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deiezioni provinciali: oggi le comiche (bis)
Che volete, a me piace ricordarle così queste elezioni provinciali. Altro post, sempre di quel periodo, solo 3 mesi dopo la provincia di Belluno ‘in mano ai sindaci’: quelli del buco Bim-Gsp! Si salvi chi può! segnalato nel precedente articolo. Un amarcordiano “Accadde ieri”:
un’altra calamità sui bellunesi: la provincetta nelle mani dei sindaci
Dunque, ciò che paventavo si sta avverando. Un’altra calamità si abbatte sulla popolazione bellunese. Le Province restano. Restano ma ridisegnate nelle loro funzioni e competenze. In particolare, la Provincia non sarà più espressione del voto popolare ma i rappresentanti (10 per Belluno) saranno votati tra i sindakos (che non amano la Provincia) e i consiglieri comunali (Reolon quindi vagheggiava di brutto sostenendo che si sarebbe tornati velocemente alle urne per una Nuova Provincia): solo loro potranno avere il privilegio di sedere sul nuovo scranno. Scranno regalato apposta per creare un altro feudo autoreferenziale della turpe casta lokal.
La calamità che ci tocca, che quella dell’invasione delle locuste nei paesi del Magreb è una passeggiata, ci costringerà a guardarci le spalle non solo dai consorzi, Bim e Bim-Gsp in primis, non solo dalle Comunità Montane, ma ora anche dalla Provincia. Un’ora di sonno tranquillo non ce lo potremmo più permettere. Il governo dei nominati presieduto da Mister Monti, con l’avallo dei partiti, ha quindi partorito la nuova disciplina del governo del territorio, creanco ancora una volta un covo di predoni (non necessariamente di soldi).
Alla fin fine il risparmio, perché dicono che ci sarà un risparmio dall’eliminazione della rappresentanza politica (sostituita dai sindakos che avranno diritto solo ad un rimborso spese …), sarà un’inezia anche perché la macchina amministrativa resterà senza una vera e propria guida e le frizioni fra le parti, non più coordinate fra loro, comporterà un aumento dei costi di gestione. L’intervento, insomma, non solo non porterà vantaggi economici ma vedrete che peggiorerà la situazione in termini di carico di spesa (ma lo si vedrà solo a consuntivo, ché questi al governo le previsioni non le sanno fare).
[…] Per risparmiare così basta uno scilipoti qualunque. Bel risparmio, non c’è che dire!A questo proposito segnalo ancora la valutazione della CGIA che dalla eliminazione delle province prevedeva un risparmio limitato a poco più di 500 mln di € (pari al 3,9% dei costi di funzionamento della macchina provinciale, 13 mld di €, che comunque resterebbero in atto, sempre che non si decida di non pagare i dipendenti della provincia o di non aprire le strade dopo le nevicate :-). Sull’argomento si possono poi leggere questi contributi di Giuricin per l’Istituto Bruno Leoni (uno e due), uno studio della Bocconi (Zucchetti e Senn) commissionato dalla Upi “Proposta per il riassetto delle province” e i dati Upi aggiornati al 2012 del dossier “Le Province allo specchio“.
Alla fine, quindi, ci ritroviamo nelle mani dei barbari. “Paura niente“: non ci resta che impegnarci ancor di più per l’ottenimento dell’Autonomia della Provincia di Belluno, quella voluta dalla gente.
deiezioni provinciali: oggi le comiche
Tutto partì da quell’ignorantone di monti (tanto per dire, quello che riferendosi alla Grecia la definiva il più grande successo dell’euro) per trovare in Delrio, altro ignorante abissale, nota conclusione. Oggi il corpo molliccio delle municipalità, i sindakos e i consiglieri comunali, si trascineranno (non tutti) a Belluno per dare il via ad un’orgia autoreferenziale. In tempi non sospetti, come si suol dire (era il 5 dicembre del 2011), ho chiarito – per quel che vale – la mia profonda contrarietà riguardo al fatto che siano i sindaci a doversi assumere la guida dell’ente Provincia o d’Area vasta che dir si voglia.
Diciamocelo chiaramente: quando va bene sono incompetenti (e qualcuno fra loro ha il coraggio di dirlo), quando va male… evitiamo di dirlo in giro (dovrebbe bastare quel fiume di merda del Bim-Gsp!). Per trarci d’impiccio (eufemismo al posto di “per evitare il collasso”) ci vorrebbe un politico del territorio di rango eletto dal popolo che abbia come prima fede l’ottenimento della Piena Autonomia, non feccia politico-amministrativa autoreferenziale con in testa il tombino di casa.
la provincia di Belluno ‘in mano ai sindaci’: quelli del buco Bim-Gsp! Si salvi chi può!
Fra le misure “impressionanti” della manovra del governo Monti vi è l’abolizione delle giunte provinciali. I consigli provinciali, poi, potranno avere un massimo di 10 componenti (attualmente sono 45) e dovrebbero essere eletti dai consigli elettivi comunali e regionali. Il 30 novembre del 2012 le giunte decadranno ed i dipendenti dell’ente provinciale saranno trasferiti a regioni e comuni. Ciò che resterà delle vecchie “Province” avrà solo funzioni di “indirizzo politico e di coordinamento delle attività dei Comuni nelle materie e nei limiti indicati con legge statale o regionale”.
Sul tema avevo già evidenziato lo studio della CGIA di Mestre secondo il quale il 96% della spesa per le province rimarrebbe in carico ai cittadini (la gran parte dei costi sono infatti da attribuirsi al personale, che verrà solo “spostato” di ente). Riguardo agli aneliti autonomisti che fluttuano da tempo come fantasmini, e che questa misura soffoca nella culla, be’, non sono in vena …
Il brivido iniziale alla notizia che le province avranno consigli eletti (anche) dai sindaci, brivido ampiamente giustificato dalla vicenda del buco dell’acqua del Bim-Gsp descritto sul BLOZ con dovizia di particolari, si è stemperato pensando che, in fondo, è presumibile che lo Stato sotrarrà anche il “barile delle acciughe” dalle grinfie degli “eletti dai sindaci” e quindi, sperabilmente, l’unico buco con cui potranno interagire è quello che portano con sé fin dalla nascita. Salvi per un pelo. Forse.
De Menech, la lista unitaria per le deiezioni provinciali e i pollici opponibili
Si parla delle due baldraccone, le faziose partigianerie partitiche di Farsa Italia e PD, che stanno affettando il salame dell’area vasta ex Provincia di Belluno (una fetta a me, una fetta a te). Si parla del tramonto dell’idea di avere una lista unitaria che avrebbe dovuto portare alla guida (de che?) dell’ente zoppo una persona “di sintesi”. L’accusato, lo scrive Irene Aliprandi, è il peones piddino:
[…] Sotto accusa c’è il deputato del Pd Roger De Menech, che si era assunto la responsabilità favorire il dialogo ed evitare scissioni, anche rimettendo in discussione i nomi proposti per la presidenza (Malacarne e Buzzo), ma non ci è riuscito e le parole stizzite utilizzate nel suo comunicato stampa di ieri evidenziano quanto la situazione gli sia sfuggita di mano.
Dice l’Aliprandi che “le parole stizzite utilizzate nel suo comunicato stampa di ieri evidenziano quanto la situazione gli sia sfuggita di mano“.
Penso io, senza alcuna cattiveria, riferendomi esclusivamente al piano politico: che gli manchino i pollici opponibili?
conto alla rovescia per le deiezioni provinciali: il puzzone è sempre più complesso…
E’ che ho altro da fare altrimenti qua, con tutta la materia prima – organica, mica c’è bisogno di dirlo – che la vicenda ci mette a disposizione, si poteva imbastire un impasto fecale di dimensioni apocalittiche.
BELLUNO. Un puzzle sempre più complesso che deve tenere conto della composizione politica, geografica e di genere della politica bellunese. Ma il tempo stringe: sono giorni caldi per il futuro dell’ente provinciale che tra un mese esatto vedrà le elezioni per nominare il nuovo presidente. […]
“Sono giorni caldi per il futuro dell’ente…” sottolinea il CorrierAlpi. Torna in mente, imperioso, il grande Robin Williams:
“Il clima nella zona è oggi caldo e merdoso e continuerà a essere caldo e merdeggiante nel pomeriggio. Domani caccosità intermittente alternate a pisciatine di provenienza nordica e farà più caldo che nel culo di una vacca sacra a Calcutta”.
Morale (per restare in ambito intestinale): un consorzio di comuni (com’è l’esempio del BIM) a capo della provincia è una cagata pazzesca. Credetemi: il declino della provincia di Belluno assumerà un’accelerazione che neanche sul bordo di un buco nero… . Diceva quell’altro con motivazioni apparentemente più futili: “Asteroide, ti prego, da parte a parte!“.
Lozzo di Cadore: una proposta per risolvere il problema delle deiezioni canine
Caro commentatore @Pugliese ma non troppo, le tue giuste osservazioni riguardanti le performance canine intestinali mi suggeriscono alcune considerazioni riguardanti il signor sindaco. Il nostro continua a dire in giro, non mancando di farlo anche sui giornali (qui l’esempio più recente), che i risultati raggiunti nel campo della differenziata si dovrebbero alla potenza comunicatrice degli incontri (2 x 100 persone metà delle quali cooptate al grido “me racomando porté anche i vece e i tosate …”) ed alla efficacia, sempre comunicativa, dei due articoletti pubblicati sul bolcom (la Pravda di Lozzo di Cadore), non al semplice accorgimento dell’introduzione (dopo mai …) della raccolta dell’umido e del secco porta-a-porta (tecniche che voi tutte sapete essere extraterresti, introdotte dagli alieni, ma su questo tornerò con un breve post).
[…] Alla fine hanno vinto i cittadini che hanno avuto la pazienza di partecipare agli incontri e leggere indicazioni, disposizioni e suggerimenti.
Ora, io credo che, oltre al sindaco, siano veramente poche le persone che credono a questa propaganda-fregnaccia. Tuttavia, partendo dalla considerazione che sembra proprio che lui ci creda, basterebbe convincerlo, caro Pugliese ma non troppo, ad organizzare una faula per spiegare tutte le cose che tu hai ben descritto. Se alla magnifica faula si desse poi seguito all’uscita di un bolcom dedicato in parte alla defecazio canina (e che per questo potrebbe chiamarsi il cacchino), il problema … PAFF !! sarebbe risolto con un impegno di spesa minimale (tenuto conto che la distribuzione la farebbero sempre i dipendenti comunali extra-botanico-palazzo).
Se poi si vuol calcare la mano, si potrebbe procedere con un altro provvedimento tipo tolleranza zero, visto il successone che immagino abbia avuto quello emanato pro raccolta scoaze. Ma la cosa che potrebbe davvero risultare determinante è un colloquio con il quale si potrebbero convincere, con le buone, i diretti interessati a riconsiderare i termini della loro evacuazione (i loro padroni avrebbero già capito tutto dopo gli incontri e la propaganda bolcom). Il genere canis risulta quanto mai intelligente e, se l’interlocutore umano è all’altezza, si prestano ad ascoltare con grande partecipazione, come si può desumere dal video posto ad esempio.
Per concludere, Pugliese ma non troppo: se trascrivi le proposte fin qui elaborate e le porti al sindaco, ché lui il BLOZ non lo legge mai in quanto son solo cattiverie, potresti dar luogo ad una seconda piccola rivoluzione (qui la prima con gli episodi uno e due). Mi saprai dire.