BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

Cortina d’Ampezzo: mentre i cannoni sparano neve, Antenna Tre spara cazzate

7 Dicembre 2014 Cadore - Dolomiti, Curiosando, Giornalando, Turismo e dintorni curiosando, giornalando, refusi, scripta-manent

Si vede che “quelli di turno” maggiormente radicati nel territorio erano in altre faccende affacendati, fatto si è che mentre i cannoni sparano neve (chissà) tale Inghilleri in un servizio per Antenna Tre dice di Cortina:

[…] Ma se sulla perla delle Dolomiti, prima della crisi, gli italiani erano l’80%, oggi non arrivano al 50.

Che è una grande, gigantesca, colossale cazzata. In termini di presenze totali prima della crisi gli italiani erano il 79% e dopo la crisi sono il 73%; in termini di arrivi totali erano il 66% e ora sono il 59%. Se guardiamo ai soli dati alberghieri le presenze per gli italiani erano il 73% e ora sono il 64%; negli arrivi erano il 65% e sono ora il 56%.

Che si riferisse al solo 2014? No, perché ad agosto, per dire, nelle presenze totali gli italiani sono all’82% e negli arrivi totali al 62%; nelle presenze alberghiere al 75% e negli arrivi alberghieri al 57%. Insomma, quasi meglio del solito. Che si riferisse alla passata stagione invernale? Noooooooooo! No. (gennaio 2014 presenze ita 67%, arrivi ita 63%).

Allora, o sono “boatos” dell’ultima ora raccolti da Toni, Bepi e Nani, o è pura fiction. Qualcosa bisogna pur dire.
itastrcortina

(link diretto a Tubechop)

tasse, tasse, tasse! (soprattutto di natura patrimoniale)

7 Dicembre 2014 Criticarium Itaglia i-tartassati, renzie, verso-il-default

Ovviamente è da leggersi per intero, ma io ho tratto dall’articolo di Seminerio su Phastidio ciò che ci serve per continuare a preparare gli orifizi per il prossimo assalto (enfasi cromatica nostra):

[…] Ma c’è un altro motivo per cui noi italiani dobbiamo essere sia preoccupati che tranquilli.

E quale?
Il fatto che tutto il mondo sa che gli italiani sono “ricchi”, cioè dispongono ancora di robusta ricchezza privata, che può essere usata per pagare il debito pubblico, alla bisogna. Anche e soprattutto nel caso in cui la crescita continuasse a latitare. Lo scrive anche la stessa S&P, in modo felpato, quando esprime la fiducia che “i bilanci delle famiglie resteranno abbastanza forti da assorbire ulteriori aumenti del debito pubblico”, e non si riferisce necessariamente alla sottoscrizione di titoli di stato. Questo significa tre cose, in assenza di crescita: tasse, tasse, tasse. Soprattutto di natura patrimoniale, visto che i redditi continuano a calare, quindi il fisco deve inventarsi basi imponibili sempre più avvolgenti e fantasiose, con un unico scopo. Inutile specificare quale, vero?

E la crescita? Il Job Act? Le riforme?
Il Job Act non è una vera riforma del mercato del lavoro ma un semplice aggiustamento, peraltro con molte criticità e contraddizioni che esploderanno nel prossimo (molto prossimo) futuro. E poi, diciamola tutta: chi pensa che il Job Act, per sé, induca la crescita, farebbe bene a farsi vedere da uno bravo. […]

 

Salva-Comelico (ora pro nobis)

7 Dicembre 2014 Politica nostrana cadoriadi, politiche-cadorine

Sulla prima del Corriere delle Alpi di oggi c’è un riquadro con questo titolo:

Salva-Comelico un progetto con i Fondi Odi

Due cose mi vengono in mente. La Buzzo, dopo aver registrato (no dico, r-e-g-i-s-t-r-a-t-o) “ForzaComelico”, si fionderà a registrare anche Salva-Comelico (prima che lo faccia il lesto napoletano) ?

E poi: avete presente com’è andata a finire con il Salva-Italia (dicembre 2011)? Un aiutino: proprio ieri quelli di S&P hanno declassato la repubblica bananiera a quasi-spazzatura, rating BBB- (lasciamo stare le tasse con cui si continuano a rapinare gli italioti). Nel frattempo sono passate le stelle di monti, Letta e, da ultimo, lo strenzi (quest’ultimo non capisce un cazzo di niente, anche perché si fa aiutare da ignoranti al cubo).

Almeno cambiategli il nome, ché il “Salva” porta una sfiga della madonna.

 

Delrio, l’endoeconomista bulgaro

7 Dicembre 2014 Criticarium Itaglia, Ecco Nomia delriozzate, quelli-del-PD, renzie, supercazzole

Standard and Poor’s ha tagliato il rating italiano a BBB-. Oltre c’è la spazzatura (la cosiddetta area di non investimento).

seprating

La Bulgaria, per dire, ora ha lo stesso rating della repubblica bananiera italiana. L’endoeconomista – o l’ecocrinologo – Delrio, nella sua somma ignoranza in materia economica, dichiara a La Stampa Economia:

“Anche l’inchiesta di Roma ha pesato sulla bocciatura di Standard and Poor’s”

confermando, se mai ce ne fosse stato bisogno, che l’ex sindaco è proprio un asino al cubo. L’agenzia ha bocciato l’Italia perché in campo riforme-deforme un lumacone è, a confronto, uno Speedy Gonzales; l’ha bocciata anche perché il Jobs Act è un pantano ora, figuriamoci quando i piddini con i farsa-italioti (il tandem dei merdaioli) produrranno i decreti attuativi (sarà tutta merda che cola, vedrete).

Comunque, se solo quelli di Standard and Poor’s si fossero accorti di quanto caldo faccia in Italia in questo scorcio di stagione rispetto alle medie abituali, un’ulteriore spintarella verso il rating spazzatura BB+ (quello che viene dopo l’attuale BBB-), non ce l’avrebbero risparmiato.

Se poi sapessero che un ignorante di tal fatta, l’endoeconomista Delrio, ha per le mani certe faccende, la “C” sarebbe già appuntata sui petti di tutti gli italioti.

(prova del 9, senza andare a leggersi le lamentele scritte da S&P: immaginate che, mantenendo tutto il resto, MafiaCapitale esploda tra un mese. Chiedetevi: oggi S&P non avrebbe declassato l’Italia a BBB-? E se non l’avesse declassata oggi, fra un mese, allo scoppio di MafiaCapitale, l’avrebbe fatto? Siate seri, non come Delrio. Anche se dalla sua pesa l’ignoranza abissale in materie economiche e, per questo, va capito ed aiutato)

 

a nordest segnali di ripresa (o di fumo?)

6 Dicembre 2014 Criticarium, Ecco Nomia della-confutazione, della-crisi, tra-le-righe

Sulla prima del Gazzettino di ieri 5 dicembre 2014:

nordest

Di solito la CGIA le pubblica il sabato, le notizie uau spumeggianti. Di quei dati non si dice se siano destagionalizzati o meno (quindi non lo sono). E’ pur vero che si riferiscono al medesimo periodo dell’anno scorso ma, solo per dire, se per ragioni di calendario quest’anno i giorni lavorati fossero stati due in più, anche il PIL ne avrebbe risentito (allo stesso modo se fossero due giornate in meno, ovvio).

Altro esempio: come si conciliano i dati sull’occupazione se si guarda ai rapporti di lavoro attivati in Veneto nell’ultimo trimestre, 157.241, quando quelli cessati nello stesso periodo sono 165.869 (pp. 10 e 11 del Sistema comunicazioni obbligatorie dicembre 2014) per un saldo negativo di 8,628 rapporti?

Va poi detto, è il minimo, che la stima dell’aumento del PIL del Veneto posta pari a 0,2% deve colmare, per tornare al PIL del 2008, un buco dell’11%; detto diversamente, con quella crescita ci vorrebbero 55 anni prima di colmare quel buco. Ovvio che in termini di PIL ci si aspetti nel prossimo futuro ben di più, se solo questa fosse una vera ripresa (foss’anche una ripresina). L’importante è che i segnali siano di ripresa, non di fumo, come invece pare siano.

 

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(illustrazione: loschermo.it)

Marino, Buzzi, la frottolina pelosa e il grissinazzo

5 Dicembre 2014 Criticarium Itaglia itaglia, mestra-menistra, perche-secedere, quelli-del-PD

Impomatato quel tanto che basta, Marino dice di non aver mai parlato con Buzzi. Dice anche che alla cooperativa c’era stato in visita. Qualcuno si fionda sul sito e chi ti trova? …, Marino che parla con Buzzi.

Porca troia, ma era Buzzi quello lì?

Marino, tutti i giorni, a colazione si mangia la frottolina pelosa del Mulino Bianco, fatta apposta per lui da Crozza-Banderas. E poi si prende anche un grissinazzo!

Da Linkiesta:

Marino: «Mai parlato con Buzzi». Ma parlano le foto

Le immagini pubblicate proprio sul sito della cooperativa di Buzzi smentiscono il sindaco di Roma

Il sindaco a ‘Otto e mezzo’, su La7, dice (dal minuto 13′ 58”): «Mai parlato con Salvatore Buzzi». Non è vero. Queste le foto presenti sul sito della cooperativa 29 Giugno.  “Non ho mai avuto conversazioni con Salvatore Buzzi” ha detto, chiarito e ribadito il sindaco di Roma Ignazio Marino intervistato da Lilli Gruber cercando così di prendere le distanze da Buzzi, condannato per omicidio negli anni ’70, presidente della coop “29 giugno” e secondo gli inquirenti braccio destro del Re di Roma Massimo Carminati e anello di congiunzione fra Legacoop, il Pd e  i 37 arrestati e 100 indagati con l’accusa di associazione mafiosa nell’inchiesta “Mafia capitale”. […]

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