BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

il PD bellunese vede la madonna (basta scelte politiche come il disastro del Bim-Gsp)

27 Maggio 2014 Politica nostrana bim-gsp-buco-dell-acqua, della-confutazione, quelli-del-PD, sindakos

L’euforica segretaria del PD bellunese (neretto mio):

[…] Il mandato dei bellunesi è chiaro, adesso è indispensabile fare rete tra le amministrazioni e portare a casa, con la buona politica, quei risultati che da troppo tempo i bellunesi aspettano; non sono più accettabili scelte politiche come quelle che hanno portato, ad esempio, al disastro di Bim Gsp.

Parole sante.

Ma: dov’erano i sindaci PD o di “area piddina” alle assemblee del Bim-Gsp?

Semplice.

Erano in fila a votare con la manina alzata – insieme a tutti gli altri, anno dopo anno, per tutti questi ultimi 10 anni – i bilanci colabrodo dell’ente (approvandoli).

 

precisazioni elettive sulle reali dimensioni del salto del PD

27 Maggio 2014 Criticarium Itaglia della-confutazione, quelli-del-PD, renzie

Allora, era il 2008, Veltroni doveva compiere il sorpasso. E i piddini fecero tutto ciò che era loro consentito per portare al voto tutti quelli che potevano. Il sorpasso non ci fu (per colpa di Silvione) ma il PD ottenne, in valore assoluto, il numero massimo di voti mai raggiunto (faccio riferimento ai dati della Camera): 12.095.306. Tale numero di voti, ineguagliato, rappresentò il 33,18% delle preferenze valide (il 25,7% rapportato all’intero corpo elettorale).

Domenica il PD ha raccolto 11.203.231 voti (il 22,1% dell’intero corpo elettorale); li ha raccolti nelle migliori condizioni d’uso possibili (Renzi fresco e nuovo, regalo degli 80 euri, millanta promesse, Berlusconi a cuccia, Grillo che straparla di “processi da condursi in rete”, mainstrem sussieganti ecc. ecc.). Nonostante tutto ciò Renzi – perché il voto è stato dato molto più a Renzi di quanto non sia stato dato al PD – si ferma per l’appunto a 11.203.000 voti, 892.000 in meno della raccolta veltroniana.

Questo grosso spicchio di voti che, pur minore di allora, ha permesso al PD il sorpasso che non ci fu nel 2008 (il centro dx distanziò di quasi 10 punti percentuali il centro sx), vale sì il 40,8% dei voti espressi, ma è un “regalo” matematicamente conseguente alla disaffezione al voto in questa tornata elettorale (57% di affluenza).

Nella maggior parte dei casi le percentuali assolvono allo scopo di rendere tutto più facilmente rapportabile, ma qualche volta bisogna contà i fasuoi. In questo caso i fagioli sono tanti, percentualmente rilevanti, ma meno di quelli raccolti allora, nel 2008. E quelli raccolti in questa occasione vengono anche da destra (pecunia non olet). A queste condizioni il bimbominkia deve far presto per tentare di consolidare il risultato perché gli elettori che non lo hanno votato, e sono 39.000.000, prima o poi si sveglieranno dal torpore.

europeevoti2

Grillo e … la caduta

27 Maggio 2014 Criticarium Itaglia M5S

europee a Lozzo di Cadore: i piddini aumentano del 100% (rispetto al 2013)

26 Maggio 2014 Politica nostrana quelli-del-PD, renzie, verso-il-default

E’ questa la notizia, no? Alle europee del 2009 prendono 92 voti (10,72%), alle politiche del 2013 107 voti (14,57%) e alle europee del 2014 218 voti, il 29,2% (+18,5% rispetto alle europee del 2009): insomma, una fiammata europeista ed eurista in linea col resto del carrozzone italico. Sempre alle europee del 2009 il PDL si prendeva il 36,83% dei voti e la Lega il 32,98% (il 70% in due).

FI è ancorata quasi come una cozza: 20,98% nel 2013, 17,69% ieri, nonostante la condanna del condottiero e l’onta dei servizi sociali. Il M5S passa dal 25% del 2013 al 17,15% (a livello nazionale lo davano per morto ma tanto morto non è). Lega lozzese: 16,89% nel 2013 e 14,2% ieri (a livello nazionale la trovata di Salvini di riorientare il tiro sul “No euro” è stata salvifica, “cancellando” in qualche modo le porcherie che sappiamo. Attendiamo la Lega sul vero banco di prova dell’indipendenza).

La SVP, che a Lozzo era come la particella di sodio dell’acqua Lete, miete 83 voti per un 11,12% (ma anche in provincia l’affermazione è ragguardevole col 9,6%).

Qui il link della mappa interattiva di YouTrend con tutti i risultati.

europee2

chi meglio dell’Europa può garantire l’autogoverno dei territori alpini? La Svizzera!

24 Maggio 2014 Autonomia, Cadore - Dolomiti, Criticarium, Curiosando autonomia, europatia, meditazioni, sviluppo-montagna, trentino-alto-adige

Traggo da un articolo di Annibale Salsa ospitato su “La Nostra Autonomia”:

[…] Chi meglio di un grande contenitore come l’Europa (un’altra Europa, beninteso!) può garantire l’autogoverno di territori fragili come quelli alpini? La funzione di cerniera delle Alpi è, infatti, incompatibile con soluzioni nazionalistiche che vadano verso il rafforzamento della sovranità nazionale. Senza un’Europa sovranazionale non ci può essere spazio per i piccoli territori delle Alpi come il Trentino. Se non si costruisce una nuova Europa unita e senza frontiere interne, tutto sarà permesso.

(“un’altra Europa, beninteso!”

certo, è sempre un’altra Europa. Quando l’hanno fatta già la si voleva diversa, ma intanto quella era. Poi passano gli anni e tutti a dire, tutti, questa non è l’Europa che vogliamo. L’ho detto anch’io eh, perché è vero: non è questa l’Europa che vogliamo ma, cacchio, questa è l’Europa che ci hanno dato, visto che nessuno di noi l’ha scelta. Passano ancora un po’ d’anni e… vogliamo un’altra Europa, perché quella che avevamo tanto voluto – prima – non c’è ancora, ma mica per colpa nostra eh! … e così via e sia, amen!)

Ma nell’articolo c’era qualcos’altro che istintivamente non mi convinceva; riuscivo a percepirne i contorni ma non a materializzarne il contenuto, che mi sfuggiva. Poi nel sogno, quella notte, ho visto chiaramente una croce bianca in un campo rosso e la mattina mi sono svegliato con un nome in testa:

Svizzera!

E a quella domanda salsiana…

“Chi meglio di un grande contenitore come l’Europa (un’altra Europa, beninteso!) può garantire l’autogoverno di territori fragili come quelli alpini?”

finalmente, avevo trovato risposta.

Semplice come l’acqua: la Svizzera. La Svizzera che con l’UE c’entra come i cavoli a merenda.

(che poi l’Italia ha foraggiato per anni le due autonomie – trentina ed altoatesina – senza alcun bisogno dell’Europa – anzi, nonostante essa -; autonomie che solo ora, da poco, camminano con le proprie gambe in termini di residuo fiscale, confutando con ciò l’affermazione secondo la quale “Senza un’Europa sovranazionale non ci può essere spazio per i piccoli territori delle Alpi come il Trentino”; chiedete a un bellunese qualsiasi…).

E dal bosco sento già giungere i commenti degli elfi: “eh ma la Svizzera non vale …“; calma elfi: la mia, è un’altra Svizzera, beninteso!

bandsvizezera

(foto: lecasame)

chissà, magari voterò ‘Lozzo per il pene comune’

24 Maggio 2014 Botanico Palazzo, Criticarium Itaglia, Politica nostrana bim-gsp-buco-dell-acqua, elelozzo2014, europatia

Lo ammetto (non l’ho mai nascosto): ho qualche problema irrisolto nel cubo sessuale (vedete? anche per me un tempo era una sfera, ma ora è un cubo, o perlomeno questo vedo). Quindi talvolta ragiono col c…ubo.

Ma andiamo con ordine.

L’Europa è una baldracca (questo della baldracca è uno spigolo del cubo). L’euro ci sta fottendo (cubo). A noi serve solo un bel mercato comune, libero, per scambiarci le cose che produciamo (idee, merci, donne… e dai col cubo). Quindi “No euro” equivale a Lega, unico partito, se si esclude quella simpatica romanaccia della Meloni, che ha dichiarato apertamente “No euro” riconquistandosi – in questa occasione – il mio voto (qui comunque una “guida al voto” per le europee).

(ci mancherebbe che votassi PD, cioè il gruppo PSE, cioè Schultz, cioè Germania; ci mancherebbe che votassi PDL-Forza Italia, cioè il gruppo PPE, cioè Juncker, quello che vuole mettere le mani nei conti correnti dei privati per salvare le banche in caso di loro fallimento (bail-in), che è come votare la culona inchiavabile (no, qui il cubo non c’entra), cioè di nuovo la Germania …; e poi – nota a margine – c’è il M5S che con l’Europa sembra affetto da jet lag schizofrenico: di giorno professa le seghe libere e di notte ti fa il seminario sulla capacità salvifica della pratica esoterica della ritenzione del seme umano (e qui, forse, salta fuori di nuovo il cubo): deciditi, non puoi essere contemporaneamente contro l’euro e magnificare la comparsa degli eurobond)

E veniamo al loculo.

Dicevo: magari, chissà, potrei anche votare per “Lozzo per il pene comune” (1).

Quando penso, per esempio, all’aumento delle tariffe Bim-Gsp del 30% – vedo chiaramente il profilo di un “pene comune” (e lo sento anche, ovviamente: sennò che cubo sarebbe?). E mi dico che c’è un legame, non so quale, ma sento che c’è, tra “quel pene comune” e quella lista che, solo nel nome, ne evoca gli effetti su scala provinciale. E mi torna alla mente la sindrome di Stocolma, quella per la quale le vittime difendono (votano?) il proprio aguzzino-carnefice.

E mi dico: siamo tutti dei gran figli di puttana!!!

(be’ certo, come di consueto, la mamma no, no di sicuro)

(per @y: ti ringrazio per aver riconosciuto in me una persona intelligente. Riguardo alla mia intelligenza aggiungi però che “è sulla sua applicazione che c’è da rimanere allibiti !“. Mi sono dunque chiesto se è a te che dovrei rivolgermi per sottoporre preventivamente il frutto del mio ingegno – questo articolo, per esempio – e verificare se la cosa possa poi essere diffusa oltre la mia – e tua – conoscenza. O dovremmo pensare ad un Maggior Consiglio, organo direttivo per il “pene comune”, al quale affidare la stesura di un codice di comportamento al quale le intelligenze – le più varie – si dovrebbero uniformare? Ed eventuali derive dal codice che si dovessero manifestare in menti bacate, le facciamo decidere dal medesimo Organo, al quale affidiamo anche il compito di stabilire le pene da comminare?) 

(naturalmente io, anima candidissima, nell’immagine sottostante vedo semplicemente spighe al vento; nient’altro!)

fighe spighe al vento2

 

Nota bene (1) – va chiarito, a scanso di equivoci e soprattutto per chi vive fuori dalle mura del brolo lozzese, che la lista a cui qui intendo far riferimento è quella che ha come candidato sindaco tale Manfreda, ancorché su Nuovo Cadore – copincollato da qualche giornale locale – il nome di lista “Lozzo per il bene comune” sia attribuito – erroneamente – al candidato Alessio Zanella (che invece capeggia “Nuova Lozzo”) mentre l’altra lista avrebbe il nome – altrettanto erroneo – di “Lozzo viva” (“Lozzo fifa” è infatti il vecchio nome dell’armata …).

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