BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

i crop circle del Partito Nasional Veneto PNV

9 Marzo 2010 Politica nostrana elezioni-reg.

In termini comunicativi una genialata.

Il messaggio politico del PNV? Mi sembra che sia uscito da un iniziale periodo folcloristico e che adesso stia sostenendo le proprie idee con argomenti, se non immediatamente convincenti, di sicura rilevanza. Nonostante l’apparente impronta “lagunare”, credo che per noi montanari sia da seguire con la giusta attenzione. “Do gust is megl che uan”.


chi da Loze no i se s-ciauda gnanche se te li brustolee

7 Marzo 2010 Cadore - Dolomiti, Informa-Lozzo, Mondo Giovani impegno-sociale

Premessa: Caro Roberto,
colgo il tuo intenso “grido di sofferenza” se non proprio di “dolore” e, per quanto mi è possibile, ne dò il risalto che merita. Non posso “non cercare di intuire” quali potrebbero essere i tuoi intendimenti ma, allo stesso tempo, dovresti essere più preciso, prima di avere dei “seguaci”. Che ci sia qualcosa da fare è chiaro: dovresti però far capire più chiaramente se intendi fare un “cineforum” o se invece ti interessa costituire il germe di quello che potrebbe diventare un vero e proprio “Patto per Lozzo” o, in chiave allargata, un “Patto per il Cadore“. Nel qual caso dovresti anche abbozzare un’idea preventiva, che per strada può sempre mutare direzione, ma che nella fase iniziale ha il pregio di far sapere “siamo qui, e là vogliamo andare“. Il titolo che ho usato non ha invece bisogno di spiegazioni.

di Roberto De Meio

( RI ) SVEGLIAMOCI

È uno slogan per darci, tutti, uno SCOSSONE…
Un impulso forte rivolto ai GIOVANI, ai MENO giovani – come me -, agli ADULTI e, perché no, ai VETERANI …
COSA FACCIAMO ?
Stiamo qui, inermi, a piangerci addosso parlando dei bei tempi passati …( tutto sommato troppo recenti e, per i più giovani, mai vissuti) nei quali, nelle nostre splendide vallate (parlo dell’alta Provincia di Belluno – Val Boite, Centro Cadore, Comelico e Sappada -) l’economia era fiorente, le feste folcloristiche dilettavano i paesani ed i turisti, insomma… TUTTI erano contenti e si respirava un’aria quasi da favola… ed ora, invece, TUTTO sembra morto, statico, le nostre vallate sono “percorse” da un clima quasi “lunare”, …nessuno parla della crisi ( a parte le solite frasi che si sentono nei bar… ) senza alcuna o, alquanto sporadica, iniziativa portata avanti da pochi, troppo pochi, coraggiosi i quali ci credono ancora (per qualcuno sono solo incoscenti …).

Allora proviamo a Ri SVEGLIARCI

Ri/Svegliamoci dal torpore che ci ha annebbiato la vista ed il cervello, che ha appiattito tutto, che ha coperto tutto con un lenzuolo fatto di miseria e pessimismo (un preludio alla morte della nostra Montagna – bellezze uniche al mondo -, alla disoccupazione perenne, all’emigrazione incontrollata, all’abbandono da parte dei giovani dei nostri Paesi – centri abitati visti come Comunità, Entità geografiche, realtà culturali e sociali, punti di aggregazione di una molteplicità di persone e culture diverse – alla ricerca di un FUTURO.

PROVIAMO ALLORA A FARE QUALCHE COSA,

Formiamo un Gruppo, apolitico ed apartitico, fatto di giovani – con le loro idee, esuberanza ed entusiasmo – di meno giovani, con la loro esperienza, caparbietà ed energia, con le persone “mature” – con i loro consigli e la loro saggezza – nel cercare di costruire/ricostruire qualche cosa di positivo, promuovere uno slancio forte dalla ”base”, dalla parte sana della Società tutta.
Mettiamoci in gioco oppure lascio tutto al fato ???? con le braccia conserte sussurrando: “ noi non possiamo cambiare le sorti della nostra VITA”.
IO NON CI STO’…. Dobbiamo provare, con convinzione e tenacia, a ribaltare le sorti del destino, dobbiamo “tirarci su le maniche” e RIPARTIRE…o meglio PARTIRE.

Nessun soggetto o Istituzione o Ente o Gruppo, deve ritenersi escluso dalla partita perché, di fatto, TUTTI hanno le loro responsabilità a seconda dei ruoli che rivestono, per il BENE COMUNE.

Dobbiamo SUBITO incontrarci per parlarne insieme… poi dobbiamo trovare la forza di PARTIRE IMMEDIATAMENTE.

C E R C O quindi il consenso di alcune persone motivate, un soggetto – qualsiasi – che avrà la bontà di metterci a disposizione una stanza – anche provvisoria – per gli incontri e … appena possibile (spererei in una decina di giorni) avviserò che aderirà alla proposta, in merito alla sede ed alla data della prima riunione.

Aspetto con fiducia, specialmente i GIOVANI (tanti ne conosco che sono attivamente impegnati nel sociale e nelle attività di promozione culturale e turistica dei nostri Paesi, persone che mettono a disposizione gran parte del tempo libero per gli ALTRI …) che vorranno accettare l’ardua SFIDA.

In caso contrario dovrò arrendermi (senza forze abbiamo già perso in partenza) …vorrà dire che ho sbagliato tutto e che a poche… pochissime persone sta a cuore il destino delle nostre Realtà Montane…

A tutti coloro che credono nella proposta e proveranno, con me, a tuffarsi nell’avventura, un grazie sincero fin d’ora.

P A S S A P A R O L A…..

F.to: Roberto De Meio

Recapito: via Piave 125/b – 32040 LOZZO di CADORE (BL) –
Tel: 0435 880017 (ore pasti)
Mail : bochillo@hotmail.it

il toto-voltaico a Lozzo di Cadore

5 Marzo 2010 Informa-Lozzo, Lavori pubblici, Soldi: dove finiscono? fotovoltaico

Caro Attilio, credo sia opportuno “promuovere” il tuo commento all’ articolo “Aspettando il Gal … alla Roggia dei Mulini” non tanto perché apparentemente “non in tema” con il suo argomento, perché lo è come tu stesso sottolinei, ma piuttosto perché rappresenta un chiaro esempio di come, un cittadino che abbia voglia di interessarsi alle “robe de comun”, lo possa fare partendo da una informazione, la delibera di giunta, che non è ancora diffusamente condivisa (a parte l’affissione in bacheca) con la Gente di Lozzo.

Altra cosa importante è che tu abbia pubblicato dei dati e delle considerazioni di merito, che ognuno poi potrà valutare e rielaborare, a dimostrazione che “ogni pan à la so crosta” e, soprattutto, che certi impegni di spesa, non proprio irrilevanti, andrebbero spiegati alla gente con il linguaggio della “signora Maria”, “tanto spendo, tanto otegno, tanto me resta”. Sulle centraline elettriche il discorso è lo stesso: ma ti pare che gente che fa fatica a gestire il minuto mantenimento sia poi in grado di elaborare proiezioni di natura costo-beneficio a 15-20 anni?

Per sapere come andrà a finire bisogna avere la fortuna (ecco il perché del titolo toto-voltaico) di diventare vecchi. Ho fatto due conti: se sfruttiamo adeguatamente il Rin dalle “sorgenti alle piramidi” (si possono fare 6-7 centrali a cascata) riusciamo a vendere tanta di quella corrente da diventare un “Emirato Alpino”. Se poi lo fa anche Domegge, Calalzo e Pieve potremmo fare gli “Emirati Alpini Uniti” e vivere di “oro bianco”, così è definita oggi la risorsa acqua (oro blu quando la bevi, oro bianco quando la vendi). Potremmo quindi stare (tutti quanti) in panciolle a prendere il sole, che ce ne frega a noi del turismo. Tanto, venderemo corrente elettrica al … resto del mondo.  Lascio ora spazio al tuo commento.

di Attilio Bianchi:

Caro Danilo me fazo de marevea che ‘n ladin come te scrive cannabis, parlon pura de cianeipa…..me sa che i spieta che crese anche i psilocibes sui pale davoi d’i cartiei. ‘Nsiera ei avesto l’ onor de vede ‘na delibera, te sa che noi da Loze no podon consultale da ciasa, come dute chi autre cadorini, sul computer. Da come capiso io, la cassa depositi e prestiti no fa pì credito al comun de loze parchè ei visto che par bete i pannelli su da le scole adè i fa ‘n leasing. Costo realisazion progeto 299.000€, costo interessi leasing 10 + 10 ane 170.000€. Al progeto no lo ei visto ma avon visto che ‘l costa 31.000€. (fato a Cortina ciò!!! mia bale). Costo totale de l’ opera 470.000€.

Avon anche fato na stima che ‘nte vinti ane la corente che al produsarà servirà solo che a pagà i ‘ntaresi del leasing e sui cuerte de la palestra e de la scola i betarà su po do 6 tonelate de paniei. Infatti al mèo panelo ‘n policristallino ha na resa de 200W al dì (in condizioni ottimali) par 1.5 mt quadrade, al costa 650€ e al pesa 17kg, se daspò fa na neveada come doi ‘nverne fa te saludo ……te beto na stima de ‘n progeto a caso ‘ntel nord italia con cambio totale del cuerto, in conto energia i te da pi skei al kilowatt se te cambie al cuerto, no avendo visto ‘ncora al progeto no sei se i fararà così:

Dimensione del tetto 1000 m²
Costo della ristrutturazione del tetto con Kalzip® 60.000 € (inclusa barriera vapore e isolamento termico)
Potenza nominale dell’impianto Kalzip® AluPlusSolar System 40 kWp (considerando 294 pannelli UniSolar PVL-136)
Costi per il fotovoltaico a impianto completo funzionante 200.000€
Resa nel nord Italia (al nord italia e gran, anche Padova e ‘ntel nord italia no sei se i fa la stima a loze chè che sauta fora): 1100 kWh/kWp
Produzione annua stimata di energia dell’impianto 44.000 kWh/a
Incentivo stabilito dal Dlgs. del 28/7/2005 per la produzione di energia FV da circa 0,55€/kWh a circa 0,60€/kWh
Resa energetica totale annua (con 0,55 €/kWh)(senza rifei al cuerto 0.42€/kwh) 24.200 €/a
Costo totale 260.000 €
Guadagno per la vendita di energia 560.000 € (dopo 20 anni)

SU 1000 METRE QUADRE DE CUERTO CAMBIANDO AL CUERTO, 24.000 EURI …AGNO ELI 1000 METRE QUADRE DE CUERTO SU DA LE SCOLE? SARA’ DIGO IO 400 MASSIMO 500 TRA LA PALESTRA E LE SCOLE SUL DAVANTE…….L’UNICA BELA ROBA SARAE CHE I LO FAZE ANCHE A LE ELEMENTARI COSI’ I CAMBIA AL CUERTO ANCHE LA’.. ALMANCO KEL!

Rifasendome al fato che te a dito che ie brae solo sule grandi opere me sa che te tociarà ricredete.. O VEDE SE CALCHE PSEUDONIMO SAUTA FORA A SCONFIME … SANE

aspettando il GAL … alla Roggia dei Mulini di Lozzo di Cadore

4 Marzo 2010 Decoro urbano, Roggia dei Mulini, Turismo e dintorni decoro-aree-turistiche, minuto-mantenimento

I nostri amministratori sono bravi quando si tratta di “sguazzare nei soldi”, meno quando di tratta di gestire il cosiddetto minuto mantenimento. Detto con un italiano approssimativo, le cose piccole non gli riescono bene a questi qua.

Prendiamo ad esempio la “Roggia dei Mulini”, una risorsa turistica per il nostro paese. Tempo fa (credo sia quasi un anno) una delegazione austriaca venne qui a Lozzo, invitata dal GAL, per valutare se era possibile fare qualcosa assieme sfruttando i progetti Interreg. Le possibilità erano direttamente connesse alla presenza di opifici idraulici tanto nella sede italiano (Lozzo) quanto in quella austriaca (Gschnitz – Tirolo).

A parte le libagioni serali, la delegazione austriaca non se ne andò molto contenta da Lozzo, avendo probabilmente sperimentato una certa qual approssimazione nella conoscenza degli opifici idraulici e di ciò che, con essi, nella sede lozzese, si poteva fare.

Ciò nonostante, il nostro GAL è riuscito ad inventarsi, all’ultimo momento, il che gli fa onore se non altro per averci provato, un progetto di cooperazione transfrontaliero, per un intervento finanziario totale di 360.000 €. Tale somma è composta da 250.000 € di spesa pubblica e da 110.000 € che devono invece provenire da un partner privato.

Faccio seguire un estratto del progetto (pag. 147 del Piano generale degli interventi di cooperazione, file scaricabile (pdf 3,2 MB) a questo indirizzo, tenendo conto che nel frattempo può essere stato modificato).

Come si vede, ho evidenziato un punto che ritengo esilarante (quello rosso), mentre ho evidenziato in verde i passi che ritengo “illuminati”. Se per noi si prevede una prossima possibile reintroduzione del sorgo (a De Coppi spetta, a questo punto, un premio) , per chi ha scritto questa cosa si deve ritenere che abbia da tempo reintrodotto la coltivazione della cannabis …

Non chiedetemi informazioni sul progetto perché non ne so niente. Al momento non è questo quello che conta. Conta il … minuto mantenimento.

Volete una prova? Guardate che erano anche stati preavvisati della cosa e che, conseguentemente, potevano prendere qualche provvedimento. Ma niente, le cose spicciole non sono capaci di farle. Per loro ci vogliono interventi più corpulenti, sennò neanche ci provano. Bisognerà quindi aspettare che giungano finanziamenti per almeno 100.000 € …

Le prove, dicevamo. Eccole. Le foto sono del maggio 2009. Ed il degrado non era di un mese prima … (sono così da almeno 5 anni, sono così anche adesso).

P.S. secondo me, tra calche dì, i tira via i cartiei, chesto i é boi de feilo. E basta.

Ve ei dito, le robe menude (chele che rompe i totani) no i riese a feile … se po se deve anche mete a dì la testa …

la traversata del Centro Cadore – parte 1a

2 Marzo 2010 Turismo e dintorni sviluppo-montagna, traversata-cadore

Cominciamo col dire che tutto parte dalla “Deliberazione della Giunta Regionale n. 1598 del 26 maggio 2009 – Programmazione decentrata – cofinanziamento di interventi infrastrutturali. (L.R. 13/99 e art. 25 L.R. 35/2001). Anno 2009″.

Con tale delibera la regione metteva a disposizione del territorio veneto, in particolare delle IPA, ossia le Intese programmatiche d’area, una quota di fondi (18 milioni) da dedicare alla realizzazione di opere e infrastrutture pubbliche strategiche per lo sviluppo locale. Veniva anche prevista una azione pilota sperimentale per lo sviluppo della ricettività extra-alberghiera di cui ho ampiamente parlato.

Per chiarirsi le idee su cosa sono le IPA si può leggere il mio articolo “L’intesa programmatica d’area (IPA) “Dolomiti Venete” nel quale trovate in bella evidenza anche 4 link agli articoli relativi all’azione pilota.

A questo punto le IPA (raggruppamento di comuni) hanno presentato i loro progetti evidenziando il “soggetto attuatore” (quello che tiene i conti, nel caso della traversata del Centro Cadore il comune di Lozzo di Cadore, per quello del sito del Fursil il comune di Colle S. Lucia); i progetti sono poi stati vagliati dalla Regione. L’esito ha dato luogo alla seguente lista di progetti finanziati. Per qualche informazione in più: pdf dei progetti ammissibili, di quelli non ammissibili, e di quelli relativi alle azioni pilota.

In provincia di Belluno:

  • La traversata del Centro Cadore. Progetto integrato di sviluppo turistico del Centro Cadore attraverso il recupero e la valorizzazione di itinerari a fondovalle e la messa in rete dei luoghi di eccellenza paesaggistica, storico-culturale, naturalistica. Comune di Lozzo di Cadore. Contributo: 1.477.500 euro.
  • Il sito minerario del “Fursil”, recupero a fini turistico-culturali della galleria mineraria Breda e realizzazione del centro visita. Comune di Colle S. Lucia. Contributo: 1.477.500 euro.

In provincia di Padova:

  • Lavori di restauro conservativo, consolidamento statico, integrazione impianti tecnologici e restauro affreschi di Villa Pisani. Comune di Monselice. Contributo: 833.400 euro.
  • Sistemazione Villa Borromeo per museo agricolo – II stralcio. Comune di Fontaniva. Contributo: 1.477.500 euro.

In provincia di Rovigo:

  • Valorizzazione dell’area Largo Europa e attracco fluviale ex traghetto. Comune di Porto Tolle. Contributo: 1.122.900 euro.
  • Valorizzazione di Santa Maria in Punta e delle sue golene nel Comune di Ariano nel Polesine. Contributo: 504 mila euro.
  • Intervento di restauro e ristrutturazione del teatro “Zago”. Comune di Loreo. Contributo: 1.083.500 euro.

In provincia di Treviso:

  • Restauro di Villa Lattes per la nuova sede del museo della Collezione Lattes: automi, carillons, dipinti. Comune di Istrana. Contributo: 1.465.200 euro.
  • Ristrutturazione e sistemazione dell’area ex filanda “Ancillotto”. Comune di S. Lucia di Piace. Contributo: 1.477.500 euro.

In provincia di Venezia:

  • Progetto di sistemazione e arredo di Corso del Popolo – La Piazza di Chioggia.  Comune di Chioggia. Contributo: 1.428.250 euro.

In provincia di Verona:

  • Sistema della sentieristica della Lessinia: valorizzazione turistica area Valpolicella e Corno d’Aquilo. Comunità Montana della Lessinia. Contributo: 1.236.950 euro.
  • Valorizzazione paesaggistica dell’area turistica di malga San Giorgio. Comune di Boscochiesanuova. Contributo: 1.477.500 euro.

In provincia di Vicenza:

  • Completamento struttura copertura polivalente al fine della pratica del pattinaggio su ghiaccio. Comune di Tonezza del Cimone. Contributo: 638.300 euro.

Le azioni pilota finanziate sono:

  • “Soggiornare nelle antiche valli dei conti e dei signori”. Comune di Valli del Pasubio (Vicenza). Contributo: 575 mila euro.
  • “La ricchezza del fiume, il calore dell’accoglienza”. Comune di Taglio di Po (Rovigo). Contributo: 575.000 euro.
  • “Feltre. Camere con vista”. Comune di Feltre (Belluno). Contributo: 575 mila euro.
  • “Riqualificazione degli elementi urbani del centro storico di Molina”. Comune di Fumane (Verona). Contributo: 575.000 euro.

l’Intesa Programmatica d’Area (IPA) “Dolomiti Venete”

28 Febbraio 2010 Cadore - Dolomiti, Turismo e dintorni comunità-montana, sviluppo-montagna

Qui sul BLOZ ho parlato più volte della programmazione decentrata messa in atto dalla Regione Veneto, con particolare riferimento al dgr 1598 “Deliberazione della Giunta Regionale n. 1598 del 26 maggio 2009 – Programmazione decentrata – cofinanziamento di interventi infrastrutturali. (L.R. 13/99 e art. 25 L.R. 35/2001). Anno 2009″, dando vita ai seguenti articoli:

  • Azione pilota DGR 1598: la Regione Veneto lancia un nuovo “gratta e vinci”
  • Che fine ha fatto il progetto per affittacamere, azione pilota del dgr 1598? (1a parte)
  • Che fine ha fatto il progetto per affittacamere, azione pilota del dgr 1598? (2a parte)
  • Lezioni di marketing turistico: lezione n. 3 – ma dove vai, se un posto per dormire non ce l’hai?

Non tanto gli articoli quanto il dgr in parola tira in ballo le cosiddette IPA, intese programmatiche d’area, realtà poco conosciute che alcuni lettori mi hanno sollecitato a “spiegare”.

Non ho granché da dire se non citare parti della delibera della giunta regionale n. 3698 del 30 novembre 2009 “Programmazione decentrata – Riconoscimento nuove Intese Programmatiche d’Area (IPA)“.

… la Giunta regionale ha inteso avviare anche le Intese Programmatiche d’Area (IPA), che sono lo strumento con cui la Regione Veneto offre la possibilità agli Enti pubblici locali e alle Parti economiche e sociali di partecipare alla programmazione regionale, attraverso la definizione di accordi e la formulazione di proposte finalizzate allo sviluppo socio-economico dell’area di riferimento.

Le IPA rappresentano, dunque, momenti di concertazione con funzioni di analisi del territorio e di proposta in ordine alle azioni di sviluppo che si rilevano come prioritarie per il territorio stesso. Si tratta di un metodo di co-decisione attraverso il quale vengono formulate proposte politiche con l’obiettivo di incidere non solo sulla programmazione regionale, ma anche su quella degli stessi Comuni coinvolti, “vincolando” su base volontaria le politiche e gli strumenti di programmazione dei soggetti agli obiettivi e alle strategie comuni.

L’IPA Dolomiti Venete, che è quella che ci sinteressa, è il risultato di un accorpamento fra quest’ultima e le IPA Centro Cadore e Comelico-Sappada (se vi leggete la delibera nella sua completezza capite i perché dell’accorpamento).

… Pertanto l’IPA Dolomiti Venete, il cui soggetto responsabile è la Comunità montana Agordina, interessa il territorio di 43 comuni della Provincia di Belluno, con una superficie di 2.333,39 kmq e con una popolazione di 69.565 abitanti (dati ISTAT 2007). Si tratta in particolare dei seguenti comuni: Agordo, Alleghe, Canale d’Agordo, Cencenighe Agordino, Colle Santa Lucia, Falcade, Gosaldo, La Valle Agordina, Livinallogo del Col di Lana, Rivamonte Agordino, Rocca Pietore, San Tomaso Agordino, Selva di Cadore, Taibon Agordino, Voltago Agordino, Vallada Agordina, Borca di Cadore, Cibiana di Cadore, Cortina d’Ampezzo, San Vito di Cadore, Vodo di Cadore, ,Forno di Zoldo, Zoldo Alto, Zoppè di Cadore, Castellavazzo, Longarone, Ospitale di Cadore, Soverzene, Santo Stefano di Cadore, Comelico Superiore, San Nicolò di Comelico, Danta di Cadore, Sappada, San Pietro di Cadore, Auronzo di Cadore, Calalzo di Cadore, Domegge di Cadore, Lorenzago di Cadore, Lozzo di Cadore, Perarolo di Cadore, Pieve di Cadore, Valle di Cadore, Vigo di Cadore

A ciò posso solo aggiungere la mappa della distribuzione geografica delle IPA, tratta dall’allegato B alla delibera citata, nella quale ho semplicemente evidenziato l’IPA “Dolomiti Venete” (non che ce ne fosse bisogno ma …).

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