BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

il vaccino per la TBE ha un nuovo testimonial: ‘il buon esempio’

1 Luglio 2016 Cadore - Dolomiti, Giornalando giornalando, scripta-manent

Telebelin ha messo insieme un servizio “promo” che potrà concorrere al premio Sputizer. Pensate, anche il direttore del dipartimento prevenzione dell’ULSS 1 di Belluno s’è fatto il vaccino contro la TBE. Per dare il buon esempio. Neanche il benché minimo segno di una smorfia ha attraversato il suo rassegnato viso. E’ così che si rende concreto l’appello “fatevi, cazzo, fatevi” (‘sto vaccino).

Insomma, uno dei tanti episodi di Pubblicità Regresso.

Immaginate non tanto di dovervi convincere a vaccinarvi partendo da zero, ma di esserne quasi convinti (per opera dello spirito santo, per esempio). Secondo voi, vedere questo “promo” risulterebbe trainante? La forza motivazionale sarebbe il vedere un sanitario che si fa il vaccino?

Se si vuole percorre la strada del testimonial, meglio rivolgersi ad altri (in fondo il sanitario che ti dice “fai questo” è percepito come l’oste che ti assicura che il suo vino è buono). L’ideale sarebbe l’altissimo levissimo, che ha sempre una buona presa sui cojones dolomiticus. Ma anche la presidenta della provincia con tutti gli assessori e consiglieri in fila per la dose non sarebbe male. Il massimo si otterrebbe con un appello dei 67 sindakos a spalla scoperta… che trascinerebbero le folle come nessuno mai.

E andare da uno dei sette che se la sono beccata, la TBE, e farsi raccontare un po’ di via crucis?

(e poi ci sono quelli del Cai: basta stuzzicare quello al posto giusto per vedere scatenata una campagna di sostegno al vaccino mai vista prima)

(giudico stupenda, ad ogni buon conto, la cornice comunicativa a sostegno della vaccinazione, soprattutto quando si parla del calo delle medesime: io, sul calo delle vaccinazioni e la contestuale riluttanza dei bellunesi a vaccinarsi, un’idea ce l’avrei…)

 

a Dobbiaco è piovuto 20 giorni su 30 per una quantità di oltre un millilitro

30 Giugno 2016 Curiosando curiosando, refusi, scripta-manent, trentino-alto-adige

(colpo di sole in Alto Adige)

A dirlo sono i metereologi (i meteorologi sono ancora tutti in ferie). A Sarentino si sono aperte le cateratte e sono caduti, pensate, 237 millilitri di pioggia: uno tsunami dal cielo. Tenete conto che a livello provinciale è piovuto ogni due gironi. A Dobiaco poi (la seconda “b”, dopo tutta quell’acqua, stava facendo pipi), avendo piovuto 20 giorni su 30, la quantità d’acqua è stata straordinaria: oltre un millilitro. Sempre secondo i metereologi provinciali, nei prossimi gironi il trend sarà estivo.

[…] la quantità di pioggia registrata in giugno in Alto Adige è da record, come affermano i metereologi del Servizio Meteo provinciale. La località più colpita è stata Sarentino dove sono caduti 237 millilitri di pioggia. Il numero di giorni piovosirisulta essereparticolarmente elevato: a livello provinciale si può dire che è piovuto ogni due gironi. A Dobiaco è piovuto addirittura 20 giorni su 30 con unaquantità di oltre un millilitro. […] Secondo i metereologi provinciali, nei prossimi gironi il trend sarà estivo con sole, qualche temporale e temperature medie fino a 30 gradi. Non è ancora in vista un’ondata di caldo.

il sindaco di Vigo di Cadore: un titano contro lo spopolamento

30 Giugno 2016 Cadore - Dolomiti, Politica nostrana cadoriadi, demografia, sindakos

Riflessioni semiserie prendendo spunto da quanto letto qui: “Una sfida contro lo spopolamento“:

Da una settimana Vigo di Cadore ha un nuovo sindaco.

Nuovo sindaco? Da quanto scritto sembrerebbe piovuto dal cielo. Semmai, nuova amministrazione. Il sindaco è vecchio, nel senso che è stato rieletto: è al suo secondo mandato. Quindi, se c’è qualcosa di nuovo è il mandato.

Uno dei problemi più pressanti che Mauro Da Rin Bettina si trova ad affrontare, è il calo demografico del suo comune, che in questi anni ha raggiunto un livello preoccupante, specie per il mantenimento dei servizi scolastici dei quali Vigo va fiera.

Alla faccia del pressante. Avendo chiarito che il sindaco è al secondo mandato, diamo per scontato che nei cinque anni di amministrazione che si è lasciato alle spalle… abbia avuto modo di accorgersi dello spopolamento in atto, non fosse che per le 60 persone perse dal comune in quel periodo. Per lo sforzo titanico che parrebbe apprestarsi a sostenere, tale presa di coscienza sarebbe già una buona base di partenza.

È interessante vedere che il calo di abitanti è costante dalla fine del secolo scorso. Infatti al 31 dicembre del 1999, gli abitanti erano 1.650, mentre già all’inizio del 2016, si erano ridotti a 1440.

Provvediamo noi a rincuorare il sindaco/Titano: a ben vedere, lo diciamo da sempre, il calo degli abitanti viene da molto lontano: è dal 1951, cioè dalla metà del secolo scorso, che gli abitanti calano ininterrottamente.

Andamento popolazione a Vigo di cadore dal 1951 al 2015

I motivi sono stati vari: dalla diminuzione della natalità, alla maggiore mortalità, al trasferimento di alcune famiglia causato dalla perdita di posti di lavoro.

La “maggior mortalità” è l’errore tipico in cui incorrono tutti i giornalisti che vanno troppo di fretta. Non c’è una maggior mortalità, è il saldo naturale che frega. Per dire, la media dei decessi negli ultimi 14 anni è di 19,36 persone, mentre i decessi degli ultimi tre anni (20013, 14, 15) sono stati 16, 18, 18.

grafico-movimento-naturale-vigo-di-cadore

Ma la cosa è ancor più chiara osservando l’andamento del tasso di mortalità (cioè i decessi rapportati alla popolazione):

mortalitavigo

Anche il numero di componenti per famiglia è passato dal 2.50% del 2001, al 2,23% del 2015: una famiglia su 2 ha perso un componente.

Ovviamente il dato, che si ottiene dividendo la popolazione per il numero di famiglie, non può essere “per cento”. Inoltre mi sfugge quale logica sottenda l’affermazione “una famiglia su 2 ha perso un componente” (la perdita di popolazione è stata di 210 persone -1650 del 2001 meno 1440 del 2015 – con 660 famiglie nel 2001 (se il numero medio era di 2,5) e 644 nel 2015). Boh!?

Ma veniamo alla “sfida”.

Dall’articolo non si riesce a intuire quale sarebbe la vera sfida contro lo spopolamento. Sembra di capire che il nuovo sindaco sia interessato al “mantenimento dei servizi scolastici dei quali Vigo va fiera“. Questa sarebbe dunque la sfida? Perché se è questa, va chiarito che il gioco è a somma zero. Ciò significa che, date le condizioni attuali e quelle che stanno maturando, per tenere aperte le scuole in “A” si dovranno chiudere quelle in “B” e in “C” (e poi in “D”…).

Insomma, una cosetta da Titani.

 

Angelina ha detto no (siamo solidi, noi)

29 Giugno 2016 Criticarium Itaglia della-confutazione, strenzi, verso-il-default

Caro bimbominkia, non preoccuparti: si chiude una porta ma si apre un portone: quello sull’abisso.

Più chiaro di così!

Ora, voi mettetevi nei panni della prima tedesca che passa: dopo aver letto per mesi, anzi per anni, che le banche italiane sono “solide”, si sente mandare a chiedere deroghe, per iniettare capitali pubblici nelle medesime, gonfiando ulteriormente il debito pubblico. Che potrebbe mai rispondere, la prima tedesca che passa? NEIN. Ma non prima di aver pensato di trovarsi di fronte dei sociopatici o dei mentitori patologici. E flessibili: vogliono flessibilità sui conti pubblici, flessibilità sulle regole del sistema bancario, flessibilità su tutto quello che si muove e respira. […]

Provincia di Belluno: saldo demografico totale degli ultimi 10 anni comune per comune

29 Giugno 2016 Cadore - Dolomiti cadoriadi, dati-provincia-belluno, demografia, provinceide

Variazione della popolazione residente comune per comune negli ultimi 10 anni (2006-2015) in provincia di Belluno. In questo post la relativa mappa provinciale con la suddivisione del saldo totale in 5 classi.

Provincia di Belluno: variazione popolazione residente negli ultimi 10 anni (2006-2015) per singolo comune; tabella ordinata per "saldo totale"

Provincia di Belluno: variazione popolazione residente negli ultimi 10 anni (2006-2015) per singolo comune; tabella in ordine alfabetico per comune "saldo totale"

Io, dolomitico, da 7 anni patrimonio mondiale dell’Unesco, e neanche me ne sono accorto

29 Giugno 2016 Cadore - Dolomiti, Turismo e dintorni blozzando, dolomitando, dolomiti, promozione-turistica, sviluppo-montagna, turismo-alpino, turismo-cadorino, turisticando, unesco

Eccoci qua per l’abituale rievocazione della nascita del carrozzone sodomitico (il 26 giugno di 7 anni fa…). Il dubbio amletico dello scorso anno, “Davvero l’enrosadira dipende dalla composizione chimica della dolomia?“, sottoposto al comitato scientifico della Sfondazione, non ha ancora ricevuto risposta. Ma non disperiamo: é pi dornade de luganeghe.

Nessun umano pensa che la patrimonialità dell’umanità possa rappresentare una soluzione, anche minima, ai problemi del turismo dolomitico bellunitico che langue da vent’anni. Allo stesso tempo è opportuno avere sott’occhio il quadro dell’andamento delle presenze turistiche nel settore dolomitico rapportato alla nascita del carrozzone, così, per avere qualche dato in più. E allora ecco l’aggiornamento dei dati al 2015.

Abbiamo dovuto aspettare il caldo torrido dell’anno scorso per osservare una qual certa eccitazione dei sodomitici. Dal 2009 al 2014 giù, giù e ancora giù. Cortina, che era calata del -4%, è finalmente schizzata in alto; complessivamente il STL Dolomiti, che al 2014 era giù del 16%, s’è tirato su di 4 punti e ora è a -12%; il Centro Cadore, da -17,9%, s’è portato a -15,2%; Auronzo, che per ironia della sorte è stata anche sede del dolomitiunescolabfest, s’è rizzato 10 volte meno di Cortina, portandosi da -12,2% a -11,6%.

Come benchmark dolomitardo vi abbiamo messo anche l’andamento delle presenze in provincia di Treviso, che dolomitica non è. Vedremo come andrà quest’anno…

Andamento presenze turistiche totali dal 2009-al 2015 con 2009 = 0; STL Dolomiti, Prov. di Belluno e Treviso e ripartizioni del Cadore

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