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entità ed intensità dell’evasione fiscale nel Lombardo-Veneto

22 Gennaio 2012 Criticarium Itaglia, Ecco Nomia agenzia-entrate, dati-federalismo, della-confutazione, federalismo-fiscale, i-tartassati, il-disinformatico, residuo-fiscale

Io lo dissi eh! Mi riferisco al fatto che la cosiddetta “intensità” dell’evasione è cosa diversa dal valore assoluto della medesima (che si può definire entità dell’evasione). Riprendo dall’articolo l’evasione fiscale nel Lombardo-Veneto continua ad essere la più bassa d’Italia:

E’ da notare che qui sono riportate le intensità del fenomeno “evasione” e non il valore assoluto della medesima. L’intensità fotografa quella che si può definire, altrimenti, la consuetudine ad evadere (tanto per capirci, in Lombardia, che risulta la regione più virtuosa, visto l’enorme PIL sviluppato si concentra anche la maggior evasione in termini assoluti).

In coda all’articolo, @Looney posta un commento in cui sottolinea il medesimo concetto

Non mescoliamo le mele con le pere (che vanno ancora un sacco). In Calabria evadono in 10.000 con un danno all’erario pari a 10, in Veneto invece evadono in 10 provocando un danno all’erario di 10.000. Find the Looney!

Giusto, chiaro e limpido come il sole. Ma andiamo a vedere i dati. Senza dati non si va da nessuna parte. Io i dati e le fonti li linco tutte le volte che è possibile, ma bisogna anche prendersi il tempo di leggere per intero la documentazione, se di nostro interesse. Il riferimento è allo studio condotto a suo tempo dall’Agenzia delle Entrate e sul quale si basano molti ragionamenti sulla “geografia” dell’evasione. Studio, va detto, che ha già qualche anno sulle spalle, ma che in buona parte è stato confermato da indagini successive (oltre a Ricolfi anche da Unioncamere del Veneto).

Che cosa troviamo nello studio citato titolato “Documenti di lavoro dell’Ufficio Studi – 2006 – Analisi dell’evasione fondata sui dati IRAP -Anni 1998- 2002 – a cura di  Stefano Pisani, Cristiano Polito”, riguardante l’aspetto non solo dell’intensità dell’evasione ma anche il peso che essa ha in valore assoluto regione per regione?

Lo studio dice questo (p.12 del pdf):

La prima colonna riporta in milioni di euro le entità dell’evasione. Come si vede è la Lombardia la regione nella quale, in termini assoluti, si evade di più. Ed è naturale, visto che i lombardi sostengono da soli, con il loro PIL e la tassazione derivante, 2/3 dell’Italia (si veda l’articolo Federalismo e distribuzione del residuo fiscale in Italia ed in particolare questo commento di @Frank che ne evidenzia i valori assoluti).

Si vede anche, però, che la Campania viene subito dopo con 20.353 mln di euro, tallonata dalla Sicilia con 18.319 ecc. ecc.. La Calabria, la peggiore in termini di intensità (20a col 93,89%), risulta 11a per entità con ben 8.701 mln di euro. Mi sembra che resti poco spazio per ulteriori commenti che non siano già compresi nei dati nudi e crudi presentati. Ad ogni buon conto, ecco un passo dello studio citato (p. 11 del pdf, il neretto è mio):

[…] Quest’analisi  sconfessa  il  luogo  comune  che  tende  a  collocare  esclusivamente  al  nord l’ammontare  maggiore  di  somme  occultate  al  fisco.  Ovviamente  si  confermano  grandi realtà come la Lombardia e il Piemonte, ma assumono il medesimo rilievo regioni del sud quali la Campania e la Sicilia. Come  abbiamo  ricordato più volte,  l’analisi dell’entità  risente dell’ampiezza del  sistema economico  di  riferimento;  per  sterilizzare  questo  effetto  si  calcola  l’intensità,  ottenuta rapportando  l’entità  alla  base  dichiarata  al  fisco. Considerando  l’intensità  la  graduatoria delle regioni muta radicalmente (tabella 6), in quanto si ricava che la regione più virtuosa è la Lombardia (13,04%) seguita da: Emilia Romagna (22,05%), Veneto (22,26%) e Lazio (22,26%). […]

Nuova Fiat Panda, buona anche in bianco con un filo d’olio

22 Gennaio 2012 Criticarium blozzando, italianizzando, retorica-unità-italia

Non è mica per esterofilia, né per la ormai svelata anti-italianità del sottoscritto (riferita in ogni caso allo Stato di beep e non alla Nazione) , ma il nuovo spot della Nuova Fiat Panda nun me piace proprio. Un po’ troppo … italiano. Ed anche se l’italianità che lo spot vuole solleticare è più di carattere naziunale che “statale”, alla fine non riesco proprio a frenare un viscerale rigurgito verso questo modo di rappresentare l’essere italiani che, si e no, può forse essere utilizzato ancora per la sola pubblicità della Barilla, stante il fatto che il genere femminile è più disposto a dimenticarsi in quale Italia di beep ci siamo ridotti a vivere.

Preferisco, se proprio devo scegliere (riferendomi allo spot e non al valore delle auto celebrate nei medesimi), quello della Volkswagen nel quale una nutrita schiera di cani si produce in una inconsueta esecuzione della sigla di Guerre Stellari. La sensazione è che tutti gli attori sappiano cosa devono fare, che ognuno abbia la coscienza di ciò che sa e deve fare per ottenere un risultato d’insieme organico. Nello spot si avverte, insomma, una pacata tensione “federalista”. E poi traspare la Forza … . Che la Forza sia sempre con noi (ma anche gli spaghetti ed il formaggio grana).

http://www.youtube.com/watch?v=heCVR7kKyRw

http://www.youtube.com/watch?v=gIhHiXvvAm8

Monti mente sapendo di mentire sull’aumento della produttività e del PIL del 10%

21 Gennaio 2012 Criticarium Itaglia, Scenari possibili cronache-relativistiche, della-crisi, governo-monti, il-disinformatico

Prima ancora che argomentazioni di carattere tecnico (che vedremo in un prossimo articolo), che Monti menta sapendo di mentire lo si vede dalla mimica facciale. Seguite il video nel quale il PdC è intervistato a La7 da Lilli Gruber durante la trasmissione Otto e mezzo del 20 gennaio 2012, e vi accorgerete di quanto e come indugi “sapendo di dirne una grossa”, anche se alla fine il tono di voce torna rassicurante.

Insomma, pur agganciandosi a previsioni dell’Ocse e di Bankitalia, il Nostro si lascia ad una profezia per la quale se l’Italia arriverà ad un grado di apertura e flessibilità pari agli altri paesi, aiutata in questo dal decreto appena varato, potrà conseguire un aumento di produttività del 10% che determinerà un pari aumento del PIL.

Ora, per quanto ne so il PIL è vincolato certamente alla variazione della produttività, così come a quella dell’indice di occupazione. Per aumentare il PIL non ci sono altre strade che aumentare la produttività oppure l’occupazione (facendo lavorare le stesse persone per più tempo o facendo entrare nuove persone nel mercato del lavoro). Quindi dobbiamo sperare che, stante l’aumento di produttività profetizzato, non ci capiti di essere spettatori di una contrazione dei posti di lavoro attualmente operosi (altrimenti definita licenziamento, sarebbe una vera e propria sfiga).

Certo, a poche ore dalle velenose dichiarazioni del FMI per bocca della sig.ra Lagarde, che vede un 2012 con un PIL in calo del 2%, sentire il PdC che fa previsioni sull’aumento della produttività a doppia cifra, ti fa venire qualche dubbio sul tasso alcolemico del Professore. Ed è pur vero che il Nostro non ha fatto alcun cenno al numero di anni che dovrebbero servire per concretizzare una crescita di sì epocale portata, cosicché se ne potrebbe parlare fra due o tre lustri. Tuttavia, dette da un bocconiano, queste affermazioni mi sembrano tanto tanto politiche.

Mi pare fosse stato Gianfranco Miglio a dire che un politico pensa alle prossime elezioni, uno statista, ossia un politico di rango, pensa alle prossime generazioni. Neanche per Monti, mi pare, ci sarà spazio in quest’ultima categoria. Ma posso sbagliarmi e, se per caso il PIL schizzerà al 10% a breve, mi cospargerò il capo di cenere e mi darò due sonori ceffoni per aver dubitato.

Ciò che registro, invece, è la totale compiacenza della stampa che sorvola su quella che è una boutade del PdC. Il Sole 24 Ore, la Stampa, il Corriere della Sera e probabilmente la Repubblica hanno accolto la profezia senza colpo ferire. Se l’avesse detta lui, il Berlusca, questa cosa del 10%, a quest’ora sarebbe sbeffeggiato sulle loro prime pagine. Se è Monti a dirla, invece, al più “stava scherzando”.

(il brevissimo video proposto riguarda il momento in cui Monti parla del 10% di aumento della produttività e del PIL ed è tratto da questo video postato da La7)

i bellunesi si stanno svegliando: il 65,4% vuole un Veneto Indipendente. Esplode la voglia di Belluno Autonoma?

20 Gennaio 2012 Autonomia, Cadore - Dolomiti, Politica nostrana, Scenari possibili autonomia, belluno-autonoma, cronache-relativistiche, fanta-belluno, indipendenza, veneto-stato

MPS Marketing Research ha svolto un sondaggio telefonico ad ampio spettro per Veneto Stato (sondaggio completo in pdf: scarica). Fra le domande poste vi era:

“In caso di un referendum sull’indipendenza del Veneto, quale sarebbe il suo voto?”

La penetrazione del voto “SI” nelle singole province ha visto quella di Belluno tributare il 65,4% dei voti. Dai che ci siamo, dai che sembra che si sia accesa una lucina là in fondo al tunnel. Dai che diamo una spallata al sistema che ci soffoca. Straordinario, naturalmente, il risultato riguardante la possibilità di pensare ad un Veneto Indipendente. Ma quello che mi conforta più di qualsiasi altra cosa è valutare l’insorgenza dei bellunesi: dietro questi dati dovrebbe nascondersi una esplosiva voglia di Autonomia. Ci vuole ora un Movimento che aggreghi queste scintille e le faccia diventare un falò di proporzioni gigantesche.

 

Monti e le mani nelle tasche degli italiani /3 (aziende pagate coi BOT)

20 Gennaio 2012 Criticarium Itaglia, Ecco Nomia della-confutazione, governo-monti, i-tartassati, il-disinformatico

Aspettiamo di vedere il Monti all’opera sulle liberalizzazioni, che forse recupera, ma ora come ora il manutengolo Bilderberg-Trilaterale sembra un soufflé (detto altrimenti: pallone gonfiato).

Le facevo notare, Professore, a suo tempo qui e quo, che vi sono molti modi per “mettere le mani nelle tasche degli italiani“. Oggi Grillo pubblica ciò che ormai si sapeva da parecchio e cioè che l’ipotesi di pagare tutti i debiti che la Pubblica Amministrazione (PA) ha nei confronti di artigiani ed imprese con BOTe BTP si fa sempre più credibile. Lo Stato di merda ha un debito di 70 miliardi di euro (mi ricordo una stima della CGIA di 90 miliardi, ma lasciamo stare per il momento) nei confronti delle aziende; i BOT di uno Stato di merda sono essi stessi merda, ed è con questa che intendono pagare le aziende.

Impossibile dare torto a Grillo: da domani anche Lei dovrebbe essere pagato in BOT, con tanti auguri. Le faccio quindi notare ciò che Le ho fatto notare negli altri due articoli: non Le sembra, PdC, che anche questo sia, alla fin fine, un modo per mettere le mani nelle tasche degli italiani, un indegno modo di mettere le mani nelle tasche degli italiani.

Le imprese stanno morendo. Si sta fermando il cuore della Nazione. Quello che pompa sangue e reddito al Paese. Lo Stato deve alle aziende 70 miliardi di euro. Soldi che significano la vita o la morte per migliaia di imprese e famiglie buttate in mezzo a una strada. I becchini Monti&Passera, invece del massaggio cardiaco, hanno preparato per loro un’iniezione letale: i BOT. Salderanno il debito statale con debito pubblico. E’ come pagare il conto al ristorante con le figurine Panini (con tutto il rispetto per il glorioso album), scambiarsi la cacca con la pupù.
[…]Propongo che da subito il finanziamento ai giornali sia pagato in BOT, così la pianteranno di scrivere cazzate. E non solo, anche il finanziamento ai partiti va pagato in BOT e pure lo stipendio ai parlamentari, ai consiglieri regionali e ai ministri, fino allo stesso Napolitano. Perché fermarsi qui? Tutti i vitalizi di senatori e deputati, a iniziare da Amato e Veltroni passando per Scalfari, siano onorati in BOT e ogni cartella di Equitalia sia in futuro saldata in BOT. Ho un debito con te? Ti dò un altro debito! Chi è in asfissia di liquidità e riceve in cambio del credito con lo Stato un debito dello Stato può solo vendere, ma i Bot valgono meno del loro valore nominale, anche il 20-25%. Il debito ha sostituito la moneta. Ci stiamo trasformando in un Paese di accattoni. Pagherò l’elettricista con il debito che ho con l’idraulico. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure. [I vampiri della Repubblica]

Ma non è finita qui. No. Il bello arriverà quando metteranno in piedi il Fondo Immobiliare nel quale faranno convergere i beni patrimoniali dello Stato e al quale ci imporranno di aderire con un tot del nostro patrimonio. Che Chavez e ciò che rappresenta, a quel punto, diventerà un petalo di rosa.

Valerio Onida: le Province diventano fantasmi (il decreto Monti le svuota soltanto: ecco perché sarà impugnato)

20 Gennaio 2012 Autonomia, Politica nostrana autonomia, belluno-autonoma, casta-regionale, governo-monti, provincial-politik

Mentre i codardos peones bellunesi (politici lokali al soldo dei partiti nazionali) sembra abbiano perso la voce riguardo alla posizione da prendere per salvaguardare la provincia (ed i suoi abitanti) dall’estinzione – ma capiamo tutti che ai codardos conviene avere una provincia da spartirsi fra sindakos – l’Upi, Unione Province d’Italia, prova a muovere qualche pedina sullo scacchiere. Sul sito dell’Upi viene segnalato un articolo del professor Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, che giudica le ipotesi che fanno capo al provvedimento del governo Monti come non legittime e irragionevoli.

Dice il professore, fra le altre cose: “l’attuazione del decreto si tradurrebbe in una grandiosa operazione di nuovo accentramento“. Ed è esattamente ciò a cui aspirano i partiti nazionali e di riflesso i codardos bellunesi che stanno zitti. Ecco perché bisogna rinnegarli con forza. Non abbiamo bisogno di politicuccoli “da inaugurazione”. Sono pidocchi, quindi parassiti, da schiacciare alla prima occasione (politicamente, nevvero). Fate spazio nei vostri pensieri all’unica soluzione utilmente praticabile: Belluno Autonoma.

IL PROFESSOR VALERIO ONIDA, PRESIDENTE EMERITO DELLA CORTE COSTITUZIONALE AL SOLE 24 ORE: “CONTRO LE PROVINCE UN’OPERAZIONE SURRETTIZIA”.NORME NON LEGITTIME E IRRAGIONEVOLI

“Ecco perchè bisogna impugnare le norme Monti contro le Province davanti alla Corte costituzionale”

“Tra le diverse prove di serietà offerte dal Governo Monti, ci si sarebbe potuti attendere anche quella di resistere alla retorica dilagante al grido di ‘aboliamo le Province’, formulando invece, in materia, una disciplina legittima e ragionevole”. Così inizia il lungo intervento pubblicato oggi sul quotidiano Il Sole 24 ore, a firma del Prof Valerio Onida, Presidente emerito della Corte Costituzionale. Nel testo, che pubblichiamo in allegato in versione integrale, il Professore sottolinea quanto le norme previste dal Decreto Salva Italia contro le Province siano “un’operazione surrettizia. Non si sopprime formalmente le Province, ma di fatto sostanzialmete le svuota della loro natura costituzionale, nel visibilissimo intento di anticipare una riforma che abolisca”. Onida poi entra nei dettagli, sottolineando tutti i gravi limiti delle norme. “In sostanza – scrive – il decreto legge realizza una vera riforma costituzionale, che però esula dalla competenza del legislatore ordinario (e quindi viola anche l’articolo 138 della Carta)”. Secondo il Presidente emerito, “Si tratta di una disciplina esposta a gravi vizi di illeggittimità costituzionale; potrà essere, e auspicabilmente sarà, impugnata davanti alla Corte Costituzionale dalle Regioni“. Il Presidente entra anche nel merito delle norme e sottolinea che “l’attuazione del decreto si tradurrebbe in una grandiosa operazione di nuovo accentramento“. Il Prof Onida conclude il suo intervento sottolineando che “è urgente che sia chiamato a intervenire il giudice costituzionale, per fortuna – sottolinea – meno esposto degli organi politici al vento delle campagne sommarie e ‘impressionistiche'”.
In allegato, l’articolo del Sole 24 Ore. (20-01-2012)

PDF – INTERVENTO DEL PROF VALERIO ONIDA CONTRO LE NORME CHE ABOLISCONO LE PROVINCE. SOLE 24 ORE 20 GENNAIO 2011

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