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Bim-Gsp e Roccon in “Se la nonna avesse avuto …”

3 Luglio 2011 Politica nostrana acqua, bim-gsp-buco-dell-acqua, local-politik, sindakos

Compunta piece teatrale ad atto unico (per fortuna) per gli attori, ilare divertissement per noi spettatori ormai pronti a pagare un futuro salatissimo “biglietto”.

L’assemblea Gsp approva il bilancio con 876.689 euro di perdita e proroga il mandato al presidente e al Cda (46 sindakos favorevoli, 2 contrari Rocca e La Valle, 9 astenuti Chies, Tambre, Trichiana, Mel, Ponte, Lentiai, Forno, Cortina e Feltre).

Messier le president ha voluto così giustificare la perdita:  «La società avrebbe 1 milione e mezzo circa di utile se non ci fosse stato un delta tra i 20 milioni euro riconosciuti dall’Aato e i 22 milioni di euro circa conteggiati da Gsp». Seguono poi i dati che tratteggiano l’eroica (tragicomica?) impresa della società impegnata sul campo di guerra della provincia (in regime di monopolio; non riesco ad immaginarmi niente di possibile se solo dovesse affrontare un concorrente).

Il famoso “delta force“, un banale ma quanto mai essenziale espediente contabile. La natura umana ha affinato col tempo la capacità di trasmutare le caratteristiche di taluni prodotti:  ciò induce molti a ritenere che gli escrementi, che per taluni sono semplice merda, siano invece per essi materia organica.

All’essenzialità dell’atto unico, del coup de theatre abilmente messo in opera, si può solo contrapporre qualche rimembranza digitale, così per dare maggior forza all’artificio contabile che, negletto, ha costretto Gsp a chiudere in perdita.

 

«Il bilancio è in regola, tanto che – conclude – in quello in chiusura riferito all’esercizio 2010 Gsp prevede un risultato in positivo per oltre 1 milione di euro, rispetto ai 750 mila euro dello scorso anno e gli utili non restano in società, ma sono per obbligo di legge reinvestiti in opere sul territorio» (Bellunopress, 20 febbraio 2011)

«Nel primo triennio i costi erano 17 milioni l’anno, 20,4 nel secondo triennio, la gestione è congrua», dice Roccon, che sottolina come Gsp riesca anche a fare utili, circa un milione a fine 2010. (Corriere delle Alpi, 23 febbraio 2011)

Sindaci e assessori di Bim Gsp hanno votato a favore del bilancio infrannuale assestato al 30 giugno 2010 che vede la società con un utile di 900 mila euro. (Gazzettino, 29 marzo 2011)

«Un plauso agli amministratori che sono venuti e che hanno lavorato anche per chi non c’era. Sono stati 60 giorni durissimi, di martellamento sui giornali che non hanno fatto bene a me personalmente, ma nemmeno all’azienda. La partita si vince al 90° non al primo gol. Alla fine è stato premiato il nostro lavoro e chi si è impegnato in prima fila» (Gazzettino, 16 aprile 2011)

 

Le previsioni (utile di 1 milione …), si sa, si fanno solo per poterle poi disattendere (perdita di 1 milione …). Ma è solo per colpa del “delta” … Δ

Calato il sipario sull’atto principale la compagnia, finalmente liberata da ogni compunto trattenimento, ha sciolto ogni pudore replicando minacciosa alle argute osservazioni che l’Italia dei Valori, spettatore attonito sì, ma non al punto da restar senza parole, ha prontamente mosso alle acrobazie contabili così disinvoltamente presentate all’assemblea Gsp. Un ulteriore coup de theatre.

 

raccolta differenziata in Centro Cadore, Comelico e Val Boite: analisi riassuntiva

1 Luglio 2011 Cadore - Dolomiti comunità-montana, local-politik, raccolta-differenziata, sindakos

La lunga marcia della differenziata in Centro Cadore si arricchisce di un “ultimo tassello”. Oltre alle medie a confronto, dalle quali si è già potuto dedurre lo status medioevale nel quale eravamo prostrati, ecco proposti i grafici della raccolta differenziata nelle aree Centro Cadore, Comelico e Val Boite suddivise per comune di appartenenza.

Si capisce così che la Val Boite, nel periodo analizzato, ha vissuto una specie di Rinascimento mentre il Comelico ed il Centro Cadore vivevano gli anni bui del Medioevo. Da questo torvo periodo il Comelico si è sottratto dal 2007, mentre il Centro Cadore si è svegliato dal lugubre torpore solo a metà del 2010.

Va detto, a onor del vero, che non tutti i sindaci centro cadorini hanno ereditato se stessi o hanno continuato organicamente sulle orme dei predecessori, in quanto espressione semplicemente rimaneggiata delle precedenti compagini. Vi è chi, un esempio su tutti il sindaco di Calalzo, è entrato ex novo sulla scena ereditando ciò che di “buono e cattivo” c’era in essa.

Ed è sperabile che siano stati questi nuovi elementi, non adusi al “sistema partenopeo”, a dare la spallata decisiva al vecchio modus operandi. Indietro non si torna. Che altro dire: meglio tardi che mai.

 

le medie di raccolta della differenziata in Centro Cadore, Comelico e Val Boite a confronto

30 Giugno 2011 Cadore - Dolomiti comunità-montana, local-politik, raccolta-differenziata, sindakos

La lunga marcia della differenziata in Centro Cadore si arricchisce di un tassello fondamentale sul fronte dell’analisi dei fatti. L’andamento della raccolta centro cadorina va infatti confrontato con la medesima opera intrapresa dalle aree “confinanti”, Comelico e Val Boite, nello stesso periodo di tempo. Solo così si può verificare che il Centro Cadore è stato davvero, per tutti gli anni evidenziati, una enclave medioevale.

Il grafico sottostante illustra la media della raccolta differenziata nei diversi ambiti geografici cadorini. E’ da tener conto che, per i dati riguardanti il Comelico, la presenza del comune di Comelico Superiore,  la cui raccolta non ha mai superato il 40%, abbassa la media dell’insieme soprattutto negli ultimi tre anni: in particolare, senza Comelico Superiore il Comelico, nel 2009, avrebbe avuto la stessa media di raccolta della Val Boite.

Di quest’ultima si è già detto: come mai i sindaci della Val Boite, diversamente da quelli centro cadorini, non si sbracciano per apparire a tutti i costi sulla cronaca locale per far sapere quanto bravi sono nella raccolta differenziata? Semplice, perché in Val Boite il porta a porta lo fanno dal 2003 (anzi, dal 2001).

 

il Centro Cadore può offrire a Campania e Puglia know-how e tecnici per impostare una raccolta differenziata

28 Giugno 2011 Cadore - Dolomiti, Criticarium itaglia, maglia-nera, porta-a-porta, raccolta-differenziata, sindakos

Bossi non permetterà che la spazzatura campana possa essere conferita in altre Regioni, tantomeno al Nord.

Ma intervengono anche i governatori.

[…] “I rifiuti di Napoli non li vogliamo, ma siamo disposti a offrire know-how e tecnici disposti a dare una mano per impostare una raccolta differenziata ” ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia

Noooo! Ditemi che non sono il solo ad averlo pensato.

Ma non è finita.

“La Puglia “migliore” di Vendola, dopo sei anni continui di amministrazione regionale, è riuscita a portare la raccolta differenziata ad un misero 20%. (dati regione Puglia).

 

Dopo 6 anni sono al 20% ? Il Centro Cadore ne esce quindi fulgido: è vero, non lamentiamoci, c’è sempre chi sta peggio! Dai, aiutiamo la Campania e la Puglia. Mandiamo Ecolord e sindakos centro cadorini a sistemare le cose. Loro sono i migliori, l’hanno ampiamente dimostrato.

Ma a chi potrà mai essere conferito il coordinamento dell’audace drappello di sindakos? Nessun suggerimento? Ma a chi, se non al “Guru della differenziata”, al “Maitre del port-a-port”, all’ “Apostolo della s-monnezza”, al “Corsaro dalla Maglia Nera”, al “Calimero degli RSU“?

Partite, avete le nostre benedizioni. Ah, mi raccomando, non dimenticatevi il bidone dell’umido, insomma, il know-how.

la lunga marcia della differenziata in Centro Cadore …

27 Giugno 2011 Cadore - Dolomiti comunità-montana, local-politik, porta-a-porta, raccolta-differenziata, sindakos

In seguito alla pubblicazione dell’articolo Domegge di Cadore batte Lozzo 93 a 92, mi è stato chiesto se potevo mettere a disposizione la serie dei dati relativi alle percentuali di raccolta differenziata (%RD) nel Centro Cadore suddivise per singolo comune.

Il Medioevo non è un periodo storico che mi entusiasmi tuttavia, per quel che mi ha richiesto, ecco qua.  Il primo grafico raccoglie i dati del periodo 2004-2009 (i dati ufficiali del 2010 non sono ancora disponibili). I due successivi, al solo fine di una miglior lettura, ripropongono i medesimi dati distribuiti, rispettivamente, nel triennio 2004-2006 e 2007-2009.

 

Fonte dati: Arpav

ce l’ho un po’ su con il popolo No-Tav …

26 Giugno 2011 Autonomia, Digo la mea itaglia

Ce l’ho un po’ su con il popolo No-Tav, la stragrande maggioranza dei valsusini. E non certo per la loro determinazione a difendere strenuamente il proprio territorio. Non entro qui nel merito della complessa questione (che conosco poco), anche se ciò che ho letto fino ad ora mi fa credere davvero che la Torino Lione sia meramente un fatto economico che con le problematiche del trasporto non ha niente a che fare. Uno stretto di Messina a latitudini prealpine.

Ce l’ho su con loro perché questa è gente tosta. Da vent’anni difendono la loro terra riuscendo a mobilitare, quando serve, anche 40.000 persone.  I valsusini intendono ribadire il proprio no ad ogni speculazione sulla propria vita e sul proprio territorio, ad una “grande opera” che mira soltanto ad aumentare i traffici ed i profitti di chi specula sulle vite di tutti per il beneficio dei soliti pochi. Noi bellunesi siamo riusciti a raccogliere 18.000 firme per la nostra autonomia. Non è cosa da poco, ma credo che non si possano mobilitare 40.000 bellunesi, in corteo, senza pagarli.

Ce l’ho su con i valsusini per questo “spietato” confronto.

Forse già questa notte le truppe del ministro Maroni (polizia) cercheranno di far saltare il presidio No-Tav della Maddalena di Chiomonte, simbolo della resistenza civile della valle di Susa. La minaccia di uno sgombero violento è stata ventilata anche dai pdmenoellini Sergio Chiamparino e Piero Fassino, favorevoli alla Tav (da Fassino stiamo aspettando anche le dimissioni da parlamentare, ora che è diventato sindaco).

Speriamo che nessuno si faccia male anche se i valsusini, pronti alla veglia No-Tav,  sono ormai certi di prenderle di santa ragione. In bocca al lupo ai valsusini, gente tosta.

 

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