BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

papa Checco alla pugna

16 Gennaio 2015 Criticarium, Curiosando curiosando, meditazioni, spazio-laico

Checco ha forzato la mano – è proprio il caso di dirlo – lasciandosi scappare una battuta che Ratzi non avrebbe pronunciato neanche sotto tortura.

Papa: «Se dici una parolaccia su mia mamma ti devi aspettare un pugno»

Magari solo per alimentare i contorni di quell’immagine di papa alla buona che attorno a lui si è creata e che lui, appunto, non disdegna di alimentare (se telefona anche a Brosio…  no, no, quello era uno scherzo di Scherzi a parte).

Scherzi a parte, quello che fin da subito ci ha visto più in là è stato Alessandro Gilioli, come già avidenziato nel post quale che sia il Dio rappresentato…:

[…] Il vero scontro di civiltà mondiale oggi è uno solo.

Tra quelli che anche di fronte a vignette così – quale che sia il Dio rappresentato, quale che sia la religione presa di mira – continuano a dire:

Io sono Charlie.

E quelli che no.

 Schermata-2015-01-08-alle-06.58.35

Moretti in campagna: a Lozzo bisognerà approntare la mangiatoia, la stalla c’è già (smorettimento n. 9)

16 Gennaio 2015 Politica nostrana elezioni-reg., quelli-del-PD, smorettimenti

moretticampagna
579 comuni in 100 giorni: passerà di qua come i giapponesi quando vanno a vedere le Tre Cime di Lavaredo. Non ce ne lamentiamo, ché di belati ne sentiamo tutti i giorni dai sindakos. Immaginiamo che oltre a belare si produrrà in simpatici equilibrismi. Qui al paesello bisognerà approntare la mangiatoia, ma la stalla c’è già.

 

Lozzo di Cadore: il sindaco (minoritario) ringrazia…

15 Gennaio 2015 Botanico Palazzo bolcom, bolcomiadi, bolcomiadi2015

Continuano le Bolcomiadi 2015, le letture critiche dell’ultimo bolcom, la pravda lozzese. Questa volta andiamo oltre la forma (della forma ce ne siamo occupati qui e quo). Sempre dal discorso alla nazione del sindaco a reti unificate (rivolto ovviamente ai Cari cittadini di Lozzo):

[…] E poi, approfittando di questo clima festoso, desidero ringraziarvi, a nome mio e di tutti gli amministratori, per la fiducia che ci avete accordato in occasione delle ultime elezioni.

Io, caro sindaco, approfittando del clima festoso avrei approfittato (la ripetizione è voluta) per ringraziare, in modo particolare, chi ha sostenuto la minoranza che è all’opposizione. Perché, vedi, ma tu lo sai bene, senza la seconda lista oggi saremmo, sulla carta, commissariati.

Si, è vero, se ci fosse stata una sola lista avreste strisciato su ogni uscio di casa promettendo 72 vergini a ogni uomo e 72 rocchi (il plurale di Rocco, er Rocco nazziunale, quello, per capirci, calibro 32) a ogni donna. Avreste solleticato ogni animo votante con promesse sì lussuriose da confondere, se non stordire, anche i più riottosi e recalcitranti. Avreste sbavato come cani alla catena di fronte ad una ciotola colma di croccantini ma troppo lontana.

Può essere, quindi, che, a fronte di così strenuo impegno ipotizzato, anche nel caso di una sola lista, Lozzo Fifa & Fuffa avrebbe potuto raggiungere il 50% più uno dei votanti, garantendo a se stessa la sopravvivenza solitaria.

Ma restiamo ai fatti.

Hai fatto quindi bene, sindaco, a ringraziare tutti quelli che hanno votato Lozzo Fifa & Fuffa. Ringraziali di brutto. Perché, seguimi in questo ragionamento,

con quel po’ po’ di due mandati alle spalle, 10 anni,

con una seconda lista concorrente fatta su all’ultimo mese (con tre extra-comune-tari di riempimento)…

i Cari cittadini di Lozzo non ti hanno riconosciuto che un misero

 

47,4% di voti degli aventi diritto

 

Qualcosa vorrà pur dire. No?!

 

nuova presidenza Bim Consorzio: una fogna a cielo aperto (ma unitaria) – bis

15 Gennaio 2015 Politica nostrana belluniadi, bim, provinceide, sindakos

Continua la farsa dei sindakos unidos. A metà dicembre di loro scrivevo che “Ora, quegli stessi, perché sono gli stessi eh, gli unitaristi, sembrano più divisi dei poli nord e sud.”

Cambiato qualcosa dopo le meste feste?

Nada de nada. Anzi, sono nati dei timori.

Cresce il timore per l’alleanza tra Agordino e Cadore

[…] Con il passare delle settimane sembra spaccarsi sempre di più il fronte dei sindaci. Se gli accordi iniziali – decisi in base ad un equilibrio tra le cariche di presidente della Provincia e presidente del Bim – vedevano ai vertici del consorzio dei sindaci un primo cittadino della parte bassa della provincia, con il passare delle settimane il Cadore e l’Agordino hanno maturato diverse prospettive. Rispettivamente di una riconferma dell’attuale vicepresidente vicario, il sindaco di Lozzo di Cadore Mario Manfreda, o facendo cadere la scelta su un sindaco dell’Agordino come Bruno Zanvit, che indossa la fascia tricolore a Voltago.

Una situazione di merda, converrete. Ma lo dicevo, lo dicevo che l’orizzonte era quello…

Lo spettacolo della scelta del nuovo presidente del Bim Consorzio sta diventando una

fogna a cielo aperto

Noi stiamo aspettando la spinta, quella che finalmente darà luogo all’agognata presidenza del Bim Consorteria. Pensavamo in cuor nostro che sarebbe stata unitaria, quella spinta, ma no, potrebbe anche non esserlo. Sembra infatti che si profilino due fogne a cielo aperto: quella agordocadorina contrapposta a “quelli della parte bassa della provincia”.

Da parte nostra crediamo che un certo darwinismo non sia necessariamente negativo: due fogne a cielo aperto, contrapposte, possono dar luogo ad un prodotto… di qualità migliore.

 

ex caserma di soracrepa: soffia il vento e infuria la bufera (le canadesi hanno preso il volo)

14 Gennaio 2015 Botanico Palazzo, Pian dei Buoi caserma soracrepa, cronache-lozzesi, sviluppo-pian-dei-buoi

(a me le canadesi non sono mai piaciute, e non l’ho mai nascosto)

Io però una volta glie lo dissi al signor sindaco di Lozzo. Statte attento sindaco, che lassù il vento soffia e la bufera infuria.

Dev’essere stato il favonio.

Su alla caserma di Soracrepa, a Pian dei Buoi, oggi c’erano canadesi dappertutto. Uno spettacolo indecoroso. Già c’erano quelle mai tolte, e a breve vi darò conto del fatto che il problema non era la stalla ma lo stalliere. Ora se ne sono aggiunte di tutte le razze.

Canadesi piccole, grandi, sbrindellate, accavallate fra loro, inestricabilmente ingroppate. Ne ho trovate a 120 m di distanza dall’involo mentre silenziosamente penetravano il ghiaccio col calore del proprio corpo in un amplesso bituminoso.

Non le ho trovate nel Palù perché il vento, quando ha sorpreso da terga le canadesi, soffiava verso sud (che favonio del cazzo). Domani, se riesco, posto qualche foto. O forse, prima, la storia della stalla e dello stalliere. Vedremo.

(comunque la comunità lozzese può stare tranquilla: le canadesi hanno preso il volo ma i lattonieri c’hanno messo i teli (te-li-raccomando); loro, che sono del mestiere, sanno che è un lavoro del cazzo, ma piuttosto che piuttosto è meglio piuttosto; mica tutto si può avere nella vita; e poi le condizioni climatiche sono talvolta soverchianti)

 

1914-2014 — Belluno – Calalzo — Una ferrovia tra le Dolomiti del Cadore – foto Cap. VII

14 Gennaio 2015 Cadore - Dolomiti, Cultura cadore, sviluppo-montagna

Dopo la presentazione del libro di Roberto Tabacchi e la pubblicazione dell’Introduzione, ecco alcune immagini dal fornitissimno corredo fotografico dell’opera. Iniziamo con due foto relative al primo capitolo, cui seguiranno via via quelle degli altri sei capitoli nei quali è suddivisa la narrazione.

(qui le foto del Capitolo I: 1866-1914. Le premesse, la costruzione e il primo anno di esercizio
qui le foto del Capitolo II: 1915-1918. La Grande Guerra
qui le foto del Capitolo III: 1919-1945. Il ventennio fascista e la seconda guerra mondiale
qui le foto del Capitolo IV: 1946-1963. Dalla ricostruzione postbellica al disastro del Vajont)
qui le foto del Capitolo V: 1964-1979. Le luci della ribalta e il tentativo di chiusura
qui le foto del Capitolo VI: 1980-1999. La riapertura e gli anni Novanta

Capitolo VII

2000-2014. Dal nuovo millennio al secolo di vita 

(con questo articolo finisce la presentazione di una selezione delle foto che corredano i vari capitoli del libro)  

7-15 capitolo vari053

Novembre 2002. Smontaggio dell’unità fresante della TBM presso il portale del cameron d’imbocco (foto R. Tabacchi)

7-23 ferrovia_roberto_altro021

2004. Un complesso Minuetto transita dal ponte sul Boite in una delle rare apparizioni su questo binario (foto R. Tabacchi)

7-24 capitolo vari057

Settembre 2004. Un treno di materiale reversibile attraversa il viadotto sul Boite, con l’Antelao che gli fa da sfondo (foto R. Tabacchi)

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