BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

il dossier per la Capitale della Cultura: famolo ancora a costo zero

22 Gennaio 2018 Cadore - Dolomiti, Cultura, Curiosando attività-culturali, cadoriadi, curiosando, magnifica-comunità

Pieve e il resto del Cadore, tra le 46 località che avevano aderito al bando per la candidatura a capitale della cultura 2020, non è entrata tra le prime 10 che ora si contenderanno il “primato”. Il Magnifico dei Magnifici, tale Bortolot, parlando della stesura del progetto, ha detto che “a differenza di altre realtà con risorse economiche importanti, è stato realizzato a costo zero“.

Bisognerebbe capire cosa voglia dire “stesura” e “progetto” e cosa si intenda con “costo zero”. Ma, come dire, l’affermazione ha il suono di una sofferta giustificazione: ci hanno fatto fuori, è vero, ma il nostro progetto (a differenza di altre realtà con risorse economiche importanti) non è costato nulla.

 

Se solo c’avessimo messo lì qualche euro…

 

Il “volontariato” può fare miracoli, ma anche gli euro non scherzano. Ora, una cosa è certa: il dossier per la candidatura realizzato a costo zero non ti ha permesso di essere nell’ultima decina. Nel migliore dei casi sei undicesimo, nel peggiore 46esimo. Del resto, al primo classificato viene assegnato un gruzzolone di un milione di euri. Ti sembra possibile “vincere” un milione di euri spendendo solo la carta del dossier, pur con tante ma tante tante belle idee (e pur con l’aiuto delle montagne più belle del mondo che con la cultura c’entrano pochetto, ma vuoi mettere che cornice!) ?

Il prossimo dossier, famolo ancora a costo zero. Nel giro di cinque-sei tornate potrebbe succedere il miracolo che è successo per Cortina 2021.

Brancaleone e il blocco di Sappada

20 Gennaio 2018 Cadore - Dolomiti, Politica nostrana provinciazza, referendum-secessionisti, sindakos

Ancora una volta il sindakos dei sindakos s’è lasciato sfuggire l’opportunità di non aprir bocca. Un detto antico recita “Un bel tacer non fu mai scritto”. Ma niente, è più forte di lui. Cosicché, ricostituita la stalla con le nuove elezioni, il capomandria ha compiuto il primo atto – tuffandosi dagli scogli, sugli scogli – coinvolgendo ancora la novella “friulanità” di Sappada.

Magistrale, per vocazione sadomaso, la dichiarazione (neretto nostro) secondo la quale non ci sarebbe alcuna volontà di rinnegare il referendum di Sappada ma… ma… ma cerchiamo semplicemente il pelo nell’uovo, un cavillo, un garbuglio nel… percorso parlamentare. Ora, se veramente non ci fosse alcuna volontà di rinnegare il referendum, che è la SOSTANZA, perché si cercherebbero i garbugli appigliandosi ad aspetti che sarebbero comunque solo ed esclusivamente FORMALI?

Oscar Wilde ebbe a dire: “A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio”.  Chissà a chi si riferiva, quella volta.

Padrin scrive a Zaia: «Blocchiamo Sappada»

Con una lettera, che è stata approvata ieri a Palazzo Piloni e che costituisce il primo atto del nuovo consiglio eletto il 7 gennaio, la Provincia «chiede con urgenza il sostegno della Regione Veneto per verificare la legittimità costituzionale della legge 182/2017 […]

«Non c’è alcuna volontà di rinnegare il referendum fatto a Sappada, ma ci chiediamo se tutto quello che è stato fatto nel percorso parlamentare sia stato corretto», ha spiegato Padrin in aula.

Capitan Zaia, che dopo tanti strepiti se n’è fatta una ragione, ha fatto sapere che o gli si portano le firme del 50%+1 di sappadini esprimenti il desiderio di rimanere ritornare in Veneto, oppure… potete amabilmente andare a farvi fottere non se ne fa niente. Chiaro, no?

 

IL REBUS DELLE URNE E GLI INCERTI DESTINI DELL’ITALIA

18 Gennaio 2018 Attualità giuseppe-zanella, la-parola-ai-lozzesi

di Giuseppe Zanella

Colui che si era proposto qualche anno fa come il NUOVO nel panorama politico nazionale, colui che si definiva il ROTTAMATORE della inetta classe politica italiana, colui che dava l’idea di essere l’innovatore capace di dare una sferzata alle lente ed obsolete procedure parlamentari e di governo, con l’andar del tempo si è, purtroppo, rivelato per quello che effettivamente è: uno che le spara a vanvera, un Berlusconi in do minore (o “maggiore”?), un democristiano nel senso più spregiativo del termine, un servo del capitalismo più becero, il rottamatore del proprio partito al quale è riuscito nell’incredibile intento di imprimere perfino una mutazione genetica. Ma non solo, costui da rottamatore si è trasformato in restauratore, addirittura in “resuscitatore” di morti (politicamente), di dinosauri politici che si ritenevano definitivamente affossati, già demiurghi di un’epoca che si pensava per sempre sepolta…

Come dicevo nel mio precedente intervento, tra i tanti danni da tale personaggio prodotti, bisogna ricordare anche la legge elettorale definita Rosatellum, quella che verrà applicata il prossimo 4 marzo. Una legge che avrebbe dovuto essere, dato il contesto parlamentare odierno, la “migliore possibile” nelle condizioni date. Al di là degli enormi difetti che sono stati subito evidenziati dai maggiori esperti della materia, questa legge, guarda caso, penalizzerà – nelle generali previsioni – proprio il partito del ‘bomba’, in quanto soggetto incapace di mettere in campo una coalizione di peso (essendo egli elemento estremamente “divisivo” in casa propria come nelle relazioni esterne).

E’ opinione diffusa che questa legge difficilmente determinerà una maggioranza coesa e si pensa sia verosimile, in caso di esito non positivo al fine della costituzione di un governo capace di governare, la formazione delle così dette larghe intese (ad esempio, fra PD e FI o fra altre possibili combinazioni, non certo programmaticamente omogenee); in alternativa ci aspetta un nuovo ricorso alle urne a breve scadenza, previo il varo (comunque di difficile attuazione) di una nuova, ennesima legge elettorale.

La campagna elettorale cui stiamo assistendo appare sicuramente come la più brutta dalla costituzione della Repubblica ed il “merito” di una tale deleteria situazione sta nella infima qualità della classe politica attuale e nelle conseguenze della richiamata legge con la quale andremo ai seggi. Leggo in questi giorni una caterva di novità in fatto sia di programmi elettorali che di lotte intestine ai partiti sulla scelta dei candidati. Tutti aprono il loro programmatico libro dei sogni in una gara a chi la spara più grossa: c’è chi vorrebbe eliminare la legge Fornero, c’è chi vorrebbe alzare a 1000 euro le pensioni minime, chi vorrebbe dare il salario di dignità, chi il salario minimo garantito, c’è chi vorrebbe eliminare il canone TV e chi le tasse universitarie e chi più ne ha più ne metta.

Ma quanti si preoccupano di stabilire la compatibilità delle loro asserzioni con lo stato delle finanze? Quanti dicono chiaramente quali sarebbero le doverose coperture per poter attuare, in pratica, i conclamati propositi? Questi illusionisti da strapazzo sanno perfettamente che le loro fantasmagoriche sparate risulteranno, alla prova dei fatti, irrealizzabili, pena lo scombussolamento dei già disastrati conti pubblici e pena le procedure di infrazione in agguato da parte della occhiuta ed ‘urticante’ Commissione Europea. Ma tant’è, per un voto in più si fa di tutto, anche togliere l’obbligatorietà dei vaccini con argomentazioni alquanto capziose. Siamo in mano ad una classe politica fatta, in generale, di incompetenti, incapaci e, purtroppo, in buona misura, disonesti, sicuramente privi di onestà intellettuale (basti pensare alle vicende bancarie ed agli ingenti crediti inesigibili elargiti ai politici ed ai loro amici).

Chiudo citando un aforisma di un certo William Shakespeare: “Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi”. Commento: io aggiungo, non solo idioti, ma anche disonesti ed inetti; i ciechi poi, a mio modo di vedere, sono tutti quelli che votano senza una corretta informazione; insomma, se siamo a questo punto, una grande colpa l’abbiamo soprattutto noi elettori.

 

capitale cultura 2020: lo sforzo di commissionare un video

18 Gennaio 2018 Cadore - Dolomiti, Cultura, Curiosando, Giornalando attività-culturali, cadoriadi, curiosando, giornalando, magnifica-comunità

Per questo giro Pieve e la Cadorinia sono stati “fatti fuori” (un titolo da “nera” per annunciare la funebre notizia). Niente paura: ritenta, sarai più fortunato (ve le ricordate le ciunghe di un tempo?). Di tutto il minestrone va sottolineato lo sforzo – e che sforzo! – della Magnifica. 

Uno per tutti? Quello di commissionare un bellissimo video di circa 4 minuti.

Ecco la perla (neretto nostro):

Facile dunque immaginare la delusione in seno alla Magnifica, l’ente che aveva “progettato” la candidatura e che molto si è spesa in questi mesi per portarla avanti nel migliore modo possibile. Come non ricordare, ad esempio e uno per tutti, lo sforzo costituito dal commissionare un bellissimo video di circa 4 minuti che condensava al suo interno tutte le frecce che il territorio era in grado di giocarsi per arrivare alla “nomination”. […]

Badate che lo sforzo, cioè l’espressione di forza, è costituito “dal commissionare” ‘sto video. Immaginiamo che se solo l’avessero fatto, quel video, dopo lo… sforzo li avrebbero dovuti ricoverare in rianimazione. Insomma, anche per questa occasione la Corriera delle Alpi ci offre una narrazione ippica epica (anche immaginando che lo sforzo si possa riferire alla pecunia necessaria ad approntare il “kolossal”).

Che lo sforzo sia con te!

(immagine)

 

i vantaggi dell’essere in FriuliVG: il ‘debora code’

12 Gennaio 2018 Criticarium Itaglia, Curiosando curiosando, psico-dramma, quelli-del-PD, supercazzole, verso-il-default

I sappadini stanno già sperimentando i vantaggi dell’essere migrati in FVG (eccheccazzo!). Non tanto il volgo, quanto il borgomastro. Ma un vantaggio ce l’avrà anche il villano: il primo cittadino, d’ora in poi, puzzerà un po’ meno e gozzoviglierà con minor esuberanza, non ruttando smodatamente e risucchiando la minestra con morigerata turbolenza.

Il tutto grazie alla cenerentola piddina (Serracchiani, una nostra vecchia conoscenza), già trombettiera del PIL, argine contro l’estrema destra austriaca, distratta agente di borsa, e autonomista col culo degli altri. Debbbora, infatti, ha elaborato una preziosissima guida di buone maniere – bon ton per i diversamente francesi – che ha poi fatto recapitare ad ogni sindaco del FVG.

Dal FQ:

Fondamentale è la stretta di mano. “Deve essere asciutta e decisa: meglio avere le mani curate, con dita curate e unghie non mangiucchiate, che denotano insicurezza. Deve protrarsi per circa tre secondi oscillando di poco l’avambraccio vero l’alto e il basso”.

Altro approfondimento su Dagospia, due al prezzo di uno: Gramellini e Facci.

L’ho sempre detto: ogni mattina un piddino si alza e sa che dovrà inventarsi una cazzata più grande di quella detta o fatta il giorno prima: un compito estenuante. Che importa se lo spopolamento sta soffocando i paeselli: l’importante è che i sindaci, nell’osservare il fenomeno, abbiano le unghie ben curate.

farsene una (tela nuda) in alta montagna

11 Gennaio 2018 Curiosando, I Turismi degli Altri curiosando, scopri-alto-adige

Te la potresti fare anche al parco solare di Loreto, a fianco del tabellone di papa Ratzi, ma l’alta montagna conferisce frizzantezza e isolamento all’opera d’arte, attribuendole una cercata unicità. Adatto alle milf, prima che sfioriscano del tutto. Portare seco pinta di vin brulè.

(questa è la versione italica, leggermente caricaturale (in relazione al pittore); qui quella inglese, più esoterica per i diversamente anglofoni)

 

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