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Umberto Magno, il Papa Re con l’impero in rivolta

6 Agosto 2011 Criticarium bastardos, bossi, il-parlamiasma, itaglia


«Umberto Bossi è come Karol Wojtyla nel suo ultimo quinquennio da Santo padre: tutti i cardinali lo adoravano e lo rispettavano, poi però ognuno di loro andava per la sua strada. Così facciamo pure noi: lui già beato; noi, più modestamente terreni, a farci la guerra per prepararci alla sua successione» […]

I sovrani sono fatti così, quando decidono una cosa, pretendono che la si faccia. Lui, Bossi, voleva gli ufficietti ministeriali al Nord e glieli hanno dati, inaugurati il 23 luglio. Mancava soltanto la banda musicale. Ma nessuno degli «aristocratici» leghisti e paraleghisti lo ha opportunamente contraddetto, da Luca Zaia a Francesco Speroni, a Giulio Tremonti, a Marco Reguzzoni (e chi più ne ha più ne metta).

Per carità, sono tutti formalmente obbedienti. Tutti, però, ufficiosamente consapevoli che Bossi è appannato. E non dalla malattia, che pure incide sul fisico, bensì dalla sua disabitudine a risolvere problemi, lui che mai ne ha avuti come ora. La patologia più grave riguarda infatti la sua creatura, il Carroccio. È il gigantismo la malattia senile del leghismo: poltrone e prebende che hanno rovinato il sogno. Il partito ha più correnti che idee, correnti mutevoli di opinioni e alleanze. Per esempio: un giorno i due Roberto, Calderoli e Maroni, fanno intesa, l’altro no, e si dividono, mentre Bossi annuncia strategie diverse a seconda dell’ora. Come nel caso del voto del Parlamento su Alfonso Papa e Alberto Tedesco. Arrestato il primo, salvato il secondo. È la Lega a umori alterni. […]

(leggi tutto su Movimento Libertario).

a Farra d’Alpago ‘Veneto Stato’ parla di indipendenza del Veneto

5 Agosto 2011 Attualità veneto-stato

Il 3 giugno scorso Veneto Stato dava notizia dell’apertura della sezione bellunese del movimento indipendentista. Ora è in programma un primo incontro a Farra d’Alpago.

Il prossimo 8 agosto alle ore 21 a Farra d’Alpago (BL), presso la Sala Parrocchiale a lato del Municipio, si terrà un incontro pubblico di presentazione di Veneto Stato, aperto alla cittadinanza.

Per la provincia di Belluno e in particolare per tutto l’Alpago è questo un evento storico, di fondamentale importanza nella crescita del nostro partito.

I relatori della serata sono:

  • Fioravante Brandalise, coordinatore di Veneto Stato dell’Alpago;
  • Lodovico Pizzati, segretario di VS;
  • Giustino Cherubin, presidente di VS;
  • Alessio Morosin, responsabile giustizia di VS;
  • Antonio Guadagnini, già candidato presidente provinciale di Treviso per VS;
  • Gianluca Busato, responsabile innovazione di VS.
Siete tutti invitati a partecipare!

 

la Provincia di Belluno ricorre al Capo dello Stato contro la bocciatura del referendum per Belluno Autonoma

5 Agosto 2011 Autonomia autonomia, belluno-autonoma

Sulla bocciatura da parte della Corte di Cassazione del referendum per Belluno Autonoma avevo scritto queste due righe. In un primo tempo la Giunta provinciale non aveva ritenuto di dover ricorrere contro la sentenza del gerontocomio. Ci ha ripensato. Il problema è che si passa dal gerontocomio della Cassazione a Napo capo, come dire dalla padella alla brace. Oltre tutto Nappy prenderà in mano le carte del ricorso dopo le ferie a Stromboli: dopo tutto quel sole …

Moreno Broccon a nome del Comitato Belluno Autonoma: «Ringraziamo la Provincia per la decisione presa, una scelta che rimarca la nostra volontà. Qui è in gioco il futuro del territorio e in un prossimo quadro istituzionale, che vedrà una rivoluzione nell’assetto delle autonomie locali, intendiamo dimostrarci pronti a far valere le nostre ragioni. Continueremo la nostra battaglia, di certo non è una sentenza a fermarci: in fondo, non chiediamo altro che l’uguaglianza di tutti i cittadini italiani dinanzi allo Stato, un diritto che deve essere garantito».

 

 

Autonomia negata ricorso al Quirinale. Via libera della giunta provinciale al ricorso al capo dello Stato sul bocciato referendum per entrare in Trentino Alto Adige (Gazzettino)

Semaforo verde dalla giunta provinciale a proseguire l’iter referendario per traghettare l’intera provincia di Belluno dal Veneto al Trentino Alto Adige. Con una delibera, approvata ieri mattina, l’organo di governo di Palazzo Piloni ha dato il via libera al ricorso contro la sentenza della Corte di Cassazione che, a fine marzo scorso, aveva bocciato l’iniziativa referendaria. La giunta ha deliberato di affidare l’incarico all’avvocato Giuliano Rizzardi di Brescia, professionista che ha già seguito altre tematiche simili, «per la predisposizione e promozione del ricorso straordinario al Capo dello Stato».

Raffreddati i sogni di autonomia con la decisione della Cassazione, la Conferenza dei capigruppo del consiglio provinciale aveva inizialmente scelto di non tentare altre strade. Ieri il dietrofront. Sarà ora il Capo dello Stato a pronunciarsi sulla volontà dei bellunesi di lasciare il Veneto, nata dalla raccolta di circa 18 mila firme e dalla decisione del consiglio provinciale che l’11 gennaio scorso si era espresso a favore dell’avvio dell’iter referendario. Il termine di presentazione del ricorso scade il 9 agosto. Da qui ci vorranno 60 giorni per completare la pratica. Prima di arrivare al pronunciamento del Quirinale passeranno, però, diversi mesi.

In caso di bocciatura, il Comitato Belluno Autonoma Dolomiti Regione non intende demordere pronto a giocare la carta del ricorso alla Corte di giustizia europea «in quanto – spiega Moreno Broccon – viene violato il diritto di autodeterminazione previsto dall’articolo 132 della Costituzione che vale per tutti gli italiani, ma non per la provincia di Belluno», l’unica a non poter cambiare Regione perché incuneata tra due Regioni a Statuto speciale e due Province, Trento e Bolzano, la cui autonomia è stata “blindata” dall’articolo 116 della carta costituzionale.

 

la Casta va in ferie …

3 Agosto 2011 Criticarium bastardos, il-parlamiasma, itaglia

E quindi con oggi, 3 agosto, sentito il sermoncino salvamercati di Silvio (sperabilmente, ma non sarà così), il Parlamento (pardon … il Parlamiasma) andrà in ferie. In Aula, i bastardos, torneranno il 12 settembre.

Il PD si è lamentato, perché ritiene che sia corretto iniziare i lavori in aula almeno il 5 settembre (non andare in ferie no eh, neanche con i mercati che ti legnano un giorno sì e l’altro pure), ma non se ne parla perché 170 parlamentari devono andare in pellegrinaggio in Terra Santa: la Casta va in ferie, bellezza! Crisi? Quale crisi.

E se per caso all’esercito israeliano “sfuggisse” il controllo di un Tamuz? Sarebbe un buon inizio per l’auspicato annientamento della Casta.

 

l’orso BA18000, la mascotte di Belluno Autonoma

3 Agosto 2011 Autonomia, Cadore - Dolomiti autonomia, belluno-autonoma, promozione-turistica, turismo-cadorino

Ho fatto qualche giro in giro. Sarà stata l’ora, ma mi pare che la situazione in termini di flusso turistico sia tipo “oce da piande“. Anche ad Auronzo. Ma conviene aspettare l’uscita dei dati ufficiali, che per il bellunese avverrà alla fine della stagione invernale del prossimo anno.

Detto questo, sembra che il TG La7 abbia parlato del giovane orso “cadorino”. Adesso non serve a niente, naturalmente. Sto figlio di … Dino (forse) doveva farsi vivo prima, per permettere un minimo di ritorno di immagine. Per fortuna che abbiamo il patrimonio dell’umanità da spendere. Peraltro, stiamo attendendo la sparata (mediatica) estiva del sindaco di Calalzo che l’anno scorso ci ha regalato qualche scampolo di notorietà.

Il parlamento andrà in ferie nonostante la proposta dei campus di Calderoli e così, sempre che Tremonti non debba sfuggire ancora alla Guardia di Finanza che lo spia, forse ce li troviamo tra i piedi, insieme a Bossi, anche quest’anno. Ce ne frega quasi niente, passerà anche questo.

Ci interessa invece far presente alla Amministrazione provinciale che, qualora fosse necessario dare un nome all’orsachiotto (di 150 chili) apparso nel Bosco Nero, si potrebbe optare per la sigla BA18000, un mesto ricordo delle 18.000 firme raccolte per Belluno Autonoma.

Nel bellunese ricompare l’orso: ma non è fotogenico come quelli trentini

2 Agosto 2011 Cadore - Dolomiti autonomia, belluno-autonoma, promozione-turistica, trentino-alto-adige, turismo-cadorino

Ricompare l’orso nel Bosco Nero, fototrappolato dalla Polizia Provinciale di Belluno. Ma l’orso bellunese non fa notizia al pari di quelli trentini, più fotogenici e, ovviamente, Autonomi. Così sull’Adige di qualche giorno fa.

I passaggi degli orsi nostrani sulle reti televisive nazionali valgono una fortuna. Le immagini di Yoghi e Bubu sugli schermi televisivi per tre settimane di mezza estate, sarebbero costate oltre 360 mila euro. I plantigradi che frequentano i boschi trentini si sono conquistati quegli spazi gratuitamente. […] Trentino marketing ha infatti valutato il valore economico dei servizi sui telegiornali Rai e Mediaset che hanno evidenziato il binomio orso-ambiente nella nostra provincia.

La ricerca ha riguardato le tre settimane comprese fra il 23 maggio ed il 16 giugno scorsi. Quelli erano stati giorni ricchi di avvenimenti sulle montagne del Trentino: dal salvataggio dell’orsetto Lorenzo abbandonato dalla madre, al prurito del plantigrado dalla pelliccia bionda che si è grattato proprio di fronte all’obiettivo di una foto-trappola, fino alla cattura dell’orsa ribelle Dj3 che a causa della sua esuberanza è stata catturata e rimossa.

Il valore medio di ogni passaggio (la cifra varia in base alla rete televisiva e alla fascia oraria) oscilla fra i 20 ed i 40 mila euro. Nell’arco di tempo preso in esame da Trentino marketing sono apparsi sei servizi su Studio Aperto, tre sul Tg2, uno sul Tg1 ed uno all’interno del contenitore Uno Mattina. La durata totale delle immagini in tivù è stata di 12 minuti e 42 secondi, per una media di un minuto e 10 secondi ed un valore pubblicitario equivalente di 361.500 euro. La maggior parte degli «spot», tra l’altro, sono andati in onda di sera, quando la maggior parte dei telespettatori segue i notiziari.

La portata pubblicitaria del fenomeno, dunque, è davvero consistente. Anche perché degli orsi trentini non si è occupata solo la televisione, ma pure i giornali, le riviste ed i siti internet. E qualche filmato è finito anche sui social network. Per un territorio come il nostro che si promuove dal punto di vista ambientale e naturalistico, il ritorno di immagine è indubbio. Persino la cattura dell’orsa ribelle, secondo gli esperti, avrebbe offerto ai telespettatori del Belpaese un’idea positiva del Trentino, aprendo una finestra anche sulle problematiche che gli abitanti dei piccoli borghi di montagna sono costretti a sopportare.

Foto:  CorrieredelVeneto.it

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