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De Menech, la banda larga e Valentina Nappi

30 Dicembre 2014 Criticarium, Politica nostrana belluniadi, peones, politicanti, quelli-del-PD

banda larga

Con la banda larga in Cima Vallona anche i comeliani potranno guardare in streaming le conferenze di Valentina Nappi

 

Invece di scavare buche e riempirle come stanno facendo ora, a Pinié potranno comprarsi online le soppresse del Montana

 

Con la banda larga in tutto il Bellunistan i consumi potranno aumentare di un picernile.

 

(è dalle spalle di questi giganti che noi possiamo guardare più lontano (cit.))

#blackout-del-Cadore 29-12-2013 (piccoli peones crescono /2)

29 Dicembre 2014 Politica nostrana belluniadi, blackout-reloaded, peones, politicanti, quelli-del-PDL, sindakos

the-blackout-reloaded

(a quel tempo molte sinapsi rimasero isolate; alcune rimasero isolate del tutto e per un lungo periodo, alcune lo restarono per sempre…)

#blackoutdelCadore 29-12-2013

piccoli peones crescono (Christmas storm edition) /2

Secondo episodio legato alla tempesta di Natale con lieto protagonista il senatore belluneggiante di Forza Italia Giovanni Piccoli (qui il primo). Trasparirà nel nostro campione di rappresentanza politica, ve ne accorgerete, un’insperata vena narrativa alla “fratelli Karamazov”.

Dice il nostro che, con alcuni di loro (sindaci) … (neretto mio):

“Con alcuni di loro mi sono incontrato al bar Tiziano a Pieve: le stesse sedi municipali erano per lo più isolate”, afferma Piccoli. “Ho espresso loro la mia più totale vicinanza e la mia gratitudine ma anche l’esigenza di partire proprio da questa emergenza per portare in tutte le sedi istituzionali il nodo infrastrutturale del Bellunese”.

E già ti si drizzano i capelli: Come?!? Con “alcuni di loro“? E gli altri? Non tutti, quindi, hanno risposto al richiamo universalistico del forzista?????

Ma queste sono bazzeccole. Ciò che conta sta qui: il peones si è incontrato con “alcuni di loro” al bar Tiziano in quanto …

le stesse sedi municipali erano per lo più isolate

 

Che cosa? SEDI MUNICIPALI ISOLATE ??

 

Pieve di Cadore, Valle, Calalzo, Domegge, Lozzo, Vigo, Lorenzago, Auronzo con le sedi municipali per lo più isolate?

Ma che cazzo stai a dì?

Con tre centimetri di neve? Isolate? Ma se, tra l’altro, i telefoni di rete analogica fissa hanno sempre funzionato (per fortuna). Saranno state, le sedi municipali, “isolate” tanto quanto ogni altro edificio “abitato”, a causa della mancanza di corrente elettrica, né più né meno, ma aperte, presidiate e pulsanti ecc. ecc. come – ripeto – qualsiasi altro edificio abitato.

Non credo che la sindaca di Pieve si sia acciambellata in posizine fetale ripetendo ossessivamente (avendo in mente il salottino per gli ospiti): “il uaifai non funziona, il uaifai non funziona, il uaifai non funziona”.

Eh, la vita della buvette al transatlantico, come cambia le persone.

Ammettiamo pure che il peones forzista avesse in animo di rendersi utile in qualche modo – noi sappiamo che non è così, noi sappiamo, l’abbiamo già detto, che a uno così non daresti in mano neanche il guinzaglio del tuo cane per un minuto – ma immaginiamolo: che cosa fa un senatore della repubblica italiana (pur delle banane) in un caso drammatico come quello prodotto dalla Christmas storm, dovendo affrontare le problematiche legate al “nodo infrastrutturale del Bellunese”?

Va in un bar – con alcuni – o si trova – con tutti – in una sede istituzionale?

Be’, adesso lo sapete!!

 

Cai e bici da neve: il bue che dà del cornuto all’asino

29 Dicembre 2014 Criticarium, Turismo e dintorni cai, della-confutazione, dolomitando, scripta-manent, sviluppo-montagna, tra-le-righe, turismo-alpino

csaibicineveI caisti, perlomeno quelli ai piani alti, ci hanno fatto piegare dalle risate quando si sono messi in testa di salvare il montanaro dall’estinzione: vedi per esempio il presidente generale del CAI e le riserve indiane ‘montaniche’ /2.

Ma l’ilarità s’è sviluppata anche lungo il filone motoslitte ed elicottero dove i caisti hanno giocato a cuco-tana (nascondino). Ci riprovano con le bici da neve: “Il Cai: fermate il luna park delle bici da neve” (tratto dalla prima pagina del Corriere delle Alpi del 29 dicembre 2014). Un amico m’ha detto che andare con una bici da neve è come andare a letto con una oversize: alla fine godi lo stesso ma fai veramente una fatica della madonna (e lui le ha provate anche d’estate, le bici da neve, le fat-byke).

 

pochi turisti? La colpa è degli operatori (ma anche la marmotta non fa più la cioccolata di una volta)

29 Dicembre 2014 Cadore - Dolomiti, Politica nostrana, Turismo e dintorni cadore, cadoriadi, della-confutazione, fare-turismo, sviluppo-montagna, turismo-cadorino

ciottiturismoNon ha torto, per certi versi, il sindaco di Pieve nel dire che se ci sono pochi turisti la colpa è degli operatori. Perché da che mondo è mondo l’accoglienza non è un kolchoz collettivista ma una gemma privatistica.

Una pista ciclabile, per esempio, non serve a un beneamato cazzo se non hai una rete d’accoglienza all’altezza. Attrattive per l’estate ce ne sono a gogò, sapendole valorizzare (poi se viene anche la ciclabile non ci si sputa sopra, ma non sarà quella che risolleverà il turismo prostrato di queste lande).

Ma se poi ti dai con la zappa sui piedi, vedi la patetica nonché penosa “campagna” Cadore regno delle ciaspe, iniziativa semo-pubblica che fa delle attività invernali “povere” un purè, allora vien da dire ai kolchoziani “statevene a cuccia che è meglio”.

Poi bisognerebbe aprire la parentesi dei servizi territoriali che, come la ciclabile, per definizione, non possono avere niente a che fare col “privato” semplicemente perché il privato quelle risorse non ce le ha (neanche col telescopio del Monte Palomar, non solo col binocolo). Una sola parola e abbiam già detto tutto: ferrovia.

Poi ci risiamo con l’ovvietà dell’autonomia e dei servizi che alla Provincia fanno capo (dovrebbero, visto che le ciofeche del PD le hanno smantellate): alla province di Trento e Bolzano, due portaerei (autonome), noi opponiamo la

Provinciazza

una bagnarola, un’accolita di sindaci che non riesce, non può, a guardare oltre il proprio naso.

(comunque, in campo turistico la sindaca Ciotti ha già dato: nessuno si ricorda l’orgogliosa presentazione del salottino dotato di wifi al pianterreno del Cos.mo?

[…] Questo spazio va nella stessa direzione del convegno perché si propone ad uso dei nostri concittadini, ma anche come integrazione dell’offerta per i nostri ospiti”, ha dichiarato il sindaco di Pieve di Cadore Maria Antonia Ciotti.

alla quale rispondevo ricordando che il mobile (mobail) aveva già nel segmento smartphone una penetrazione del 40% il che faceva presupporre che

In poche parole, mentre il sindaco di Pieve non ha ancora acceso la luce del “salottino uaifai”, gli ospiti possono averti già sputtanato o esaltato 1000 volte via smartphone senza neanche alzarsi dal letto. Quanta fatica fa il progresso a farsi strada nella testa della gente.

)

Insomma, la colpa è anche degli “operatori”, ci vuol poco a capirlo, ma anche la marmotta non fa più la cioccolata di una volta.

#blackout-del-Cadore 28-12-2013 (piccoli peones crescono /1)

28 Dicembre 2014 Politica nostrana belluniadi, blackout-reloaded, peones, politicanti, quelli-del-PDL, sindakos

the-blackout-reloaded

(cominciarono subito, per primi i parassiti parlamentari, a farsi avanti con la spada sguainata … Eh, quel nodo infrastrutturale del Bellunese. In un anno, quanta strada, quanta strada abbiamo fatto eh!)

#blackoutdelCadore 28-12-2013

piccoli peones crescono (Christmas storm edition) /1

Uno dei peones che la provincia di Belluno ha mandato a Roma alle ultime elezioni politiche, tale Piccoli, ha incontrato a Pieve di Cadore alcuni sindaci in relazione ai primi esiti del black out provocato dalla “tempesta di Natale” (Christmas storm):

[…] “Ho espresso loro la mia più totale vicinanza e la mia gratitudine ma anche l’esigenza di partire proprio da questa emergenza per portare in tutte le sedi istituzionali il nodo infrastrutturale del Bellunese”.

“Per far fronte a questa problematica, occorre agire su più piani, coinvolgendo Regione e Ministero, ognuno per le proprie competenze”, afferma Piccoli. “Stiamo vivendo una situazione paradossale ed è giusto denunciarla con forza: il Bellunese soffre un gap infrastrutturale terribile. In queste ore lo stiamo toccando con mano”.

Ora, dico, ma il peones forzista in questione, crederà mica che ci siamo dimenticati che è stato non solo sindaco ma presidente del Bim a cavallo di due mandati ?

Crederà mica che qualcuno fra noi sia disposto a ritenere che chi si è visto passare sotto agli occhi, nelle vesti appena citate, gli 80 milioni di euri – diconsi ottanta milioni di euri – costituenti il vergognoso buco del Bim-Gsp, avallandolo a approvandolo nel corso degli anni con il proprio voto assembleare, sia in grado non tanto di affrontare, ma anche solo di poter lontanamente pensare alle problematiche infrastrutturali del Bellunese?

ah ah ah ah

eh eh eh eh

uh uh uh uh

ih ih ih ih

No, dico, ma per chi ci ha presi? 

Che  non convenga, al peones forzista, tornarsene a cuccia a sgranocchiare un altro tipo di osso?

#blackout-del-Cadore 28-12-2013 (considerazioni cul ‘capo del comun’)

28 Dicembre 2014 Botanico Palazzo blackout-reloaded, cronache-lozzesi, la-parola-ai-lozzesi

the-blackout-reloaded

(Sarà come rivivere quelle epiche gesta che al tempo del primo blackout – quello del 26 dicembre 2013 (ma poi verrà anche il secondo) – tanto ci hanno toccato nel profondo dell’animo. Gesta delle quali furono protagonisti i nostri sindaci, e quello di Lozzo, per la parte che ci interessa, in modo particolare. Mi sembrava doveroso ricordare. Quando apparirà il banner “the cadorin BLACKOUT Reloaded” si tratterà di un articolo apparso allora, quando gli elettrodotti si accasciarono ed i nostri giganti si addormentarono di un lungo lungo sonno che ebbe risveglio solo alle grida di “Denunceremo tutti” ah ah ah ah ah…)

#blackoutdelCadore 28-12-2013

black out a Lozzo di Cadore: considerazioni sul ‘capo del comun’ e la gestione delle informazioni

(ricevo e volentieri pubblico)

di cittadino lozzese

Voglio approfittare della disponibilità che gentilmente il sig. Danilo De Martin, gestore di questo spazio web, vorrà spero accordare a questo breve scritto, vista la particolare importanza dei fatti di cui tutti siamo stati partecipi, per far pervenire i migliori ringraziamenti al capo del comun (al sindaco par capise) per le pronte e precise informazioni che ha fatto pervenire ai suoi amministrati per poter organizzarsi di conseguenza, sia nelle proprie abitazioni che per il resto.

Il famoso camion di Big Gim, oltre che girare per le incombenze ordinarie, ha fornito alla cittadinanza tutte le informazioni indispensabili e di base che il capo comun aveva prontamente chiesto ed ottenuto dai responsabili della distribuzione dell’energia elettrica :-) .

Ecco, capo del comun, questo è quello che volevo farti pervenire sperando che possa servirti per il futuro, nel malaugurato caso si dovesse verificare un evento di pari gravità; non servono tante osanne o cerimonie per fare quello che anche uno scolaro di prima elementare probabilmente avrebbe fatto e tu no.

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