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Provincia di Belluno: mappa del saldo demografico degli ultimi 10 anni

28 Giugno 2016 Botanico Palazzo, Cadore - Dolomiti cadoriadi, cronache-lozzesi, dati-provincia-belluno, demografia, provinceide

A proposito di spopolamento e di “Ora è allarme“. Ecco qua dieci anni – gli ultimi 10 anni – di spopolamento in provincia di Belluno: 2006-2015. Le aree azzurre sono le uniche a presentare un saldo maggiore di zero. La provincia nel suo insieme si è spopolata del -2,53% nel decennio e del -0,25% come media annuale del periodo. Le classi dei dati sono state suddivise a passi di 0,5% partendo da zero.

I comuni rossi hanno sofferto nel decennio di uno spopolamento maggiore del -1,5% annuale (-15‰). Ce ne sono sei e tra questi, in quarta posizione provinciale, anche Lozzo di Cadore. Lozzo risulta quindi, con una media annuale di -16,4 ‰, il peggiore tra i comuni dell’intero Cadore (domani la tabella completa).

Comuni Popolazione al 1° gennaio 2006 Popolazione al 31 dicembre 2015 Saldo totale popolazione 2006-2015 Saldo totale 2006-2015 % Saldo totale media annuale %
Gosaldo 833 644 -189 -22,69% -2,27%
Zoppè di Cadore 279 229 -50 -17,92% -1,79%
Ospitale di Cadore 353 292 -61 -17,28% -1,73%
Lozzo di Cadore 1.654 1.383 -271 -16,38% -1,64%
Zoldo Alto 1.089 912 -177 -16,25% -1,63%
Forno di Zoldo 2.742 2.330 -412 -15,03% -1,50%

 

(cliccare sull’immagine per ingrandire)

Mappa del saldo demografico totale in proovincia di Belluno: decennio 2006-2015

sindakos, spopolamento e onde gravitazionali

28 Giugno 2016 Cadore - Dolomiti, Giornalando demografia, giornalando, sindakos

Sottotitolo: sindakos alla scoperta dell’acqua semifredda.

Un po’ come per le onde gravitazionali. Alberto aveva detto che secondo lui ci dovevano essere. E allora cerca, cerca, disperatamente cerca. E alla fine si sono svelate.

Uguale per lo spopolamento: “eppure” – s’interrogavano i sindakos – “ci dev’essere, da qualche parte ci dev’essere“. C’erano seduti sopra. Dopo anni e anni di disperate ricerche, se so’ accorti.

 

Ora è allarme !!

estratto da prima pagina corriere delle alpi 28-giugno-2016

insetto sarai tu! (disse infastidita la zecca)

26 Giugno 2016 Giornalando giornalando, scripta-manent

E sì che nella foto a corredo dell’articolo sul CorrierAlpi si possono vedere con chiarezza le zampette “dell’insetto”: per essere un insetto ne ha due più del necessario.

Sette casi di encefalite da inizio anno
L’Usl 1 invita a vaccinarsi contro il virus trasmesso dal morso dell’insetto e può portare a danni gravissimi
di Alessia Forzin

E nel testo la zecca-insetto viene ricordata altre due volte. Ok, non muore nessuno, ma fatevi dare un’occhiata alle valvole. Ce lo chiede l’Europa! E l’Europa, a dire il vero la UE, ha bisogno di voi, belli pompanti, per raccontare – oltre alle imprese del bimbominkia – le favolette europoidi (quelle di questi giorni dopo la Brexit sono uno spasso!!).

Sia poi detto sottovoce: no, l’encefalite no! Non abbiamo bisogno di altre mazzate al già languido turisticare ai piedi delle montagne più snelle del mondo.

(comunque, considerate seriamente l’idea di vaccinarvi! E’ una rottura di coglioni (tre dosi: tra l’altro “ai miei tempi” si poteva fare solo a Belluno; poi ci sono i richiami…), ma se andate frequentemente a farvi un giro in giro vi togliete dalla mente una bella preoccupazione).

 

le trattative per la Brexit si faranno in klingon

25 Giugno 2016 Curiosando, Giornalando curiosando, giornalando

(Quindi ora la lingua ufficiale dell’Unione è quella di un isolotto di extracomunitari?)

Per fortuna le nazioni rimaste in Europa sono ancora tenute insieme da un progetto comune: la volontà di uscirne.

(È indicativo che molti giornali siano usciti in edicola con “La Gran Bretagna resta in Europa” e sul web con “L’ironia corre sui social”)

(leggi tutto su Spinoza)

(sul Corriere delle Alpi, preso atto della Brexit, sono passati direttamente al desueto francese: “Vince la Brexit, choc in Europa”)

(sempre sulla Corriera: “Ecco i bellunesi oltremanica, futuro a rischio“. Quel “rischio”, trito e ritrito in questi lunghi mesi, lo riprendono anche quelli di Spinoza:

“Gli italiani in Gran Bretagna sono allarmati perché verranno considerati extracomunitari. Potrebbero finire a lavare i piatti ai semafori.”)

 

 

le case chiuse e il monsignore (dei nuovi indicatori demografici)

24 Giugno 2016 Cadore - Dolomiti, Giornalando cadoriadi, demografia, giornalando, scripta-manent

Si prova una certa tenerezza nel leggere ciò che riporta un articolo del Corriere delle Alpi sulle dichiarazioni di tale Diego Soravia, di mestiere monsignore. Mi dico che siamo in buona compagnia e la mente va tosto al demografo di corte di Lozzo di Cadore (quello demosociopatico): l’uno traeva conclusioni sul crollo demografico contando il numero di fruttivendoli che una volta c’erano e oggi non ci sono più, l’altro contando le case chiuse e/o i cartelli affittasi e vendesi.

Va detto che il prelato resta coi piedi per terra, cosciente della propria pochezza umana (pochezza di noi tutti), quando afferma che “Non sarà questa mia riflessione che cambierà la situazione“. Meno male perché, se ne fosse davvero capace, sarebbe conteso dalle Alpi alle piramidi come un nuovo messia. Va notata la viva speranza che il monsignore ripone nelle doti patriotiche della “saggezza della gente di montagna che sa come risolvere i propri problemi con determinazione e con un pizzico di fantasia” alle quali, par di capire, egli si affida per la conquista di un fulgido avvenire del nostro territorio. Positivo inoltre che, di fantasia, ne serva solo “un pizzico”.

Del resto anche il demosociopatico lozzese, in un momento di rara lucidità, s’era posto il dilemma “viene spontaneo chiedersi da dove ripartire per rigenerare quell’intraprendenza creativa nei settori del manifatturiero, dell’agricoltura e del turismo che ha sempre caratterizzato Lozzo in ambito cadorino“. Come sapete il mio consiglio, in questo caso specifico, è di partire dallo zucchino.

PIEVE DI CADORE. «Troppe case disabitate a Pieve di Cadore»: lo scrive monsignor Diego Soravia sull’ultimo numero di “Sentieri”, bollettino delle parrocchie di Santa Maria di Pieve e San Tomaso di Pozzale. L’arcidiacono, durante le visite per la tradizionale benedizione alle famiglie subito dopo Pasqua, ha fatto quello che è a tutti gli effetti un sondaggio, anche se solo per sommi capi. «Tornando il canonica, dopo aver incontrato le famiglie», scrive dunque l’arcidiacono, «mi veniva spontaneo fare un ragionamento tra me e me sulle case e le famiglie incontrate. Spesso restavo impressionato dalle tante abitazioni chiuse, dai numerosi cartelli “affittasi” o “vendesi”. […] Intanto le case disabitate subiscono il degrado e l’abbandono. Non sarà questa mia riflessione che cambierà la situazione, nessuno ha la bacchetta magica per risolvere dall’oggi al domani il problema. Vale la pena però di riflettere con coraggio e competenza sulla situazione che richiede interventi legislativi capaci d’incentivare il vivere in montagna, ma anche la saggezza della gente di montagna che sa come risolvere i propri problemi con determinazione e con un pizzico di fantasia». […]

Provincia di Belluno: mappa del saldo demografico 2015

24 Giugno 2016 Cadore - Dolomiti cadoriadi, dati-provincia-belluno, demografia, provinceide

Per i dettagli (saldo totale %, saldo naturale %, saldo migratorio %, popolazione in ordine crescente e decrescente) vedi articolo precedente: provincia di Belluno: bilancio demografico 2015 (tutte le tabelle). Da notare che il saldo totale è negativo per tutta la provincia tranne che nei sei comuni in azzurro. Quelli in rosso superano il -3% (-30 per mille !!!), quelli gialli sono tra il -20 e il -29 per mille, quelli verdi tra il -10 e il -19 per mille, quelli viola tra lo zero e il -10 per mille.

(clicca sull’immagine per ingrandire)

mappa del saldo demografico totale 2015 nei comuni della provincia di Belluno (clicca per ingrandire)

 

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