BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

Polizia locale a Pian dei Buoi dopo 10 anni: tutto ciò potrebbe innescare flagelli meteo

15 Agosto 2015 Botanico Palazzo cronache-lozzesi, lozzofifa&fuffa, polizia-locale

Mi giunge di striscio voce che in quel di Pian dei Buoi siano state comminate alcune multe. Da alcuni commenti in coda alla novella (apparsa su FB) ergo che l’attività sia riconducibile alla Polizia locale (ciò che segue è scritto con questa convinzione).

A memoria ciò non succedeva da una decina d’anni. E ciò non succedeva perché, come ampiamente sottolineato su questi pixel, le congreghe amministrative succedutesi hanno precluso, alla Polizia locale, il presidio di qualsiasi parte del territorio che non sia quello urbano, sottoposto anch’esso a rigida segmentazione (sia dei luoghi che dei tempi).

Preghiera del blozziano:

Caro sindaco, caro vice, carissimi consiglieri di Lozzo per il pene comune (sopravissuti di Lozzo fifa & fuffa), ma vi dà di volta il cervello? Dovreste capire – dovreste – che il bisogno primario di questa landa è che il bel tempo continui a baciarci. Mandare la Polizia locale a Pian dei Buoi, dopo 10 anni dieci di “segregazione” urbana, è un cambio di corso di proporzioni bibliche.

E’ come se nel nostro territorio comunale si fossero reintrodotti, tutti assieme, dopo un secolo, il lupo, l’orso e la lince. Insomma, domani potrebbe anche nevicare.

Orsù, signori!

Perché, relativamente alla questione “dislocamento Polizia locale”, non continuate a menarvelo come avete fatto in questo decennio, lasciando che il tempo abbia il suo corso naturale?

 

Serracchiani, la trombettiera del PIL

15 Agosto 2015 Criticarium Itaglia, Ecco Nomia della-confutazione, psico-dramma, quelli-del-PD, repubblica-bananiera, strenzi, supercazzole

Se non l’avessero fatta giocare con le bamboline fino a tarda età, oggi non godremo di queste perle. Ti pareva che la trombettiera ufficiale del PD non mettesse mano allo strumento in questa evenienza sì fausta? Infatti la Serracchiani ha strombazzato.

Il dato trimestrale preliminare è dello 0,2%, quello tendenziale (annuale) 0,5%. Ma se è preliminare, sottolineo preliminare, vuol dire che è al lordo delle scorte (se il tuo PIL, per dire, fosse concentrato in una ricostituzione delle scorte, sarebbe un PIL “gonfiato”, nel senso che non deriverebbe da domanda diretta).

Inoltre, l’abbiamo già detto, considerando l’attuale congiunzione astrale estremamente favorevole – ed assolutamente esogena – (prezzi delle materie prime sotto le scarpe, segnatamente quello del petrolio, tassi a zero, rapporto euro/dollaro favorevole) il PIL dovrebbe crescere senza fare un cazzo di niente.

Va detto poi che il tendenziale USA è del 2,3% mentre quello della Gran Bretagna del 2,6%; per restare in casa euro, quello francese è dello 0,8% e quello tedesco dell’ 1,6%. Infine, non si sa con certezza (per questo la chiamano preliminare) quali siano le variazioni delle componenti che compongono il PIL (agricoltura, industria, servizi).

Ma per la gioia dei piddoni, come si fa a non strombazzare… tutti assieme:

debbora

Cima 12 e Croda dei Toni, due splendide montagne (tre, se bevi responsabilmente)

13 Agosto 2015 Cadore - Dolomiti, Curiosando, Giornalando curiosando, dolomitando, giornalando

Cronaca techno-triller detritica geolocalizzata in quel di Auronzo, oggi sulla Corriera delle Alpi (neretto nostro):

[…] Bene, all’inizio di luglio Cima 12 e Croda dei Toni, due splendide montagne, hanno eruttato più di 40 mila metri cubi di sassi e terra.

Cochi e Renato, Cip & Ciop, Yoghi e Bubu, Orazio e Clarabella, Sandra e Raimondo, Topolino e Minnie, la Bella e la Bestia, Olivia e Braccio di Ferro, Diabolik e Eva Kant, Dante e Beatrice, Giulietta e Romeo, Fred e Wilma… “sono/erano due“.

Dunque, due splendide montagne: tre, se bevi responsabilmente. Cima 12 sta a Croda dei Toni come il dottor Jakyll sta a mr. Hide, diciamo.

 

sopravvivere a 2000 m mangiando radici (e sgranocchiando corteccia d’abete)

12 Agosto 2015 Giornalando curiosando, giornalando

(divagazioni agostane sulla sopravvivenza)

Siccome sono interessato ai roditori (in particolare alle nutrie), quando ho letto della sopravvivenza a 2000 metri mangiando radici, mi ci sono fiondato.

radici

Poi però le radici (del titolo) sono diventate nientepopodimeno che erba di bosco e corteccia di abete. Quindi il tipo non era un vero raffinato intenditore di radici-tuberi-rizomi, ma piuttosto uno normale, erbivoro, innanzitutto, ma anche “corteccivoro”. Ed è un bene che fosse corteccivoro, ché di acetosella devi mangiarne almeno 25 metri quadri, e solo per sopire i morsi della fame, mica per eliminarli del tutto.

[…] E’ rimasto per nove giorni a 2.000 metri sulla catena montuosa del Lagorai ed è sopravvisuto mangiando erba di bosco e corteccia di abete.

Va detto, tuttavia, che l’acetosella (ne sono ghiottissimo consumatore) ha, effettivamente, un delicato sottile rizoma. Allo stesso modo andava detto che, allo scopo di digerire la corteccia d’abete (che già avere la compagnia di un abete a 2000 m è una fortuna sfacciata), l’uomo deve aver “riesumato” il rumine.

Ma forse, guidato dall’istinto di sopravvivenza, la corteccia gli è servita più come regolatore della glicemia che come alimento, tenuto conto che a uno che mangia solo acetosella, si sa, la glicemia schizza alle stelle. Va anche notato che il canalone nel quale era finito deve essere stato molto ampio e verdeggiante, niente a che vedere con i canaloni detritici cui siamo abituati in questa porzione di Dolomiti, ai quali va il nostro pensiero quando leggiamo, per l’appunto, la parola “canalone” (ma è un nostro limite interpretativo, giacché “canalone” indica un “canale grande”, senza specificarne le caratteristiche).

Risulta poi sfatato un altro mito: quello che vedeva nella mancanza dell’acqua, non del cibo, il reale limite di sopravvivenza:

«Come sono sopravvissuto senza cibo? Ho mangiato acetosella, un’erba che conosco molto bene»

Ma certo: dell’acqua, in quei 9 giorni, il malcapitato non ne ha sentito il bisogno perché la “sintetizzava” metabolizzando i grassi accumulati nelle gobbe, come del resto fanno tutti i cammelli. Poi (ma questa ce l’immaginiamo noi) la fortuna d’avere quel bicchierino di polistirolo, con il quale s’è potuto… reidratare a ciclo continuo.

E alla fine, forse, in quella vallecola erbosa (detto “il canalone”), cosparsa di acetosella (che è erba che predilige luoghi ombrosi e umidi), vuoi mica che ci scorresse anche un filo d’acqua, altrimenti noto come ruscello?

Chiudiamo queste riflessioni con la speranza che il malcapitato, oltre al diabete, non soffra anche di calcolosi renale, ché dopo quella scorpacciata di acetosella potrebbe avere una vispa recrudescenza:

L’acido ossalico e gli ossalati contenuti nella pianta possono arrecare gravi danni nel caso se ne ingerisca una quantità eccessiva. Da evitarsi per chi soffre di gotta, artriti, litiasi.

 

la Serracchiani, l’autonomia bellunese e i cordoni delle borse

10 Agosto 2015 Autonomia autonomia, belluno-autonoma, psico-dramma, quelli-del-PD, renzie, residuo-fiscale, strenzi

La Serracchiani ha sempre avuto su di me un effetto, direi, arrappante. Non per niente le ho dedicato più di qualche post. Quando parla, qualcosa mi tira, soprattutto quando affronta temi di carattere economico.

Questa volta è diverso, i temi sono “autonomistici”. Secondo la pupetta piddina, Zaia deve dare l’autonomia al territorio bellunese. Ora, speriamo che la Carnia, che in pratica è una favelas di estensioni mastodontiche, non avanzi mai pretese autonomistiche “serie”, altrimenti la cheerleader governatora potrebbe rompersi.

In secondo luogo, la “autonomia” ha almeno 50 sfumature di… autonomia: di quale cazzo di autonomia si parla? Su, da brava, faccelo sapere, tanto per avere una vaghissima idea di cosa si stia, eventualmente, parlando.

Ma la cosa più bella è questa: tu parla con Zaia, convincilo!

Poi, veniamo da te in Friuli a prendere i soldi che ci servono per farla funzionare, l’autonomia. Apri i cordoni delle borse, Serracchiani!

(in alternativa, visto il residuo fiscale che ancora siamo in grado di accumulare da queste parti a favore dello Stato ladro, ci potremmo tenere i nostri soldi – pensa te che pensata: ma c’arriverai mai a capirlo? -!! Parlane col bimbominkia… e poi facce sapé)

serracchiani

la sassaiola in Val Fiscalina: era solo S. Pietro che si scaccolava

9 Agosto 2015 Curiosando, Giornalando curiosando, giornalando, trentino-alto-adige, turismo-alto-adige

Quando nell’ottobre del 2007 quell’enorme pezzo di Cima Una, là in fondo al paradiso della Val Fiscalina, si schiantò al suolo, fu solo per donare agli uomini una nuova prospettiva dolomitica…

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