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il MultiPhysicsLab di Vallesella di Cadore e le moto da cross elettriche

25 Marzo 2011 Digo la mea multiphysicslab, sviluppo-montagna, turismo-cadorino

E’ una sensazione entusiasmante, e vi prego di credermi, quella di sapere che a Vallesella di Cadore con il MultiPhysics Lab sta emergendo una specie di micro Silicon Valley che potrebbe scardinare l’immobilismo cui il tessuto sociale e produttivo cadorino sembra essersi assogettato. Vivere così vicino a questa vulcanica fucina di idee apre il cuore a nuove speranze. Essendo coautore del libro “Uomini e macchine idrauliche nel Cadore d’inizio Novecento” ho potuto verificare di prima mano la bontà del genio cadorino.

L’idea del MultiPhysicsLab (MPL) è, di per sé, assolutamente buona e potrebbe dar luogo davvero a uno scuotimento del tessuto cadorino. Siamo lontani dal terremoto di cui avremmo bisogno, ma ci possiamo accontentare. Tutto dipenderà da come il minestrone verrà gestito: sappiamo che potrebbe diventare (se già non lo è) una brodaglia. L’esempio del vicino “Distretto tecnologico trentino società consortile a.r.l.” può tuttavia essere di conforto.

Detto questo, succede che il MPL faccia anche delle pubbliche relazioni, per esempio con articoli sulla stampa locale come questo. Oltre a descrivere le qualità dello Sterling, il responsabile del MPL si avventura in questa affermazione:

[…] E poi, secondo Da Forno, vi sono molte altre applicazioni interessanti su cui potersi provare.
«Ad esempio a Vigo – ricorda – c’è un noleggio di moto elettriche da cross, silenziosissime, della società svizzera Quantya; una bella attrazione turistica perché consente, ad esempio, di raggiungere un rifugio nel silenzio quasi assoluto pur essendo in moto. Perché non puntare allora sulla navigazione elettrica nel lago di Centro Cadore? Potrebbe essere una bellissima iniziativa turistica».

Ora, a parte la pubblicità gratuita all’innovativo servizio di moto da cross elettriche, una cosa non riesco subito a capire: se le moto sono già prodotte dalla svizzera Quantya (seconda info subliminale), in che cavolo di ambito vorrebbe “potersi provare” ? Nella riduzione del 3% del peso del motore elettrico o applicandosi al miglioramento degli ammortizzatori della moto?

Inoltre, se il rifugio è raggiungibile in moto vuol dire che lo si può raggiungere anche in auto (in base alla attuale normativa): perché dunque non buttarsi a capofitto nel migliorare anche le celle a combustibile che utilizzano l’idrogeno per l’autotrazione?

Mi pregio sottolineare, infine, che anche i sentieri alpini per il raggiungimento dei rifugi di montagna che potrebbero essere percorsi dalle mountain bike, in realtà sono preclusi a questi mezzi per il semplice motivo che, in montagna, fino ad ora, l’incolumità degli escursionisti a piedi è ancora un valore.

Che valga davvero la pena sprecare tutta la materia grigia disponibile al MPL per rompere i coglioni a chi la domenica vuole farsi quattro passi in tranquillità senza essere inforcato dalle MTB o, peggio, dalle pur silenziosissime moto da cross elettriche?

Propongo, sfacciatamente, la pubblicità (eccezionale) della Nissan Leaf, auto elettrica un po’ costosetta ma che fa tanto bene all’ambiente (e anche alle tasche: 175 km con 1,5 €). Magari riesce ad ispirare …

Lozzo di Cadore: ‘trovare i soldi necessari per questi interventi non è stato facile’ – 2

25 Marzo 2011 Politica nostrana, Senza categoria Decoro urbano, finanziamenti-a-Lozzo, il-disinformatico, local-politik


Mi ripromettevo di approfondire l’argomento relativo all’affermazione “Trovare i soldi necessari per questi interventi non è stato facile”, già affrontato ieri per sommi capi.

Trascurando la fetta di lavori relativa alla “terrazza”, la somma impegnata per la cura di bellezza, inizialmente dichiarata in 360.000 €, è salita di altri 40.000 € (secondo quanto riportato nel decorino-portaportino).

A questo punto la suddivisione fra le diverse fonti di finanaziamento è la seguente: 160.000 € dalla Regione Veneto, 120.000 € da parte del BIM Consorzio, 40.000 € da parte dello Stato e 80.000 messi dal comune.

Per i 120.000 € di provenienza BIM non c’è molto da dire. Il bunker di Gheddafi che stanno bombardando in questi giorni risulta essere più trasparente del sito del Bim Consorzio. In ogni caso, siccome il Bim bum bam è composto da 67 sindaci bellunesi, ognuno andrà a reclamare la sua fetta di finanziamento. Non vedo quali elementi possano costituire un problema al punto da spingersi a dichiarare che “trovare i soldi non è stato facile”. Tanto più che il sindaco di Lozzo è anche presidente di vallata del Bim e quindi è quanto meno probabile che la richiesta possa essere più prontamente caldeggiata rispetto ad altri comuni che non hanno un loro rappresentante diretto nel consiglio dell’ente.

La quota di 40.000 € proveniente dallo Stato italiano, lo ha detto più volte il sindaco, si deve all’interessamento del parlamentare Paniz. Si vede che, oltre alla difesa accorata di Berlusconi in sede parlamentare sul caso Ruby, e più recentemente alla ideazione della “leggina a Montecitorio salvapremier“, il parlamentare bellunese trova il tempo per interessarsi anche delle esigenze del territorio. Fatto questo che, insieme alla già citata “faccenda Ruby”, dovrà essere tenuto in debita considerazione, io credo, alla prossima tornata elettorale.

Per gli 80.000 € messi dal comune: i primi 40.000 € sono dovuti in forza del fatto che la Regione ne ha cacciati fuori 160.000, ossia l’80% della somma prevista per gli interventi di decoro-mobilità-sicurezza stradale (200.000 €, da dettagliare in un prossimo post) ed il comune è tenuto (obbligato) a partecipare con il 20% della quota (i 40.000 €). Per i secondi, non ho appuarato se vi sia una relazione simile (80% regione, 20% comune) anche per la quota di finanziamento relativa alla sistemazione della “terrazza”, ma tuttavia possono essere fondi resisi disponibili dopo l’assestamento di bilancio (o chiesti in prestito, non è dato sapere).

Non è da escludere che siano il risultato del risparmio fin qui conseguito in virtù della virtuosa gestione nella raccolta differenziata portata avanti in questi ultimi mesi :-).

Come dicevo, lo sforzo titanico sostenuto da questa amministrazione per trovare i 160.000 € della componente regionale, richiede un post a parte di imminente pubblicazione.

Il comune di Cortina: «Senza la Comunità montana risparmi ed efficienza». Me cojoni o ‘sti cazzi?

24 Marzo 2011 Politica nostrana comune-unico, comunità-montana, local-politik

La meteora:

«La scelta di predisporre i bandi senza la comunità montana – dichiara Enrico Pompanin, assessore comunale all’ambiente – per ora si è dimostrata vincente. Non solo abbiamo potuto risparmiare molti soldi, introducendo un nuovo servizio di verifica capillare e di informazione ai cittadini, ma in questo modo potremo controllare direttamente la situazione, riuscendo quindi a dare risposte rapide ed efficienti. L’obiettivo è migliorare la pulizia del paese, a partire dall’estate, e raggiungere in poco tempo percentuali di raccolta differenziata più elevate».

«Siamo molto soddisfatti di questa aggiudicazione e orgogliosi di essere riusciti ad unire la qualità del servizio con il sostegno ad una cooperativa sociale che fa molto per tutto il territorio» – aggiunge il sindaco Andrea Franceschi.

Ma, non c’era anche Franceschi a sviolinare sulla Comunità Montana Unica ad inizio d’anno?

Già pentito?

A questo punto sorge spontanea la domanda: Me cojoni o, invece, ‘Sti cazzi ?

Per un approfondimento: articoli sull’argomento “comunità montana unica“

Lozzo di Cadore: ‘trovare i soldi necessari per questi interventi non è stato facile’

24 Marzo 2011 Politica nostrana bolcom, Decoro urbano, finanziamenti-a-Lozzo, propaganda, urbanistica

Il bolcom (bollettino comunale) di Lozzo di Cadore, organo ufficiale del Min.Cul.Loz., per definizione non veicola anche il punto di vista della minoranza ma solo il proprio. Con questo radicato convincimento il sindaco ha fin qui monopolizzato quasi interamente le stesse pagine del bolcom, concedendo qualche smilza riga ai sottoposti.

Nel decorino-portaportino, l’ultimo bolcom in distribuzione, un piccolo esempio di tutto ciò. Il sindaco fa dire alla sua assessora una cosa di grande importanza, in relazione alla cura di bellezza che ci si appresta a fare al paese, anzi no, al centro di Lozzo:

“Trovare i soldi necessari per questi interventi non è stato facile”.

E noi siamo i primi  a sapere quanto difficile sia trovare dei soldi. Tutte le mattine infatti, appena usciti di casa, cerchiamo avidamente tagli da 100 e 500 € per strada, quelli con su scritto “ecco 100 € per te”, ma è quanto mai raro trovarne.

Ma se lo dice l’assessore all’urbanistica, oltre che alla cultura, le crediamo a maggior ragione. Non fosse che per l’opportunità, da lei lasciatasi sfuggire, di realizzare un punto pubblico di accesso alla banda larga, con gli annessi 7000-9000 € che sarebbero venuti in dote dalla Regione Veneto (vedi articolo su biblioteca Calalzo).

Non fosse che per le domande di contributo, mai fatte, a valere sulla legge 482 sulla tutela delle minoranze linguistiche (vedi miei articoli per il 2009 e per il 2010). A proposito, il 30 aprile di quest’anno, se la routine non è cambiata, scadranno i termini per la presentazione di questi progetti per il 2011: fatto qualcosa?

Ora, per la componente del finanziamento relativa al “decoro urbano” che ci giunge dalla Regione Veneto, non era più semplice dire, al posto di “trovare i soldi per questi interventi non è stato facile”, che i 160.000 € fanno parte di un intervento a pioggia del valore di 130 milioni di € messi in campo dalla Regione a disposizione di tutti i 581 comuni veneti?



(ps: i dettagli in qualche prossimo post; per esempio, i 398.000 € sui quali può far conto il comune di Lorenzago, che siano giunti “più facilmente” dei nostri? )

Lozzo di Cadore: ora possiamo fare la cacca nel vasetto!

23 Marzo 2011 Politica nostrana bolcom, maglia-nera, porta-a-porta, raccolta-differenziata

E’ una esperienza che ci ha coinvolti tutti. Viene il momento in cui ai bambini che stanno crescendo si fa pesare il fatto di farla ancora nel pannolino. E allora si offre loro l’alternativa del vasetto. Adesso puoi farla nel vasetto. Sei diventato abbastanza grande da farla nel vasetto. Vai, produci e, soprattutto, divertiti. E i bambini, con un po’ di ritrosia iniziale, si adattano. Poi scopriranno che dovranno farla in un vaso più grande che si chiama cesso.

E’ il primo rito iniziatico, poi, col tempo, verrà un altro fondamentale rito iniziatico, la cresima.

Ma perché dico tutto questo. Mi è giunto il “decorino”, edizione del bolcom dedicata al decoro urbano. Nella rubrica “il portaportino” si parla anche della differenziata. Vi campeggia, finalmente, come fosse il cartellone d’entrata ad Hollywood, il seguente solenne ammonimento:

Adesso può iniziare il porta a porta!

Riempie il cuore sapere che un traguardo del genere ora è alla nostra portata. Sono giunti i salvatori a porgerci la mano, coloro che ci hanno lasciati tre, forse quattro anni nel mare di m…. della raccolta differenziata al 33%, quella che ci ha permesso la conquista della famosa maglia nera. E ci hanno tirati fuori indicandoci la “nuova via”.

Ma un passo alla volta, in fondo eravamo zozzesi incalliti. Prima diciamo a tutti che bisogna differenziare, poi introduciamo il bidone dell’umido, e adesso?

Adesso può iniziare il porta a porta!

Una conquista di civiltà (ve lo dicevo che pian pianino sindaco, vice ed il resto della maggioranza sarebbero usciti dalle caverne). Alla minoranza di Per la Gente di Lozzo il merito di aver presagito, fin dal programma elettorale, che la via del “porta-a-porta” era l’ “unica via”: anche se in minoranza, fa sempre piacere veder riconosciuta la propria lungimiranza (una lungimiranza ovvia, certamente, ma come si è visto non proprio scontata).

E dire che quando la minoranza pensava al porta a porta, neanche sapeva delle maglie nere già conquistate. Il sindaco SI, che lo sapeva. A questo proposito mi viene in mente un aneddoto: “Tutti i giorni della settimana passo 5 minuti sotto la doccia. In uno di questi apro anche l’acqua”.

il pacchetto turistico invernale con motoslitta e snowboard

22 Marzo 2011 Turismo e dintorni turismo-cadorino

@lozzese curioso, a proposito del “pacchetto” turistico invernale. Non mi era ancora venuto in mente che accanto all’eliski, all’eliciaspa, all’elimagnada ecc. si potesse affiancare anche lo snowboard a traino della motoslitta. Pensiamoci: salire in snowboard la mattina e scendere con lo slittino il pomeriggio … Perché no?

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