BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

a Vodo di Cadore smaltire il secco costa 40 centesimi al chilo

12 Maggio 2011 Politica nostrana porta-a-porta, raccolta-differenziata

Ho chiesto alla responsabile del centro familiare di raccolta e conferimento RSU (me femena) quanto sia il peso del secco alla fine del mese. Da una misura ponderale fatta alcuni anni fa risultava essere di 2 (due) chili; tenuto conto che alla lista del secco si sono aggiunti nuovi elementi (rasoi per esempio) che si buttavano nella plastica, si può ritenere (la responsabilità cade tutta sulle spalle di mia moglie) che la produzione si attesti su un chilo a settimana, 4 (quattro) chili al mese.

Il 26 marzo scorso era apparso un articolo sulla raccolta differenziata “porta a porta” a Vodo, unico paese nella Val Boite ad essere passato alla tariffazione a peso. Dalla lettura dell’articolo si viene a sapere che la tariffazione a chilo per il rifiuto secco è pari a 40 centesimi. Qualche giorno dopo ho telefonato al comune ed ho trovato una cordiale signora che mi ha confermato i costi ed edotto sull’esperienza in quel di Vodo.

Nel mio caso, quindi, producendo 4 chili al mese di secco al costo di 0,4 €, la spesa annuale per lo smaltimento sarebbe di 4 x 12 x 0,4 = 20 €.

Ovviamente questa è la tariffa per lo smaltimento. Cui va aggiunta una quota fissa che a Vodo è parametrizzata sulle persone ed anche sui metri quadri (ma con fattori che ne riducono il valore nel computo complessivo).

E sul fronte del “vantaggio” per il cittadino? Potrebbe attestarsi in una riduzione del 20% delle tariffe attuali ma, alla fin fine, i costi per l’utente resteranno probabilmente quelli di sempre.

La raccolta differenziata “porta a porta” a Vodo è nella fase della tariffazione a peso. Si paga cioè sul rifiuto che viene conferito in maniera indifferenziata, ovvero sul secco non riciclabile. Il cittadino in questa maniera è maggiormente invogliato a stare attento, a differenziare correttamente il rfiuto. «Questo ci ha consentito di essere i migliori, i primi in testa alla classifica» sostiene con soddisfazione il sindaco Gianluca Masolo.
La tariffa è di quasi 40 centesimi al chilogrammo di rifiuto secco. È pur sempre una tassa che si va a pagare”. Il servizio, è comunque ancora in fase sperimentale, ma secondo il primo cittadino, visto che dà buoni frutti, potrebbe essere esteso anche agli altri comuni della Comunità montana della Valle del Boite. […] Vodo è stato anche premiato, qualche anno fa, dalla Provincia con 15.000 euro. I dati del 2009 indicano una percentuale di raccolta del 72,14 per cento[…]

E a Lozzo di Cadore, cosa succederà alle tariffe?

il calaltino ciclante

10 Maggio 2011 Cadore - Dolomiti dolomiti, mobilità-sostenibile, sviluppo-montagna

Nella filmografia più recente la fortunata pellicola de “I pirati dei Caraibi” ha conferito nuova fama all’olandese volante. Dal Paese dei tulipani, noto non solo per essere sotto il livello del mare ma anche per essere una vasta e perfetta pianura, si è  diffusa nel mondo un’altra leggenda, quella dell’olandese ciclante.

Sulle Dolomiti, terreno improbo, ci prova il sindaco di Calalzo di Cadore, il calaltino ciclante (Gazzettino). Per ora è il solo a poter disporre di questa diavoleria di e-bike. La sta provando per valutare quali utilizzi possa avere in una realtà come quella calaltina e, più in generale, cadorina. Il marchingegno elettrico, la e-bike, è più propriamente descrivibile come “bicicletta elettrica a pedalata assisitta” (ecco il perché di “ciclante” e non di “ciclista”). Questo perché il suo motore non sostituisce mai completamente la spinta delle gambe sui pedali, esso aiuta solo a fare meno fatica (io ne ho viste parecchie che di assistito non hanno un bel niente, basta muovere il pedale e poi parte il motore elettrico …).

Il problema della mobilità sostenibile nelle valli alpine in tutte le sue forme, sia chiaro, è uno dei più seri problemi che le popolazioni di montagna si trovano a dover risolvere, ed è oggetto di una copiosa serie di convegni, conferenze, incontri ed anche best practice che si svolgono nelle lande alpine.

Anche se il mezzo in prova è in comodato d’uso da una ditta di Bolzano, ho deciso di postare un video del vicino land del Tirolo che è quanto mai esplicativo, soprattutto per ciò che riguarda la fruizione turistica, anche se la traduzione è … simpaticamente zoppicante se non proprio sintetizzata. Se, comunque, decidete di non avvalervi della pedalata assistita, sappiate che vi dovete trascinare dietro fino a 18 kg di batterie.

precisazioni del gruppo di minoranza ‘Per la Gente di Lozzo’

9 Maggio 2011 Botanico Palazzo minoranza, opposizione

Per i più pigri rilevo che sul sito di Per la Gente di Lozzo sono state pubblicate due precisazioni (prima e seconda) sulla attuale composizione del gruppo, ambedue indirizzate alla amministrazione comunale.

i primi 500 articoli del BLOZ …

9 Maggio 2011 Digo la mea blozzando, libera-informazione

L’ennesimo decreto a costo zero ovvero la nuova frustata all’economia

8 Maggio 2011 Botanico Palazzo cagliostro, il-parlamiasma, itaglia, la-parola-ai-lozzesi, local-politik, sviluppo-pian-dei-buoi

Casi a confronto: le spiagge svendute ed i terreni di uso civico. Ma Tremonti è forse andato a scuola a Palazzo Venzo?

di Cagliostro

Qualche giorno fa il C.d.M. ha licenziato, su proposta del ‘Superman-mago del Cridola’, il tanto reclamizzato decreto-sviluppo, un coacervo di provvedimenti, si badi bene ‘a costo zero’, che dovrebbero dare una autentica frustata al cavallo della nostra economia. Da tale lungimirante legislazione, il solone del Mauria si attende che il cavallo, se non vuole provare sulla sua schiena il susseguirsi degli schiocchi della frusta, parta al galoppo, anzi si imbizzarrisca a tal punto da dar inizio ad una corsa irrefrenabile. In realtà, il nostro destriero non è un cavallo vigoroso ma un testardo ed arrugginito ronzino, sul tipo di quello posseduto da Don Chisciotte e Sancio Panza, sdentato e dai garretti malfermi; un tale animale non temerà di certo altri sciocchi di una frusta di carta e coriandoli, resterà fermo al palo nonostante le invettive del cavallerizzo dei Tre Monti. Fuor di metafora, il miracoloso decreto ha lasciato basite le parti più avvedute ed informate della Pubblica Opinione (in primis, certa Confindustria, certo Sindacato e quei cittadini disillusi e scettici nei confronti di questa compagine governativa che ci sta sgovernando, di questa casta di macchiette caratterizzate da totale mancanza di vergogna, accozzaglia di inetti e facce toste).

Ebbene sì, dico questo a ragion veduta, basta porsi questa semplice domanda: si è mai visto un governo che parla di ‘frustata all’economia a costo zero’? Quello che il taumaturgico decreto contiene è infatti tutta una serie di normative nelle materie più disparate, scritto sulla neve giacché le ‘sferzate’, di solito, si ottengono solo con denaro fresco sonante e qui di denaro fresco e sonante non c’è neanche l’ombra. Per chiarire meglio la natura distorsiva, astrusa, contraddittoria e fuori da ogni buon senso che caratterizza l’impianto dell’intero provvedimento omnibus, mi limiterò, anche per ragioni si spazio, a commentare un solo aspetto, quello che riguarda le-ahinoi- deleterie novità in materia di sfruttamento del nostro bellissimo patrimonio costiero.

Ed a questo proposito mi corre l’obbligo di fare una premessa. Quando ho letto la parte che riguarda le inverosimili modalità di concessione del diritto di superficie, mi sono subito chiesto:

  1. ma Tremonti crede forse di essere una fervida mente di legislatore che per primo detta la linea ed inventa rivoluzionari stravolgimenti ed aggiramenti delle leggi vigenti, crea- si fa per dire- una giurisprudenza d’annata che fa a pugni con la logica ed il semplice buon senso e disconosce collaudati ed atavici principi di equità e legalità?
  2. O non piuttosto, visto che il beneamato super(?)ministro bazzica d’estate anche in quel di Lozzo, non gli sarà per caso venuto il ghiribizzo di andare a lezione nel nostro botanico Palazzo?

Il senso di queste due domande diventerà più chiaro quando avrò delineato qui di seguito i tratti salienti della nuova legge ed avrò stabilito un certo raffronto con quanto accaduto nel nostro Comune in riguardo alla vicenda dei terreni di uso civico in quel di Sora Crepa-Sovergna.

Il nuovo provvedimento tremontiano, tra l’altro già oggetto di rilievi e richieste di chiarimenti da parte della U.E., in fatto di aree prospicienti gli arenili, introduce la possibilità di istituzione del diritto di superficie della durata di 90 anni contro il riconoscimento allo Stato di un canone ‘a prezzi di mercato’. Va sottolineato però che l’instaurazione del diritto di superficie, per di più a canoni di mercato, è cosa che attiene al diritto privato con proprie regole fissate dal codice civile. Da ciò deriva che la nuova normativa consentirà anche il diritto di costruire sia sul terreno ottenuto in gestione sia sui terreni limitrofi.

La novità (ed assurdità) più importante è che fin qui, per i suoli pubblici, ERA INIBITA LA COSTITUZIONE DEL DIRITTO DI SUPERFICIE (salvo il caso verificatosi in quel di Lozzo, come verrà meglio chiarito in appresso…). Fino ad ora l’uso delle spiagge da adibire a chioschi ed aree destinate ad affitto ombrelloni e sdraio ecc., era oggetto di concessione della durata massima di anni 6, rinnovabile. In altre realtà vicine all’Italia, tale concessione dura tuttora da 12 a max 30 anni. Ora, insomma, si concede per la prima volta il diritto di superficie per ben 90 anni, si deroga così al divieto assoluto di costituzione di un tale diritto su suoli demaniali e si deroga altresì al principio di non edificabilità sui medesimi suoli!! Ora si potrà costruire strutture balneari anche a ridosso degli arenili, devastando così il patrimonio costiero italiano e si darà avvio ad una speculazione nella quale, magari, potranno entrare anche i capitali illeciti e/o di mafia.

E tutto questo sarà maggiormente estensibile anche in virtù di altre norme contenute nel decreto medesimo in materia, ad esempio, di variazioni nella destinazione d’uso di fabbricati, silenzio-assenso ai fini dei permessi a costruire, aumento delle cubature, sgravi fiscali per i distretti turistici ecc. ecc. Insomma un autentico scempio ambientale con risvolti etico-morali negativi di tutto rilievo ed una torsione delle più elementari norme del diritto con il venir meno del principio di indisponibilità dei suoli demaniali. La ministra dell’ambiente, la donnona siciliana dalle forme procaci e dalle capacità tecniche tutte ancora da dimostrare, ha ‘scoperto’ che il diritto di superficie 90/le, formalmente, non costituisce una vendita… Io sostengo, ad integrazione del pensiero della Prestigiacomo, che …’se non è zuppa è pan bagnato’: un tale diritto può essere infatti equiparato, nei suoi effetti pratici, ad una alienazione vera e propria per cui, sui beni fin qui considerati inalienabili, il concessionario potrà adesso disporre alla stessa stregua di un titolare del diritto di proprietà (cessione, ereditarietà, rinnovabilità, iscrizioni pregiudizievoli a fini creditizi ecc.).

Veniamo ora al nostro ministro d’Oltrepiave ed alla comparazione ed alle analogie con la vicenda dei terreni di uso civico di Pian dei Buoi. Bisogna riconoscere che il precursore, l’antesignano della nuova normativa è stato proprio il comune di Lozzo!!!

La complessa vicenda locale richiederebbe dettagliata argomentazione per rinvigorire la memoria di certi emuli del caso Bruneri-Cannella. Buona parte di quell’episodio relativo agli usi civici può essere riesumato leggendo il mio articolo ‘È Potere per il Potere’ ed un commento approfondito sul tema vergato da tale ‘Griso’ a margine di quel mio intervento.

Qui di seguito riepilogo gli elementi essenziali e le aggravanti rispetto al contenuto dell’attuale decreto-sviluppo-frustata. Eccoli questi elementi:

  1. anche i terreni di uso civico (analogia con il demanio) erano e sono (meglio, avrebbero dovuto essere) indisponibili, con tassativa inibizione della costituzione del diritto di superficie. L’abuso evidente, a mio modesto parere, è stato perpetrato, forse per leggerezza, forse per dabbenaggine, chi lo sa…;
  2. le concessioni sui generis a costruire, a suo tempo rilasciate, non erano legittime proprio per la natura giuridica dei suoli (ed infatti esisteva una semplice concessione annuale, eventualmente revocabile anche mediante demolizione);
  3. La normativa sui condoni, Lg 47/85, inibiva (e tuttora inibisce) l’applicabilità di qualsiasi forma di sanatoria con oblazione, sempre in virtù della natura dei suoli. Sembra invece che alcuni abbiano addirittura ottenuto i condoni (ratificati da chi? Con che calcolo e con che tipo di oblazione?);
  4. Ammesso e non concesso che la sanatoria fosse stata paradossalmente possibile (ad esempio con adempimenti entro sei mesi dal permesso di costruire)- ma ammissibile di certo non lo era e non lo è!!-, la eventuale durata del diritto di superficie non avrebbe mai potuto superare i 60 anni (e ciò risulta espressamente normato nella trattazione generale della menzionata legge). Qui invece il diritto è stato esteso a ben 99 anni!!

Tutto quanto sopra esposto chiarisce in modo inoppugnabile la serie di abusi che, a modesto parere del sottoscritto, sono stati perpetrati con il paravento e la copertura formale di decisioni di Uff. tecnici superiori i quali non sono mai entrati (nè potevano farlo) nel merito delle questioni giuridiche ed hanno fatto soltanto un lavoro di valutazione sulla base di precisi input ricevuti.

Caro super ministro Tremonti, come vede, Lei ha avuto degli ineffabili precursori che, nel caso specifico, hanno saputo fare anche peggio di quanto contenuto nella sua pseudo ‘frustata’. Mi auguro che la UE, come sempre avvenuto per il passato, riesca a mettere una toppa ed evitare così due cose:

uno scempio ambientale ed etico ed un avallo al remoto, inopinato operato sul tema messo in campo in quel di Lozzo…

in Cadore potrebbe nascere il nuovo comune di Lovigolo

8 Maggio 2011 Cadore - Dolomiti, Politica nostrana comune-unico, local-politik, sindakos

Mai dire mai. I quotidiani di tutti i tipi stanno languendo e i guru della comunicazione prevedono la loro graduale scomparsa. Cio nondimeno capita che proprio sulle colonne di questi quotidiani,  spesso inclini a furoreggiare le banalità confezionate nei Palazzi, compaiano delle sferzate avanguardiste in tema di governo locale. Succede con questo articolo del Corriere delle Alpi che prende avvio descrivendo il brodo primordiale di sperimentazione unificativa che sta ribollendo in Alpago.

Alpago, laboratorio per un Comune unico. Merita un attento monitoraggio la proposta del Comune di Pieve di riunire sotto un’unica amministrazione i cinque Comuni dell’Alpago. Il consiglio Comunale di Pieve ha dato il via libera ad una proposta di legge da presentarsi in Regione. Contemporaneamente un apposito comitato raccoglierà firme per il necessario referendum. I risparmi per la cittadinanza nei costi della politica e dei servizi sono facilmente intuibili. L’augurio è che Farra e Tambre, un tempo contrarie al progetto di fusione, possano rivedere le loro posizioni ed aderire al progetto del sindaco Erminio Mazzucco.

L’articolista compie poi un balzo a dir poco felino quando passa dall’Alpago al Cadore. E nel Cadore va a beccare come esempio Vigo, Lorenzago e Lozzo. Non prima di aver chiarito che c’è già qualche comune che giammai si unirà se non a sé stesso (i sindaci di questi comuni non conoscono Calderoli: se il governo sta in piedi vedrete quanto poco ci vorrà per obbligare i comuni ad aggregarsi per raggiungere perlomeno la soglia dei 5000 abitanti. E se non sarà Calderoli sarà qualcun altro…).

In tutti i casi il laboratorio dell’Alpago esprime un’esperienza positiva. Da esportare in Cadore. Qui già 5 Comuni su 22 (Pieve di Cadore, Auronzo, Zoppè, San Vito e San Pietro) si sono dichiarati contrari a qualsiasi fusione (rivista Cadore di gennaio 2011). Ma gli altri? Comuni come Vigo, Lozzo e Lorenzago, tutti tra loro confinanti, geograficamente lillipuziani, che tutti assieme non superano i 4mila abitanti, a malapena serviti da un unico servizio di farmacia, privi di cinema e teatro, impossibilitati a promuovere manifestazioni culturali di un certo spessore per ovvie ragioni, che motivo avrebbero per dire no ad un’eventuale fusione tra loro? Un comune unico ai piedi del monte Tudaio, del Cridola e del Pian dei Buoi, che potesse dialogare, primus inter pares, con la val d’Ansiei auronzana ad ovest ed il centro cadore di Pieve e Calalzo a sud, rappresenterebbe un ottimo progetto per una politica che oggi come oggi è in pessimo stato di salute.

Riassumo la spietata analisi:

  • geograficamente lillipuziani
  • tutti assieme non superano i 4mila abitanti (1600 Lozzo, 1600 Vigo, 600 Lorenzago)
  • a malapena serviti da un unico servizio di farmacia
  • privi di cinema e teatro
  • impossibilitati a promuovere manifestazioni culturali di un certo spessore

In questo senso Cadore e Alpago potrebbero dialogare. Sostenendosi reciprocamente per un bellissimo progetto potenzialmente destinato a far scuola.

Riguardo alla possibilità di dialogare: sicuri che gli alpagotti sappiano dov’è e cos’è il Cadore (e viceversa ovviamente)? Certo, se la cosa venisse discussa fra sindaci, personaggi che per loro natura galleggiano fra la folla, devo ammettere che qualche problema in meno ci sarebbe (fatto salvo che bisognerebbe comunque impartire una lezioncina di geografia locale ai sindakos coinvolti).

Potrà mai sbocciare un amore spontaneo tra Lozzo, Vigo e Lorenzago? Che ne dite, intanto, del possibile nome da dare all’unione dei comuni? LOVIGOLO di Cadore, potrebbe essere appropriato?

 

«‹ 657 658 659 660 661 ›»

Commenti recenti

  • GIUSEPPE ZANELLA: "2+2" Tutte le sue argomentazioni si sono inizialmente limitate a contestare il mio ragi…
  • GIUSEPPE ZANELLA: Io sono aduso a confrontarmi con persone civili e dalla dirittura etica ineccepibile, non…
  • Un lettore: ....come sempre dimostra di voler essere l'unto del signore....che tutto sa.... e che gli…
  • 2+2: Mio caro Giuseppe, innanzitutto, lei non sa per chi ho votato, e se vuole saperlo, non h…
  • GIUSEPPE ZANELLA: Breve replica a "un lettore". Io non sono 'un leone da tastiera'. I miei interventi, div…
  • Giuseppe: Quindi ,caro Signore "2+2", il suo arzigogolato argomentare la porta a dire che gli asten…
RSS Dolomiti RSS

Naviga nel BLOZ

  • Cerca nel BLOZ con Google
  • Etichette (elenco di tutte le voci)
  • Tutti gli articoli ordinati per data
  • Ultimi 10 articoli per ogni argomento

Pagine

  • BLOZ – Mappa del sito
  • Consigli per la navigazione
  • Elenco delibere comunali
  • Info sul blog
  • Programmi elettorali e bol-com

Etichette - Tag

  • Qui l'elenco completo dei tag usati

Links

  • Antichi Sentieri
  • Danilo De Martin (sito)
  • Dolomitiche
  • Flickr
  • Google+
  • Parco della Memoria
  • PhotoLoz
  • Youtube
logo provincia di belluno
banner della pagina facebook del BLOZ
Tweets di @blozdicadore
Privacy Policy
© BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti 2025
Powered by WordPress • Themify WordPress Themes