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valore aggiunto procapite 2012 per province (euro, migliaia): Belluno 26, Trento 30, Bolzano 36

9 Febbraio 2015 Autonomia, Ecco Nomia belluno-autonoma, classifiche-italia, confronto-TN-BZ-BL, dati-provincia-belluno, economia-BL

Pil per abitante 2013: 33,5mila euro nel Nord-ovest, 31,4mila euro nel Nord-est e 29,4mila euro al Centro. In valore aggiunto procapite la provincia di Bolzano è seconda (con 35.800 €), quella di Trento ottava con circa 30.000 € e quella di Belluno ventisettesima con circa 26.000 € (la media italiana è 24.200 €). Qui la notizia e qui il documento pdf (alla fine del pdf glossario dei termini).

(Valore aggiunto: l’aggregato che consente di apprezzare la crescita del sistema economico in termini di nuovi  beni e servizi messi a disposizione della comunità per impieghi finali. È la risultante della differenza tra il  valore della produzione di beni e servizi conseguita dalle singole branche produttive ed il valore dei beni e servizi intermedi dalle stesse consumati (materie prime e ausiliarie impiegate e servizi forniti da altre unità produttive). Corrisponde alla somma delle retribuzioni dei fattori produttivi e degli ammortamenti. Può essere calcolato al costo dei fattori e ai prezzi di base.)

valore-aggiunto

Consorteria Bim: pagliacci bellunioti al voto (vota ti che a mi me vien da rider) /1

9 Febbraio 2015 Politica nostrana belluniadi, bim, consorteria-bim, sindakos

Fossero utili idioti, almeno, ce ne faremmo una ragione. Da ottobre ci stanno rompendo il cazzo, ma veramente, con questa baldraccata dell’elezione del presidente della Consorteria Bim. L’ultima rottura in ordine di tempo:

«Dalla Valbelluna serve un segnale forte»

Consorzio Bim, il sindaco di Forno di Zoldo sottolinea l’urgenza di arrivare a breve alle elezioni

[…] «La Valbelluna deve dare un segnale» continua De Pellegrin, «e chiedere la nomina del presidente. Dal mio punto di vista mi sento di dire che stanno passando troppi mesi. Non abbiamo avuto convocazioni per assemblee di vallata, è ora di dare un segnale per arrivare in tempi brevi alle elezioni». (v.v.)

Ma, dico, non fate prima a tenervi quello che c’è già (consuma niente ed è, in combinata con Glicerina, potente potentissimo): pronto, impomatato e profumato, che non occorre neanche chiedergli se è d’accordo (basta guardargli la pavloviana bava alla bocca: ce l’ha?).

Ma, sostengono i minchioni, c’è di mezzo l’equilibrio territoriale. Delicatissimi equilibri, immaginiamo. E allora, nella spasmodica attesa dell’uscita … del nome (spingete, spingete, qualcosa uscirà), a noi tocca sublimare, ché diversamente andremmo “fuori di testa”. Sublimeremo, quindi, ricorrendo a piccoli dettagli comico-satirici (foto, video) cui affideremo il compito di illustrare ciò che ci immaginiamo sia questa Congrega sindachese che dovrà esprimere al voto ‘sto presidente della Consorteria Bim.

Lo sforzo, propiziatorio, cercherà di essere quotidiano, almeno fino al momento in cui non suoneranno le campane a distesa per tutta la belluniota provinciazza, portando la lieta novella al villano.

La Consorteria è un organo di secondo livello (se lo ciucciano fra loro). Se fosse di primo livello le cose sarebbero a posto da mo’ perché saremmo andati al voto: magari ci saremmo scelti una testa di cazzo, ma vuoi mettere scoprire che è una testa di cazzo e avere anche l’orgoglio di aver partecipato a votarla? Qui si rischia che sia una testa di cazzo senza aver fatto nulla per averla. E questa, diciamola tutta, non è vera democrazia.

Cominciamo:

areyoudrunk

(immagine: presa da qualche parte in giro…)

asta bar-ristorante ‘Ai Pellegrini’: deserta per mancanza d’offerenti

8 Febbraio 2015 Botanico Palazzo cronache-lozzesi

I é dovete lassà de ffa pure er sciatsu e financo er massaggio prostatico, sinò nun se presenta niuno.  Dateme retta a me, dateme.

desert_storm

(aqui todo el documiento)

ambecille /2

8 Febbraio 2015 Criticarium Itaglia mestra-menistra, quelli-del-PD, repubblica-bananiera, strenzi

Non c’è uno senza due. E’ più giovane dell’ambecille n.1 ma la materia organica costitutiva è la medesima. Tutti i pinocchi d’Italia messi assieme non riuscirebbero a raccontare le balle del bomba. I transfughi, adesso che ne ha bisogno, sono persone illuminate; in altri tempi avrebbero dovuto dimettersi. Modificazioni organiche…
ambecille2

ambecille /1

8 Febbraio 2015 Criticarium Itaglia mestra-menistra, quelli-del-PDL, repubblica-bananiera

A me sembra un pupazzo tenuto assieme con lo scotch…

ambecille

le Tre Cime di Lavaredo e la geopolitica dei confini

8 Febbraio 2015 Cadore - Dolomiti, Curiosando, Turismo e dintorni curiosando, della-confutazione, dolomitando, il-cadore-in-calore, scripta-manent

Nella rubrica “I lettori de Il Cadore protagonisti” del numero di febbraio 2015 viene dato spazio ad una lettera di tale Omar Basei che si lamenta dell’ignoranza geografica. Nel caso di specie un famoso portale – TripAdvisor – avrebbe inserito le Tre Cime di Lavaredo in provincia di Trento.

Premessa: no, non è simpatico che le Tre Cime di Lavaredo – e nessun altro luogo: è toccato per esempio a Cortina e ad altre località – siano attribuite, per ignoranza o altro, ad unità amministrative diverse da quelle da cui dipendono. Se restiamo nel solo ambito dell’ignoranza geografica, ok, accettiamo lo sforzo di combattere contro i mulini a vento: la realtà è che l’ignoranza (nei grandi numeri) è un fenomeno universale incontrastabile (come la menzogna). Però è giusto segnalare tutti gli svarioni e pretendere che siano corretti, tanto più su siti che “trattano la materia” e quando lo sbaglio è, come in questo caso, veramente grossolano.

(digressione: va detto che su TripAdvisor l’indirizzo del luogo – Tre Cime di Lavaredo – è “Sesto Dolomites | Auronzo di Cadore, 32041, Italia” e che il sito web indicato punta a hotelvalpusteria.it; va inoltre detto che gli “Hotel vicino a Tre Cime di Lavaredo“, come si vede in figura, sono tutti e tre correttamente georeferenziati (1 Sesto, 2 Misurina), come del resto lo sono – nel complesso – tutti e 36 (a parte, per lontananza, quello sul passo Monte Croce e quello a Pratopiazza); va anche detto che se si dovesse trattare di una “spudorata operazione commerciale” (è questo uno dei dubbi dell’estensore della lettera), sarebbe a tutto discapito dei trentini che utilizzerebbero una perla della “loro provincia” – prima in classifica su 260 attrazioni – per dirottare clienti su Misurina-Sesto-Dobbiaco in provincia di Belluno e Bolzano).

Detto questo, resta da capire perché il nostro ligio geografo entra in palese contraddizione quando si rivolge al direttore de il Cadore:

Caro direttore, cosa possiamo fare per comunicare a tutti che le Tre Cime di Lavaredo sono soprattutto della provincia di Belluno?

Da anni l’Alto Adige ne sfrutta l’immagine partendo dal presupposto che le tre pareti nord ricadono nel suo territorio. A questo ci siamo abituati anche perché non abbiamo mai saputo reagire in maniera intraprendente ed efficace. […]

Oh perbacco! Il titolo del “pezzo” recita: “L’ignoranza geografica non ha proprio confini“. Ordunque, che vorrebbe dire “A questo ci siamo abituati” che fa seguito a “Da anni l’Alto Adige ne sfrutta l’immagine partendo dal presupposto che le tre pareti nord ricadono nel suo territorio“?

Perché, non è forse vero che il confine odierno tra le province di Belluno e Bolzano corre in cresta alle Tre Cime perlomeno dal 1753? E allora, l’Alto Adige non sarebbe pienamente legittimato “a sfruttarne l’immagine”? Non dovrebbe? O forse dovrebbe farlo solo “in parte”, diciamo per il 33%? In base a quale ragionamento… geografico?

Se noi di qua dal confine non avessimo voluto “abituarci” a questo loro comportamento, cosa avremmo potuto fare (“reagendo in maniera intraprendente ed efficace“)? Schierare i carri armati bellunesi sulla linea di confine?

Si rende poi conto, il nostro geografo, che dicendo che le Tre Cime sono “soprattutto della provincia di Belluno” ci induce a ritenere che il valore che egli attribuisce loro si debba misurare un tanto al chilo? Sì, perché se dovessimo vendere le Tre Cime un tanto al chilo, letteralmente, quella che ne guadagnerebbe di più sarebbe la provincia di Belluno, perché morfologicamente i 2/3 circa della mole rientrano nel suo territorio.

Ma come è noto a tutti, nonostante io ritenga il versante sud immensamente poetico, quello nord – altoatesino – non è da meno e, anzi, è ritenuto dai più “il migliore”, il pù nobile e fiero fra i vari offertici dalla Trinità, nonostante la sua massa – in virtù delle pareti piombanti – sia alquanto inferiore al primo.

Una foto, un’immagine, un sogno … non si “vendono” né a peso né a volume.

 

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