BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

pianta (un po’ stagionata) di Lozzo di Cadore e dintorni

20 Luglio 2014 Cadore - Dolomiti, Informa-Lozzo, Turismo e dintorni storia-di-Lozzo

E’ un po’ vecchiotta, risalendo al 2004, ma non proprio da buttar via (per esempio, la parte relativa agli edifici di un certo pregio storico è, tranne qualche sistemazione intervenuta nel frattempo, ancora valida). Sì, qualche aggiornamento andrebbe fatto per renderla “contemporanea”, ma Vendre non è più tornato (se n’è andato un giorno dicendomi che ero uno spregevole despota: ma tornerà, ne sono certo).

Comunque, relativamente al solo tracciato della Strada del Genio, ci sono anche tutte le panchine eh!  (e ci sono anche le meridiane e i luoghi votivi, le fontane, le sorgenti…). Bisogna che mi ricordi di far cambiare l’icona del cervo (nel quadrante A3) che, a dirla tutta, non è nostrano; è un Wapiti (e solo Eugenio se n’è accorto).

Si può ora consultare nella versione zoommabile (qui il link diretto dal quale è eventualmente scaricabile in formato jpg: in fondo a destra link “view original“).

Cortina d’Ampezzo non è in decadenza, sta solo cambiando verso…

19 Luglio 2014 Cadore - Dolomiti cadoriadi, politiche-cadorine, promozione-turistica, turismo-cadorino

Già l’avevamo vista, la Regina, alle prese con il rimbalzo delle presenze turistiche alberghiere. Però insistono … e noi ci adeguiamo. Gli albergatori di colà dicono che:

Cortina d’Ampezzo non è in decadenza, sta solo cambiando verso. Il circo delle veline e dei tronisti è stato spodestato da una clientela più selezionata che desidera la tranquillità per riposarsi in uno dei luoghi indiscutibilmente più belli e affascinanti dell’arco alpino, così la pensano gli albergatori della Regina delle Dolomiti. […]

E a cambiar verso ci vuol tempo, certo. Tempo al tempo. Ma si prenda atto, perlomeno, che la decadenza c’è stata ed è tuttora in corso. Vi rendete conto – oh voi albergatori – che dal 2000 Cortina ha perso il 13,9% delle presenze mentre, nello stesso arco temporale, il Veneto ha guadagnato il 12,7%, l’Alto Adige il 22,7%, la Pusteria il 22,6% ?

Ce la fate a capirlo da soli o vi serve un aiutino?

Ah, dimenticavo. Mentre Cortina perdeva il 13,9%, l’Alta Pusteria (non presente nel grafico sottostante) – per confrontarsi con realtà più vicine territorialmente (Sesto, Dobbiaco… vi dice niente?) – guadagnava il 27,3% delle presenze turistiche (sempre rispetto al 2000).

Non è decadenza questa? E com’è che la chiamate? Declino! Ineluttabile declino? Ah no! Renzianamente, “sta cambiando verso“. Ma vaffangà va!

(OK!! Il Centro Cadore da allora ha perso il -37,5% mentre il Cadore Turistico (cioè tutto il Cadore senza Cortina) ha fatto anche peggio, -40,7%, che neanche se ne fai un altro Campione d’Italia col relativo casinò riesci a raddrizzargli la schiena; anche Auronzo saluta tutti dal basso del suo -20,5%, ma questo non dovrebbe autorizzare la Regina (di picche?) a leggere nella propria – dimostrata – decadenza, un cambiamento di verso (che pur ci auguriamo che compaia). Cortina è nella merda: l’unica fortuna è che le arriva al collo, mentre per il Cadore è da mo’ che lo ricopre del tutto, senza pertugio alcuno)

cortina-2000-2013-andamento

Piccoli, il meteorino

19 Luglio 2014 Criticarium Itaglia della-confutazione, peones, politicanti, quelli-del-PDL

E’ sulle spalle di giganti come questi che noi … piccoli uomini … riusciremo a guardare più lontano. Il nostro gigante dice “basta al meteoterrorismo” e ricorda le denunce degli operatori…

Storie già sentite 1000 volte. Per esempio, ve lo ricordate l’articolo quando si dice ‘previsioni del razzo‘ riguardante il meteo a Jesolo? Certo che no, ma io sì. E poi venne anche il calibro da 90, Zaia il condottiero, che voleva “oscurare” i siti meteo: Zaia dà avvio alla Risoluzione 44: oscurati i meteo italioti.

Ma non mi pare che si fosse mai giunti ad un’interrogazione al PdC. Davvero, piccoli peones crescono (uno e due). Rilevo poi che il nostro “gigante pensaci tu” ha addrittura evocato un “apposito apparato sanzionatorio” per chi dovesse sbagliare le previsioni. Ci mettiamo un Edmondo Bernacca a capo della commissione che dovrà in qualche modo investigare? E la forza, i meteomiliti, la polizia meteorologica, la facciamo intervenire se l’acqua caduta supera i tre millimetri in 24 ore o alla prima goccia?

Io un “apposito apparato sanzionatorio” ce l’avrei in mente. Ma non lo applicherei ai meteorei (i rei del meteo, scusate la rima), lo userei per benedire, con profonda carità cristiana – come farebbe suor Nausicaa – coloro che abusano apertamente di bevande ad effetto lisergico.

BELLUNO. Il sen. Giovanni Piccoli (Fi) ha presentato un’interrogazione al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e al ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, con la quale chiede di prendere “delle misure contro le previsioni meteorologiche sbagliate – che stanno danneggiando sempre più il comparto del turismo-, come un codice di autocondotta e un apposito apparato sanzionatorio”. “Tanti, troppi, fine settimana – osserva – sono andati letteralmente in fumo per colpa di previsioni meteo sbagliate. In tempi già difficili per l’economia è una leggerezza imperdonabile”. Nell’interrogazione il senatore bellunese, che dice basta al ‘meteoterrorismo’, ricorda le ripetute denunce, anche recenti, degli operatori e gli appelli del presidente Veneto Luca Zaia. […] Queste previsioni – prosegue Piccoli – non tengono conto della variabilità tipica della montagna e del tempo nell’arco delle 24 ore. Va detto poi che il momento di fruibilità turistica varia dalle 8 alle 18″. ( Ansa )

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(via bonsai.tv)

voce dal sen fuggita (la deforma di Renzi vista dal senatore PD Tocci)

19 Luglio 2014 Criticarium Itaglia quelli-del-PD, renzie

Lo sapevamo eh! Mica tutti quelli del PD sono da buttare nella pattumiera (oddio, fuori non ne resterebbero molti … e tra l’altro, quelli dentro fan fatica a decomporsi: in parte son fatti di plastica). E così Tocci, che dice cose umanamente sensate, sembra quasi un marziano.

Pubblicato il 17/lug/2014

L’ intervento del senatore del Gruppo del Partito Democratico Walter Tocci nel corso della discussione generale sulla Riforma Costituzionale e trasformazione del Senato.

Sciolta Civica chi?

18 Luglio 2014 Criticarium Itaglia lista-monti, monti, supercazzole

Sciolta Civica chi? Me ne ero dimenticato. Dalle elezioni europee devo aver visto uno o due tweet dei sciolti civici. In giro non se li cagava nessuno. E allora ‘sta cosa che segue appare davvero come uscita da un universo parallelo (al gusto stracciatella). monti (per sempre minuscolo) che “precisa” che non ha mai avuto compiti amministrativi, che dall’ottobre scorso non ha più alcun incarico nel partito, e che all’inizio di quest’anno non ha neppure rinnovato l’iscrizione… non ha prezzo.

Quella poi che “In soli 13 mesi il governo guidato da Mario Monti ha riacceso la speranza, ridato dignità e fiducia al nostro paese, posto le basi per tornare a crescere.  […]” è cosa che se la racconti agli elfi dei boschi, non ti rivolgono più la parola. Per monti vale fin dal primo momento ciò che è già stato detto per Delrio: “Comunque, se monti lo butti nell’indifferenziata, quella si rivolta e te lo ricaccia indietro.”

Dal sito Dagospia:

SCAZZO TRA MARIO MONTI E “LIBERO” SUI CONTI DISASTRATI DI “SCIOLTA CIVICA” – L’EX PREMIER: “PRECISO AI VOSTRI EVENTUALI LETTORI CHE NON HO MAI AVUTO COMPITI AMMINISTRATIVI” – RISPOSTA: “CARO EVENTUALE SENATORE A VITA…”

1 – LETTERA DI MARIO MONTI A “LIBERO QUOTIDIANO”

Egregio Direttore, con il gusto dell’invenzione che lo caratterizza, Libero (15 luglio) titolava in prima pagina: “Contrappasso Monti: chiede alle banche di sforare sul debito e litiga con Fini per pochi euro”. Dal contesto si evince che si tratterebbe delle finanze di «Scelta Civica», i cui organi potranno eventualmente fornire precisazioni in merito a fatti che non conosco e che non mi riguardano.

Per parte mia, visto che Libero si ostina a scrivere come se così non fosse, tengo a precisare ai vostri (eventuali) lettori che non ho mai avuto compiti amministrativi in «Scelta Civica», che dall’ottobre scorso non ho alcun incarico nel partito e che all’inizio di quest’anno non ho neppure rinnovato l’iscrizione.

 

2 – RISPOSTA DI LIBERO QUOTIDIANO

Egregio senatore, è del tutto comprensibile che lei si affanni per rimuovere il suo legame con Scelta Civica, partito da lei fondato quando era presidente del Consiglio e da lei guidato in buona parte del periodo cui fanno riferimento i bilanci spulciati dal nostro Franco Bechis.

Comunque, caro eventuale senatore a vita, la ringraziamo per la sua cortese missiva, e la invitiamo ad allargare la sua presa di distanza agli autori della seguente frase: «In soli 13 mesi il governo guidato da Mario Monti ha riacceso la speranza, ridato dignità e fiducia al nostro paese, posto le basi per tornare a crescere. Scelta Civica vuole dare un seguito operoso al lavoro compiuto da Mario Monti e alla sua agenda riformista». Le fosse sfuggita, campeggia, oggi, sul sito www.sceltacivica.it. Ha visto, che «gusto dell’invenzione»? Peggio di Libero.

petizione contro le ‘deforme’ che limitano i referendum e soffocano la democrazia partecipata

17 Luglio 2014 Criticarium Itaglia democrazia-diretta, il-parlamiasma, repubblica-bananiera

Qui l’unica cosa che stanno snellendo è la nostra capacità e possibilità di partecipare come cittadini alla vita democratica. In un momento infame come quello che stiamo vivendo, in cui per vedere la luce dovremmo percorrere decisamente “la via svizzera” e lasciare che la democrazia diretta – cioè le libere scelte dei cittadini – ci tiri fuori dal pantano, la bananiera repubblica a trazione piddista-piddina del bimbominkia, con la complicità di un centro destra da baraccone, sceglie di percorrere la “via venezuelana”, di fatto eliminando i referendum e soffocando ogni possibile sviluppo della democrazia partecipata.

Considera l’dea di firmare questa petizione. Tratto da il Calibro:

Contro le scellerate riforme istituzionali concordate da Matteo Renzi con il pregiudicato Silvio Berlusconi ed il plurimputato Denis Verdini, Antonio Padellaro, Marco Travaglio, Peter Gomez e la redazione de Il Fatto Quotidiano hanno lanciato una petizione che in poche ore vede la adesione di quasi 30mila cittadini.

Qui di seguito il testo della petizione, che può essere firmata on line cliccando qui.

“LE CONTRORIFORME dell’Italicum e del Senato delle Autonomie, concordate dal governo guidato da Matteo Renzi con il pregiudicato Silvio Berlusconi e il plurimputato Denis Verdini: 

– consentono a un pugno di capi-partito di continuare a nominarsi i deputati a propria immagine e somiglianza (con le liste bloccate per la Camera), addirittura aboliscono l’elezione dei senatori (scelti dalle Regioni fra consiglieri e sindaci, ridotti a un ruolo decorativo e per giunta blindati con l’immunità-impunità) e tagliano fuori i partiti medio-piccoli (con soglie di sbarramento abnormi);

– trasformano il Parlamento nello zerbino di un premier-padrone, “uomo solo al comando” senza controlli né contrappesi, con una maggioranza spropositata che gli permette di scegliersi un presidente della Repubblica e di influenzare pesantemente la Corte costituzionale, il Csm, la magistratura e l’informazione televisiva e stampata;

– espropriano i cittadini dei residui strumenti di democrazia diretta: i referendum (non più 500mila, ma addirittura 800mila firme) e le leggi di iniziativa popolare (non più 50mila, ma addirittura 250mila firme).

DICIAMO NO ALLA SVOLTA AUTORITARIA, come i migliori costituzionalisti italiani hanno definito il combinato disposto delle due controriforme, ispirate  – consapevolmente o meno – al “Piano di Rinascita Democratica” della loggia P2 di Licio Gelli.

DICIAMO SÌ ALLA DEMOCRAZIA PARTECIPATA e vi chiediamo di sostenere solo riforme istituzionali che rispettino lo spirito dei Padri Costituenti del  1946-’48: restituendo ai cittadini il diritto di scegliersi i parlamentari e coinvolgendoli nella cosa pubblica; tutelando le minoranze e le opposizioni; allargando gli spazi di partecipazione diretta alla formazione delle leggi; limitando l’immunità parlamentare alle opinioni espresse e ai voti dati e abolendo i privilegi impunitari in materia di arresti, intercettazioni e perquisizioni; combattendo i monopòli e i conflitti di interessi, specie nel mondo della televisione e della stampa; ampliando l’indipendenza e l’autonomia dei poteri di controllo, dalla magistratura all’informazione“.

Antonio Padellaro, Marco Travaglio, Peter Gomez e la redazione del Fatto Quotidiano

 

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