BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

i sindaci si autoscassano in vista del referendum

6 Ottobre 2017 Autonomia, Politica nostrana belluniadi, belluno-autonoma, provinceide, provinciazza, sindakos

La sega saga continua… Allora: par di capire che Super-Padrin, con i suoi super-poteri, abbia riunito in plein air plenaria i suoi pari 

Ieri i sindaci, riuniti in assemblea dal presidente Roberto Padrin, hanno discusso a lungo sulle modalità e i contenuti della campagna referendaria…

Se il più paro dei pari invita i suoi pari in assemblea, visto poi l’argomento di tale assembramento – l’autonorendum al gusto fragola -, ci si aspetterebbe (come minimo) che i suoi pari accorrano all’unisono. Diciamo che su 65 borgomastri c’aspettiamo di vederne 60 (cinque, ciclicamente, hanno sempre quelle fastidiose emorroidi che li trattengono presso le proprie dimore)

Colti da impeto rivoluzionario, pare che i sindaci si siano autogabellati, pur di portare il popolo fuori dalle piaghe d’Egitto (neretto nostro):

È cominciata, però, la raccolta dei soldi. Fisicamente. Alla fine dell’assemblea i sindaci hanno messo mano al portafoglio e si sono autotassati. Cinquanta euro a testa… A fine assemblea nella busta c’erano almeno un migliaio di euro.

Ora, c’è qualcosa che non torna.

Perché, se alla fine dell’assembramento c’era un migliaio di euro, a cinquanta cadauno… vuol dire che i sindaci che si sono autogabellati sarebbero venti. 

Delle due l’una: se la plenaria fosse stata veramente plena, vuol dire che – legittimamente, sia chiaro – solo un terzo dei sindakos si sarebbe svenato. La qual cosa porta a dire che, perlomeno, il titolo usato per dare la notizia è un titolo del cazzo cavolo. Quello giusto sarebbe stato… Alcuni sindaci si autotassano bla bla.

Se, invece, alla plenaria – indetta apposta per l’autonorendum- c’era solamente un terzo dei sindakos (ognuno dei quali s’è privato di 50 euri), come cazzo cavolo fai poi a sorprenderti se il bellumedio non va a votare al referendum (gusto fragola)?

Risultato? Più che autotassarsi, qui si autoscassano (che altro pretendere dai sindakos? Nada de nada)

Infatti, verso la fine dell’articolo (neretto e enfasi nostri):

Per promuovere la partecipazione al voto, però, i sindaci (presenti ieri neanche la metà degli amministratori bellunesi) hanno deciso di organizzare una manifestazione pubblica.

(prendete nota: il buon esempio non si dà partecipando alla riunione “di tutti i sindaci”, ma organizzando una manifestazione… pubica ooops pubblica; preparate i pop-corn)

Anelli e Vie di Lozzo di Cadore ora su OpenStreetMap (OSM)

4 Ottobre 2017 Cadore - Dolomiti, Curiosando curiosando, sentieri

C’erano una volta gli Anelli e Vie di Lozzo di Cadore…

Una sera di tanti anni fa (2003) gli abitanti fatati del bosco decisero di fare un regalo alla comunità di uomini di Lozzo: si misero all’opera, chi qua chi là, e col favore della notte realizzarono 15 percorsi escursionistici che consegnarono nelle mani (ma soprattutto nei piedi) di quegli uomini con una sola semplice richiesta: “sono un Segno dell’Uomo, un patrimonio del passato, li abbiamo salvati dall’abbandono, ve li consegnamo pronti all’uso! Dovreste solamente e semplicemente mantenerli segnalati e percorribili”.

 

Infatti!!

 

(qualcuno tra quegli uomini andò dallo sciamano per capire a quale tipo di impegno fossero chiamati; lo sciamano stabilì che un sentiero mantiene la propria percorribilità ordinaria per un tempo di circa sette anni, poi inizia ad aver bisogno di un minimo di manutenzione; i segnavia durano molto di più; con un difficile algoritmo egli determinò, conseguentemente, nel numero di due, gli Anelli che a cadenza annuale, tra maggio e ottobre (sei mesi pieni, 24 weekend), dovevano essere “passati per le mani” (essendo 15 gli Anelli in totale); non si può certo dire che lo sforzo da produrre fosse (e sia) titanico)

 

Infatti!!

 

Siccome l’ottavo nano, Sentierolo, che doveva dedicarsi alla loro manutenzione non è ancora uscito dal lungo letargo, s’è fatto largo il nono nano, Mappolo, che ha inserito i percorsi degli Anelli e Vie di Lozzo di Cadore in OpenStreetMap (OSM), un database di dati geografici liberi visualizzati in forma di mappa digitale. Dal punto di vista grafico le mappe di OSM sono volutamente “generiche”, ma i dati in esso caricati possono essere rielaborati per fornire mappe nelle quali i percorsi escursionistici sono resi con particolare evidenza: è il caso di Waymarked Trails.

In Waymarked Trails, cliccando su “percorsi” (in basso a destra sulla versione desktop) o sull’icona “menù” (nella versione mobile) si aprirà la lista dei percorsi relativi all’areale geografico inquadrato; cliccando sul percorso che interessa se ne potrà vedere il profilo altimetrico e il listato delle etichette descrittive di OSM, oltre a poter scaricare la relativa traccia GPX. E’ anche possible attivare la funzione “localizzami” che permette di vedere dove ci si trova. Tutto ciò, però, con una connessione internet attiva.

La disponibilità delle mappe offline (cioè consultabili senza bisogno di campo) contenenti gli Anelli da portare con sé nel corso dell’escursione, si può ottenere ricorrendo alle app per dispositivi mobili Oruxmaps, Locus e OsmAnd, per le quali conto di scrivere a breve due righe di istruzioni sul loro utilizzo.   

Ordunque, al motto de “la manutenzione scarseggia, ma la cartografia primeggia“, non mi resta che sottolineare come la realizzazione della cartografia digitale relativa agli Anelli non possa che essere d’aiuto nella navigazione sul campo, qualora la segnaletica a terra si dimostri carente, risultando di grande conforto a chi dovesse smarrirsi perdendo la via di casa.

Apri la mappa in una nuova finestra

speriamo (che me la cavo)

4 Ottobre 2017 Autonomia, Politica nostrana belluniadi, belluno-autonoma, referendum-2017

Dunque, ci abbiamo il Comité:

BELLUNO. Operativo il Comitato Referendum Provinciale per il sì. Da ieri il gruppo, formato da una quindicina di persone, ha iniziato la campagna di sensibilizzazione verso i bellunesi, per recuperare le risorse necessarie per avviare la propaganda referendaria. 

Prima la campagna di sensibilizzazione pa i schei, poi, se i bes dovessero arrivare, si avvia anche la campagna di propaganda per il sì (ammettiamolo: questo è purissimo avanguardismo).

Servono almeno seimila euro per riuscire a stampare manifesti, volantini, organizzare incontri pubblici e acquistare qualche spazio in radio e televisione. 

Somme così ingenti non si trovano da un giorno all’altro. Qui ci vuole un filantropo, ma alla bisogna va bene anche un cogliantropo. Ne abbiamo oggi? (E no, le casse dei partiti sono, per definizione, vuote!).

«Questa settimana ci servirà per raccogliere i fondi, poi dalla prossima inizierà la propaganda vera e propria…

Niente è lasciato al caso. Ogni dettaglio è stato attentamente valutato. Si dia dunque inizio alla propaganda vera e propria (martellante, asfissiante, corroborante, liscia, gassata o ferrarelle?)

Poi c’è il capitolo della speranza: io speriamo che me la cavo.

Speriamo di poter raggiungere tutti i comuni con i manifesti e i volantini e di organizzare degli incontri pubblici in cui informare la popolazione», dice Busatta.

Il primo di questi incontri è già stato fissato per lunedì a Pieve di Cadore. «Speriamo di poterlo organizzare anche a Belluno. Qualche contatto c’è anche a Sospirolo, Mel e in Alpago.

È un’occasione importante per i bellunesi per dimostrare la loro volontà o uscire da una gestione romanocentrica. Speriamo quindi che l’affluenza sia elevata». 

Il tam tam del porta a porta è già partito. «Speriamo di poter vincere anche contro lo scetticismo che vedo dilagare rispetto a questo tema», prosegue Cason…

A questo  punto non ci resta che piangere sperare.

(se posso… il poco tempo a disposizione potrebbe non essere un problema: consiglierei l’uso di una suppostina di autonomina effervescente, da prendersi due giorni prima del referendum; certo, bisogna trovare il modo di convincere ogni bellunese a infilarsela: che dite di “volete autonomina o cannoni?”; io sono ottimista)

 

voto sì (ma m’aspetto anche quello con la fi…)

3 Ottobre 2017 Indipendenza del Veneto referendum-2017, regione-veneto

Un po’ troppo biondo per i miei gusti (per fortuna non ha gli occhi azzurri). Anche la dizione lascerebbe trasparire una velata inflessione semi-ariana, più che ladina. L’avrei visto anche un po’ più in carne. Ma passi. Però uno spot con una figa giovane e atletica ce lo devono mostrare prima del 22 ottobre. Ne ho visto giusto un paio che facevano skiroll lungo la strada per Casera Razzo che sono la fine del mondo.  

(poi v’arriva anche lo spot lungo, quello con tanti “sì”…)

 

Tanto fumo e pocio rosto: qualità dell’aria a Santo Stefano di Cadore

29 Settembre 2017 Ambiente, Cadore - Dolomiti cadoriadi, tutela-ambiente

Tanto fumo e pocio rosto. Un po’ di Benzo(a)Pirene qua e un po’ di PM10 là (peggio al centro, meglio in periferia). In termini di qualità dell’aria, solo il 12% delle giornate sono da considerarsi mediocri o scadenti. La cappa che si incontrava quest’inverno lasciava presagire dati molto più peggio (sembrava d’essere a New Delhi o a Pechino). Oddio, il benzo(a)pirene è pur sempre na bruta bestia: media di 14 nanigrammi/m3: “Benzo(a)Pirene: la media dei valori riscontrati nel periodo di monitoraggio è stata di 14,5 ng/m3 che indica su base annua il superamento dell’obiettivo annuale fissato in 1 ng/m3″.

Arpav:

QUALITÀ DELL’ARIA. ON LINE I RISULTATI DELLA CAMPAGNA REALIZZATA A SANTO STEFANO DI CADORE (BL)

(AAV), Belluno 29 settembre 2017 – Sono disponibili gli esiti del monitoraggio della qualità dell’aria effettuato nel comune di Santo Stefano di Cadore nel periodo 11 gennaio – 10 aprile 2017. Per l’indagine sono stati utilizzati due mezzi mobili ARPAV posizionati in una zona centrale del paese (Piazzetta dell’Emigrante) e in una zona più periferica (Parco Medola).

Il monitoraggio ha rilevato criticità per il parametro Benzo(a)Pirene. La relazione riassume anche quanto rilevato dai precedenti monitoraggi effettuati negli anni 2008, 2010 e 2016. 
I dati meteorologici rilevati nel periodo di svolgimento della campagna attestano la situazione di scarso rimescolamento atmosferico che ha caratterizzato tutto il periodo invernale, con giorni di calma di vento più frequenti rispetto agli anni precedenti, contribuendo a determinare una ancora più scarsa dispersione degli inquinanti atmosferici prodotti.

 

Dalla relazione in formato pdf:

10 – Conclusioni
Il monitoraggio effettuato a Santo Stefano di Cadore in una zona centrale del paese (Piazzetta dell’Emigrante) e in una zona più periferica rispetto al centro (Parco Medola) ha rilevato, nei primi mesi dell’anno, criticità per il parametro Benzo(a)Pirene e, nella sola Piazzetta dell’Emigrante, anche per le polveri PM10 e il benzene. Questa analisi della qualità dell’aria conferma quanto rilevato dai precedenti monitoraggi effettuati negli anni 2008, 2010 e 2016, evidenziando maggiori criticità nella zona centrale del paese rispetto a quella periferica. 

Per il parametro Benzo(a)Pirene le medie del periodo registrano concentrazioni molto al di sopra dell’obiettivo di qualità annuale, soprattutto nel sito di Piazzetta dell’Emigrante. In questo sito per le polveri PM10 sono stati rilevati 14 superamenti del limite giornaliero di esposizione di 50 μg/m3 con un valore medio del periodo di 36 μg/m3, al di sotto del limite annuale di 40 μg/m3. Per il benzene è stata rilevata una concentrazione media del periodo di monitoraggio di 5,1 μg/m3, leggermente superiore al valore del limite annuale fissato in 5 μg/m3. Anidride solforosa, monossido di carbonio, biossido d’azoto e ozono si sono sempre mantenuti al di sotto dei limiti di legge per l’esposizione sia acuta sia cronica.

Dall’analisi dei dati meteorologici di questa campagna di misura risulta che il periodo invernale è stato caratterizzato da scarsissimo rimescolamento atmosferico con giorni con calma di vento molto più frequenti rispetto agli anni precedenti, contribuendo a determinare una ancora più scarsa dispersione degli inquinanti atmosferici prodotti. La valutazione dell’Indice di Qualità dell’Aria (IQA), limitatamente ai parametri che lo compongono, applicabile solo per la posizione di Piazzetta dell’Emigrante, può dirsi abbastanza soddisfacente.

Come sintesi finale di valutazione dei dati è stata elaborata una scheda riassuntiva dello stato di qualità dell’aria riferita ai periodi di monitoraggio e a tutti i parametri rilevati per ciascun sito. Nella scheda sono riportati i parametri misurati e il relativo giudizio sintetico riferito ai limiti previsti dal D.Lgs.155/2010.

Campagna di monitoraggio della qualità dell’aria Comune di Santo Stefano di Cadore 11 gennaio - 10 aprile 2017

Qualità dell’aria a Santo Stefano di Cadore from BLOZ

Treno delle Dolomiti: commento (quasi) cronologico sulla disputa del tracciato (e balletto dei sindakos) 

26 Settembre 2017 Cadore - Dolomiti, Giornalando, Politica nostrana belluniadi, dolomitando, dolotreno, giornalando, provinceide

(avevo intenzione di provare a mettere in fila e ordine cronologico le varie notizie riguardanti il DoloTrenino, in particolare la saga del tracciato – liscio, gassato o ferrarelle -, con il relativo balletto dei sindakos: si, no, so, ni, forse, ma, boh, e adesso?; avrei poi cercato di dare un senso logico agli accadimenti, mettendoli in prospettiva; @talaren mi ha preceduto in un suo recente commento, che ripropongo qui come post, al quale ho aggiunto una sola riga, tra quelle puntate, l’ultima, relativa allo scetticismo della Regione oltre ai link che rimandano ai corrispondenti articoli del Corriere delle Alpi) 

di @talaren

Prepariamoci ad un autunno caldo sul fronte Treno delle Dolomiti:

  • tracciati A e B, non vanno bene perché tutti vogliono il treno a casa propria
  • eccezioni Vodo, che si accontenta dei lavori sulle statali della Val del Boite, e Valle, che non vuole il treno perché a Valle porterebbe solo dissesti
  • tutti i sindaci del Centro Cadore/Comelico firmano un documento per sottolineare l’importanza della linea per Auronzo
  • i sindaci della Val del Boite non si organizzano altrettanto, quindi? Quelli del Centro Cadore non presentano il documento! (???)
  • allora la Val del Boite si raduna, non trovano altro che ripescare una decisione della provincia di decenni fa che voleva rifare il vecchio tracciato per il Boite. Tale decisione è quindi per loro valida e sacra, null’altro è ammissibile
  • dopo mesi di studio da parte dei tecnici per individuare i tracciati A e B, si riuniscono i sindaci e in una serata trovano il tracciato C che passa per entrambe le valli, costa di meno, è più veloce e serve più persone (sindaci e pure maghi?)
  • no, il tracciato C è stranamente più costoso e più lento (come era scontato)
  • sottolineo che 1) la Val del Boite insisteva che il loro tracciato era da fare perché più corto ed economico, e quindi cosa propongono? Un tracciato C più lungo e costoso di A e B. 2) Non era sacra la decisione della provincia di decenni fa? Nessuno poteva contrariare questa decisione? Come mai adesso invece loro possono? Coerenza, questa sconosciuta…
  • ma, se non altro, il tracciato C è condiviso da tutti i sindaci delle valli
  • no, i sindaci di Cortina e Valle e il vice di San Vito sono contrari al tracciato C (ma allora, era condiviso da quali sindaci? Solo da quelli della Val d’Ansiei? Allora non potevano condividere semplicemente il tracciato B?)(ma il sindaco di Cortina sa che esiste vita anche al di fuori della Valle del Boite? No, perché dalle dichiarazioni che lascia sembrerebbe proprio di no. Cortina vive nel mondo dei sogni…)
  • dovevano presentare la condivisa proposta C alla regione il 24 settembre, ma siccome ora non è più condivisa, la presenteremo i primi di ottobre (campa cavallo…)
  • ma se era condivisa, ci saranno delle firme su questa proposta, no?
  • ora anche Valle vuole il treno in mezzo al paese (non portava solo dissesti?)
  • problema autonomia Belluno, a chi tocca ora il treno?
  • salta fuori l’agordino: invece che sistemare la linea fino a Calalzo, e fare il nuovo tracciato Calalzo-Cortina, perché non fare Belluno-Cortina attraverso Agordo? Costa uguale, è più veloce, migliore, serve più gente… perché spendere i soldi per il Cadore che ha già troppo? (ma loro non si accontentano mai?)
  • ah, sì, la tratta agordina servirebbe anche il Cadore… eh sì, sbuca a San Vito prima di giungere a Cortina… una fermata a San Vito è utile per il Cadore, soprattutto per il Comelico…
  • a chi tocca la prossima uscita pubblica? In teoria, adesso toccherebbe al sindaco di Auronzo, che per essere una strenua sostenitrice si sente poco…
  • (comunque Venezia sulla C, la “terza via”, risulta scettica: i tempi si allungano e il costo aumenta di 100 milioni. Inoltre c’è un nuovo dilemma: metti caso che il 22 ottobre la provincia di Belluno diventi autonoma 🙂 😀 😉 )

Tutto questo leggendo le notizie sui giornali, a meno che non siano anche quelli che scrivono una cosa per un’altra…

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