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Laggio di Cadore e il naufragio del turismo social-ordoliberista

13 Giugno 2018 Cadore - Dolomiti, Politica nostrana, Turismo e dintorni regional-politik, regione-veneto, turismo-cadorino, turisticando

Doveva essere un’eccellenza, una brodaglia d’alto rango nel “campo del turismo sociale, accessibile per le persone con disabilità non solo italiane ma europee“. Casa di soggiorno alpino di Laggio, un “luogo di benessere per tutti“.

Diceva al tempo il Sernagiotto, assessore pistolero (grassetto nostro):

“Il progetto che riguarda la Casa Soggiorno Alpino di Laggio ha ricevuto un finanziamento regionale di 5,1 milioni di euro nell’ambito dell’articolo 8 del fondo di rotazione della legge finanziaria regionale del 2011 – ricorda l’Assessore – perché è un esempio di quanto la Giunta veneta intende fare nel campo del turismo sociale, accessibile per le persone con disabilità non solo italiane ma europee.

L’esempio “di quanto la Giunta intende fare…” è naufragato in un mare di merda.

La vicenda si trascina putrida da alcuni anni, ma c’è una novità: “la Corte dei Conti impone alla coop mestrina che doveva operare anche a Vigo e al suo amministratore di risarcire la Regione”. C’è lo zampino (o lo zampone) di una cooperativa mestrina, l’Athena, che forte del generoso finanziamento regionale (teso alla creazione dell’eccellenza…), al progetto originale voleva affiancarne un altro di grande altisonanza, nientepopodimeno che

«un progetto destinato allo studio di modelli astratti, sul piano tecnologico, per sperimentare nuove e future tipologie di intervento destinate alle categorie deboli»

progetto che però abbisognava di “leggero” allargamento dell’immobile originario, una cosetta da niente, il raddoppio dei volumi e così spero sia di voi (il turismo social-ordoliberista ha bisogno di larghi spazi per dare il meglio di sé). Naturalmente, imporre il risarcimento non dà alla Regione alcuna garanzia d’essere risarcita.

E uno si chiede: come mai un povero cristo che dovesse, molestato da una fisiologica incontinenza, pisciare fuori dal vaso, si ritrova i carabinieri forestali alle spalle col verbale in mano prima ancora di chiudere la bottega dei pantaloni, mentre una cooperativa si prende allegramente gioco della Regione senza che a nessuno sorga (inizialmente) qualche dubbio e trascinando il gioco per un (primo) lustro?

A suo tempo l’avevo detto: all’ombra del cosiddetto turismo sociale, la probabilità che si sviluppi un verminaio con intrecci affaristici di bassa lega è prossima a uno. 

(prossimamente un video patacca con l’assessore Sernagiotto che, a Laggio, pontificava sulle proprietà taumaturgiche dell’iniziativa e sulla sua mondialità…)

Casa di soggiorno alpino di Laggio di Cadore

 

Cortina 2021: ‘finire almeno i lavori minori’

12 Giugno 2018 Cadore - Dolomiti, Politica nostrana cortina-2021, cortinando, dolotreno

Me li ero messi via, al calduccio. Il 29 maggio scorso il capo dell’Anas mette le mani avanti e dice che le varianti non saranno pronte per i mondiali del 2021 a causa dei troppi ritardi. Il signor Ritardo, si sa, è sempre in ritardo. 

Zaia, che ormai ha in testa solo il tiramisù e la candidatura alle Olimpiadi del 2026, pensa ai mondiali del 2021 come a una partita di briscola e rimbrotta l’Anas così: “Finite almeno i lavori minori” (porca puttana! aggiungiamo noi).  Che poi, chissà quali siano i lavori minori: il taglio dell’erba sui cigli stradali? qualche riga bianca spartitraffico? Bohhh!

Siccome, da quanto appena visto, sembra che “su gomma” i problemi non manchino, mi chiedevo a che punto era la bollitura di quelli su rotaia, anche perché il nostro governatore, se ben ricordate (naaaa, non ve lo ricordate), sosteneva, riguardo al Treno delle Dolomiti a Cortina per il 2021, che “se si vuole, si può fare“.

Evidentemente non si è voluto.  

(trafiletti tratti da Corriere delle Alpi del 29 maggio e 30 maggio 2018; trenino by Lego Group)

perché le cose che funzionano non si cambiano…

11 Giugno 2018 Criticarium Itaglia quelli-del-PD, supercazzole

Dei due piddini, il bi-peones e l’ideatore della più raffazzonata deforma mai vista sulla faccia della terra, quella “delle Province”, non si sa chi abbia portato più sfiga. Perché, come ebbe a dire il nostro, “le cose che funzionano non si cambiano“. 

Sè, sè. A cambiarle c’hanno pensato i trevisane, tornando all’origine. Mario Conte della Lega schizza al 54%, il Manildo si piega in due sul 38% e pare che abbia già annunciato il ritiro dalla scena politica cittadina non accettando il seggio in Consiglio (non mi piace più…). Così è se vi pare.

suvvia, Kompatscher, è solo un culo diverso dai precedenti

2 Giugno 2018 Autonomia, Criticarium Itaglia autonomia, nazional-politik, trentino-alto-adige

Il Landeshauptmann, già gigante di suo, sale sulle spalle di altri giganti per giungere a vedere cose che a noi sono precluse. Per esempio questa:

Nel frattempo il Mattarello, che interpretando alla cazzo la CPBDM (cost. + bella del mondo) ha appena soffocato il nascente governo Conte, chiama a sé il Cottorello, con l’unica intenzione di rassicurare i mercati.

I mercati, dal canto loro, vistosi arrivare il Cottorello, che non avrebbe avuto la fiducia neanche se fosse andato a piedi scalzi a Lourdes, ti fanno schizzare lo spread come un geiser, tanto che Claudio Borghi della Lega alza le mani e dice “Cazzo guardate noi!”. Il Mattarello, coi mutandoni gonfiati dalla paura, richiama in fretta dal cortile i ragazzacci, con Savona spostato ai rapporti con la UE e Tria, un Savona con meno steroidi, all’economia.

Da tutto ciò la riformulazione, diremmo ad usum Delphini, del nostro: 

“Ritengo innanzitutto positivo che sia stata messa la parola fine ad una fase di incertezza politica e istituzionale – commenta Kompatscher – ora l’Italia ha un governo, e l’augurio è che sia in grado di dare stabilità al paese e di operare in uno spirito pienamente europeo”. 

Suvvia, Kompatscher, si tratta solo di leccare un culo diverso da quelli precedenti: questa volta è gialloverde. Chessaramai!

(immutata stima per ciò che l’AA ha fatto e continua a fare con l’Autonomia, anche e soprattutto in questi ultimi anni nei quali ha finalmente fatto a meno, quasi del tutto, dei sussidi dello Stato italiano) 

 

Collo Cervera (in MTB nel cuore del Cadore)

1 Giugno 2018 Criticarium, Curiosando, Informa-Lozzo comunità-montana, cronache-lozzesi, curiosando, scripta-manent, sviluppo-pian-dei-buoi

Una nuova anima errante mi ha trasmesso un’immagine della segnaletica di un percorso MTB – di stanza a Pian dei Buoi – con l’indicazione Collo Cervera. Dico “nuova”, dell’anima errante, perché a suo tempo altra anima errante mi aveva dato notizia estemporanea, riferita allo stesso sfortunato stock di tabelle, di un’indicazione per Collo Vidal: si veda per questo il post Collo Vidal (su a Pan dei Bui).

Forse la segnalazione di allora, per Collo Vidal, si riferiva a quella che mi è giunta adesso per Collo Cervera, nel qual caso le storpiature stilnovesche resterebbero due. Esssssì, perché in quella sfornata di tabelle trovò posto la madre di tutte le storpiature, Prau (da cui trassi il post Prau, moglie di Prou, madre di Preu…).

Se così non fosse, saremmo invece di fronte alla terza storpiatura. E se per Prau ci sentiamo di chiudere un occhio, nel senso che la scimmia che l’ha scritto non era tenuta a conoscere il toponimo corretto, per Collo non possiamo farlo, ché anche una scimmia si sarebbe accorta della cantonata: ergo trattarsi di gallinoide.

(pare, inoltre, che la posa della tabella e la direzione cui punta abbiano poco a che fare con la meta indicata: se così fosse ci troveremmo nella situazione di quel tedesco che, impegnato ad imparare l’italiano, indicando con il dito la propria testa, diceva “imparato tante parole, tutte qua dentro mio culo”)

tabelle percorso MTBa Pian dei Buoi: Collo Cervera

Zaia: datemi una leva obbligatoria e… giù tutti a ridere

31 Maggio 2018 Criticarium regional-politik, regione-veneto, supercazzole

Non so se avete notato, ma da qualche tempo il nostro Capitano si sta pappomollendo. Una spia della intrapresa deriva zuccherosa viene da twitter, dove al nostro scappano sempre più frequentemente tweet in stile Harmony (sotto qualche esempio).

Ogni tanto, nel suo percorso apostolico, il Capitano trova una buca un po’ più profonda delle altre e allora si scuote tutto e va in modalità sergente maggiore Hartman; ecco il risultato dell’ultima buca, un progetto di legge per la reintroduzione della leva obbligatoria per 8 mesi 8. Come le acque oligominerali, che possono avere effetti diuretici, la leva “può rivelarsi un’esperienza di vita”. Ma anche no. 

La Regione Veneto ha promosso un progetto di legge che prevede la reintroduzione della leva obbligatoria di 8 mesi, come servizio per la comunità. Può rivelarsi un'esperienza di vita per tanti ragazzi tra i 18 e 28 anni, oltre che essere un progetto sociale. pic.twitter.com/439GGNk8I3

— Luca Zaia (@zaiapresidente) May 31, 2018

 

(alcuni tweet della serie Harmony)

Ve la ricordate la prima telefonata col cellulare? L'invenzione che ha cambiato la nostra vita. In meglio o in peggio, secondo voi? > https://t.co/CmeCM1UWzm

— Luca Zaia (@zaiapresidente) April 10, 2018

Questa mamma è stata allontanata dal cortile della biblioteca dove stava allattando (coperta) suo figlio di due mesi, perché avrebbe offeso – a detta di qualcuno – il comune senso del pudore. Cosa ne pensate? > https://t.co/ML5tgu7UWF

— Luca Zaia (@zaiapresidente) May 2, 2018

Lo spettacolo straordinario della marcia delle piccole tartarughe verso il mare… La Natura è meravigliosa e misteriosa! > https://t.co/yBHTavUsyV

— Luca Zaia (@zaiapresidente) March 24, 2018

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