inverno
Inverno (testo di Fabrizio De André)
Sale la nebbia sui prati bianchi
come un cipresso nei camposanti
un campanile che non sembra vero
segna il confine fra la terra e il cielo.
Ma tu che vai, ma tu rimani
vedrai la neve se ne andrà domani
rifioriranno le gioie passate
col vento caldo di un’altra estate.
Anche la luce sembra morire
nell’ombra incerta di un divenire
dove anche l’alba diventa sera
e i volti sembrano teschi di cera.
Ma tu che vai, ma tu rimani
anche la neve morirà domani
l’amore ancora ci passerà vicino
nella stagione del biancospino.
La terra stanca sotto la neve
dorme il silenzio di un sonno greve
l’inverno raccoglie la sua fatica
di mille secoli, da un’alba antica.
Ma tu che stai, perché rimani?
Un altro inverno tornerà domani
cadrà altra neve a consolare i campi
cadrà altra neve sui camposanti.
studio interpretativo di un servizio di A3 (AIT, la nuova startup dei confindustri dolomitici) /4
Mondin (presidente del Consorzio Dolomiti Turismo) ha aperto le danze di questo “studio interpretativo”, a Mondin l’onore di chiuderle. Pur riconoscendo una certa qual dose di giovialità nel personaggio, che contribuisce ad attutire tendenze tafazziste, non possiamo però fare a meno di evidenziare certi slanci autolesionistici che talvolta esondano nell’ilarità:
Io ho sempre detto: quando si parla di qualcosa è sempre importantissimo; meglio in bene che in male, ma a volte anche il male, a volte, fa pubblicità
Non si capisce davvero dove Mondin volesse andare a parare; visto che il servizio era centrato sul lancio dell’AIT (agenzia informazioni turistiche) confindustriale, speriamo tutti con forza che nel dire “a volte anche il male, a volte, fa pubblicità“, non intendesse riferirsi proprio ai destini della neonata startup. Forse si è trattato semplicemente di un montaggio … infelice. O forse la “concitata” intervista ha provocato un rigurgito aforistico dal noto detto «Nel bene o nel male, purché se ne parli».
No perché, lo abbiamo già segnalato parlando della sindachessa di Pieve di Cadore e del salottino uaifai a disposizione degli ospiti, oggi, con i social network che ronzano negli smartphone come mosche ubriache sopra un bicchiere di sidro, se ti vuoi davvero fare del male, riesci a farlo a costi veramente molto contenuti e con un’efficienza impensabile fino a qualche tempo fa. Provare per credere (intanto Mondin sembra sulla buona strada). Good Luck!
studio interpretativo di un servizio di A3 (AIT, la nuova startup dei confindustri dolomitici) /3
Dopo il sondaggio “a pan e formai” sulle prenotazioni del periodo post-natalizio con testimonial principale Mondin (già veicolato nei 5 continenti via Ansa), dopo il carpiato con avvitamento di Cappellaro che ha iniziato a svelare le meraviglie della neonata agenzia di informazioni turistiche (AIT), ecco il salto nell’anello di fuoco di Da Rold (anche lui di Confindustria Belluno Dolomiti).
Ait Dolomiti è una testata giornalistica che diventerà punto di riferimento dell’informazione turistica in stretta collaborazione e in piena sinergia con tutti gli operatori del settore.
E’ una startup del tutto nuovissima, è un progetto pilota che nessuna confindustria in Italia ha mai partorito, ha mai pensato, è un’iniziativa tutta nostra bellunese. Non c’è nessun segreto, cerchiamo di fare le cose in maniera professionale, cerchiamo di fare qualcosa che possa dare uno sviluppo sociale alla nostra provincia.
In attesa di capire nel dettaglio quali siano gli elementi per i quali Da Rold reputa la neonata agenzia giornalistica una “startup del tutto nuovissima” (sperando che non sia solo per meriti anagrafici), sorvolando sull’uso spavaldo del superlativo (del tutto nuovissima), sottolineiamo la tendenza dei confindustri all’autoreferenzialità, laddove si dichiara che “nessuna confindustria in Italia ha mai partorito, ha mai pensato …” un progetto analogo. Il fatto che nessun’altra confindustria ci abbia pensato prima (per quanto il mondo non finisca tra le mura confindustriali), ci pone di fronte o ad oscuri presagi di flop o ad un trampolino di lancio di sicuro successo (trascuriamo l’eventualità più probabile: la sopravvivenza con rantoli cadenzati).
A parte queste considerazioni, segnaliamo la decisa convinzione – direi quasi fantozziana – con la quale Da Rold indica entusiasticamente ciò che la neonata startup si appresta a fare (o sta già facendo?):
… cerchiamo di fare le cose in maniera professionale, cerchiamo di fare qualcosa che …
Ora, possiamo anche capire che uno l’entusiasmo non lo compera in farmacia, ma il nostro affronta la questione con una spossatezza che ti toglie il fiato. Ok: ardore, entusiasmo, eccitazione non sono di casa, pare, ma un atteggiamento un pelino diverso da quello di uno che sembra dover affrontare una colonscopia bisognerebbe metterlo in conto.
Tu sei la Confindustria! Tu sei una corazzata, la corazzata Potemkin. In “maniera professionale” tu le cose non devi “cercare di farle“, le devi fare e basta. Non è detto che portino a qualche risultato, non è detto, certo (l’80% delle startup è destinato a morire). Ma il dubbio che non siano fatte in modo professionale, be’, non ti deve neanche sfiorare. Tu sei la Confindustria!
Val Boite: differenze annuali delle presenze rispetto al 2000 (preso come anno base)
Dati aggregati per il comprensorio Val Boite. Nei 12 anni considerati si è perso il 28,1% delle presenze italiane acquisendo il 34,3% di quelle straniere per un saldo totale negativo del -18,9% (il peso della componente stranieri è pari nel 2012 al 24,5%). Le 100 presenze totali del 2000 sono quindi diventate 81 nel 2012; quelle italiane si sono ridotte a 72. Come si nota dalla colonna delle differenze anno su anno (diff. a/a), il calo inizia con il 2002 (-8,5%) e prosegue con il 2004, 2005, 2006 (-5,0%, -3,9%, -5,5%) per poi stabilizzarsi in lieve decrescita fino al 2012, anno nel quale si registra un -3,0%.