BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

#blackout-del-Cadore 31-12-2013 (Reolon e il ‘ricordati che devi normare’ )

31 Dicembre 2014 Cadore - Dolomiti, Politica nostrana belluniadi, blackout-reloaded, cadoriadi, della-confutazione, peones, regione-veneto, scripta-manent

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(un anno fa il pidimenoellino di stanza a Venesssia diceva “Verificherò bla bla bla”. Ve ne siete accorti? Naaaaa. Anche lui è passato inavvertito come il gorilla invisibile. Parolai) 

 

#blackoutdelCadore 31-12-2013

Reolon e il black out in Cadore: ‘ricordati che devi normare’

Tra la fauna politica che galleggia a queste latitudini, oltre ai peones parlamentari già tirati in ballo, vi sono i tre moschettieri che siedono alla corte regionale (talvolta chiamati pidocchieri). Tra essi quello piddimenoellino, tale Reolon, ha nuovamente perso l’occasione per starsene zitto. In relazione agli eventi legati alla tempesta di Natale, infatti, il consigliere ha affermato:

“Verificherò in Regione la possibilità di rinnovamento e prevenzione che passa attraverso la pulizia del territorio di pertinenza delle delle reti di distribuzione locale – afferma Sergio Reolon, consigliere regionale del Pd – bisognerà verificare il taglio degli alberi che sia stato fatto in modo che le piante non possano cadere sui cavi elettrici, com’è successo in questo caso.   […]

Diciamola tutta: la frase da “Verificherò” a “distribuzione locale” – in italiano corrente – non significa una mazza. La seconda parte è invece comprensibile in sé, anche se sintatticamente zoppicante. Ad ogni modo dobbiamo ringraziare De Nart di Bellunopress che ha tradotto il testo mistico condensandolo nel titolo Reolon: “Verificherò in Regione la possibilità di normare la messa in sicurezza delle reti di distribuzione”, rendendo comprensibile ai più ciò che Reolon, presumibilmente, intendeva dire.

Ed è qui che mi è venuto in mente quel passo del film con Troisi – Non ci resta che piangere –, nel quale il monaco, con calcata enfasi, gli si rivolge dicendogli “Ricordati che devi morire“, e che, con lieve parodia, è diventato parte del titolo di questo post “ricordati che devi normare“.

Vi pare plausibile che la progettazione, realizzazione, monitoraggio e manutenzione di linee elettriche aeree a 380 kv (380.000 v), 220 kv, 120 kv, …, 20 kv non siano già convenientemente normate e tutto ciò ab illo tempore? O è più credibile che ognuno, in questo campo, faccia un po’ quel che vuole?

Sarebbe come se a fronte di una serie di furti di una banda di ladri, il nostro si fosse messo in testa di verificare se vi siano o meno norme atte ad evitare che tutto ciò possa accadere. E per fortuna che, a quanto pare, l’interessamento del piddimenoellino sembrerebbe limitarsi alle norme di carattere tecnico: immaginate cosa potrebbe accadere se, pensando alle conseguenze delle perturbazioni del campo magnetico, estendesse lo spazio d’indagine all’area sociologica e psicologica (nell’ultima delle quali egli, nei panni di presidente della Provincia, ricorderete, ha accumulato una solida esperienza, come ben sottolineato dalla Corte dei Conti).

Altra cosa è verificare che le norme siano rispettate, altra ancora imporre che lo siano. Ma per questo aspettiamo che si faccia avanti Bond, altro moschettiere regionale dalla fervida immaginazione.

 

#blackout-del-Cadore 30-12-2013 (ve lo scrivo io l’esposto in procura)

30 Dicembre 2014 Politica nostrana belluniadi, blackout-reloaded, cadoriadi, politicanti, scripta-manent, sindakos, tra-le-righe

the-blackout-reloaded

(a nome di tutti i sindaci del Cadore – quelli di Calalzo e Lozzo tuonavano e si sbracciavano minacciando di ricorrere alle vie legali! Uuuuuh! ‘Sti qua dovevano promuovere la class action e un esposto in procura!! E provare con le vie del Signore noo?? Anche in questo caso, come volevasi dimostrare! A un anno di distanza che cazzo di risultato hanno portato?

Nada de nada de nada.

Hanno solo calato le braghe. Ma c’arriveremo pian pianino, giorno per giorno, rievocazione per rievocazione. Palloni gonfiati che le mongolfiere sembrano biglie. Ve lo dicevo che era tutta fuffa)

 

#blackoutdelCadore 30-12-2013

black out in Cadore: cari sindaci, ve lo scrivo io l’esposto in procura (voi incatenatevi nudi in prefettura)

I sindaci Luca De Carlo e Mario Manfreda, a nome di tutti i sindaci del Cadore, tuonano e si sbracciano sul Corriere delle Alpi e

… minacciano di ricorrere alle vie legali. Aspetteremo che finisca l’emergenza, poi lunedì ci troveremo attorno a un tavolo per promuovere una class action e per preparare un esposto alla procura.

Cari sindaci, ve lo scrivo io l’esposto in procura. L’esposto in procura non si nega a nessuno, te lo insegnano anche al corso per Giovani Marmotte. E’ come scrivere una lettera ad un quotidiano, né più né meno, solo che arriva in procura. Il senso è che qualcuno ventila l’ipotesi che qualcun altro, sotto certe condizioni, non abbia fatto tutto quello che, per dovere, avrebbe dovuto fare. Poi la procura decide se e con che grado approfondire, verificare, indagare la questione. Un esposto in procura non impegna, può dare al massimo qualche piccolo fastidio.

Lo ripeto: ve lo scrivo io. Ho qui una miracolistica scorta di tequila che mi può aiutare a comporre un capolavoro di esposto. Fidatevi.

Anche la class action è una bella cosa, ideale per problemi sì vastamente coinvolgenti come gli accadimenti legati alla ormai celeberrima “tempesta di Natale”, ottima anche per tutti gli struzzi che così possono tirar fuori la testa e battersi forte il petto manifestando inaspettato coraggio. Ma è davvero una bella cosa: sarebbe stupendo se i sindaci ne confezionassero una propria. Inizia da oggi, qui, in questo istante, il solenne conteggio del tempo necessario a veder varata la minacciata class action dei sindaci cadorini: ad ora, un giorno trascorso.

Mentre io vi scrivo l’esposto (ma posso anche interessarmi alla class action) voi, sindaci cadorini, dovreste decidere di dar vita ad una protesta non simbolica – come sarebbe l’esposto – ma vera e dirompente. Dovreste a turno denudarvi ed incatenarvi davanti alla prefettura per una notte ed un dì: vi preparo io il “rancio dei sindaci tuonanti” e mi offro di imboccarvi.

Dimostrato al mondo che tempra di sindaci abbiamo (sono certo che i primi cittadini mutandati farebbero il giro del globo in men che non si dica, con la CNN a far da apripista alla diretta non-stop), stessa sorte dovrebbe toccare ai capi delle varie associazioni (artigiani, commercianti, industriali) seguiti dalle rappresentanze sindacali per giungere, a colpi di 10, alla gente comune. Orsù, sindaci, non fa poi così freddo.

Tutto il resto è fuffa!

 

#blackout-del-Cadore 30-12-2013 (i peones interroganti)

30 Dicembre 2014 Politica nostrana belluniadi, blackout-reloaded, peones, politicanti, scripta-manent

the-blackout-reloaded

(come volevasi dimostrare! A un anno di distanza che cazzo di risultato hanno portato tutte quelle interrogazioni? Nada de nada. Sono servite solo a far credere ai capponi che il fattore è tanto buono e tanto bravo. Nel frattempo quello del PD e del PDL-FI c’hanno regalato la Provinciazza. Ahhh, i peones interroganti…)

#blackoutdelCadore 30-12-2013

black out in Cadore: i peones interroganti

Piuttosto che se lo (la) menino è meglio che scrivano interrogazioni. E’ toccato (quasi) ad ognuno di loro, i peones bellunesi, sentirsi toccati nell’anima dalla necessità di chiedere lumi al governo sugli accadimenti legati alla appena passata tempesta di Natale. E’ come se una cometa, la cometa della Christmas storm, si fosse levata alta e splendente nel cielo ad indicare loro la giusta via (Bellot, De Menech, Piccoli dice che la farà, D’Incà ancora non si sa).

E’ probabile che i 13.866 euri che i peones bellunesi si mettono mensilmente in tasca netti di tasse, a fronte del loro costo totale (a carico ovviamente del contribuente) che è pari a 31.140 euri, rappresentino adeguato compenso per il disagio che, dobbiamo supporre, verrà loro cagionato dal vergare le interrogazioni in parola (va detto che nel M5S il compenso è in parte decurtato).

A ben vedere l’effetto che hanno avuto tutte le interrogazioni parlamentari e al governo relative al terremoto de L’Aquila, solo per fare un esempio di arte interrogatoria, stiamo già assaporando la fine di tutte le ingiustizie che stanno martoriando questo angolo di mondo e, pensate un po’, per cancellarle dalla faccia della Terra bastava presentare un’interrogazione. A non averci pensato prima!

 

smaronamento n° 14 (Sondrio provincia autonoma con Lombardia a statuto speciale)

30 Dicembre 2014 Criticarium Itaglia provinceide, smaronamenti

Abbiamo alzato il gomito o si fa sul serio? No perché noi qui a Belluno c’abbiamo la Provinciazza, e se a Zaia non recasse disturbo, ‘na cosa così c’andrebbe bene anche a noi.

maroni sondrio

climate change a Lozzo di Cadore: a Verna i pinguini e a Pecol le cocorite

30 Dicembre 2014 Botanico Palazzo cittadino-informato, controllo-territorio, cronache-lozzesi, local-politik, polizia-locale

Ordinanza comunale. Ehi, in inverno a 1.800 m s.l.m. si formano coperture di neve e lastre di ghiaccio! Ne sono certo, perché si formano anche qui a Lozzo al campo base, a 800 m s.l.m.. Dal comune dicono “A causa degli eventi climatici” (El Niño? Jet Stream? …): “inverno” no eh!

Quindi, fatemi capire: da Verna a Pian dei Buoi i pinguini fanno surf, mentre da Verna a, mettiamo, Pecol, ci sono le cocorite che vanno in calore?

Perdiana, perdiana.

Per fortuna che il divieto vale “limitatamente nel tratto dalla località Verna alla località Pian dei Buoi” (località Pian dei Buoi? Férmati a Pian dei Buoi è come dire férmati a Val Visdende. Un po’ di precisione, ragazzi, suvvia, ci sono le feste di mezzo).

E poi, proprio alla fine, c’è la solita marmotta “incaricata all’osservanza della presente ordinanza” (naturalmente quando non fa la cioccolata o il cioccolato). Che è una puttanata colossale. Una stronzata galattica. Non credete?

Che dite, chiediamo a @AstroSamantha se quando passa qui sopra butta giù un occhio?

vernadivieto

il semestre a Bruxelles dello strenzi: s’è visto come il gorilla invisibile…

30 Dicembre 2014 Criticarium Itaglia strenzi

(spoiler: su tratta di dimostrare se si è in grado di contare quanti passaggi di palla si fanno quelli vestiti di bianco)

(un’altra alternativa alla descrizione degli effetti del semestre dello strenzi poteva essere la pubblicità della Pic indolor: già fatto?)

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