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sindaci del buco, statevene a casa!

24 Aprile 2014 Politica nostrana belluniadi, bim-gsp-buco-dell-acqua, cadoriadi, politicanti, sindakos

Lo ha detto un po’ di tempo fa sulle pagine del Corriere delle Alpi (era metà marzo), ma me l’ero segnato ed ora mi torna utile. Bottacin, ex presidente della Provincia di Belluno:

[…] «Capisco che nel momento in cui arrivano le bollette il 30% in più si nota, ma l’aumento è stato deciso quasi due anni fa e le cause sono pubbliche dall’estate del 2010».

In ogni caso: «Non è giusto che paghi la gente per gli errori dei politici, io lo dico da allora. Quand’ero presidente della Provincia», prosegue Bottacin, «ero anche presidente dell’Ato (l’organismo che, allora, decideva tra le altre cose anche le tariffe dell’acqua, ndr) e dopo aver scoperto l’esposizione finanziaria di Bim Gsp abbiamo fatto mille riunioni per evitare che quel passivo venisse scaricato sugli utenti. […].

La storia, per chi ha letto almeno un giornale locale negli ultimi tre anni e mezzo, è nota. La battaglia di Bottacin fallì e lui terminò il suo mandato di presidente con due anni di anticipo dopo il voto di sfiducia dei suoi stessi alleati.

«La gente può anche non leggere i giornali, ma a questo punto tutti dovrebbero essersi accorti che al posto di un’amministrazione provinciale c’è un commissario. Se non c’è più una Provincia è per l’affare Bim Gsp». E dopo la caduta dell’ente: «È successo esattamente quanto avevo previsto: l’unica soluzione trovata è stata l’aumento delle bollette».

Le decisioni su Bim Gsp sono sempre state nelle mani dei sindaci, visto che i Comuni sono i soci della spa dell’acqua, e loro è la responsabilità di quanto è accaduto nella società: «Il dramma», osserva l’ex presidente che è della Lega Nord, «è che quando si torna al voto, vincono sempre gli stessi.

Bim Gsp è sempre stata gestita da Pd e Pdl, è curioso osservare come si comportano alcuni esponenti di questi partiti. Sergio Reolon, anche lui presidente dell’Ato prima di me e quindi perfettamente a conoscenza della situazione, va a mettere il suo nome sui moduli della raccolta firme. Giovanni Piccoli, che è stato presidente del Consorzio Bim, afferma che i bilanci sono sempre stati in ordine, come l’ex presidente di Bim Gsp Franco Roccon. Il segretario del Pd Erika Dal Farra arriva addirittura a dire che fu colpa della Lega, che al contrario ha perso la guida di Palazzo Piloni proprio per aver scoperchiato la questione. Qui si gioca a chi si stupisce di più, ma si sa tutto da metà 2010, ci avete scritto giornali interi», esclama Bottacin. «Il datore di lavoro dei politici sono i cittadini, sarebbe un bel cambiamento se, per una volta, chi ha lavorato male non venisse rieletto. I bellunesi sanno i nomi e i cognomi di chi è stato responsabile delle perdite di Bim Gsp, basta sfogliare i giornali di allora. Visto che tra poco molti Comuni andranno al voto, la gente ha finalmente l’occasione per mandare a casa chi ha sbagliato».

 

Repetita iuvant:

«Il datore di lavoro dei politici sono i cittadini, sarebbe un bel cambiamento se, per una volta, chi ha lavorato male non venisse rieletto. I bellunesi sanno i nomi e i cognomi di chi è stato responsabile delle perdite di Bim Gsp, basta sfogliare i giornali di allora. Visto che tra poco molti Comuni andranno al voto, la gente ha finalmente l’occasione per mandare a casa chi ha sbagliato».

 

Io, che già ho esplicitato il mio incondizionato disprezzo per la categoria, oltre alla “cupola” del PDL che aveva direttamente le mani in pasta nella s-gestione dell’ente e che ha avuto ed ha ora in gestione le consorelle del Bim, in particolare Bim Consorzio della quale Bim-Gsp è una costola, guarderei più in generale a tutti i garzoni di bottega; insomma:

sindaci del buco, statevene a casa!

 

turismi cadorini: just married (bis)

23 Aprile 2014 Cadore - Dolomiti, Turismo e dintorni dolomitando, promozione-turistica, scripta-manent, tra-le-righe, turismo-cadorino

Qualche parola l’avevo già spesa in relazione ai vari “turismi cadorini” – ohhhh, il più amato dei quali potrebbe essere quelle legato alle Zoccole di Montagna, se solo le pudiche sventolone dolomitiche avessero la percezione del valore che hanno lì in mezzo alle gambe – segnatamente quello riguardante la possibilità di attirare coppie in fregola che abbiano deciso di unire i propri destini in matrimonio. L’idea di partenza era questa:

Le bellezze paesaggistiche del Cadore si riconfermano una grande attrattiva anche per celebrare i matrimoni.

Il problema, in questo come in mille altri casi, è sempre il cosiddetto “vantaggio competitivo“: o ce l’hai o non ce l’hai. E se non ce l’hai – il vantaggio – parti come gli altri, se ti va bene, ma di solito parti dietro (perché tu sei quello sfigato, quello che arriva sempre dopo).

Ma il tempo va di fretta, sicché il wedding tourism ha già una guida ed un e-book che ti raccontano quello che devi fare se ti vuoi sposare in Veneto (ma anche in… Italia), locations comprese (qui Cortina e il suo reame). Insomma, bisogna darci dentro e subito: nel 2012 le coppie straniere che si sarebbero scambiate gli anelli in Italia sarebbero state 6.180 (viste le finalità i numeri non sono trascurabili).

Ecco, esorto anche i rifugisti a pensarci. Il rifugio Ciareido, per esempio, che già ha un vantaggio competitivo per la quota evocativa, 1969!

E nel resto del Cadore, fate in modo che non manchi mai una mountain bike: non si sa mai …

andamento delle presenze nei comprensori del Veneto (in valore assoluto anno per anno e dal 2000 preso come anno base)

22 Aprile 2014 Turismo e dintorni comprensori-tur, turismo-cadorino, turismo-cadorino-analisi

Qualche giorno fa ho pubblicato tabelle e grafici della permanenza media nei comprensori turistici del Veneto; tale uscita avrebbe dovuto, per pura logica, seguire quelle relative alle presenze e agli arrivi, non precederle, ma così non è stato. Provvedo quindi ora alla pubblicazione dell’andamento delle presenze in valore assoluto e dell’andamento delle differenze di ogni anno rispetto al 2000 preso come anno base (2000=0) per il periodo 2000-2013; il terzo grafico descrive le presenze nei comprensori con l’aggiunta del totale Veneto (a breve sarà la volta degli arrivi).

Presenze nei comprensori turistici del Veneto - andamento dal 2000 al 2013

Andamento % della differenza delle presenze di ogni singolo anno dal 2000 preso come anno base (2000=0) nei comprensori turistici del Veneto (periodo dal 2000 al 2013)

Presenze nei comprensori turistici del Veneto dal 2000 al 2013 comprensivo del totale Veneto

esposto per il black out in Cadore: Manfreda con poche idee, ben confuse e soprattutto lente

22 Aprile 2014 Politica nostrana bim-gsp-buco-dell-acqua, blackout-cadore, cadoriadi, politiche-cadorine, sindakos

Rassicurante servizio di A3 di qualche giorno fa sull’esposto in procura che i sindakos starebbero preparando a seguito del black out di Natale. Qui il servizio completo ma per voi ho selezionato la seguente perla nella quale, tal Manfreda, con fare letargico, ci aggiorna sulla situazione.

Ascoltando l’intervento non si può certo dire che il medesimo sia, diciamo, brillante: un pugile suonato, al tappeto, informato degli avvenimenti, sarebbe stato più lucido. Poche idee e molto ben confuse.

Verso la fine il vostro ha un impeto e, in questa circostanza, riusciamo a capire cosa voglia dire:

…come vede noi non ci stiamo dimenticando, stiamo facendo le cose con calma per cercare di farle bene.

E qui bisogna ammettere che ha ragione da vendere. In effetti la pattuglia di sindaci che ben conosciamo, quelli del buco, del buco del Bim-Gsp di cui Manfreda ha fatto e fa tuttora parte, si è data dieci anni … ma alla fine…

ti hanno fatto un buco da 80 milioni di euri.

E la cosa, ne converrete, non si può dire che sia stata fatta male:

il buco, infatti, è perfetto!!

In attesa che l’esposto relativo ai black out maturi in tutta la sua fragranza, noi ci affidiamo ad altro e successivo post per approfondire, quel tanto che serve, lo scottante argomento.

(se il video non viene visualizzato: link diretto a Tubechop)
 

Renzi: dei buffoni e delle buffonate (nell’Italia coraggiosa e semplice)

21 Aprile 2014 Criticarium Itaglia renzie, verso-il-default

Attenti a quei due: Renzi è un sindaco, Delrio anche. E tutti e due sono ignorantoni. E questo è un grosso, grosso problema. Andando tra le pieghe dell’Italia Coraggiosa e Semplice, per esempio ….:

Tra le pieghe del decreto legge “per un’Italia Coraggiosa e Semplice”, in mezzo a coperture fantasiose ed una tantum che costringeranno a fare (e dare) i numeri nella legge di stabilità per il 2015, ve n’è una che è una perla di ipocrisia, che rappresenta l’ennesima violazione della certezza della norma fiscale e che danneggerà le imprese, peraltro già indirettamente colpite dalla nuova aliquota di tassazione delle “rendite finanziarie”.

La misura è quella relativa alle rivalutazioni dei beni d’impresa, inserita nella Legge di Stabilità 2014 dal governo Letta. In base a tale norma,… [leggi tutto su Phastidio: la rivalutazione dei treccartari]

Che dire? “Se non pago questi 80 euro a maggio sono un buffone”, disse il premier. Per lui contava questo obiettivo e lo ha raggiunto, e pazienza che lo raggiunga lasciando fuori soggetti ad alta propensione marginale al consumo (pensionati ed incapienti), o creando delle feroci distorsioni alle aliquote marginali effettive di chi ha reddito in un intorno di 24-28.000 euro. E fa nulla che colpisca i risparmi degli italiani, inclusi depositi bancari. Fa nulla anche che il suo ministro dell’Economia dichiari oggi candidamente che quegli 80 euro dovranno essere resi strutturali dal prossimo anno (visto che ad oggi non lo sono): lui il suo obiettivo simbolico lo ha raggiunto, quindi non è un buffone. Le buffonate, invece, abbondano in questo provvedimento ed in tutto l’impianto di questo decreto approssimativo, incoerente ed arrogante come il soggetto che lo ha ispirato.

 

Piccoli, che tenerone!

21 Aprile 2014 Autonomia, Politica nostrana belluniadi, belluno-autonoma, bim-gsp-buco-dell-acqua, peones, perle-dialettiche, quelli-del-PDL

Il senatore Piccoli in forza al PDL-Forza Italia si è preso la briga di spulciare “la complicata formula di elezione dei dieci consiglieri provinciali” e ne ha convenuto che la deforma Delrio non è stata cosa buona e giusta (chissà perché, allora, tempo addietro la Provincia non elettiva andava così bene al nostro peones!). Il nostro ha diverse perplessità, di cui “amaramente” si stupisce, fra le quali ne segnalo una in particolare:

Un altro aspetto preoccupante è la carente partecipazione del territorio nell’ambito del processo decisionale del futuro ente secondario. Dalla lettura della normativa si evince come, a seguito   del   parere   espresso dall’Assemblea dei sindaci, con i voti  che rappresentino  almeno  un terzo dei comuni compresi nella  Provincia  e  la  maggioranza  della popolazione complessivamente residente, il Consiglio possa approvare  in  via definitiva i bilanci dell’Ente.

Ora, mettetevi comodi, e ditemi!

Come lo definireste uno che da presidente del Bim aveva una sua costola, Bim-Gsp, vicinissima, e che nonostante questa vicinanza non si è minimamente accorto che la predetta costola, Bim-Gsp, si stava riempiendo di debiti come un uovo di Pasqua (con sorpresa, giunta alfine: aumento delle tariffe del 30%)?

Come lo definireste uno che, contemporaneamente a quanto testè descritto, toltisi momentaneamente i panni di presidente del Bim (con la costola sempre lì vicina che gli faceva “ciao, bell’uomo”), per vestire quelli di sindaco assembleare del Bim-Gsp (la costola torna fuori…) e dell’AATO, alle assemblee ha votato per due mandati approvando i bilanci fallimentari della predetta costola Bim-Gsp?

Ecco! Avviamoci alla fine.

Come lo definireste uno che, dopo aver fatto tutto ciò, si ponga oggi l’esiziale dilemma – in termini di “approvazione in via definitiva dei bilanci dell’Ente” -, ritenendo se non proprio antidemocratico perlomeno … “preoccupante” il fatto che “il Consiglio [della “nuova” Provincia non elettiva a guida dei sindaci, ndBLOZ] possa approvare  in  via definitiva i bilanci dell’Ente” semplicemente con i voti che rappresentino un terzo dei comuni e la maggioranza della popolazione residente in provincia ????

Uno così, come minimo, lo definisci …

tenerone!!

 

 

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