BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

saette cadorine (o del fulminometro dolomitico)

13 Giugno 2014 Curiosando curiosando

Buttatevi, è morbido. Qui sul Disinformatico tutto quello che serve sapere.

La prova che ho fatto ora: quando li vedo apparire sul computer – i fulmini – sento sempre il tuono relativo (devono cadere in un raggio tipo Domegge, Calalzo, Pieve…). Quelli che sento meglio – nel senso che sono più sincronizzati – cadono dalle parti del Cridola. Ho sentito tuoni senza che a schermo apparisse il relativo fulmine.  E’ emozionante vedere come si sposta la tempesta elettrica sul video mentre senti il tuono che si fa sempre più lontano (in questo caso). Credo sia ancor più avvincente vederne e sentirne l’arrivo. Da provare!

saettecadorine

 

un altro esempio nel quale siete stati anche voi, cittadini di Lozzo, a vincere … (Lozzo Fifa & Fuffa /5)

13 Giugno 2014 Botanico Palazzo bim-gsp-buco-dell-acqua, bolcom, bolcomiadi2014, elelozzo2014, lozzofifa&fuffa

Sempre l’incalzare di @talaren mi induce a rimembranze sopite:

… E poi, quelle braccia all’agricoltura, sarebbe meglio che dove c’è da gestire acqua non si avvicinino…

L’ho già detto enne volte che i sindakos del buco dell’acqua del Bim-Gsp hanno il mio totale ed incondizionato disprezzo. Oltre a ciò, torno con la mente all’articolo a vincere siete stati anche voi, cittadini di Lozzo (dove i “Fifa & Fuffa” indicavano nella gestione dei rifiuti motivo di vincita) nel quale ponevo questa domanda finale:

vi passa mica per la testa un altro esempio nel quale siete stati anche e ancora voi, cittadini di Lozzo, a vincere?

La domanda esigeva ed esige una risposta, facile facile:

Ebbene sì, cari lozzesi, un altro esempio nel quale siete stati voi a vincere è la gestione scriteriata, stolta e vergognosa del Bim-Gsp, fornitore monopolistico dell’acqua. E la misura straordinaria della vincita sta proprio nell’aumento del 30% delle tariffe dell’acqua, accettato e/o subito (quasi) senza colpo ferire, che i sindakos ci hanno accollato per colmare una loro manifesta incapacità – oltre ogni ragionevole dubbio – di gestire un servizio in regime di monopolio (che se fosse stato sul mercato sarebbe già da tempo concime per fiori).

Del resto è stato il sindaco di Belluno Massaro a dire:

… chi è venuto prima di noi (sindaci, ndr) ha scaricato sulla collettività questo debito. L’Ato non ha mai approvato un aumento quando sarebbe stato necessario, anche per ragioni elettoralistiche. I sindaci di allora si sono fatti belli, ma ci hanno lasciato questa eredità pesantissima»

E in quell’articolo mi chiedevo banalmente: “Ma chi saranno mai questi “sindaci di allora” ?“, e mi davo questa risposta: “Dai che non è difficile. Di loro te ne accorgi anche al buio: puzzano !!”

Ma quella puzza è rimasta, perché molti di loro sono stati riconfermati. O la gente si è turata il naso o il gregge è più vasto di quanto si sia disposti a credere. Ad ogni buon conto, preghiamo affinché questa summa di incompetenza rieletta se ne stia lontana dalla gestione dell’acqua il più possibile: almeno, diciamo, per i prossimi trent’anni.

 

 

PD, Patteggiamento Democratico

13 Giugno 2014 Criticarium Itaglia della-confutazione, mestra-menistra, quelli-del-PD, renzie

Un pelino diversi me li immaginavo, i piddini, ma certo Orsoni piddino non è o, meglio, è ormai accertato essere diversamente piddino. E dice di voler rimanere sindaco di Venezia. Mentre il bimbominkia ha detto, con pugno di ferro, che le mele marce del PD devono tornarsene a casa (qui non si fanno sconti a nessuno …).

Ora, se Orsoni non vuole andarsene, e tu bimbominkia-segretario-generalissimo non puoi personalmente espellerlo dal PD perché al PD non è tesserato, puoi sempre dare un cenno di capo a quegli altri, del PD, che in giunta-consiglio lo sostengono. Caro Renzie, facci vedere di che pasta di bimbominkia sei.

“Rubo, patteggio e torno” è il titolo dell’editoriale di Marco Travaglio pubblicato oggi sulle pagine del Fatto Quotidiano che mi sento di riportare per intero:

Il giorno del suo arresto, il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni non parlò, affidandosi a una dichiarazione dei suoi legali, già entrata nella leggenda: “La difesa del professor Orsoni esprime preoccupazione per l’iniziativa assunta (dai magistrati, ndr) e confida in un tempestivo chiarimento… Le circostanze contestate paiono poco credibili: gli si attribuiscono condotte non compatibili col suo ruolo e il suo stile di vita. Le accuse vengono da soggetti già sottoposti a indagini, nei confronti dei quali verranno assunte le dovute iniziative”. Cioè: Orsoni è innocente; non ha mai visto uno solo dei 560 mila euro di finanziamenti illeciti dal pubblico Consorzio Venezia Nuova (concessionario del Mose e dominus di tutti gli appalti); e ad accusarlo sono un branco di delinquenti che verranno denunciati per calunnia.

Del resto, prim’ancora che parlassero i difensori, era sceso in campo l’avvocato d’ufficio Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente dell’Anci, noto per il fiuto da rabdomante: “Chiunque conosca Giorgio Orsoni e la sua storia personale e professionale non può dubitare della sua correttezza e onestà”. Tre giorni dopo Orsoni apparve dinanzi al Gip per l’interrogatorio di garanzia e lì – assicurarono i legali – rilasciò “dichiarazioni molto lucide, tranquille e serene con le quali ha dichiarato che non riconosce alcun addebito di responsabilità e si propone di dimostrarlo attraverso indagini difensive e integrazioni della documentazione della Procura”.

Dopodichè, oplà: nel breve volgere di un paio di giorni, il sindaco estraneo e sereno, anzi Serenissimo, rinuncia alle indagini difensive e anche alle integrazioni, confessa il finanziamento illecito e chiede alla Procura di patteggiare una pena di 4 mesi di reclusione e 15 mila euro di multa in cambio della scarcerazione e della revoca della sospensione dalla carica in base alla legge Severino. Così torna a fare il sindaco, perchè Venezia ha ancora tanto bisogno di lui. La sua tesi è che, sì, a pensarci bene, quei soldi illeciti per diventare sindaco li ha ricevuti, ma obtorto collo, perchè costretto dal Pd (al quale non è neppure iscritto): “E’ stata una campagna elettorale ‘chiavi in mano’, io facevo quello che diceva il Pd: vennero da me tre esponenti del partito per chiedermi di rivolgermi agli ‘sponsor’ per avere contributi, perché Brunetta aveva tanti soldi”.

I soldi arrivarono, ma non a lui: al Pd per la sua campagna elettorale, e lui non poteva certo sospettare che fossero illeciti. In fondo come può un umile avvocato, giurista e docente di Diritto amministrativo sapere che la legge proibisce alle società pubbliche o miste (tipo il consorzio Venezia Nuova)di finanziare i partiti, e che i finanziamenti leciti da imprese private vanno rendicontati sia da chi li eroga sia da chi li riceve? Se insegnasse logica, saprebbe almeno che la versione A “sono estraneo, non ho mai visto un euro” è lievemente incompatibile con la versione B “il partito mi costrinse a chiedere quei soldi”, a sua volta leggermente in contrasto con la versione C “i soldi andarono al partito a mia insaputa”.

Ma lui insegna Diritto e non è tenuto alla logica. Resta da capire perchè mai un professore così corretto, un amministratore così ignaro, per giunta sereno anzi Serenissimo, munito financo del certificato di onestà e correttezza rilasciato da Fassino in persona, abbia deciso di patteggiare una pena detentiva per aver violato la legge. 

Ma il bello viene ora che torna a fare il sindaco. Renzi, quello del Daspo e dei calci nel sedere ai ladri, non può espellerlo dal Pd perchè non è iscritto al Pd. Però potrebbe farlo sfiduciare dal Pd, visto che ha confessato un reato: a meno che il premier non attenda che il Gip approvi la pena concordata da Orsoni con i pm o che Orsoni ricorra in Cassazione contro il suo patteggiamento (si può fare anche questo, in Italia). Intanto magari Fassino ci spiegherà che nessuno, anche se ha confessato e patteggiato, “può dubitare della correttezza e onestà” di Orsoni. Del resto a Greganti, tre volte arrestato e tre condannato, il Pd torinese aveva ridato la tessera, ad honorem. Cose che càpitano nel paese dove tutti respingono ogni addebito, ma accettano ogni accredito.

sindaco, c’è erba per te

12 Giugno 2014 Botanico Palazzo cronache-lozzesi, elelozzo2014

@talaren ha lasciato questo messaggio:

Ci vorrebbe una foto di come è adesso lo stesso prato, in versione “post elettorale”… Ma tanto, non è propaganda…

Stimolato, recatomi sono sul loco a prender di esso una foto. Devo dire che me l’immaginavo peggio, lo stato “post elettorale” del luogo oggetto – in fase pre elettorale – di così tanta attenzione e così tanto ardore decespugliativo.

Certo i corridores che di là dovevano passare avevano diritto ad una pista consona all’atto atletico, necessità che oggi non è più pregnante. Ed anche i genitori che accompagnavano lì vicino i pargoletti nella dura giornata ecologica – la raccolta di quelle 20 cartine di caramelle e ciunga, ricorderete – alla cui attenzione le agricole gesta parevano sapientemente rivolte, sarebbero ora dispersi ed intontiti come bombi inebriati di nettare.

Allo stesso tempo, pensando alla granitica determinazione con cui il vostro sindaco si è fatto trovare pronto quel dì, mi sono convinto che quelle sono – davvero – braccia rubate all’agricoltura. Se mai volesse dare prova di autentica determinazione, ripresentandosi oggi a fare ciò che fece, mi dichiaro pronto a fargli partire il decespugliatore, così come a cambiare il filo se del caso, senza bisogno di far intervenire gli aiutanti come allora, ché l’aiutante lo farei io di buon grado. Per un così nobile scopo!

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anvedi come sono ambite le Dolomiti dopo che l’Unesco le ha fatte patrimonio dell’umanità

12 Giugno 2014 Cadore - Dolomiti, Turismo e dintorni dolomitando, sviluppo-montagna, turismo-cadorino-analisi, unesco

Su Nuovo Cadore si parla della settimana nazionale dell’escursionismo del CAI (copincollato non so da dove):

[…] “Gli escursionisti arriveranno da tutte le regioni italiane. E saranno tanti. Anche perché è la prima volta che l’ormai tradizionale meeting del Cai si svolge sulle Dolomiti, meta molto ambita soprattutto dopo che l’Unesco le ha riconosciute patrimonio dell’umanità” dichiara soddisfatta l’organizzazione.

Si dice che gli escursionisti saranno in tanti, anche in relazione al fatto che le Dolomiti sarebbero “meta molto ambita soprattutto dopo che l’Unesco bla bla bla“.

Che le Dolomiti siano “meta ambita” non vuol dire una sega: ambita da chi e rispetto a che cosa? Comunque, accettiamo pure che sia ambita ” a prescindere”. Ma contestualmente andiamo a vedere che effetto fa alle presenze turistiche essere così ambiti. Il patrimonio è stato riconosciuto tale nel giugno del 2009 che prendiamo come anno base e che poniamo uguale a zero, così vediamo come si comportano le presenze negli anni successivi ripartizione per ripartizione.

Non sembrerebbe che le Dolomiti siano poi tanto ambite (e neanche dopo che l’Unesco bla bla, anzi!). Voi, che ne dite?

A parte Cortina che se la cava con un -1,7%, il STL Dolomiti (settore turistico locale) prende botte da orbi con -9,5%, come la provincia di Belluno con -10,1%, Auronzo con -10,4%. Il Centro Cadore registra un -13,2% mentre tutto l’ambaradan CC+CO+VB, ossia il Centro Cadore + Comelico-Sappada + Val Boite, piange a -9,2%; se poi andiamo a vedere il Cadore Turistico, ossia il comprensorio CC+CO+VB senza l’apporto di Cortina d’Ampezzo, siamo laggiù a -17,2%.

Ve l’avevo detto che “meta ambita” non vuol dire una sega. Ci vogliono i dati per capire quanto ambita sia. E le Dolomiti bellunesi e soprattutto cadorine – direbbe Totò – lo fossero.

unesco

p.s. fatemi il piacere: vedrete che se l’economia mai ripartirà le presenze degli italiani torneranno a gonfiarsi e a quel punto il fatto che le Dolomiti siano patrimonio eccetera (qualunque cosa voglia dire) non farà alcuna sostanziale differenza; è in questo momento che ci si aspetterebbe che il patrimonio eccetera riesca a dare il meglio di sé contribuendo ad aiutare il popolo sodomitico oops dolomitico, ma così non è.

p.p.s. se al posto di usare le presenze totali avessi usato quelle italiane, tanto per vedere quanto siano ambite in campo nazionale, la cosa sarebbe apparsa come una cassa da morto.

responsabilità civile dei magistrati: Giachetti (Pd) spiega perché ha votato contro il governo

12 Giugno 2014 Criticarium Itaglia partitica, renzie, tra-le-righe

Sull’emendamento Pini (Lega) sulla responsabilità civile dei magistrati il governo va sotto. E qui Roberto Giachetti (Pd) spiega perché ha votato contro il governo. Da incorniciare (compreso l’accenno al fatto che nel gruppo Pd non ci sia stato alcun dibattito, nel qual caso Giachetti avrebbe manifestato il proprio dissenso):

 

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