BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

LETTERA APERTA AD UN POVERO UOMO

7 Marzo 2017 Attualità giuseppe-zanella, la-parola-ai-lozzesi

di Giuseppe Zanella

Mi vedo costretto a scriverti dopo la tua ennesima lettera anonima carica di epiteti, contumelie ed offese irripetibili verso la mia modesta persona, ma ora coinvolgenti anche la mia famiglia. Il tuo comportamento così ‘coraggioso’, così ‘virile’, così ‘leale’, così da ‘persona per bene’ ha destato in me un misto di sentimenti: da un lato, ammirazione per i tuoi (supposti) ideali e motivazioni che ti spingono a dedicarmi la tua così squisita attenzione, dall’altro la sensazione che io non meriti di essere entrato così in profondità nei tuoi pensieri, tanto da dedicare tutte le tue profonde argomentazioni dialettiche ad un interlocutore della mia infima caratura.

Chi ha la pazienza di leggere queste povere righe, vergate sull’onda emotiva di essere così ben considerato da cotanto personaggio al punto da meritare di ricevere una lettera così affettuosa e gentile, seppur sotto “mentite spoglie” come si usa dire, capirà benissimo il sarcasmo, invero assai macabro, che sono stato costretto ad usare nei confronti di un povero uomo, evidentemente malato. Già in passato lo stesso soggetto ebbe l’amabilità (si fa per dire) di rivolgersi a me con le stesse modalità e con espressioni similari… Capendo di trovarmi di fronte ad un derelitto con seri problemi esistenziali (e relazionali con il prossimo), mi astenni allora dal dare udienza e seguito a comportamenti che potevano – e possono – suscitare solo compatimento e cristiana commiserazione.

Ora, però, la cosa sta debordando ed i limiti di accettazione sono stati abbondantemente superati da un frasario che arriva a coinvolgere anche i miei affetti, e questo, per me, è inaccettabile sotto ogni profilo, a prescindere dallo stato della psiche del soggetto in questione. A costui mando un chiaro avvertimento: credo di sapere chi tu sia e ti invito a riflettere molto prima di continuare nei tuoi deprecabili comportamenti. So anche di non essere il solo fatto oggetto delle tue malefiche missive. Sono in corso indagini sulla tua persona e perizie con tecniche che tu neanche immagini. Se presto riceverai un avviso di garanzia, non pretendere poi che io usi la commiserazione fin qui avuta nei tuoi riguardi. Accetta un amichevole consiglio: fatti curare e rivolgi i tuoi interessi a cose commendevoli, non a comportamenti così squallidi e riprovevoli. Uomo avvisato…

Un pietoso saluto.

Tre Cime di Lavaredo: in attesa di ‘Linea bianca’, un po’ di base jumping

5 Marzo 2017 Cadore - Dolomiti, Turismo e dintorni auronzando

La diffusione urbi et orbi via etere delle singolarità auronzane su Linea bianca (apprendo ora che è trasmissione della televisione di stato), mi dicono, è stata posticipata. In attesa che aspetteRAI rilanci, ci si può eventualmente intrattenere provando il brivido del lancio dalla Cima Grande di alcuni BASE jumper.

La stagione è un po’ più in là, siamo a giugno (del 2002), ma checcenporta. Il video è stato pubblicato recentemente sul canale di tvmontain (che seguo per tenermi aggiornato sulle montagne più brutte del mondo). Volendo, c’è anche il salto dalla Cima Piccola.

(comunque, sulla baldraccona di stato raiplay si può trovare un link di tale Linea bianca con Auronzo di Cadore nel testo del medesimo (oltre che nella pagina di presentazione), ma nel servizio c’è Madonna di Campiglio & friends (a onor del vero c’è anche un breve salto a Cortina): chissà come sono contenti quelli della Val Rendena…) 

un cazzaro è per sempre (del prendi due al prezzo di uno)

4 Marzo 2017 Criticarium Itaglia strenzi

C’è una novità: il cazzaro non è a crescita lineare, no, cresce “col quadrato”. Stare in cantina al buio non gli si addice, e quando esce per l’ora d’aria, accecato dalla luce, si stravacca.

un cazzaro è per sempre

mamma ho (quasi) perso il residuo fiscale

28 Febbraio 2017 Indipendenza del Veneto, Politica nostrana dati-federalismo, federalismo, federalismo-fiscale, indipendenza, refusi, residuo-fiscale

Al Barometro della finanza pubblica dell’Osservatorio sul Federalismo (pubblicato da Unioncamere Veneto & Consiglio regionale) sono “abbonato” da lunga data:

…La informiamo che sul sito www.osservatoriofederalismo.eu è disponibile il n. 2/2017 del Barometro della Finanza Pubblica, il report statistico mensile curato dal Centro Studi di Unioncamere Veneto. Rinnovato nella veste grafica e nell’articolazione interna, il Barometro fornisce un aggiornamento sistematico sulla struttura ed evoluzione della finanza pubblica italiana. 

Sicché mi ci ficco… scoprendo con disappunto, almeno a guardare la tabella della sezione 3-Residuo fiscale, che il residuo fiscale che dovremmo vantare come Veneto (e far eventualmente pesare…) mi si è ristretto (in verità, tutta la tabella appare sghemba, non foss’altro che in relazione ai dati, sempre dell’Osservatorio, qui riportati).

Io viaggiavo tra 15 e 20 miliarducci all’anno, mentre nella tabella Residuo fiscale delle amministrazioni pubbliche per regione la cifra (in milioni di euri) riportata è pari a +2.718 (cioè 2,7 miliardi). Tra 15-20 e 2,7 c’è una certa e bella brutta differenza.

E mi dico, con supremo sconforto: mamma, ho perso il residuo fiscale.

Ma forse no. Nella tabella a fianco, quella del residuo fiscale procapite, fa capolino un +3.446 euri. Tiro un respiro di sollievo. Siccome in Venetonia siamo in 4,9 milioni, il residuo fiscale “tornerebbe” a 16,8 miliardi. 

E penso ancora: cara Unioncamere, scherzi da prete di tal calibro non si fanno a ridosso di un referendum con il quale i veneti chiederanno “maggior autonomia”. Sbandierare il nostro residuo fiscale, nella prospettiva di ottenere più autonomia, non ha mai contato un emerito cazzo, anzi, ma almeno ci gonfiava d’orgoglio, sapevamo d’essere tra i bravi (coglioni, ma bravi). 

Quel dato andrebbe corretto, prima che i piddinopitechi se ne accorgano.

Mi raccomando!

Vs. affezionato portatore di residuo fiscale positivo.

paeselli del Centro Cadore: curiosità iconografiche nelle ricerche su Google

25 Febbraio 2017 Cadore - Dolomiti cadoriadi, cronache-lozzesi

Partiti dalla povera (per ora) dotazione d’immagini “libere da diritti legali” (*) che la Cadorinia può offrire di sé al mondo, giungiamo, seguendo una segnalazione di @talaren (“Beh, e su Google che come immagine di copertina di Lozzo c’è la casa di riposo, mentre per gli altri paesi ci sono montagne e monumenti?“), alla rappresentazione dei paeselli centrocadorini attraverso il motore di ricerca per antonomasia, Google. 

Immettendo come termine di ricerca il nome del paesello, Google fornisce una specie di carta d’identità del nome cercato, quasi sempre accompagnata da foto segnaletica. I ridenti quanto accoglienti borghi della Cadorinia centrale (tranne Perarolo) sono rappresentati da scorci paesaggistici più o meno arrapanti (turisticamente): tutti tranne Lozzo, del quale il motore di ricerca propone un’immagine di anziani in posa presso la casa di riposo.

Guardando alla velocità relativa con cui Lozzo sta rotolando nella polvere (non solo in termini demografici “naturali“, ma anche in virtù di un esodo che pare incontenibile), sembra di poter intuire, nel risultato fornito dall’algoritmo di Google, una qualche forma di preveggenza sul destino ultimo della nostra calamità, oops, comunità (o forse è solo la potenza delle Serve di Maria Riparatrici… punto it, alla quale è riconducibile la pittura offerta dalla ricerca google).

Come che sia, ho sentito il dovere di scrivere a Google chiedendo, sempre che l’algoritmo di ricerca lo consenta, di riconsiderare il cambio dell’immagine per Lozzo, così da salvare (perlomeno) le apparenze, offrendo del paesello un’immagine coordinata con il resto della Cadorinia centrale .

(*) non sono le immagini “libere” a mancare, è che non sono ancora adeguatamente indicizzate dal motore di ricerca Search CC

Le immagini che accompagnano i paesi centrocadorini su Google

il senso dei trentini per il lago vuoto bis

23 Febbraio 2017 Cadore - Dolomiti, Curiosando, Turismo e dintorni curiosando, lago-centro-cadore, trentino-alto-adige

Il 12 gennaio scorso dicevamo del senso dei trentini per il lago vuoto. Oggi facciamo il bis.

Ti viene naturale pensare allo svuotamento di casa. Ok, non è la stessa cosa. Ok, lì lo svuotamento è programmato. Ok, sono autonomi e se la menano tra di loro. Ok. Però… così, per riflettere (anche sui modi per coinvolgere i cadorinomani alla causa del lago).

Un tavolo lungo 100 metri sul fondale del lago di Molveno

Inaugurato in fondo al lago: diventerà il fulcro di una serie di attività pensate per rendere memorabile lo svuotamento: arte, incontri e la “capsula del tempo”

MOLVENO. È lungo 100 metri e rappresenta la prima installazione al mondo del suo genere posizionata sul letto di un lago parzialmente svuotato. Un vero e proprio Guinness dei primati. Stiamo parlando del tavolo di legno realizzato sulle sponde del lago di Molveno nell’ambito del progetto dal titolo “#OP17. Io. Sempre. Opera dello svelamento, conoscenza e rinnovamento delle acque lago di Molveno 2017”. Progetto con il quale l’amministrazione comunale ha voluto trasformare in opportunità il parziale svuotamento del lago, resosi necessario per i lavori di manutenzione straordinaria degli impianti di Nembia gestiti da Hydro Dolomiti Energia.

Il tavolo, realizzato da artigiani locali, è stato inaugurato domenica 19 febbraio alle 14, con una cerimonia che apre un lungo programma di attività previste fino a maggio per rendere unica e indimenticabile l’esperienza del lago svuotato. […] (dal quotidiano Trentino)

foto tratta da articolo online del quotidiano "Trentino", 19 febbraio 2017; Tavolo sul lago di Molveno

 

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