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il lamentoso vitalizio della Melandri

30 Gennaio 2012 Oltre le Caste basta-casta, caste-pensionone

La progressista pdmenoellina Melandri è stata trombata dalla nuova normativa in virtù della quale il vitalizio le sarà erogato solo fra 10 anni, nel 2022. Con la vecchia normativa, invece, avrebbe potuto godersi fin d’ora il vitalizio. Su Libero Quotidiano i commenti non sono proprio lusinghieri. La casta rappresentante sta pensando di presentare ricorso (come altri 20 suoi colleghi):

“Gli estremi ci sarebbero e non solo per i contributi già versati. Non mi piace l’idea del forcone contro i politici e la logica in cui stiamo entrando” (leggi tutto).

Visto “da sinistra”, da Piovono rane, il lamento dell’onorevole non ne esce tanto meglio:

L’onorevole Giovanna Melandri lamenta che se dovessero venire meno i vitalizi «in futuro i parlamentari penseranno solo alla rielezione o a come collocarsi dopo».

Si potrebbero fare ironie su Melandri: in Parlamento da 17 anni e 290 giorni, è stata evidentemente bravina quanto meno nella gestione delle proprie rielezioni.

Il punto però è un altro e non voglio fare polemiche personali: sa in buona fede Melandri, che la principale preoccupazione dei deputati attuali è ed è sempre stata proprio la rielezione, finalizzata alla perpetuazione del proprio status-stipendio ed eventualmente al raggiungimento del vitalizio? (leggi tutto)

Foto: Osservatoriomantovano.it

Tobin Tax: è un atteggiamento che ha preso una posizione politica …

30 Gennaio 2012 Criticarium Itaglia bastardos, il-parlamiasma

No, non è un onorevole del parlamerdaio italiano anche se non vi è molta differenza fra ciò che ha detto l’on. Giuseppe Cantoni (non Catoni, peraltro, onorevole in quanto membro “di un ineffabile Parlamento Mondiale per la Sicurezza e la Pace“) e gli onorevoli – quelli sì del parlamerdaio – che l’hanno preceduto nelle varie interviste fatte dalle Iene (Sabrina Nobile).

Una piccola crudeltà delle Iene (che pur correttamente hanno riportato in sovrimpressione la qualifica dell’intervistato, Giuseppe Cantoni per l’appunto). Ma come non ritenere lo “sfortunato” Cantoni come elemento rappresentativo del reale patrimonio umano che poggia le terga a Montecitorio? Un oscar alla Nobile che è riuscita a non esplodere in una fragorosa risata durante l’intervista. Dalla prossima legislatura, ad ogni buon conto, gli aspiranti onorevoli dovranno seguire dei corsi di preparazione in Cadore, presso la Scuola di Amministrazione ideata dal sindaco De Carlo.

http://www.youtube.com/watch?v=eVZPPFgALIU

il generale Bagnasco ed il ruolo politico della Cei

30 Gennaio 2012 Criticarium, Lo penso anch'io chiesa-vaticano, spazio-laico


Oggi mi sono imbattuto in un articolo che riassume la volontà della Cei, la Conferenza episcopale italiana, nel “suo proporsi come soggetto impegnato a partecipare alla vita politica italiana alla pari con partiti e parti sociali”. Lo ha sempre fatto. Di più ora, che lo sgretolamento delle componenti politiche del cattolicesimo (e del catto-comunismo) è sotto gli occhi di tutti.

Ed allora bisogna sforzarsi di ricreare, non lo si dice ma è così, una nuova “balena bianca”. Progetto questo che ha il bisogno di porre il cattolicesimo dapprima come orientamento culturale, non connesso ai contenuti di fede propri della Comunità ecclesiale, per poi mescolare i due ambiti creando un gorgo che trascini le scelte politiche che la Comunità sarà chiamata a prendere sul cammino delle decisioni politico-elettoralistiche.

E’ il cardinale e generale dell’esercito Bagnasco, presidente della Cei già distintosi nel delineare il riemergere del peccato sociale (evadere è peccato), che riassume questa posizione. A fianco dell’articolo, una vignetta che interpreta magistralmente le contraddizioni che albergano nella Chiesa cattolica. “Bagnasco un generale dei cappellani militari alla presidenza Cei. «La messa è finita. Andate in pace». «Signorsì, Signore!!!»”.

Ed allora mi è venuto in mente un articolo scritto a settembre da lo-spirito-di-gioele “Generale Angelo Bagnasco, corregga le sue abitudini e stili di vita!“:

[…] Come fa il cardinale-generale Bagnasco a richiamare i politici a “correggere gli stili di vita”, quando lui è stato parte organica dell’esercito italiano, ordinario castrense, parificato in grado e in stipendio ad un generale di Corpo d’Armata? Cambiare stile di vita per lui e le decine di preti-servi dell’istituzione di morte che è l’esercito, vorrebbe dire cancellare l’abominio di una presenza dei rappresentanti della Chiesa di Gesù Cristo dentro alle caserme, nei luoghi dove ci si prepara alla guerra, all’assassinio programmato di uomini, donne e bambini; vorrebbe dire la rinuncia allo stipendio da parte del Ministero della Difesa e la proclamazione dell’incompatibilità fra appartenenza alla comunità cristiana e la professione di soldato; la cancellazione di quella criminale eresia che è il Seminario maggiore dell’Ordinariato militare in Italia, in cui dei giovani possono prepararsi a servire l’esercito in nome di Dio come cappellani militari. Lo farà mai il cardinale-generale Bagnasco? Le probabilità che egli “corregga le sue abitudini e stili di vita” è la stessa che si può attribuire a Berlusconi. Infatti sono fatti della stessa pasta del potere.

Niente in contrario che la Cei eserciti pressioni politiche e sociali. Anche lo IOR, la banca del papa, esercita la propria influenza sui mercati finanziari, per quel che può. E lo fa senza che le anime cattoliche, tutte, ne sentano l’odore pungente, perché si sa che pecunia non olet. Ed allora, figuriamoci se la Cei non deve essere accettata per quel che è, una lobby al servizio della gerarchia cattolica. Ma figuriamoci. La speranza è che le anime belle dei cattolici sappiano, quando serve, aprire gli occhi.

Immagine: (Cronache Laiche)

la SSRL da 1 € di Monti: società sicuramente ridotta al lastrico

28 Gennaio 2012 Criticarium Itaglia, Ecco Nomia della-confutazione, governo-monti, i-conti-della-serva, il-disinformatico

Si chiamano cure palliative, tanto per far credere che qualcosa si stia facendo. La pattuglia tecnica ha iniziato a produrre qualcosa di buono ma quella della società semplificata da un euro è una lodevole stronzata. E Montanelli già diceva che bisognava continuare a turarsi il naso e votare DC. A noi ci tocca di turarci il naso e tenerci Monti che puzza assai, ma mai quanto i bastardos patentati della Casta.

Non ho ancora trovato nessuno che sia riuscito a spiegarmi a chi (e come) potrà giovare tale norma, a parte la malavita più o meno organizzata, ché ormai l’abbiamo capito tutti che essa potrà sfruttare questa possibilità per usi fraudolenti e criminali. Sì è vero, un srl ha bisogna di almeno 10.000 € di capitale, qui ne basta uno. Ma la cosa potrebbe far storcere il naso a chi è al di là della barricata: 10.000 € non rappresentano certo chissà che garanzia, ma sono sempre 9999 euri in più. Ok, non vai dal notaio ed hai la vita burocraticamente un tantino semplificata.

In ogni caso penso che se un giovane che ritiene di avere un’idea brillante non riesce a trovare almeno 5.000 euro per partire, forse è meglio che “cambi mestiere”. Senza contare che se uno vuole “fare impresa” può partire semplicemente aprendo una partita IVA. Non trovi banche disposte a finanziarti neanche se per primo ci metti tu i 10.000 euro per fare una srl normale, che banca vuoi trovare che intenda finanziare chi per primo dimostra di non credere in sé stesso, non riuscendo a scommettere sulla riuscita della propria “brillante” attività almeno la somma di 10.000 €?

Vedremo quante start up partiranno con un euro. Insomma, se non è fumus, è perlomeno pia illusione. Ma se è una illusioni creata da Monti … tutti a leccare. Ad ogni buon conto credo che gli startupisti da 1 € si renderanno conto ben presto che costituire una ssrl è comunque il meno. Poi viene il bello.

da oggi il Bim-Gsp resta (quasi) senza badante

28 Gennaio 2012 Politica nostrana bim, bim-gsp-buco-dell-acqua, local-politik, sindakos

Si sapeva da tempo che l’AATO (Autorità d’ambito territoriale ottimale) doveva essere “eliminato”. Non è mai servito ad un benemerito cacchio. Adesso va sostituito. Per il momento con la persona che ne è stato finora presidente.

La storia del Bim-Gsp non ha bisogno di essere rinfrescata. Non quella ormai proverbiale del buco milionario dell’acqua, ma quella del ridicolo conflitto controllore-controllato. Perché questo era l’AATO giustapposto al Bim-Gsp. Perché a comporre l’AATO erano  i 67 sindaci che compongono l’assemblea Bim-Gsp. Un incesto istituzionale di dimensioni bibliche, per rozzi malpensanti come il sottoscritto un “puttanaio” impomatato.

L’ambaradan delle “strutture” AATO resterà (personale in servizio), solo che i sindaci potranno trastullarsi con qualcosa d’altro. Problemi non ne mancano. La maggior parte di loro, dei sindaci, anche quelli paranormali, saranno in cuor loro contenti che su questa vana rappresentazione del delirio amministrativo si siano finalmente (quasi) spente le luci. La Regione si premura di avvisare che se per caso una norma “di rango statale” dovesse nuovamente prorogare i termini entro cui sopprimere “le badanti” territoriali, l’attuale provvedimento decadrà.

Di quest’ultima cosa a noi, naturalmente, ce ne fotte una minchia. Il buco del Bim-Gsp da 77 milioni di euri l’hanno fatto con l’AATO in piedi, “vigile e attento”: tutti brucavano, tutti belavano. La puzza di bruciato si sentiva da mo’, ma l’unico ad aver scoperchiato il pignattone nel quale stava abbrustolendo la vicenda è stato il presidente Bottacin, poi sfiduciato dalla pantegane del PDL & Co.

Monti: ‘Stiamo uscendo dalla crisi’. Basta spingere ancora un po’

26 Gennaio 2012 Criticarium Itaglia bastardos, della-crisi, governo-monti, il-parlamiasma

Monti lo sente, ne è sicuro. Talmente sicuro che lo dice nel cacatoio ooops! nel parlamerdaio ooops nel parlamiasma ri-oops! nel parlamento. “Stiamo uscendo dalla crisi”. Sulla situazione i punti di vista sono eterogenei. Quello che segue è, a mio parere, quello più veritiero. Ma finalmente vedremo la luce …

p.s. Sono fra quelli la cui ipertensione ha tratto giovamento dalla “scomparsa” dei bastardos patentati. L’avvicendamento al governo non si sta rivelando come il migliore possibile, tuttavia non si può negare che in due mesi Monti abbia fatto (iniziato a fare) ciò che i balenga di prima non sono riusciti a fare in 15 anni (cui va aggiunto il figliol Prodi & C per altri 4). Le declamate liberalizzazioni non sono altro che ritoccate regolamentazioni di uno Stato di beep che proprio non ne vuol sapere di farsi snello.

Tuttavia bisogna pazientare ancora un po’ e vedere che china prende lo scenario generale, quando matureranno alcuni nodi come la Grecia (ma ieri si sono aperte le prime crepe nel già disastrato Portogallo) ma soprattutto quando ad aprile andremo a piazzare una tonfa di debito pubblico. Se passiamo questo momento indenni, non potremmo che correre felici verso il 10% di aumento della produttività e del PIL (sempre a detta del nostro grande condottiero Monti).

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