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gli apostoli cadorini del ‘porta a porta’

7 Aprile 2011 Politica nostrana il-disinformatico, local-politik, porta-a-porta, propaganda

Fra tutti i sindaci c’è una categoria che potremmo chiamare, in ragione degli ultimi avvenimenti connessi alla raccolta differenziata, del “porta a porta“.

Sembrano usciti da un’ultima cena con il gravame di diffondere al volgo il … verbo differenziatorio. Hanno da poco iniziato la loro opera apostolica. La congrega è capitanata, sembra, dal sindaco di Lozzo, in quanto “più bravo degli altri”.

Ma ecco un altro esempio di opera apostolica. Il vice sindaco di Ospitale di Cadore Fausto Giacomazzi (Gazzettino):

[…]«Per noi si tratta di una vera e propria svolta. Partiremo nel mese di maggio, ma prima provvederemo a informare la popolazione sul nuovo sistema di conferimento dei rifiuti. A tale proposito, abbiamo promosso per domani sera un incontro pubblico in cui sveleremo tutti i dettagli di questo importante passaggio».

Ditemi: è vero o non è vero che si tratta di opera apostolica?

Ci sono tutti gli elementi semantici:

  • “Per noi si tratta di una vera e propria svolta ….” (ecco la purificazione)
  • “Partiremo ….” (è un viaggio di speranze quello che stiamo per fare …)
  • “ma prima provvederemo a informare …” (ecco l’elemento rassicurante)
  • “A tal proposito abbiamo promosso” (quindi noi abbiamo fatto il possibile)
  • “sveleremo tutti i dettagli …” (l’apoteosi, il mistero viene svelato)
  • “importante passaggio” (dunque è solo un passaggio, la strada è ancora lunga)

Deve esserci un prete a coordinare tutti questi messaggi comunicativi. Non tanto per l’opera apostolica che li adombra, quanto per l’efficace e sopraffina tecnica comunicativa. La religione, lo sappiamo, è da secoli maestra di marketing. Dopo aver svelato (nei dettagli) il mistero del “porta a porta”, diamo un colpetto anche a quello di “Medjugorie”?

Foto: Flickr (Latente)

Ma guarda, anche a Lozzo di Cadore i convegni costano …

6 Aprile 2011 Botanico Palazzo determine, i-conti-della-serva

Della generale inutilità dei convegni ho già scritto in Boàze, móse e sociologia dei convegni (la Carta di Lozzo). Aggiungo che oggi è sempre più frequente che ti chiedano soldi anche coloro che vengono chiamati a proiettare quattro foto di paesaggi o fiori di montagna nel corso di una serata di svago.

Però è bene che si sappia che anche i convegni costano. Se sono “moderati” costano un po’ di più. Se poi Telebelluno manda in onda la notizia, costano ancora qualcosina in più. Quello che incide meno, in termini di costo-benefici, è l’esperto antropologo dott.  Salsa.

Da sottolineare, nella determina, la singolarità “tecnica” del punto 3 nel quale si dice “di dare atto che il Comune ha sostenuto una spesa complessiva di € 900,00 per cancelleria, stampati, telefono, personale, ecc.”.

Mi chiedo se l’imputazione delle spese telefoniche è avvenuta con l’utilizzo di un contascatti; mi chiedo anche con quale logica si possa procedere all’imputazione del costo del personale che, devo supporre, deve essere quello in forza al comune (un tanto all’ora?). Ma evidentemente tutto fa brodo se si deve poi procedere alla richiesta di copertura delle spese al BIM (3.500 €). Il BIM aveva concesso 3.500 €, le spese fatturate valgono 2.600 €, la differenza, da imputarsi a “spese del Comune”,  non può che essere di 900 €. Se le spese fatturate fossero ammontate a 3.000 € le “spese del Comune” sarebbero state di 500 €. Una determina elastica.

Gli incontri si sono svolti in occasione della giornata internazionale della montagna: potete immaginare quanti convegni si siano fatti in giro per l’Italia per celebrare tale circostanza.  La fortuna, per le casse comunali, ha voluto che nessuno si accorgesse delle recenti  “Giornata mondiale della poesia” (21 marzo) e “Giornata nazionale della lettura” (24 marzo), altrimenti ci scappava un altro convegno. A proposito: in molte biblioteche le giornate appena citate sono state adeguatamente “celebrate”. Si, lo so, ho detto biblioteche, quindi noi siamo fuori gioco.

Negli studi strategici sull’impronta da dare allo sviluppo turistico regionale del prossimo futuro, la Regione Veneto sta dando sempre più importanza al cosiddetto “turismo congressuale”. Che sia, questo dei convegni, un buon inizio?

Il sindaco di Lozzo e le risposte sul federalismo demaniale

5 Aprile 2011 Botanico Palazzo minoranza, risposte-del-sindaco

Caro sindaco, bastava solo un po’ di buona volontà.

Valutiamo insieme la cosa.  Il 28 maggio del 2010 la minoranza di Per la Gente di Lozzo presenta una articolata interrogazione relativa alle implicazioni che il federalismo demaniale potrebbe avere nella nostra realtà. Giunge la risposta del sindaco (25 giugno 2010; si può leggere al link di prima) che palesa una preoccupata apprensione per il tempo che, a suo dire, richiederà la formulazione della risposta:

In risposta all’interrogazione pervenuta in data 28.05.2010 […] considerato la complessità e la delicatezza delle richieste pervenute, è necessario un attento e scrupoloso lavoro di ricerca anche di archivio che è stato avviato. Questo al fine di fornire informazioni precise. Il lavoro richiederà tempo e non appena completato sarà compito dell’amministrazione fornire le risposte richieste.

E qui inizia la “snervante” attesa per la minoranza e lo studio “matto e disperatissimo” del sindaco e dei suoi delegati-colaboratori.

Il 27 dicembre mi faccio vivo io con l’articolo Caro Babbo Natale, potresti aiutare il sindaco di Lozzo di Cadore a rispondere alla interrogazione sul federalismo demaniale?

Il 4 febbraio 2011 la minoranza presenta per la seconda volta la citata interrogazione alla quale l’11 marzo viene data risposta (che si legge sempre di seguito all’interrogazione). Da segnalare questa arguta considerazione che la minoranza poneva al sindaco:

Non essendo quest’ultima ancora giunta [ndr: la risposta alla prima interrogazione], preoccupati dallo scorrere del tempo e volendo ottenere una risposta qualificata prima dello scadere della legislatura, abbiamo ripresentato la domanda. Attendiamo fiduciosi.

Ora, prendetevi il tempo di leggere i contenuti di questa risposta. Diversamente dall’aria fritta offerta solitamente, questa risposta è, se non altro, dignitosa: certo, avrebbe potuto essere molto più approfondita ma, inquadrata nel contesto di una normale contesa politica, non ci si può aspettare molto di più.

Però, c’è un però: nessuna delle risposte date, accertatevene, aveva il bisogno di un tempo superiore a quello fatto passare la prima volta. Voglio dire che la risposta avuta dopo più di 9 mesi poteva essere redatta dopo i primi 30 giorni di rito. L’elenco delle particelle catastali, per esempio, non richiede più di 2 click del mouse.

Troppo impegnato a inventare l’acqua calda? O forse la nuovissima strategia di raccolta differenziata porta-a-porta?

lettera al sindaco di Lozzo sulla vicenda della raccolta differenziata e sui reali costi del servizio

4 Aprile 2011 Digo la mea bolcom, la-parola-ai-lozzesi, maglia-nera, minoranza, raccolta-differenziata

Gentili lettori,

quello che segue è il testo della lettera che intendo spedire al sindaco di Lozzo. Ve la sottopongo perché possiate darmi, se lo ritenete opportuno, qualche indicazione integrativa prima del suo inoltro. Inoltre chiederei cortesemente alla minoranza di Per la Gente di Lozzo di valutare se non sia il caso di presentare una interrogazione basata sulle considerazioni di seguito riportate che impegni il sindaco ad una risposta istituzionale.


Egr. Sig. Sindaco,

ho letto sul bollettino comunale marzo 2011 una notizia che ha destato in me una serie di interrogativi che, nella mia qualità di cittadino, ho deciso di porle per ottenere le necessarie risposte.

Faccio riferimento alle parole che chiudono la parte di bollettino dedicato alla raccolta differenziata e che qui riporto: “… e mantenere inalterato il costo del servizio che – ricordiamolo – nel Comune di Lozzo è rimasto fermo al 2005 malgrado i consistenti aumenti dei costi di smaltimento intervenuti negli ultimi anni”.

Ora, a parte l’aumento imposto qualche mese fa ai non residenti in virtù della eliminazione dell’abbuono del 30% a loro accordato (ndr: vedi articolo) , dò per scontato che l’aggravio tariffario riguardante la tarsu sia effettivamente rimasto fermo ai valori determinati nel 2005, come riportato nel bollettino.

Ciò vorrebbe dire che, per ognuno dei nuclei familiari lozzesi, le “tasse” pagate dal 2005 ad oggi non hanno subito aumenti. Ma questo non significa in alcun modo che la collettività non abbia dovuto assumersi altre spese e costi relativi al servizio di smaltimento. La dichiarazione riportata nel bollettino, da lei quindi avallata, va chiarita e approfondita: non è vero infatti, palesemente, che il costo sia rimasto fermo al 2005. Quello che lei chiama “costo del servizio”, che non coincide con la semplice “tassa sui rifiti” pagata dal cittadino, è stato infatti gravato da altri e differenti costi, cui lei non fa cenno alcuno, che desidero siano chiariti a me e a tutta la cittadinanza.

Passo quindi ad alcune semplici domande. Le sarebbe possibile comunicarmi l’ammontare, anno per anno, del costo che il comune ha dovuto affrontare per il pagamento della “ecotassa” stabilita dalla Regione Veneto per gli anni 2007, 2008 e 2009 nei quali abbiamo conseguito la maglia nera nella raccolta differenziata? Le sarei grato se potesse indicare sia l’ammontare delle tonnellate su cui è gravata l’ecotassa che il valore della medesima.

In secondo luogo vorrei porre l’attenzione su un particolare non irrilevante. A parte il costo dell’ecotassa, il non-differenziare adeguatamente negli anni 2007, 2008 e 2009 ha comportato il conferimento in discarica di quote di indifferenziata superiori a quelle che si sarebbero conferite se la comunità fosse stata informata, e tenuta al corrente, delle quote di raccolta conseguite.

In relazione agli anni 2007, 2008 e 2009 non ho alcun ricordo di un suo interessamento, in nessuna forma, affinché la nostra comunità fosse sia informata del livello di percentuale di differenziata raggiunta sia stimolata a migliorare il livello della suddetta. Anche in quegli anni valeva la regola “più sale la differenziata più scende l’indifferenziata” e quindi i costi a quest’ultima associati.

Orbene, le chiedo la gentilezza di specificare le quote in tonnellate di indifferenziata prodotte negli anni 2007, 2008 e 2009 ed il relativo costo di conferimento e trattamento, così che mi sia possibile costruire delle ragionevoli ipotesi sul maggior costo che la comunità ha affrontato (gravanti sul servizio di raccolta) per non essere stata adeguatamente informata.

Sommando quindi i costi della ecotassa alla stima di questi ultimi potremmo quindi giungere a formulare uno scenario di costi che, al momento, non risultano espressi da nessuna parte ma che la comunità ha dovuto pagare.

Grato dell’attenzione che vorrà concedere a questa mia, in attesa di una adeguata risposta, colgo l’occasione per porgerle cordiali saluti.

a Lozzo di Cadore tutto viene discusso e deliberato

3 Aprile 2011 Botanico Palazzo bolpar, delibere, gestione-amministrativa, local-politik

Tu chiamale, se vuoi, coincidenze.

Stavo portando avanti le singhiozzanti “pulizie di primavera” quando mi è capitato tra le mani il bolpar (bollettino parrocchiale) della scorsa pasqua. Quello, per intenderci, che mi ispirò l’articolo la democrazia ecumenica: a Lozzo di Cadore il bollettino parrocchiale di minoranza.

Il bolpar era aperto sulla pagina dedicata alla sviolinata augurale che il sindaco impartì alla genuflessa comunità dei credenti lozzesi. L’occhio mi è caduto immediatamente su questa frase:

Vi invito però anche a partecipare ai consigli comunali  dove tutto viene discusso e deliberato.

Quattro consigli comunali, due ore ciascuno: un luogo … dove TUTTO viene discusso e deliberato.

Eccola “la verità” che cercavo, era sotto i miei occhi e non riuscivo a vederla. Tutto quello che succede a Lozzo in un anno intero è condensabile in 4 x 2 = 8 ore di consiglio. Perchééé, dico perchéééé non ci ho pensato prima. Bastava partecipare ai consigli e TAC, mi sarei messo in testa tutto quello che succede in questo paese. Che sfiga !

E stavo pensando che, in fondo, dovremmo quasi esserci all’indizione del prossimo canonico consiglio, l’ultimo si è tenuto il 17 dicembre 2010 …

E poco dopo chi mi vedo saltar fuori dal video? Silvano Martini che, in quel di Auronzo, attraverso le pagine del Gazzettino, così si lamenta e denuncia:

Prende carta e penna e si rivolge al Prefetto di Belluno, Maria Laura Simonetti, il capogruppo di minoranza nel Consiglio comunale di Auronzo, Silvano Martini, per «esternare il profondo disappunto per la scarsa o nulla considerazione in cui la maggioranza che regge il Comune di Auronzo tiene il Consiglio Comunale».

Lamenta Martini che «L’assemblea, che dovrebbe rappresentare i cittadini, non viene riunita dal dicembre 2010 e, quando questo accade, è solo per atti obbligatori e mai per una vera e trasparente discussione dei fatti che attengono alla vita pubblica e all’interesse della popolazione ».

Basta dire al sindaco Zandegiacomo Orsolina di prendere esempio da quello del nostro paese: a Lozzo, nei consigli comunali, … TUTTO viene discusso e deliberato.

 

Nota sullo svolgimento dei consigli comunali:  2010 ( 28 aprile, 28 giugno, 24 settembre, 17 dicembre)

sabo 2 orì a Loze se brusa la vecia

1 Aprile 2011 Senza categoria


un privilegio accordato solo alla Catubrium (a chi de Zeloz) …

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