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il vermicelli (del PD) se stanno a dimenà

10 Ottobre 2014 Politica nostrana belluniadi, partitica, quelli-del-PD

Dopo un lungo periodo di quiescenza i vermicelli del PD si stanno riproducendo. Succede quando si è in presenza di eutrofizzazione: di organico il partito ha proprio tutto. Nella parrocchia bellunese c’è anche spazio per una sana dialettica verminaia che comprende le defenestrazioni dei “dissidenti” con avviso differito.

Ed ha un che di straordinario vedere come i faccia-culo (i vermi in generale ed i nematodi in particolare si presentano con un elevato grado di simmetria) si dimenino con inusitata solerzia quando si tratta di rassicurare i ritenuti compagni di fogna.

I sottoscritti componenti della Segreteria provinciale del Partito Democratico Bellunese desiderano rassicurare iscritti, militanti, circoli della piena, totale e incondizionata condivisione all’operato e alle decisioni assunte dalla Segretaria Erika Dal Farra, dalla sua elezione ad oggi, condotte nel pieno rispetto della collegialità e dei mandati ricevuti.

(segue elenco degli invertebrati, ndBLOZ)

E’ grandioso che i vermicelli condividano l’operato e le decisioni assunte dalla segretaria… dalla sua elezione ad oggi. Perché, dalla sua elezione ad oggi, abbiamo visto, riguardo all’ente provincia,  che PRIMA si dichiarava di volerlo assolutamente elettivo (di primo grado), mentre POI si è accettata supinamente la decisione romana dello strenzi e del giullare delrio di detronizzarlo a ente di secondo grado, eletto da sindaci e consiglieri (dio ce ne scampi e liberi), e ORA si sta difendendo con forza questa decisione. Come fosse la stessa cosa. Che cccccce vo’.

Capite ora perché quelli del PD sono dei faccia-culo? Semplicemente perché con loro non riesci mai a capire se stanno parlando con la faccia o con il culo. E’ un problema di simmetria.

(Ma anche si fosse in grado di determinare con precisione l’orifizio, nulla cambierebbe)

 

LE NOSTRE TASCHE SOFFRONO: GRAZIE A VOI CARI BORGOMASTRI !!

9 Ottobre 2014 Politica nostrana giuseppe-zanella, la-parola-ai-lozzesi, sindakos

di Giuseppe Zanella

Oggi ho ricevuto la bolletta BIM-GSP Servizio Idrico Integrato e le mie perplessità e timori hanno trovato conferma oltre ogni più nera aspettativa. La bolletta è stata elaborata in base alle nuove tariffe (delibera AEEGSI n. 5/6/2013/IDR). I consumi riguardano il periodo 1/7/2014-28/10/2014, ossia 4 mesi scarsi e l’importo complessivamente dovuto è di Euro 87.46. Tenuto conto che nei mesi estivi i consumi sono limitati per la presenza in casa di uno, massimo due componenti il nucleo famigliare, resta assodato che, su base annua, l’onere minimo complessivo sarà di Euro 262,38 (trascurando cioè il fatto che negli altri due quadrimestri i consumi saranno certamente superiori per ragioni stagionali ed anche per la presenza di tutti e quattro i componenti il nucleo famigliare).

Dunque, un aumento tariffario generalizzato, cui si aggiunge, per i 67 comuni aderenti a Bim-Gsp, la nota maggiorazione a sanatoria dell’ormai famoso ‘buco nell’acqua’ di circa 88 milioni di Euro. Buco dovuto alla ‘lungimiranza’ di una congrega di sindaci sulle cui capacità imprenditoriali abbiamo più volte disquisito su queste colonne. Che sia stata dabbenaggine di AATO, di Bim-Gsp o di entrambi in pari o diseguale responsabilità poco importa agli ignari, incolpevoli cittadini-utenti, i quali pagano ormai l’acqua che esce dai loro rubinetti come fosse benzina per la trazione delle loro auto. Quota fissa esagerata, fognatura e depurazione (funzionerà poi a dovere?) esorbitante, acquedotto colabrodo; il tutto con costi unitari al mc distinti per fascia unica, tariffa base, tariffa agevolata, addizionali varie ecc. ecc..

Nelle pieghe di quel coacervo di cifre che doveva rendere la lettura più intelligibile mentre l’ha resa più caotica ed incomprensibile, si nasconde l’adeguamento ottenuto dai nostri borgomastri-soloni a ‘giustificazione’ dei supposti mancati adeguamenti tariffari sulla base dei consumi previsti (a detta di lor signori, sottostimati alla grande). La realtà è ben diversa. I nostri soloni si palleggiano ora le responsabilità di quanto accaduto e si imputano vicendevolmente le colpe (“è stato AATO a non programmare consumi attendibili”; “no è stato Bim-Gsp a non segnalare tempestivamente l’anomalia, a non adeguare gli introiti e ad attuare uno spreco di risorse insopportabile”). La verità è che il formaggio era sul tavolo e che a controllarne la gestione erano sempre i sindaci (membri di entrambi gli enti interessati e quindi svolgenti la funzione di controllati e controllori ad un tempo).

I giochi politici richiedevano e contemplavano di soprassedere al buco in progressiva formazione, il tutto per non pagare pegno con una immagine non proprio attraente. “Ci penserà chi verrà dopo di noi a sbrogliare la matassa” era il refrain che si dice furoreggiasse e passasse di bocca in bocca… L’unico che ha parlato è stato dimissionato ed è inutile ormai citarlo e ricordarlo. Il movimento di popolo ha sortito un certo effetto ed a giorni ci sarà, probabilmente, il pronunciamento del Tar della Lombardia, senza contare le prevedibili azioni che i due avvocati veneziani promuoveranno in altra sede. Al cittadino pantalone resta soltanto l’auspicio che la Giustizia faccia il suo corso celermente e stabilisca un giusto ristoro di quanto indebitamente preteso dai già super tartassati contribuenti.

Per intanto, da bravi cittadini, dobbiamo subire questo autentico sopruso e sappiamo bene a chi, in primis, dobbiamo la squallida proposta del 29.5% (buona parte dei quali destinati a sanare l’enorme deficit). Cari borgomastri, quando la mattina vi alzate, guardatevi allo specchio e chiedetevi, in coscienza, se la Vostra proposta non fosse stata, per caso, qualche cosa di profondamente ingiusto e se il Vostro addossare agli incolpevoli utenti le conseguenze delle vostre inadeguatezze ed i vostri errori non sia stato fatto riprovevole e politicamente iniquo.

 

quanto siamo fiduciosi… (le fiducie del governo renzie)

9 Ottobre 2014 Criticarium Itaglia renzie, verso-il-default

 

 Su 10 leggi approvate, 8 hanno avuto bisogno di un voto di fiducia. What else?

 

[…] Con la ripresa dei lavori a settembre, siamo arrivati a 26 leggi approvate durante il Governo Renzi, e 21 mozioni di fiducia. In poco più di un mese, le fiducie sono state tre, l’ultima delle quali sul Jobs Act proprio ieri notte.

Il tasso è salito all’80,76%, il che vuole dire che su 10 leggi approvate, 8 hanno avuto bisogno di un voto di fiducia. Come se non bastasse, il tutto è reso più allarmante dal confronto con i Governi precedenti. Nessuno da Prodi in poi si era leggermente avvicinato a questo numero, con il Governo Monti come lontano secondo (45%). La media, degli ultimi 11 Governi, è dell’11,63%.

fiduciarenzie

cambio di fesso (o dell’autonomia vagante)

8 Ottobre 2014 Autonomia, Politica nostrana belluniadi, belluno-autonoma, quelli-del-PD

Se si sente il bisogno di andarlo a dire in giro per tutta la provincia, che la medesima avrebbe raggiunto una propria autonomia – la nostra Autonomia è legge, così sta scritto su una locandina che pubblicizza il tour piddinocratico – significa che l’autonomia, se c’è, è così sottile che la devi additare perché la gente se ne accorga. Per dire, puoi aver conquistato l’autonomia di soffiarti il naso senza chiedere “permesso”, ma non è un grande passo avanti, nevvero?

Sempre per dire, nei giorni seguenti al 25 aprile del ’45, dopo la “liberazione”, non c’è stato il bisogno di dirlo in giro che l’Italia non era più legata al “giogo del nemico” (perdonate l’accostamento).

Qui il piddinolaqualunque, fatta l’Autonomia uguale alla lunghezza lineare di un metro, s’incarica di illustrare l’immenso spazio che intercorre tra due o tre millimetri. Ed è spazio tanto immenso che il piddino vi si perde. Ogni millimetro conta, sia ben chiaro, ma si chiama millimetro, non metro. Più che un cambio di passo, parrebbe essere un cambio di fesso.

cambiodifesso

‘erezioni’ provinciali: il listone unico, tutti insieme appassionatamente per spartirsi i posti

7 Ottobre 2014 Criticarium Itaglia, Politica nostrana belluniadi, belluno-autonoma, bim, provincial-politik, quelli-del-PD, quelli-del-PDL, sindakos

Valeva per i pidiellini, vale anche per i piddini. Sono dei vermi. E come per tutti i vermi non riesci a capire quale sia il culo e quale la faccia. Anche se parlano. Davvero.

Non è che bisogna essere analisti politici per rendersi conto di quello che qui si dice da sempre: Farsa Italia (cioè le interiora putrefatte del PDL) e PD (il partito desaparecido e dei poveri diavoli) si son messi d’accordo su tutto il territorio nazionale per una adeguata spartizione degli enti d’Area vasta, ora eletti in secondo grado dall’ammucchiata sindaci-consiglieri. Anche all’ombra delle Dolomiti si è visto questo listone unico, questa spartizione chirurgica. Anche se qui si è alzata in volo una seconda lista, quella che preoccupa i cazzari!

Propongo un breve ma esaustivo “saggio” della situazione spartitoria (neretto mio):

Nuove province, vecchi vizi

E siamo arrivati alle elezioni provinciali. Qualcuno se ne è accorto? Le province non dovevano essere abolite? Alla fine sono state abolite solo le elezioni provinciali. Sulle quali aleggia pure un fetido odore di casta. Se la eleggono solo sindaci e consiglieri comunali in un tripudio di accordi e compromessi in cui dominano solo la tattica, la spartizione e gli interessi di bottega. Sarà una istituzione depotenziata, dal peso insignificante, non ci saranno emolumenti eppure una cadrega è sempre una cadrega e per ottenerla vale qualsiasi accordo. Nuove province, vecchi vizi verrebbe da sentenziare. E’ il festival delle vecchie logiche tanto criticate quanto sempre resuscitate alla bisogna. Ma questa volta con l’alibi che si tratta di una istituzione di secondo livello, cosa possiamo farci!.

L’immagine è però quella di una copia sbiadita dei, si pensava superati, periodi d’oro della partitocrazia imperante. Da Torino a Genova, da Asti a Cuneo, per fare degli esempi, i partiti hanno fatto un listone unico, tutti insieme appassionatamente per spartirsi i posti. Tutti vincono e nessuno perde e chi se ne frega del cittadino che non ne può più di questi spettacoli da cricca autoreferenziale, tanto non vota, non decide, non controlla. Ma tante sono le province con alleanze inedite o forzate, dove si replica magari la formula che sostiene il governo Renzi, alleanze messe in piedi più che altro per tattica, si pensa al dopo, si regola intanto qualche conto e si alza il prezzo per il futuro. Complimenti!

(Claudio Bollentini da La Bissa de l’Insubria via il Calibro)

Kristian Ghedina: inverno, estivo e anche adrenalinico

7 Ottobre 2014 Criticarium, Curiosando cadoriadi, curiosando

In un confronto dialettico un paracarro potrebbe avere buone chances e puntare ad uscirne vincitore:

… un progetto a 360 gradi che si parla sia d’inverno ma anche di estivo e anche adrenalinico.

Non c’è dubbio, con gli sci Kristian era tutta un’altra cosa. Cominciate col dargli una regolata alle valvole. E ricordategli che le Olimpiadi a Cortina si svolsero nel 1956, e non credo ci sia molta gente cui piacerebbe tornare “ai livelli top che era nel dopo olimpiade“.

Ricordategli anche che nel ’56 si pose la prima pietra dell’Autostrada del Sole, che la Francia concesse l’indipendenza a Tunisia e Marocco, l’Andrea Doria colò a picco nell’Atlantico, Nikita Kruscev al XX Congresso del PCUS denunciò i crimini di Stalin, l’Armata Rossa entrò in Ungheria… . E magari ditegli che è nato nel 1969.

E le valvole, insisto, regolategli le valvole!

(link al video completo – link al video ‘choppato’)

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