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Chissà, forse l’auditorium di Lozzo di Cadore avrà voce …

6 Aprile 2010 Auditorium attività-culturali, Auditorium, minuto-mantenimento

No, non si tratta della voce delle compagini corali che ogni tanto mettono alla prova le loro ugole nell’auditorium.

Si tratta di un aspetto del minuto mantenimento che caratterizza, a mio dire, gli sforzi amministrativi della squadra di governo che Lozzo si è data.

Ho già avuto modo di descrivere piccoli accadimenti (come i pannelli sul percorso della Roggia dei Mulini) che fanno pensare che la capacità di questa amministrazione di gestire le piccole cose sia … poca cosa. In confronto alla capacità che dimostra invece quando, anche per meriti diretti sia chiaro, ha a disposizione discrete quantità di denaro.

Nella vicenda che descrivo in questo articolo, alla ormai palese difficoltà di gestire il minuto mantenimento che attanaglia l’amministrazione, sembra sia venuto in soccorso un insolito e pingue finanziamento che darà una mano a risolvere un piccolo problema: quello di installare un pannello descrittivo a fianco dell’auditorium.

Si tratta di uno dei vari pannelli che, per merito della Comunità Montana Centro Cadore che li ha voluti ed installati tempo addietro, descrivono alcune particolarità presenti nel nostro territorio (chiesa di Loreto, di San Rocco, Piaza dela Faula ecc.). Ce n’era uno anche per la ex chiesa parrocchiale ora auditorium.

Ne ho già parlato il 25 luglio 2009 nell’articolo L’auditorium è muto, diamo voce all’auditorium.

Sembra, dicevo, il condizionale è davvero d’obbligo, che dalla Regione stia per arrivare un finanziamento di 20.000 € proprio per risolvere questo problema: 19.000 € sono già stati destinati alla necessaria e quanto mai complessa progettazione del recupero, con i restanti 1.000 si conta di riuscire ad installare il pannello. Il pannello, che si dava per disperso, è stato invece rinvenuto, con qualche leggero graffio, nelle segrete del Palazzo Pellegrini.

Museo della Latteria: il lenzuolo censorio ha impudentemente ceduto …

3 Aprile 2010 Museo della Latteria museo-latteria, professionisti

Ieri intorno alle 11.30, del tutto casualmente, vengo informato che un lembo del lenzuolo censorio, che manteneva il segreto sulla magnificenza del nuovo allestimento del museo della latteria, è caduto a terra, palesando quindi le sue generose e prosperose bellezze. Da notare che l’avvenimento era sicuramente antecedente alle 11.30.

Non mi scompongo perché, tra l’altro, ho la radicata paura di poter veramente essere preso, guardando il nuovo allestimento, da quella sensazione orgasmica cui facevo cenno nell’articolo Museo della Latteria: scendono in campo i professionisti. Quindi passo sopra all’accaduto.

Alle 17.30 però, dimentico dell’avvenimento, passo in macchina accanto al museo e vedo che il lenzuolo è ancora impudicamente a terra, così come il pezzo di cartone che copriva uno dei due pannelli “pubblicitari”.

E’ una tentazione. Vado a prendere la macchina fotografica, mi avvicino con circospezione, con gli occhiali da sole, venissi abbagliato dalla inusuale bellezza dell’allestimento e … scatto due foto, senza peraltro avvertire alcunché.

Questa mattina, per sovrana curiosità, ripasso davanti al museo convinto che il plotone amministrativo abbia nottetempo provveduto alla sistemazione del cartone e, soprattutto, abbia posto fine al licenzioso comportamento del lenzuolo. Invece niente.

Vado a Domegge alle 14 e poco più e ancora niente: lenzuolo e cartone sono ancora per terra.

Allora ho capito!

Questa è la strategia adottata dal sindaco per evitare che il prossimo 24 aprile, giorno dell’inaugurazione, le persone più sensibili possano subire contraccolpi emotivi, sempre in ragione della grande carica, emotiva per l’appunto, che il nuovo allestimento può trasmettere. Quindi è per il nostro bene. Un’anteprima saziatrice, insomma.

Io, credetemi, avrei mantenuto il riserbo, evitando di pubblicare questi scatti, in fondo rubati, in stile “latte-razzo”, all’insaputa delle creatrici di quello che passerà alla storia, qui a Lozzo di Cadore, come “l’evento del 2010“. Ma se la cosa è studiata ad arte, se tutto è inserito in un delicato disegno di salute pubblica …  beh allora, anch’io sono disposto a collaborare per evitare futuri svenimenti.

Ecco quindi quello che ho potuto carpire.

Per la parte più emozionante, quella dei video, sono addolorato ma dovrete aspettare il 24 aprile.

Museo della Latteria di Lozzo di Cadore: un calvario …

3 Aprile 2010 Museo della Latteria museo-latteria, professionisti

Tosate, bisogna che cambie sfera! Me son sbaliou anche sta ota. E propio l caso de dì … porca vaca.

Mi corre l’obbligo, per la seconda volta, di rettificare alcune mie sconsiderate considerazioni sui lavori del museo della latteria. Il 3 gennaio, nell’articolo Museo della Latteria: i lavori languono, nessun presepe inaugurativo, scrivevo infatti :

Devo dire che mi ero sbagliato, riguardo ad alcune cose dette sulla vicenda del museo della latteria. Non si può sempre avere ragione.
…
Mi sono quindi sbagliato. I lavori non sono stati ancora ultimati. Qualche “guizzo di genio” deve aver allungato l’iter procedurale. O forse il ricorso alle aziende forestiere ha allungato i tempi della realizzazione: se gli manca una vite questi qua vanno a prenderla a Vicenza, nessuno glielo ha detto che anche quassù, nelle lande montane chiamate Terre Alte, si trovano viti in abbondanza. Basta chiedere.[…]

Così concludevo poi l’articolo:

Azzardo un’altra previsione? Ma sì! Sono certo che ora, passato il freddo mordente, i lavori riprenderanno con una nuova lena. Vedrete che per Pasqua tutto sarà a posto (e sicuramente i professionisti non si dimenticheranno di preparare delle graziose uova pasquali).

Me son sbaliou. Chè ve devo dì. Me son sbaliou anche par Pasca. Me tolo dute le colpe.

Non ce l’hanno fatta. Niente, neanche a Pasqua. Non è servito neanche richiamare Beppino dalle ferie. Il regalo si scarterà il 24 aprile. La data è stata fissata dal computer del ministero dei beni cullturali che ha vomitato questa sentenza, senza che neanche il sindaco lo sapesse, già l’11 marzo scorso (vedi mio commento e link alla “vomitina” del ministero).

Se qualcosa andasse storto per quella data (24 aprile), posso avanzare qualche altra proposta? Consiglierei le Idi di Maggio (il 15), se non ce la fate proporrei il solstizio d’estate (21 giugno). Se proprio la sfiga si accanisse, vedo di buon occhio il 10 agosto, San Lorenzo. Oltre non mi sento di andare. Buona fortuna. Con tutto il c….  ma che avete capito? Cuore, cuore!

Nel frattempo la Lola è sempre più incredula.

lozzodicadore.eu, il nuovo sito internet di Lozzo di Cadore, il paese dei Mulini e degli Antichi Sentieri

2 Aprile 2010 Informa-Lozzo, Turismo e dintorni internet, pro-loco, promozione-turistica, turismo-cadorino

Nel variegato mondo di internet entra in campo un nuovo sito, www.lozzodicadore.eu. In questo buio periodo in cui tutti ci ripetiamo che bisogna curare con attenzione tutto ciò che può sviluppare l’attività turistica, in cui le istituzioni, in primis le Amministrazioni comunali, dovrebbero costituirsi in un “Patto per il Cadore” che veda coinvolte a 360 gradi tutte le problematiche che affliggono la nostra terra, con una particolare attenzione a quelle legate alla crescita dell’offerta turistica, si è dunque accesa una piccola luce.

Nel panorama dell’informazione turistica offerta dal Cadore, all’eufemistico zoppicare di un sito come quello del comune di Calalzo (www.comune.calalzo.bl.it/), alla morte per chiusura di quello di Pieve (www.pievedicadore.org/), si aggiungeva il coma farmaceutico di quello di Lozzo (www.lozzodicadore.org).

Tutti questi siti, che avrebbero il compito di illuminare e promuovere ciò che c’è di buono nell’offerta turistica creata nei nostri paesi, sembra abbiano adbicato in favore di quegli asettici posti nella galassia internettiana che sono i siti comunali istituzionali, si veda fra tutti quello di Pieve (www.comune.pievedicadore.bl.it/), siti che non ho esitato a definire orrendi per chi, turista in cerca di meta, si affaccia al nostro Cadore (è come chiedere informazioni turistiche in un ambulatorio medico: non è detto che tu non le ottenga, ma la cosa suscita una certa apprensione).

Nel caso di Lozzo, riprendo dalla pagina di presentazione del sito (che ovviamente cambierò tra qualche giorno): “Visto che l’amministrazione comunale si è finora dimostrata incapace di affrontare e risolvere questo problema (del rinnovamento del sito ndr), ammesso che se ne renda conto (ho forti dubbi al riguardo), ho finalmente deciso di sostituirmi ad essa sviluppando un sito ex-novo, www.lozzodicadore.eu, con il quale veicolare anche l’informazione turistica. Talvolta tocca ai cittadini fare quello che sindaci e amministratori non sanno o non vogliono fare. Si chiama principio di sussidiarietà. Va messo in atto tutte le volte che se ne sente il bisogno. Questa non è la prima e non sarà l’ultima Se il letargo dell’attuale amministrazione comunale dovesse nel frattempo finire, tanto meglio.

Il sito è stato aperto all’indicizzazione dei motori di ricerca anche se il materiale non rappresenta che il 10% di quello che, potenzialmente, sono in grado di inserire (sia in termini di offerta turistica che di offerta culturale). Alcune sezioni, come il “Parco della Memoria”, sono appena accennate, altre, come la “Roggia dei Mulini” o il “Parco Sentieristico”, sono completate al 50%. Il sito, attualmente composto da 236 pagine, è finalmente “partito”, ora bisogna solo alimentarlo, con costanza. E’ quello che mi riprometto di fare, compatibilmente con altri impegni che mi sono assunto. Con il contributo di chi vorrà dedicare un po’ del proprio tempo per arricchirlo.

L’idea da cui sono partito prevedeva la creazione di uno “scrigno” (centro di documentazione) dove riporre tutto ciò che aveva attinenza con la cultura ladina e la storia di Lozzo di Cadore. Non mi interessava l’aspetto turistico che, davo per scontato allora come ora, dovrebbe essere gestito, in queste nostre piccole realtà di montagna, con l’auspicabile supporto dell’Amministrazione comunale.

Ho poi preso atto dell’immobilità dell’attuale amministrazione relativamente alla politica di sviluppo turistico ed ho agito di conseguenza. Ho già evidenziato come, in www.lozzodicadore.eu, non mi sarà possibile dare spazio alla augurabile “sequela” di manifestazioni che l’assessorato al turismo, Pro Loco o altre associazioni vorranno organizzare. Nessun Turista sceglie una località di soggiorno per questo, e chi fosse già qui a Lozzo avrebbe ovviamente altri modi per tenersi informato. Dovessi trovare il tempo, farei volentieri anche questo.

76051 Total Black Out

1 Aprile 2010 Digo la mea, Turismo e dintorni marketing-turistico, pro-loco, promozione-turistica

La nota Band del Buc (0435)-76051-total-black-out è stata costretta, a seguito di un problema tecnico, ad annullare tutti gli appuntamenti musicali che aveva in programma, in particolare il tour pasquale che aveva programmato a Lozzo di Cadore. Pare che alla base del grosso inconveniente vi sia il non corretto funzionamento del trasferimento di chiamata, che non ha permesso ai componenti di comunicare tra loro. Peccato perché, ironia della sorte, quando si dice la sfiga, seppur disordinatamente due di loro con-vivono nello stesso palazzo.

La Band si è scusata ed ha promesso ai suoi accesi fan che si attiverà quanto prima per i tour estivi che, questa volta, garantito, si faranno.

P.S. Invito caldamente i fan a rileggersi l’articolo “Lezioni di marketing turistico: lezione n. 2 – fornire al turista un valido punto informativo“, compresi i commenti che aiutano a farsi un’idea della “tessitura drammatica”. In particolare mi piace segnalare il commento di Bepi Sgorla che il 19 gennaio così scriveva: «E con chisti sistemi chi de comun i pretendarae de compete con l’Alto Adige? Ma neanche col Burindi!!! Puore noi….». No sei se mancia dal comun, dala pro-loco o da dute doi ma … no e che l à sbaliou po pì de tanto!!!

a Lozzo di Cadore: una questione di …ranza!

1 Aprile 2010 Digo la mea local-politik, minoranza, non-trasparenza, opposizione


E’ una semplice questione di …ranza!

(la scelta delle immagini è puramente casuale)

Pronto a ricredermi in ogni momento.


maggio…


immagine di un maiale


mino … (com’è)



mino … (come ci piacerebbe che fosse)



micro …


immagine di pèettirosso


Spontaneamente avevo pensato a Gambadilegno, Orazio e, naturalmente, Topolino.

Per problemi di copyright ho poi cambiato idea.


Foto: maialone:lastquest, panda: Dailymail, lince: RJ Barlow, pettirosso: law keven.

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