BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

il fotto-voltaico a Lozzo di Cadore (la resa 2014 sarebbe di meno 2.384 euri)

13 Gennaio 2015 Botanico Palazzo fotovoltaico, lozzofifa&fuffa

Metto in risalto il commento di Attilio riguardante la resa del fotovoltaico piazzato dalla nostra lungimirante amministrazione presso le scuole medie (insieme alle altre altrettanto lungimiranti 7.857 amministrazioni italiche, cioè il 97,5% del totale: una installazione praticamente “coatta”). Valutando i dati presentati verrebbe da dire che l’impianto, più che un fotovoltaico, sembra essere un fotto-voltaico.

Be’ sì, il 2014 è stato un anno del cazzo (non propriamente favorevole), ma neanche il 2013 dava l’idea d’essere chissà che generoso. I 20.953 euri suppongo corrispondano alla quota d’ammortamento annuale. Non so da dove siano tratti i rendimenti, non so se siano stati considerati tutti i costi e tutte le entrate… , ma, rispetto alle tenebre proposte sull’argomento dal sindaco e da Fifa & Fuffa & Comp., è pur sempre un grandioso passo avanti per l’umanità.

(avendo io altri quesiti da sottoporre prossimamente al sindaco, potrei aggiungere anche questo “affaire”)

@Danilo: è ufficiale resa 2014 fotovoltaico scuole – 2.384 euro

Rendimento totale [kWh]

2011: 56462,27 x 0.462 = 26085 – 20953 = + 5.132 €
2012: 54086,53 x 0.462 = 25357 – 20953 = + 4.404 €
2013: 47596,62 x 0.462 = 21989 – 20953 = + 1.036 €
2014: 40194,95 x 0.462 = 18569 – 20953 = – 2.384 €

Ovviamente il dato proposto solamente così, nudo e crudo, sarebbe alquanto propagandistico. Si deve tenere conto di una estate molto piovosa, per contro si evidenzia comunque un calo costante negli anni. Si sa che gli impianti policristallini rendono con la luce solare diretta e la percentuale di resa cala negli anni ma la scelta che ha condizionato in modo preponderante il saldo finale è quel benedetto leasing che pesa per 180.000 € in 20 anni, cioè 9.000 euro annui di energia solare che si intasca la banca, e, quando va male, li intasca comunque… . Chi ci rimette è il comune, cioè noi cittadini. Mah!!!

 

cooperazione fra aeroporti e interscambio socio-culturale

13 Gennaio 2015 Provincia di Belluno Elettiva provinciazza

aeroportobz

la-provinciazza
#consiglio provinciale sta affrontando lo studio per l’intensificazione dei rapporti di interscambio socio-culturale con la Pomerania e le Isole Samoa

 

il sindaco di Lozzo di Cadore: un tipo volitivo

13 Gennaio 2015 Botanico Palazzo bolcom, bolcomiadi, bolcomiadi2015

Voglio, la caramella che mi piace tanto, e che fa du-du-dudu, du-du-dudu, dufour!

(oh, quanto ho sbavato in quegli anni di vulcanica preadolescenza pensando a Minnie; quando si portava il pacchetto di caramelle così vicino alle labbra, ahhh, era tutto studiato, anche allora, per farci fremere come foglie di betulla alla tesa brezza della primavera)

(si tratta, ancora, della lettura critica del bollettino comunale dicembre 2014, una delle poche distrazioni che ci concediamo in questa valle di lacrime; di alcune considerazioni legate alla locuzione “Cari cittadini di Lozzo” espressa dal sindaco nell’ultimo numero abbiamo già detto; benché quello che stiamo per descrivere sia un aspetto meno formale, vale per esso ciò che abbiamo già espresso per il primo: al compimento di un lungo anno intriso di un’attività amministrativa matta e disperatissima, gravida di fertilissime conseguenze per la comunità tutta, anche la forma, ne converrete, ha la sua importanza)

In passato, del vostro sindaco, abbiamo cercato di gettare luce da una parte sulla sua scioltezza linguistica e relative capacità retoriche, dall’altra sulla sua potenza di calcolo: ora ci tocca segnalare questo singolare aspetto volitivo del suo carattere (esercizio che, come gli altri, compiamo con il cuore colmo di cristiana benevolenza e purezza d’animo).

Il sindaco, nell’ultimo bolcom, verga un profondo atto di volontà:

Cari cittadini di Lozzo,
voglio augurare ad ognuno…

Ed è proprio qui che si fa largo il tratto del condottiero: non, per dire, “colgo l’occasione per porgere il mio augurio…“, nemmeno “desidero qui augurare…“, non se ne parla poi di “gradirei porgere…“, no. Voglio!

Voglio! Senza scampo. Imperativo.

Questo “piglio da colonnello”, tuttavia, non mi sembra granché adeguato alla situazione. Insomma, il vostro, a me pare, non si presenta con la grazia di un Don Diego de la Vega ma con lo sconquasso di uno sbadato sergente Garcia; non entra nelle nostre case in punta di piedi ma con la sguaiatezza di un ubriaco che oltrepassa le porte dell’ennesimo saloon. Voglio!

Io me lo immagino, animato da un continuo e vigoroso impeto, mentre affronta di petto (direi quasi h24) ogni problema che si presenta alla comunità, potenzialmente in grado di alterarne la tranquilla esistenza. Ed è questo impeto, io credo, che esonda anche nelle circostanze in cui sarebbe richiesta una maggior misura, un più delicato approccio.

Gli auguri si porgono, solitamente, non si danno. Si porgono affinché l’altro, anche idealmente, li possa accogliere, e, con ciò, dare la misura di averli fatti propri.

Lui no. Non li porge. Lui li dà, li vuole dare (“voglio augurare”). Assolutamente. E tu?

Niente. A questo punto te li tieni.

 

internet da record in Alto Adige (ma in Provinciazza si taglia il wifi)

13 Gennaio 2015 Provincia di Belluno Elettiva internet, provinciazza

internetaa

la-provinciazza

No sta dirghe nient a Jacopo, me racomande, che l é drio taiar al wifi, senò al me resta sec. E ciama su quel de Lozzo e domandeghe a che punto che l é l progeto 100 mega sotto i mari.

(famiglie che possiedono accesso a internet: Alto Adige 73,4%, Veneto 67%, BL bo, ma tanto mal no son mesi)

 

fatti non foste a viver come strenzi

13 Gennaio 2015 Criticarium Itaglia strenzi

 

Semestre chi?

(discorso di commiato alla fine del semestre europeo)

fattinonfoste

#blackout-del-Cadore 09-01-2014: ‘Per fortuna c’era la stampa locale a tenerci informati …’

13 Gennaio 2015 Botanico Palazzo, Cadore - Dolomiti, Politica nostrana belluniadi, blackout-reloaded, cadoriadi, della-confutazione, politiche-cadorine, provincial-politik, scripta-manent, sindakos

the-blackout-reloaded

(articolo che contiene spunti comici di provenienza sindacale con punte di esaltante comicità mai raggiunte prima. Ne consiglio la lettura anche ai leccaculi di professione in pianta stabile: cinque minuti per fare buon sangue. Si potrebbe mettere su una Scuola Superiore per Clowns: avremmo i maggiori esperti sulle porte di casa)

 

#blackoutdelCadore 09-01-2014

post black out in Cadore: ‘Per fortuna c’era la stampa locale a tenerci informati …’

Io ho dato fondo a tutte le energie possibili per rimanere serio, se non proprio impassibile, di fronte a queste chicche informative post black out cadorino dispensate dai sindaci. Ma non ce l’ho fatta (avete presente quell’irresistibile scena di Stanlio e Ollio? uguale!!). Dal CorrierAlpi (neretto mio):

Anche Mario Manfreda, sindaco di Lozzo e vice presidente del Consorzio Bim, punta il dito sulle mancate informazioni da parte degli organi preposti: «Un black out che ci ha lasciato allibiti. A parte le notizie arrivate col contagocce a qualche sindaco, c’erano automobilisti che salivano senza sapere a cosa andassero incontro. A Longarone e lungo l’A27 nessuno che li avesse avvisati dell’impraticabilità delle strade, nessuno che consigliasse loro di attendere prima di salire. Chi di dovere aveva il dovere di parlare, invece sindaci, turisti e cittadini sono stati abbandonati. Per fortuna c’era la stampa locale a tenerci informati…».

Chissà, forse il sindaco di Lozzo di Cadore è giunto anche a premere la pompetta della sacca delle lacrime sintetiche mentre consegnava questa fosca descrizione al giornalista. Ma la cosa surreale, vi chiedo uno sforzo d’immaginazione, è legata a quel

Per fortuna c’era la stampa locale a tenerci informati…

Perché voi ve lo immaginate, no, il sindaco laqualunque – capo delle forze dell’ordine in loro assenza, capo della Protezione civile ecc. ecc. – che, dopo 24 ore di silenzio informativo (per inciso, la rete telefonica fissa ha continuato a funzionare così come i cellulari Tim), nel tetro fulgore del black out imperante, si presenta impaziente, quasi irrequieto, all’edicola di paese  (per Lozzo il Bar Commercio) per farsi dare la mazzetta dei giornali locali e tenersi così informato sull’esito della catastrofe in atto (lui: dime n tin Laura, ghe dili de Loze … lei: Nuia de nuou, solito black out).

E adesso ditemi, onestamente, c’è qualcuno fra voi che riesce davvero a non ridere (un riso beffardo, suppongo) vedendo scorrere questo film davanti ai propri increduli occhi? Se poi penso a tutto l’ambaradan della Protezione in-civile e la relativa efficienza misurata in queste circostanze, be’, allora … me vien da piande (lasonse)!

http://youtu.be/cA_goyTWgnc

 

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