BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

Società Alchimisti Tridentini, giù le mani dai Cadini!

7 Ottobre 2019 Cadore - Dolomiti, Curiosando cai, curiosando, scripta-manent

La SAT ha deciso di togliersi un po’ di polvere dalle spalle rinnovando il logo di casa. La cosa, delicatissima, ha avuto bisogno perfino dell’istituzione di una apposita commissione.

Un “restyling” generale dei propri strumenti informativi, così articolato e profondo, da richiedere il lavoro e la sovraintendenza da parte di una commissione apposita: la Commissione Comunicazione, istituita lo scorso aprile, con il compito di individuare competenze, strumenti, modalità e tempi degli interventi.

La pagina dedicata all’argomento è densa delle tipiche puttanate acclamazioni propagandistiche distillate in queste circostanze, roba che anche quelli dell’Istituto Luce avrebbero avuto difficoltà a coniare. Valga per tutte la funambolica visione interpretativa delle lettere che compongono l’acronimo SAT:

Le lettere che compongono l’acronimo, inoltre, si prestano a simboleggiare graficamente oggetti importanti per il sodalizio: il sentiero, la neve sui tracciati e la corda (S), la vetta, la meta universale e l’alpinismo (A), la piccozza a doppia punta (T).

che, se solo agevoli la cosa con un calicetto di rosso, dentro quell’acronimo ci puoi vedere anche il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo (e con un po’ di sforzo anche la Madonna).

Oltre alla fumante brodaglia appena vista, i nostri, continuando sul sentiero delle alchimie, hanno pensato bene di veicolare la potenza espressiva della novella creazione applicandola a un candido drappo, fatto garrire per l’occasione sul fulgido sfondo del duomo dolomitico per eccellenza, i Cadini di Misurina.

(non si sa ancora se con il consenso della “apposita” Commissione Comunicazione o a sua insaputa 🙂 )

Un po’ come se la Sezione Cadorina di Auronzo del CAI presentasse l’ipotetico nuovo logo facendolo sventolare sullo sfondo delle Dolomiti di Brenta. Niente che non si possa fare, ovviamente, compresa la possibilità di ricorrere al Cerro Torre, ma, visti gli attori in gioco, la mossa apparirebbe quantomeno azzardata.

Della scappatella se ne sono accorti quelli del gruppo facebook “Giù le mani dal Lagorai” il cui amministratore, con cauta temperanza, dileggia il “glorioso sodalizio che usa immagini del Veneto”. Quelli della SAT, secondo copione, diranno che è colpa del grafico il quale, a sua volta, dirà che “ero rimasto senza benzina, avevo una gomma a terra, non avevo i soldi per prendere il taxi, la tintoria non mi aveva portato il tait, c’era il funerale di mia madre, era crollata la casa, c’è stato un terremoto, una tremenda inondazione, le cavallette, non è stata colpa mia, lo giuro su Dio!“… e vissero tutti felici e contenti.

Da parte nostra aggiungiamo solo che, a parte il gruppo dei Cadini in primo piano (dal quale svetta Cima Cadin di San Lucano) ripreso, peraltro, dai piedi delle Tre Cime di Lavaredo, sulla sinistra in secondo piano si può notare il Re delle Dolomiti, sua maestà l’Antelao, mentre sulla destra svetta Punta Sorapiss: peccato che per un pelo non si veda il Rifugio Auronzo alle Tre Cime (sarebbe stato un memorabile poker). 

screenshot dal sito della SAT riguardante il lancio del nuovo logo sullo sfondo dei Cadini di Misurina, 6 ottobre 2019

turismo: Belluno ce l’ha più lungo

4 Ottobre 2019 Cadore - Dolomiti, Giornalando, Turismo e dintorni giornalando, turisticando

Turismo a Belluno, in particolare il periodo di permanenza. Partiamo con un post di Telebelin dal titolo “A Belluno aumentano i turisti” e sottotitolo “Crescono anche i giorni di permanenza in città”.

Ora, se è pur vero che l’unità di misura per la permanenza turistica è rappresentata da “i giorni”, scrivere “crescono anche i giorni di permanenza in città” è una esagerata esaltazione. Si tenga infatti conto che nel 2017 la permanenza a Belluno fu di 2,73 giorni, cresciuti nel 2018 al valore di 2,80: una crescita di 0,07 giorni (in termini percentuali 2,6%). E’ come se entrando in un’oreficeria con l’idea di comprare una collanina d’oro da 8 grammi ci rivolgessimo al negoziante con “mi dia una collanina da 0,000008 tonnellate”. 

Siccome i “titolisti” compongono, per definizione, una categoria dalle larghe fantasie, potremmo aspettarci un chiarimento riguardante “i giorni di permanenza” nel corso del video: ma niente. Anzi, viene servita una ulteriore frittata che compare anche in un articolo dell’Amico del Popolo. Dice l’assessora al turismo, tale D’Emilia, chiamando in causa l’Internazionale socialista:

«Particolare anche la controtendenza sul fronte presenze: mentre a livello internazionale si va verso vacanze brevi e frequenti, a Belluno il periodo di permanenza è più lungo; segno che l’offerta del nostro territorio, dall’ambiente alla cultura allo sport, è molto ampia, e la città viene vista come punto strategico e porta d’accesso a tutte queste diverse realtà». 

Tu sei Belluno, turisticamente poco più di un brufolo (neanche 5 presenze per abitante), ma ti vai a confrontare con il “livello internazionale” dicendo che tu ce l’hai più lungo (il periodo di permanenza, che avete capito?). Confrontarsi con un comparto come le città d’arte del Veneto, verosimilmente il più compatibile con la realtà turistica di Belluno, no eh!?

Se la nostra avesse fatto questo confronto avrebbe scoperto che per gli anni 2016, 2017 e 2018 la permanenza è stata rispettivamente di 2,19 – 2,20 e 2,23 giorni: cioè, è tutta la categoria che ce l’ha un po’ più lungo (anche se Belluno registra un allungamento più frizzantino).

(della serie: tu vuo’ fa’ ll’americano ma si’ nato in Italy)

anche il Cai Veneto spezza un’arancia per il balcone panoramico di M. Rite

24 Settembre 2019 Cadore - Dolomiti, Curiosando cai, dolomitando, refusi, scripta-manent, unesco

Anche il Cai Neveto Veneto spezza un’arancia una lancia a favore del boccone balcone panoramico del Monte Rite (nel senso che dà notizia della cerimonia inaugurosa colà prevista). Ciò forse per gratificare lo sforzo profuso dalle sezioni Cai di competenza, affiancate nell’impresa dagli architetti progettisti e dai rappresentanti della Provincia, nel verificare sul posto -badate bene: sul posto– gli intagli dei profili delle montagne con i relativi oronimi che sono andati a comporre la bussola panoramica. Ce la mette proprio tutta per tramandare ai posteri la celestiale celebrazione. Ma, come si suol dire, anche la gatta frettolosa fece i gattini ciechi. 

Saranno presenti il sindaco di Ciabiano Cibiana di Cadore, Marria Mattia Gosetti e l’intrettenimento intrattenimento è offerto da… diretto dal meastro maestro…

(tutto ciò, un oscuro presagio?!)

balcone panoramico Dolomiti-Unesco di M. Rite: “stamo in una bote de fero”

23 Settembre 2019 Cadore - Dolomiti, Curiosando, Turismo e dintorni cai, provinceide, provinciazza, scripta-manent, turismo-cadorino, turisticando, unesco

Traggo da un articolo online dell’Amico del Popolo (grassetto nostro):

La Provincia di Belluno ha inaugurato oggi, sabato 21 settembre, il primo dei tre balconi panoramici sulle Dolomiti Unesco.[…]

Della gestione del progetto si è occupata la Provincia di Belluno (settore Patrimonio e Viabilità)…

La progettazione è stata affidata al raggruppamento temporaneo di professionisti rappresentato dall’architetto Tommaso Del Zenero. Il progetto ha un importo complessivo (per tutti e tre i balconi più i pannelli informativi) di 185.000 euro.

Nel dettaglio, il balcone panoramico del Monte Rite è stato realizzato in lamiera di acciaio corteo e struttura in calcestruzzo armato. È provvisto di bussola panoramica di 360 gradi, con intagliati al laser i profili su tre livelli delle montagne circostanti (verificati sul posto dagli architetti progettisti, dai rappresentanti della Provincia e anche dalle sezioni Cai di competenza). […]

Secondo quanto riportato nell’articolo la bussola panoramica con i profili delle montagne circostanti sarebbe quindi stata verificata sul posto

dagli architetti progettisti,

dai rappresentanti della Provincia

e anche dalle sezioni Cai di competenza.

Ohhhh, finalmente!

Ecco un pool multidisciplinare di professionisti dell’intaglio eno-gastro-toponomastico a garanzia di una corretta corrispondenza tra profilo delle vette e nome a loro comunemente associato. L’assicurazione, quantomeno, che il lavoro di accoppiamento profilo-oronimo non sia così spassionatamente fantasioso come evidenziato per il tabellone panoramico a fianco del rifugio Auronzo alle Tre Cime e, soprattutto, per il balcone Unesco gemello del Monte Agudo (bis e ter) (che però, diversamente da quello sul Rite, sta ansiosamente aspettando di essere inaugurato).

Insomma, a dirla tutta…

stamo in una bote de fero!

 

(divagazioni minori: nell’articolo si dice che la bussola panoramica è stata collocata “per mostrare e raccontare le montagne tutt’intorno, in una visuale a 360 gradi”; si dice poi che “Il balcone panoramico del Monte Rite è costituito da un semicerchio metallico.”. Ora, capite bene che se la visione è a 360 gradi, delle due l’una: o siamo di fronte a un cerchio o siamo di fronte a due semicerchi (ebbene sì, sono due semicerchi);

inoltre si parla di “acciaio corteo”; un refuso, non esiste un acciaio corteo: esiste un acciaio Corten)

O H ! C H I – S I – R I V E D E !!

17 Settembre 2019 Attualità giuseppe-zanella, la-parola-ai-lozzesi

di Giuseppe Zanella

Un tempo (molti anni fa), il grande giornalista Indro Montanelli, parlando delle resurrezioni politiche in voga nella prima Repubblica, battezzò Amintore Fanfani con l’appellativo del “Rieccolo”, per sottolineare le continue cadute ed i subitanei richiami al Potere del politico aretino. Altri tempi!! Ora, più prosaicamente, parafrasando il Dr. Montanelli, anch’io mi permetto di chiamare Matteo Renzi con l’appellativo di “Rieccolo”, certamente non con intendimenti celebrativi. In passato sono intervenuto parecchie volte su questo Bloz (si vedano i post: 25-09-2014, 8-04-2015, 30-04-2015, 31-01-2016,  26-04-2016, 18-05-2016,  23-06-2016, 26-12-2017) per sottolineare la mia disistima politica per il Matteo di Rignano e per rimarcare, dell’uomo, la sua totale mancanza di etica e di “morale” istituzionale, che sempre lo ha portato a fare scelte opportunistiche con l’occhio rivolto agli interessi personali o del gruppo del suo così detto “Giglio magico”.

L’uomo, infatti, ha sempre dimostrato di possedere un ego smisurato, che spesso lo ha portato a fare scelte quanto meno opinabili ed a giocare d’azzardo nella convinzione di essere l’uomo del destino, il miglior frutto del bigoncio del panorama politico italiano, di essere insomma il predestinato, il vero nocchiero che avrebbe portato la nazione ai fasti delle “migliori sorti e progressive”. Sappiamo tutti come è andata a finire. Sappiamo tutti come egli seppe sprecare un patrimonio di consenso veramente invidiabile (oltre il 40% alle penultime europee) con la sua politica machiavellica di strizzare l’occhio ai vari potentati economici, con la soppressione dei diritti e delle guarentigie dei lavoratori, con l’infausta scommessa referendaria e con una legge elettorale iniqua (certe normative furono poi bollate anche dalla Corte Costituzionale).

Ma quello che più conta attualmente è il sottolineare la completa incoerenza dell’uomo ora manifestata appieno, se pur ce ne fosse stato ancora bisogno, in queste settimane ed in questi ultimi giorni. L’ambizione sfrenata dell’uomo appare davvero senza limiti e, pur di salvaguardare una minima fetta di potere, egli sta dimostrando di saper passare oltre ogni senso comune del pudore, oltre ogni senso di decoro e di civismo. Ricordate il suo appello a sedersi sul divano a mangiare pop-corn? Il suo assoluto diniego ad ogni benché minimo colloquio con i 5Stelle? Ebbene, non appena il suo omonimo (Matteo I°) ha creato la crisi, il nostro ha virato di brutto, bruciando tutti sul tempo ed auspicando un accordo con il già vituperato movimento grillino.

La zampata movimentista ha, certo, trovato ampia giustificazione nel fatto che se ci fossero state le elezioni, i gruppi parlamentari del PD sarebbero stati rivoluzionati ed il controllo renziano sugli stessi sarebbe andato a farsi benedire. Lesto, lesto, il rignanese ha evitato tutto ciò. Ora però il narcisista toscano sta promuovendo una pericolosa scissione, adducendo risibili giustificazioni. Certo, egli ha telefonato al premier Conte dicendogli di “star sereno”, che il governo non è in pericolo… Ricordate la frase detta ad Enrico Letta il giorno prima di pugnalarlo?! Sta di fatto che il nuovo governo, con questa spaccatura nel PD, risulta già, di per sé, alquanto destabilizzato, e questo a poche ore dal suo insediamento!! Cosa non si fa per ritrovare un pezzettino di potere (“io impazzisco quando dicono che sono morto”, questo il commento del nostro ad un SMS di Franceschini)!!

Ed a proposito di scissione, leggendo l’elenco dei partenti e di quelli che invece rimangono, personalmente ritengo sussista inoltre un ben altro pericolo per il partito PD ed in generale per le Istituzioni, il pericolo di un ricatto e di un condizionamento in funzione di un possibile intervento di quinte colonne all’interno di ciò che rimarrà del partito democratico. Secondo chi scrive, il pericolo per la stabilità del nuovo esecutivo appare veramente gravido di letali inciampi non solo perché ora l’ex rottamatore potrà contare sulla propria pattuglia di transfughi (che, per inciso, siederà nella conferenza dei capi gruppo), non solo egli potrà condizionare la nomina di appetibili oltre 400 commis dello Stato e di grandi aziende nei posti nei quali si esercita il vero potere di interdizione, ma potrà perfino influire sulle scelte operative interne allo stesso PD.

Quando penso che un Lotti, un Guerini, un Marcucci hanno dichiarato di voler rimanere, sorge spontaneo un dubbio, una perplessità: che questi signori non passino il Rubicone al fine di divenire una longa-manus del novello mago Otelma della politica italiana, il Rieccolo, il quale, pur di contare qualcosa, si permette di giocare ancora con i destini degli italiani. Marcucci, del resto, rimarrà capo-gruppo alla Camera? Non sarà certo un bel segnale!!

Per me, purtroppo, siamo e rimaniamo in balia degli umori rancorosi, della pochezza e mancanza di visione politica alta, dei giochi di potere di due individui (Matteo I° e Matteo II°) che usano con sfrontatezza le loro ambizioni per salvaguardare, loro sì, le poltrone, infischiandosi dei destini e delle sorti degli italiani!!!

M. Agudo: il balcone panoramico Dolomiti-Unesco è zeppo di errori (ter) (noo, il Pupo no!)

12 Settembre 2019 Cadore - Dolomiti, Curiosando, Turismo e dintorni auronzando, scripta-manent, turismo-cadorino, turisticando, unesco

Come si usa dire, quando ti toccano negli affetti più cari… fa ancora più male. M’hanno cannato anche i nomi delle uniche crode sul territorio di Lozzo che siano degne di questo nome (Ciareido e Pupo).

  1. No Torre Pian dei Buoi ma Cima Nordest del M. Ciarido
  2. No Il Pupo ma rocce (di forma caratteristica ma rocce…)
  3. No Monte Ciastelin ma Campanile del Ciastelin

La Torre Pian dei Buoi c’è ma è persa in un “conglomerato” di rocce: se ne vede la parte sommitale ma tutto il resto è nascosto dalla Torre San Lorenzo (che le sta prospetticamente davanti) la quale è a sua volta nascosta dalle propaggini della cresta di Pomadonna. Comunque, quella che “passa su” è la Cima NE del Ciarido (Ciareido) e non la T. Pian dei Buoi (anche perché la prima fa 2453 m mentre la seconda è 100 m più bassa).

Nell’indicato Monte Ciarido andrebbe precisato che trattasi della Cima Sudovest. 

(noo, il Pupo no!)

Quello che è indicato come Il Pupo è una formazione rocciosa caratteristica dal punto di vista morfologico ma col Pupo non ha niente a che fare (lo si vede chiaramente dalla seconda immagine dove il Ciarido è comparato nella visione dal M. Rusiana e dal M. Agudo). Nella p. 446 della Berti edizione 1971 la punta più alta di quelle rocce è indicata come “il Pupo”, ma è una indicazione errata. Ad ogni buon conto da Agudo il Pupo si vede: se ne scorge “un niente” della cima che, ovviamente, scompare nella massa.

Del Ciastelin c’è il Monte e il Campanile: il primo è prospetticamente nascosto dal secondo che è anche un po’ più alto (2602 m contro 2570; qui in una ripresa da sud). 

(qui l’articolo d’apertura sulla Croda dei Toni, qui il bis sulle Crode dei Longerin)

Balcone panoramico Dolomiti-Unesco di Monte Agudo: sezione errori "Ciarido e Ciastelin" (14-07-2019)

Il Monte Ciarido visto dal M. Rusiana a confronto con la visione del medesimo da M. Agudo

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