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riconsacrare la chiesa di San Lorenzo?

12 Agosto 2009 Auditorium chiesa-san-lorenzo


Caro Tiziano,

per dire le cose che dirò prendo lo spunto dal tuo commento lasciato in calce all’articolo
“l’Auditorium è muto, diamo voce all’Auditorium“, che per comodità del lettore riporto anche qui:

Da Lozzese devo dire che continuo a sperare e a sognare il momento della ri-consacrazione della nostra VERA CHIESA PARROCCHIALE…la chiesa di S. Lorenzo ora auditorium. In più da credente e praticante devo dire ch l’attuale chiesa mi fà alquanto “olco” come si suol dire nel nostro dialetto…

Quella vecchia, è la nostra vera chiesa, quella che hanno costruito i nostri padri, quella nella quale i nostri padri hanno pregato e vissuto tutti i momenti importanti delle loro vite, insomma la NOSTRA CHIESA!

Certo, attualmente adesso è molto più presentabile di prima, è restaurata, ma non è ancora tornata al suo pieno splendore…
Penso che la maggior parte dei nostri compaesani sia d’accordo con la mia posizione, la gente di Lozzo è stufa di quel garage o palestra di cemento nella quale è costretta ad andare a Messa… quello scatolame edilizio che abbruttisce il nostro paese, e la nostra piazza.

Se si facesse un referendum certamente i lozzesi sarebbero in maggioranza d’accordo per tornare a celebrare la S. Messa e le S. Funzioni nella vecchia Chiesa, e a fare di quella nuova un auditorium, la quale per forma architettonica, ben si presterebbe a ciò!
Sane.

Non ho alcun motivo di dubitare che tutti quelli che, come te, dicono e sostengono che vorrebbero che la loro chiesa tornasse ad essere la ex-parrocchiale, chiesa di S. Lorenzo, lo credano e lo vogliano davvero. Personalmente, non ho ancora trovato una persona che non sia d’accordo con questa ipotesi (io però, si sa, no son n ciacolon …).

Tuttavia, mi sentirei di confermare ciò che dici, ossia che “se si facesse un referendum certamente i lozzesi sarebbero in maggioranza d’accordo …”. E’ infatti altamente improbabile (cioè impossibile) che la coscienza collettiva dei lozzesi, potendosi esprimere, non scelga la ex parrocchiale come propria chiesa.

Mi chiedo, allora, perché si continua a parlare, parlare e parlare invece di fare qualcosa nella direzione che, ragionevolmente, la maggioranza dei lozzesi sembrerebbe condividere?

Non conosco il problema, non so niente e non ho il tempo di interessarmi di come si possa ri-consacrare una chiesa. Né possiamo pretendere che sia ancora Vittoria Da Pra ad interessarsi di questo aspetto. So solo che molti grandi eventi storici sono partiti da una piccola scintilla. Per i lozzesi tornare a pregare nella Propria Chiesa, la Chiesa di San Lorenzo, sarebbe senza alcun dubbio un evento storico.

Chiarisco ancora: se anche all’ipotesi di ri-consacrazione si frapponessero difficoltà insormontabili (disposizioni della curia ecc. ecc. che al momento io non conosco di certo, e mi auguro che non ve ne siano), proviamo ad assaporare la soddisfazione di averci provato davvero, a ridare vita alla nostra vera chiesa parrocchiale.

Ancora un chiarimento: il mio personale coinvolgimento, non essendo sorretto dalla fede, è di tipo sentimentale, e sarà così credo per altre persone. Non so quale sia il pensiero di don Osvaldo sull’argomento, e la cosa in un certo qual modo mi intimorisce, ma stiamo solo facendo delle ipotesi.

Se però mi sono rivolto direttamente a te, caro Tiziano, un motivo c’è. Nella mia immaginazione tu sei la scintilla, ti ho trovato la miccia, la polvere dovrebbe essere la gente di Lozzo. La miccia si chiama Francesca Larese Filon (il fatto che sia mia moglie è puramente casuale). Lei ci crede, non da oggi, tu anche, trovatevi. E che Lozzo sia con voi.

P.S. Il mio ruolo, chiaramente, finisce qui.


Panoramica interna ex chiesa parrocchiale di San Lorenzo, ora auditorium

Associazione Latteria Sociale: 125 anni alle spalle

11 Agosto 2009 Museo della Latteria attività-culturali, museo-latteria, volontariato

rappresentazione gonfalone per la celebrazione dei 125 anni di vita della Latteria Sociale


Questa notte ho fatto fatica a prendere sonno. E’ un profondo disagio quello di non riuscire a dormire. Poi, stentatamente, mi sono addormentato. Ma il sonno è stato comunque agitato.

Alla fine mi è apparso San Lorenzo, ancora pieno delle piaghe che si porta dietro dall’ultimo grande incendio, quello del 1866.

Mi ha chiesto subito: «l’aveu ciatou al terzo?». Frastornato ho pensato convulsamente al terzo “sigillo” poi al terzo “anello” (stile Harry Potter), qualcosa di esoterico che si addicesse alla visione che avevo. «Ma no, ma no» fa lui «al terzo privato che firma par fei di avanti l’azion pilotada … chela dela Region sule cambre».

«Pian Enci, co le parole … l’azion no la e pilotada, la e pilota, senò te me nsoree n vespei co ste nsinuazion …». «Ben ben, sta roba pilota, ela duda ndavante si o no?».

«Asto perso i superpoteri … » faccio io. «Benedeto, no i ei mai avude, senò me salveo dal fuou no!».

Abbiamo così passato una parte della notte  a raccontarci le nostre visioni del mondo. Mi ha confidato, per esempio, «Ei sentù che do nte la me ciasa vecia i sona dute le nuote … », ed io nel tentativo di convincerlo «No Enci, chela e cultura benedeto del Signor … ».

Prima di congedarsi mi ha detto «Ntel solo dì che conto algo, proa à dìme n desiderio, che no sea chel del superenalotto, e proo a vede chè che poi fei … ».

Non mi ricordo proprio che desiderio ho espresso, se l’ho espresso. Mi ricordo però che mi ha fatto promettere, prima di svanire, che per oggi non avrei scritto cattiverie tanto cattive, e soprattutto avrei segnalato una bella notizia.

Ecco, San Lorenzo, spero di averti accontentato.

azione pilota DGR 1598: la Regione Veneto lancia un nuovo “gratta e vinci”

9 Agosto 2009 Digo la mea, Informa-Lozzo, Turismo e dintorni affittacamere, albergo-diffuso, fare-turismo, promozione-turistica, ricettività-turistica


Il contesto.

Riunione pubblica presso la sala consiliare. In discussione l’azione pilota attivata “al fine di favorire l’incremento della ricettività turistica extra alberghiera, con riuso di edifici esistenti, in quei Comuni ancora non sufficientemente interessati da attività turistiche, ma potenzialmente suscettibili di un loro sviluppo”. Tutto ciò all’interno della “Deliberazione della Giunta Regionale n. 1598 del 26 maggio 2009 – Programmazione decentrata – cofinanziamento di interventi infrastrutturali. (L.R. 13/99 e art. 25 L.R. 35/2001). Anno 2009″.

Nel caso specifico di questa azione pilota la filosofia non è quella di una programmazione infrastrutturale di sviluppo della ricettività extra-alberghiera, ma di un sostanziale “gratta e vinci“, chi è più “fortunato” prende i soldi. Di positivo c’è che la Regione, mentre getta nella vasca il pasto, sta a vedere che tipo di “mattanza” ci sarà: se concorreranno in tanti rifinanzierà il “gratta e vinci”.


La tempistica

La delibera (di cui l’azione pilota in esame è solo una scheggia) è del 26 maggio 2009, diventa norma il 12 giugno 2009. Per una serie di ragioni la riunione per descrivere le finalità e modalità di accesso all’azione descrittiva è stata fatta ieri, 8 agosto 2009, ore 16 presso la sala consiliare. Il bello è che le adesioni-progetto devono essere presentate entro l’11 agosto (non è uno scherzo).


Le colpe

Non sono delle amministrazioni comunali. Semmai delle comunità montane, ma neanche. Sono della Regione che prima disfa la nostra IPA (Intesa programmatica d’area) di riferimento, poi concede che la stessa si accorpi con quella agordina (so che è una noia, mortale, ma l’IPA è il soggetto pubblico che dovrebbe poi “gestire il minestrone” dando una prima valutazione dei progetti “gratta e vinci”). Quindi la Regione prima affonda la barca e poi ti lancia il salvagente (bucato). Almeno così sembra.


Il nòcciolo

Per attivare il “gratta e vinci” bisogna trovare almeno tre soggetti privati che sottoscrivano, ognuno per conto proprio, un impegno di adeguamento dell’edificio (da destinarsi a struttura ricettiva extra-alberghiera), l’indicazione dell’importo dell’intervento con relativa sottoscrizione dell’impegno a partecipare al bando formale qualora l’azione in sé sia ritenuta finanziabile dalla Giunta regionale del Veneto (cioè se la Giunta regionale ti dice che “hai vinto“).


Status pubblico della riunione

Ad esclusione dei consiglieri (e di due titolari di B&B extra-comunali) la riunione è stata partecipata da 5 persone, me compreso. Il Sindaco ha sottolineato che alla cosa è stata data tutta la pubblicità possibile, ed anche dalla platea si è levata una voce per dire che “la gente non poteva non sapere”. Non ne dubito. L’amara constatazione che ne devo quindi trarre è che, riguardo allo sviluppo turistico, la dente de Loze e propio testona, no la ghi crede. Io lo ho saputo da internet, un avviso datato 8 agosto in cui si diceva che l’8 agosto alle 16 c’era la riunione (ho sempre sostenuto che internet è utile); non ho chiesto quando siano stati esposti i manifesti. C’è stato però un certo passaparola, come sempre si usa in queste circostanze. Non ha dato grandi frutti. La gente non è evidentemente pronta a queste cose.


Avviso sbagliato e fuorviante.

Senza dubbio in assoluta buona fede, l’avviso che ho letto su internet è sbagliato e fuorviante: vi si legge infatti che “possono essere interessati all’argomento i possessori di immobili che intendano eseguire interventi di ristrutturazione e/o miglioramento di strutture di servizi già esistenti“. Non è vero. Il Sindaco, lo ha detto più volte, riferisce che tutti i possessori di immobili possono concorrere a presentare domanda all’azione pilota. Mi auguro che il testo dei manifesti non contenga questo errore (ripeto, fatto assolutamente in buona fede), perché è sempre ipotizzabile che qualche persona, decisa a partire da “zero”, sia stata scoraggiata dal fatto che l’azione sembrava rivolta ai soli esercizi già esistenti (siccome il link all’avviso non è più attivo sul sito del comune, al fine di documentare ciò che ho appena scritto, allego l’immagine dell’istantanea del mio lettore di notizie) .


Nulla è però perduto

Alla fine della riunione risultavano esserci due privati intenzionati a produrre la domanda; bisogna trovarne perlomeno un terzo (così richiede la norma, per un totale di 10 posti letto da creare e garantire). L’amministrazione comunale, preso atto di questa necessità, cercherà di fare tutto il possibile per trovarlo. Sembra però che vi sia la possibilità per chi dovesse eventualmente “ripensarci” (avendo letto il manifesto ma non avendo partecipato alla riunione), e per coloro che magari erano in ferie e nulla hanno potuto sapere della cosa, di poter “agganciarsi” in un secondo momento, qualora il progetto incontrasse il favore della Regione (non ho ben capito come ma il Sindaco l’ha spiegato e se qualcuno desidera essere informato basta che gli telefoni).


Mie personali conclusioni

Col senno di poi, pensando ad una unitarietà di intenti fra i nostri sindaci che non c’è, visto l’intreccio di rapporti (ginepraio) fra Regione, comunità montane, amministrazioni comunali, viste le tempistiche di presentazione delle domande (entro l’11 di agosto, oggi è domenica 9, domani c’è anche San Lorenzo …), penso che nessun sindaco si dovrebbe prestare a questo gioco; dovrebbero invece riunirsi assieme per formulare un documento unitario di protesta (qualche sciocchezza la posso scrivere anch’io, no!). Ma è il contadino (Regione) che dà da mangiare al pollaio, quindi …

Tornando con i piedi per terra. Molti Comuni non hanno partecipato, non ne hanno avuto il tempo (variabile più che mai indipendente) o la voglia. Mi sembra di aver capito che ci sono 4 progetti da finanziare (priorità a Delta del Po e zone montane e, fra queste, alle aree con maggior numero di abitanti). Proviamo dunque con questo “gratta e vinci”, chissà, magari salta fuori un bel “hai vinto” (a rigore le richieste eccedenti la disponibilità finanziaria attuale saranno attuate con i fondi del PAR FAS, se Tremonti è d’accordo). La fortuna, si sa, aiuta gli audaci.

Ultima considerazione. Quando succedono queste cose, quando i tempi da rispettare sono così come sono … non vi passa per la testa che sia tutta un’orchestrazione (lo so, non vi ho detto nulla di nuovo).

Ultimissima. Cari serenissimi sudditi, che dire, se non che, scusate la franchezza, anche oggi l’abbiamo preso nel … portabagagli.

alle Astre, campetti di gioco o grigia periferia

6 Agosto 2009 Decoro urbano, Segnalazioni aree-gioco, decoro-aree-turistiche, minuto-mantenimento, spazi-pubblici

Stiamo parlando dei cosiddetti “campetti” alle Astre. Immaginate di essere alla loro inaugurazione, cosa direbbe il sindaco? Verosimilmente potrebbe dire:

  • siamo orgogliosi di presentare ai nostri cittadini …
  • desideriamo che questo spazio sia motivo di aggregazione per tutti i giovani, ma soprattutto per i più piccoli …
  • i quali rappresentano il nostro futuro per cui dobbiamo farli crescere in un ambiente pieno di stimoli …
  • qui si potranno infatti confrontare fra loro nel sano spirito del gioco e dell’agonismo sportivo …
  • siamo sicuri che anche i genitori troveranno conforto nel passare qui qualche momento insieme ai propri figli …
  • ecc. ecc.

Le cose, tutte le cose, dopo la loro inaugurazione vanno gestite. La situazione descritta nella foto non è nata dall’oggi al domani. Come sempre è un lento deteriorarsi. E come sempre chi dovrebbe interessarsene ha altro a cui pensare. E come sempre chi dovrebbe protestare aspetta sempre che sia qualcun altro a farlo, per poi dire “… finalmente …”.

Non ne faccio una questione di sicurezza (che pure è un problema): dovrebbero essere campetti di gioco, un’area di sereno relax per mamme e bambini. Sembra invece un indecoroso campo da gioco di una qualsiasi periferia di una qualsiasi grigia cittadina industriale. Sia chiaro: i bambini ci giocano lo stesso, anche le mamme scarrozzellano lo stesso i propri pargoletti. Ma, seguite il mio ragionamento appena sotto la foto …

campetti di gioco in località "alle astre"

Se si accetta questa misura di degrado, allora non c’è più alcuna ragione di protestare, se per caso il degrado diventa ancora più indecente.

Mettiamo ora in un cantuccio il Sindaco che, per definizione, senza cattiveria, è sempre responsabile, ma credo debba anche interessarsi d’altro. Bene. Con quale senso civico tutti gli altri amministratori passano in piazza, in mezzo alla gente, magari sorridendo, sapendo (lo sanno?) che ai campetti alle Astre, alla periferia dell’impero, c’è questa situazione?

C’è qualcuno che mi fa il nome e cognome dell’assessore o consigliere o responsabile cui dovrei rivolgermi per avere spiegazioni. E’ un problema degli affari generali, dell’urbanistica, dell’ambiente, del sociale, dello sport ???? Chi cavolo è che risponde di questo stato di cose???  Sottolineo che stiamo parlando di campetti da gioco, un’area ricreativa, che dovrebbe essere motivo di vanto, non di un cantiere edile.

E non venitemi a dire che ci sono problemi più grandi a questo mondo. Senza arrivare alle carestie, alla febbre suina, ai terremoti, io stesso ho 22 problemi già annotati, che riguardano il nostro paese, che sono certamente più importanti di questo … ma le ciase no se taca a feile dal cuerto.

Nota per i più distratti: i cinque tubi di color arancione che spuntano dal terreno sono stati messi in posa, con grande solerzia, appena prima delle elezioni, il 19 maggio, per sostenere i pali ai quali ancorare una rete più grande. Da allora, evidentemente, altri lavori si saranno resi più urgenti. Ciò non giustifica comunque, in alcun modo, questo stato di cose.

tabelle direzionali poco decorose

5 Agosto 2009 Decoro urbano, Segnalazioni Decoro urbano, minuto-mantenimento, tabellazione

In alto: tabella arrugginita di fronte al municipio (a lato della cooperativa). Seguente: tabelle indecorose in piazza IV novembre
In alto: tabella arrugginita di fronte al municipio (a lato della cooperativa); seguente: tabelle indecorose in piazza IV novembre


Resto in tema di decoro urbano che, come sappiamo, non è composto dalla sola pulizia delle bordure stradali.

Nell’imminenza di quelle che ho già definito altrove “celebrazioni pellegriniane”, segnalo una evidente stonatura a cui si può mettere mano con poca spesa (forse addirittura senza spesa).

Davanti all’entrata del palazzo municipale fanno brutta mostra di sé le due tabelle che si vedono nella fotografia a lato. Non è un grande spettacolo, proprio di fronte all’entrata della “Casa del Comune”. Può essere che quella che indica il municipio non sia più considerata utile: in questo caso la si tolga.

Se qualcuno dovesse decidere che la cosa da farsi è buona e giusta, si tenga conto anche, col tempo, dell’ altro cantuccio urbano non proprio edificante in termini di decoro (credo che anche le ditte potrebbero trarre vantaggio dalla sostituzione delle tabelle che, così come sono, fanno, casomai, una “cattiva” pubblicità).

decoro urbano: non è più semaforo rosso, non è ancora semaforo verde

4 Agosto 2009 Decoro urbano finalmente, minuto-mantenimento, pulizia-paese

Non è più semaforo rosso, non è ancora semaforo verde
Decoro urbano: non è più semaforo rosso, non è ancora semaforo verde

Il decoro urbano è un elemento essenziale della qualità della vita. Quando parlo della qualità della vita mi riferisco specificamente a quella di chi vive a Lozzo, e più in generale in Cadore. E’ chiaro che il decoro ha risvolti anche sul turismo, ma ora ci interessa la qualità della vita di chi a Lozzo ci vive tutto l’anno.

La pulizia del paese è uno degli elementi del decoro urbano, ed è un diritto che non ci può essere negato.

Dobbiamo renderci conto che la percezione che ognuno di noi si porta dietro quotidianamente, di sé stesso e dell’ambiente che ci circonda, ha un’enorme importanza. E questa percezione, subdolamente, ci condiziona. Quante volte siamo stati partecipi del fatto che, in presenza di un’area degradata o perlomeno sporca, ci sentiamo in fondo autorizzati a “gettare per terra” ciò che, in altri contesti, terremo con noi per riporre nei cestini della spazzatura. E’ una esperienza banale ma veritiera.

Un paese non pulito e trascurato, deprime subdolamente la voglia di fare e di porsi nei confronti dei più generali interessi di tutta la comunità. Un paese non pulito e trascurato non aiuta di certo la gente ad essere ottimista.

Per la gente è determinante sapere di vivere in un paese che crede ancora in sé stesso. E un paese che crede nel proprio futuro non può essere trasandato, trascurato, sporco e indecoroso. Oggi però mi sento di dire che porterei con soddisfazione un conoscente a fare un giro per il paese.

Non è la perfezione, non ci si può accontentare del tutto, ma sembra che la strada giusta sia stata imboccata: la curva di via Col Vidal (nei pressi della casa di riposo), i due tratti di via S. Rocco e via Da Rin laterali a Niantremure (Manadoira), la stessa via Loreto, per fare alcuni esempi, si sono ingentilite (è cosa di oggi, 4 agosto). Le entrate al paese sono decorose, quella dal lato del viale dei Missionari è ai limiti ma è ancora accettabile.

Sto parlando della pulizia delle bordure stradali: rilevo e sottolineo in positivo ciò che sto vedendo (anche se siamo il 4 di agosto), spero che non sia solo una fiammata. Tra un po’, è vero, il vigore vegetativo diminuirà, ma non ci sarà più il traino di S. Lorenzo e delle imminenti “celebrazioni pellegriniane”. Noi però continueremo a vivere a Lozzo, per il resto dell’anno. E per tutto l’anno non chiediamo che il giusto decoro, quel tanto da poterci rendere orgogliosi di vivere in un piccolo, semplice, bel paese.

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