BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

Il vero Paniz? Ve lo sveliamo noi

3 Maggio 2011 Criticarium blozzando, il-parlamiasma, itaglia, paniz, politicanti

Il parlamentare bellunese asceso agli onori delle cronache per il rubycondo caso Ruby, per l’emendamento sulla prescrizione breve e per il “brigatismo siciliano“,  ha avuto anche l’onore di una intervista, un po’ troppo sussieguosa a mio modo di vedere, di Luca Telese apparsa sul Fatto Quotidiano. Il titolo è “Faccia di Paniz“.

Nell’intervista il parlamentare precisa:

«Avete scritto che ho raggirato il primo avvocato che mi ha dato lavoro e non è vero. Al punto che la famiglia mi ha chiesto di commemorarlo.»

La cosa non è piaciuta ai nipoti dell’avvocato Agostino Perale che hanno scritto una lettera al FQ per precisare, fra altre cose, che:

Sicuramente l’avvocato Paniz ha imparato bene il mestiere nello studio dell’avvocato Agostino Perale, al tempo non anziano e non malato (come invece citato nell’articolo del 21 aprile scorso). “Devo tutto all’avvocato Perale, tutto!” ebbe infatti a dire in occasione di un ricordo pubblico – nessuna commemorazione – al quale partecipò per sua spontanea e rispettabile iniziativa, ma non certo chiamato dalla famiglia.

Quello che è sgradito a chi scrive è che la figura, la professionalità, ma ancor prima la persona dell’avvocato Perale, seppur lentamente, vengano accostate a uno scenario che reputiamo di infimo livello politico e sociale.

Per l’avvocato Perale l’indefettibilità dell’etica del fare sociale e della morale politica (amore per la polis, per la città di tutti) erano valori immobili, imprescindibili; sicuramente oggi l’avvocato Perale, se potesse farlo, si discosterebbe totalmente e condannerebbe piuttosto, senza sconti, le indifendibili – a parere di chi scrive – prese di posizione di chi, come l’onorevole Paniz ha fatto in questo giornale, si erge a sostenitore e difensore di un fare politico in cui l’avvocato Perale non si sarebbe mai, e sottolineiamo mai, riconosciuto.

La lettera non è leggibile direttamente sul FQ se non per gli abbonati, ma se ne può prendere visione sul blog Il Giornalieri all’articolo Il vero Paniz? Ve lo sveliamo noi.

 

a Lozzo di Cadore la minoranza propone una mozione-guttalax sulla tutela delle minoranze linguistiche che fa correre sindaco e giunta a gambe levate

1 Maggio 2011 Mondo Ladino attività-culturali, minoranza, minoranze-linguistiche, noi-ladini, politiche-culturali, richiesta-contributi

Lozzo di Cadore è un paese ladino. E’ popolato da una minoranza linguistica, quella ladina appunto,  riconosciuta dalla legge italiana n. 482/1999.

Se ne è accorto anche il sindaco e la giunta. Però c’è voluto un aiutino perché l’ingorgo stitico era ancora lì e tappava ostinatamente le velleità ladiniste della maggioranza (ho già segnalato che la parola “ladino”, con tutte le sue possibili varianti, non compare in alcun modo nel programma di Lozzo viva, diversamente da quello di Per la Gente di Lozzo).

L’aiutino è venuto dalla minoranza di Per la Gente di Lozzo che il 20 aprile presenta questa preziosa mozione che impegna il pollaio ad una sofferta riflessione sul valore della tutela delle minoranze linguistiche storiche. La mozione-guttalax ha avuto un effetto devastante sbloccando il tappo (culturale) e dando luogo ad una liberatoria seduta di giunta in zona cesarini (la scadenza, ben evidenziata nella mozione, era posta al 30 aprile 2011 e la delibera è stata licenziata il giorno 26).

Il risultato di cotanto sforzo è qui apprezzabile. Per la Gente di Lozzo si è preoccupata in ragione del fatto che negli ultimi due anni la nostra amministrazione non aveva elaborato alcun progetto a sostegno e tutela della nostra ladinità ed aveva il timore che, occupata nell’ansimante realizzazione del progetto “port a port“, l’amministrazione se ne dimenticasse anche per l’anno corrente. Sapete, sono soldi “regalati” dallo Stato italiano, non approfittarne sarebbe stato poco, ma molto poco onorevole. Come del resto è successo per i punti di accesso alla banda larga di cui vi ho già dato conto.

Ora, si tratta di vedere se il progettino verrà approvato. Ad una prima lettura credo di poter dire che verrà approvato e gli verrà assegnato un finanziamento di 3.500-4.000 € rispetto ai 7.500 richiesti. Ma mi posso sbagliare: la mia è una valutazione sensitiva, è il mio sesto senso che me lo dice. Se anche avessi ragione sarebbe solo … “ad sensum”. Basterà aspettare, come sempre. Intanto dobbiamo salutare gioiosamente questa “conversione ladina” della maggioranza, evento che non era per niente scontato.

E a questo proposito va ringraziata la minoranza che “non solo polemizza, non solo fa critica distruttiva, non solo tenta di scardinare l’ordine costituito bla bla bla” ma riesce a proporre ed impegnare l’armata brancaladina in un impegno culturale un po’ più concreto, almeno in prospettiva, di quello necessario per ordinare un concertino.

Foto: Flickr (Daquella manera)

l’altra faccia del Concertorium

30 Aprile 2011 Auditorium blozzando, bolpar, concertorium

Un etto di prosciutto, due etti di taleggio, 4 uova … le serve altro?

Raggranellando quel po’ di buon senso che mi resta, aiutato in ciò da un commento passato di batadoira che rilevava “Ci mancherebbe che con i soldi che ci è costato l’auditorium non venga neanche usato !! Qualcuno potrebbe anche dire: troppo poco usato…”, devo dire che sono proprio contento dell’elencazione dell’attività fin qui svolta nel concertorium. Elenco sterile al pari dei 10 comandamenti scritti un “po’ di tempo fa” ma che, come per essi, andava fatto.

È un atto di dignità: 40 concerti musicali (quelli non musicali, all’unanimità, si è deciso di non farli), 4 presentazioni di libri, 4 conferenze (con la montagna come tema prevalente: se il tema fosse stato il celibato dei preti non valeva nel conteggio? è stata conteggiata anche quella della Carta di Lozzo?), 6 mostre di cui una internazionale (una nazionale, una regionale, una provinciale e una locale). Il tutto dal 28 luglio 2008: al prossimo luglio saranno tre anni. Si potrebbe anche tentare di fare una infografica per far capire prima e meglio il concetto espresso.

E farci sapere qualcosa sull’utilizzo del camion di BigGim, quei 130.000 euri che girano per il paese? Quante ore sotto la neve, la tempesta, gli uragani? Quanti viaggi a Loreto? e quanti a Pian dei Buoi? Il prossimo cambio dell’olio? Il tagliando, già fatto?

E le partite di calcio al campo sportivo? Quante? Neanche una internazionale, tutte inter-nos? E le partite di tennis sul campo autofertilizzante di Pradele?

Rilevo, con disappunto, che in questi tre anni non vi è stata ancora nessuna rappresentazione teatrale di respiro … nazionale, nessun melodramma di spessore è stato consumato e si sente anche, fortissimamente, la mancanza di una conferenza di Paniz su Ruby, oppure sulla prescrizione breve o magari sul “brigatismo siciliano“.

Ah, me ne stavo dimenticando. L’altra faccia del Concertorium:  per completezza, ma quanto …?

 

Testo tratto dal bolpar di Lozzo di Cadore Pasqua 2011

Anche il BLOZ si è concesso qualche ora di riposo (forzato)

29 Aprile 2011 Senza categoria internet

Il BLOZ  si è concesso qualche ora di riposo (forzato) in seguito a problemi tecnici (principio d’incendio alla sala degli alimentatori) del servizio di hosting che lo ospita (Aruba). Non è la prima volta che Aruba si ferma, ma succede durante la notte per un’oretta circa  durante le quali presumo facciano manutenzione. Questa volta il fermo si è protratto dalle 4 del mattino fino alle 14.30 ed ha coinvolto tutti i domini gestiti (un milione e mezzo dichiarati). Suziede. In rete è subito apparsa questa immagine … canzonatoria.

Foto: ImageShack

Wojtyla e la beatificazione operaia

28 Aprile 2011 Criticarium blozzando, chiesa-vaticano, itaglia

Le gerarchie non mi sono mai piaciute, tanto più quelle che si sviluppano ed allignano in ambito clericale. L’islam è lì a dimostrare che una religione può stare in piedi ed espandersi anche senza bisogno di rigide gerarchie. Per ogni carica ci vogliono poi le conseguenti dimore, dalle quali trae slancio lo straordinario impulso che la Chiesa sa imprimere al santo mercato immobiliare.

Il fatto, poi, che sia lo Spirito Santo a scegliere il vicario di Gesù in Terra, uomo che pare infallibile, mi ha perfino reso simpatico Nanni Moretti che, prima di Habemus papam, mi stava più antipatico del ministro Tremonti.

A dirle, certe cose, si farebbe più fatica se solo non ci si trovasse in buona compagnia. Da quando scrive su il Fatto Quotidiano seguo gli articoli di don Paolo Farinella: come per esempio Unità d’Itaglia vaticana e, qualche giorno fa, Primo Maggio: il furto papale, dedicato alla beatificazione di Giovanni Paolo II.

Mi limito a riportare qualche breve citazione estratta dall’articolo del sacerdote:

«Il 1° maggio, universalmente giorno dedicato ai lavoratori, in Italia è stato requisito dalla gerarchia cattolica, segnatamente dal Vaticano che ha deciso di beatificare Giovanni Paolo II, il papa polacco, in questo giorno, con una volontà di prevaricazione ostentata e con l’intenzione di oscurare con una massa religiosa il 1° maggio laico, contrapponendo due celebrazioni, laica e cattolica, in modo artificiale e polemico. […]

Beatificare il papa polacco può rientrare anche negli affari interni alla gerarchia cattolica, ma è certo che una gran parte della Chiesa non partecipa a questa operazione di marketing della religione per risollevare le sorti di una religiosità languente. Non è così che si testimonia la fede, così la si uccide soltanto perché questo genere di eventi mettono in evidenza l’esteriorità: le grandi masse, i numeri, il folclore, l’illusione di dire che «erano in tanti» come sinonimo di richiesta di religione. […]

L’Opus Dei controlla le finanze del Vaticano e la cultura teologica, messa come cane da guardia per fare morire la Teologia della Liberazione. […]

L’obiettivo di tutta questa nuova fregola di evangelizzazione è uno solo: annientare definitivamente il concilio Vaticano II, il cui solo nome è sintomo di destabilizzazione nel mondo curiale e clericale.[…]»

A questo proposito può essere istruttiva la lettura di Wojtyla, se una beatificazione aiuta a fare marketing. Inoltre, se mai ce ne fosse stato bisogno, Gilioli fornisce un breve accenno al dilagante merchandising beatificatorio.

È un po’ quello che succede in chiave provincialotta nella “realizzazione” dell’evento “Indulgenza plenaria” che andrà in scena sul Miesna, di cui lospiritodigioele ci dà una sua lettura. E sullo sfondo la sempre più cupa rassegnazione della Chiesa dei semplici.

Per la Gente di Lozzo interroga il sindaco sui costi totali dello smaltimento rifiuti

27 Aprile 2011 Botanico Palazzo maglia-nera, minoranza, non-trasparenza, raccolta-differenziata

Il 4 aprile scrissi la lettera al sindaco di Lozzo sulla vicenda della raccolta differenziata e sui reali costi del servizio con la quale intendevo chiedere chiarimenti sull’argomento. Chiamavo in causa Per la Gente di Lozzo alla quale chiedevo di valutare la possibilità di presentare al sindaco di Lozzo di Cadore una interrogazione sulla base di quanto stavo esponendo. Per la Gente di Lozzo, due giorni dopo, chiariva sul blog che … stavo sfondando una porta aperta, essendo l’interrogazione già in fase di elaborazione.

Orbene, riporta la data del 13 aprile (anche se la pubblicazione della notizia è avvenuta due orette fa) la presentazione di una Interrogazione per la determinazione dei costi totali dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani tesa ad approfondire lo spinoso argomento dei costi “secondari, paralleli o alternativi” che dir si voglia, che hanno gravato e stanno gravando sulle casse della comunità (e che il sindaco – occorre dirlo? – non ha alcun interesse a divulgare).

Certo, bisognerà vedere se la risposta del sindaco verrà prodotta entro i 30 giorni, ma ormai questo dovrebbe averlo imparato, e se sarà scritta in italiano o in cirillico. Staremo a vedere. Nel frattempo, me n’ero proprio dimenticato, dovrò spedire anche la mia, di lettera. Melius abundare quam deficere.

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