trarre in qualche modo beneficio da questa situazione.

Ed il 30 giugno 2010 la nostra Provincia ci provava:

[…] Si è svolto questa mattina, a Palazzo Ferro Fini, l´incontro sulle Tre Cime di Lavaredo, fra il vicepresidente del Consiglio regionale, Matteo Toscani, l´assessore ai parchi del Veneto, Franco Manzato, il presidente della Provincia di Belluno, Gianpaolo Bottacin, la Giunta comunale di Auronzo e il consigliere di minoranza dello stesso Comune, Silvano Martini. «Quello di oggi è stato un incontro interlocutorio – ha commentato Bottacin – . Si è trattato di un momento importante, in cui si è scelto di far elaborare un progetto di adesione al Parco da parte di un tavolo tecnico». «In ogni caso, sarà importante salvaguardare l´autonomia del territorio veneto e nulla deve essere imposto dall´alto – ha proseguito Bottacin – . Stiamo lavorando tutti insieme per trovare una soluzione, la migliore, ovvero quella che non penalizzerà alcuna delle parti coinvolte»

Non so onestamente a quale punto sia giunta l’elaborazione del progetto di adesione al Parco da parte del tavolo tecnico bellunese. So invece che con l’uscita della Camera di commercio la situazione di Dolomiti Turismo è diventata tragica, tipo “disarmo” e se ne paventa la chiusura.

Nel frattempo un comunicato stampa della Provincia di Bolzano ci informa che vi è stata un’affluenza record in luglio al Centro visite del Parco naturale delle Tre Cime. “Il Centro visite del Parco Naturale Tre Cime che ha sede presso il Grand Hotel Dobbiaco ha raggiunto nel mese di luglio il numero record di 9000 visitatori, ben 1250 in più rispetto al luglio del 2010.”

Tutto il resto non conta.

Foto: Provincia di Bolzano

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