BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

Le rotative dell’amministrazione comunale sono pronte: mancano le associazioni

20 Maggio 2010 Digo la mea, Informa-Lozzo promesse-mancate

Nei momenti di sconforto mi è utile leggere o guardare Lupo Alberto.  Allo scopo risulta altrettanto utile il programma elettorale di Lozzo Viva, vi si trovano sempre spunti alquanto buffi.

E’ ormai passato un anno:

Infine, per quanto riguarda l’associazionismo, abbiamo un’idea.

Si tratta di un’idea che dovrà essere confrontata con tutte le Associazioni di Lozzo e soprattutto condivisa: Il Giornale delle Associazioni di Lozzo. Un periodico in due versioni: cartacea e telematica. La Redazione sarà composta dai rappresentanti di tutte le Associazioni e della neonata Pro loco Marmarole mentre le risorse le garantisce il Comune. Cosa ne dite? Noi pensiamo possa essere un modo per dare spazio e visibilità a tantissime attività che troppo spesso maturano e vengono portate avanti con fatica nel più assoluto silenzio. Il Giornale può diventare anche strumento di coordinamento e di programmazione delle attività e delle iniziative delle Associazioni di Lozzo .

Neanche Silver, con tutta la pratica che ha, riesce con sole quattro righe ad essere così umorista.

A proposito: la redazione del giornalino era già stata imposta dal garante della libera informazione (“… sarà composta dai rappresentanti di tutte le Associazioni”), garante che,  per non sbagliarsi, non pubblica neanche le delibere di giunta e di consiglio, che rappresentano in sé un “distillato” di documento pubblico (utile, se non indispensabile, a tutta la gente che lo desidera per tenersi informata sugli accadimenti amministrativi). Si era però dimenticato del capo-redattore: sarà Bepi Casagrande, una garanzia.

Si noterà che i furbacchioni hanno posto la questione in modo alquanto generico, chiarendo semplicemente che “le risorse le mette il Comune” (altro, realisticamente, non potrebbero fare). Così se non se ne fa niente la colpa è delle associazioni, che non si sono confrontate e, soprattutto, non hanno condiviso. Il gatto e la volpe sono stati a scuola di demagogia: 30 e lode con menzione.

Il mio vero sogno è uscire con una pubblicazione settimanale come l’Amico del Popolo, una specie di Corriere o Gazzetta di Lozzo. Ho poi un progetto di minor entità. Sto cercando un direttore responsabile che mi firmi le uscite del BLOZettino, la versione cartacea del BLOZ da distribuire capillarmente nelle famiglie. Gli inserzionisti per pagarmi le spese vive li ho già trovati, artigiani vicentini. Il direttore non ancora. Chissà, forse Bepi Casagrande…!

a Lozzo di Cadore nuova attrazione turistica: la segnaletica col caschè

19 Maggio 2010 Decoro urbano blozzando

Cosa non si inventa questa amministrazione per rendere originale e turisticamente attrattivo questo nostro paese: la segnaletica col caschè. A breve un incontro pubblico con la popolazione per decidere se il nuovo stile vada o meno applicato a tutta la segnaletica.

P.S. Laselo là. Se ghi meté man fasé pedo tacon del bus. L e bel così, de vero.

Lezioni di marketing turistico: lezione n. 7 – l’informazione va distribuita …

18 Maggio 2010 Lezioni di marketing turistico marketing-turistico, promozione-turistica

Lezioni di marketing turistico ad uso e consumo di sindaci ed assessori al turismo (compresi i sindaci con delega al turismo).

Questo articolo è la naturale continuazione di quello apparso nell’ormai  lontano 11 febbraio 2010 “A cosa sarà dovuto il calo dei turisti a Lozzo di Cadore?. Nell’articolo evidenziavo il drastico calo del passaggio dei turisti presso l’ufficio preposto alla prima accoglienza nell’arco di tempo 2006-2009, e finivo con il porre la classica domanda: perché?

Vi propongo i dati aggregati. Si riferiscono alle persone che, in qualità di turisti, sono transitate dal nostro ufficio:

  • 2006 – 1065
  • 2007 – 1200
  • 2008 – 488
  • 2009 – 215

Si rileva purtroppo un drastico calo dei passaggi. Per i puristi della rilevazione statistica, i criteri di raccolta dei dati potrebbero non essere stati “omogenei” (secondo me, nella sostanza, lo sono). Se il sindaco finanzia, quest’anno lo faranno fare alla Doxa (par ades contentonse de chel che avon).

Compito a casa. A quali cause si può imputare, secondo voi, il calo evidenziato? Non è per la crisi. Auronzo ha dichiarato un aumento dell’8% delle presenze, a loro dire per effetto UNESCO.

Ora, si possono fare le più azzardate ipotesi e compiute analisi sulla consistenza e direzione dei flussi turistici, così come sulle necessarie iniziative per valorizzare e soprattutto promuovere le nostre attrattive, ma la questione posta ha una prima semplice soluzione. Ed inevitabilmente sfugge alla comprensione della maggior parte delle persone perché non fa parte delle “strategie”, ma della prassi quotidiana (o, in questo caso, stagionale) che noi tutti diamo per scontata.

Nel 2006 e 2007 (ed anche negli anni precedenti), qualcuno, nel silenzio, dopo aver scelto almeno due soggetti (normalmente 4 a scelta fra: roggia, botanico, rif. ciareido, museo latteria, cardio-fitness …), stampava 1500 pieghevoli (per tipo) e poi così faceva:

  • 500 li teneva per l’ufficio turistico di Lozzo;
  • 1000 li portava negli uffici turistici del Centro Cadore (ad eccezione di Domegge), a Sappada e a S. Vito;

Il 2007 è stata l’ultima stagione nella quale “qualcuno”, nel silenzio, ha fatto questa banalità. Poi qualcuno ha avuto problemi di tempo e, diciamocelo, si è anche rotto i coglioni. Nessuno ha poi fatto la medesima “operazione di marketing” gli anni successivi. Per sapere se “qualcuno” ha ragione o torto basta, quest’anno, fare una semplice prova: si stampano 1500 pieghevoli che poi si portano in giro per gli uffici del Cadore. Poi si contano i turisti che passano all’ufficio di Lozzo.

La spiegazione, come vedete, è di una banalità unica. Ecco perché nessuno fra i commentatori ci ha pensato. Perché si dà (giustamente) per scontato che questa “strategia” sia messa all’opera senza se e senza ma. MA allora, SE è così semplice, PERCHE’ non si fa?

Può essere che le alte strategie elaborate dai maghi dell’amministrazione comunale, che si interessano (??) dello sviluppo turistico del nostro paese, non contemplino una tattica di così basso profilo. Loro volano alto. Lassù, nel blu dipinto di blu.

Il federalismo demaniale è alle porte: quale futuro per Col Vidal e rifugio Ciareido?

17 Maggio 2010 Pian dei Buoi col-vidal, local-politik, sviluppo-pian-dei-buoi

La settimana che è appena iniziata sarà determinante per l’attuazione del primo passo verso il federalismo. Entro il 21 maggio infatti il Parlamento sarà (se non interverranno proroghe alla discussione) chiamato a votare la prima serie di decreti attuativi che daranno vita al cosiddetto federalismo demaniale (quello più semplice da attuare fra i vari federalismi che ci aspettano, vedi per esempio il più spinoso, quello fiscale).

Nella sostanza il federalismo demaniale si prefigura come una colossale operazione che rimette nelle mani degli enti territoriali l’enorme mole di beni statali (spesso sottratti ai comuni per ragioni di guerra); basta pensare a spiagge, porti, fiumi, laghi, terreni, tenute, caserme.

Vi saranno dei beni demaniali considerati “sovra-regionali” che non passeranno in gestione alle regioni (vedi lago di Garda, fiume Po ecc. ecc.). Si stanno introducendo anche delle norme per evitare che le Regioni possano vendere i beni sopraggiunti in carico: essi saranno delle Regioni ma ogni eventuale vendita o sdemanializzazione verrà gestita dallo Stato.

Poi restano le briciole di alto valore simbolico. Un pezzo del Cristallo, un altro della Tofana di qua di su e di giù. Poi resta il Col Vidal ed il rifugio Ciareido. Anche quest’ultimo di grande valore simbolico, non foss’altro per l’immane lavoro dei volontari che l’hanno strappato all’abbandono e ne hanno fatto quello che è, di grande valore storico e, bisogna pur dirlo, di grande valore economico per il nostro territorio. Neanche all’area demaniale del Col Vidal c’è da sputarci sopra, in particolare se viene per niente.

A quest’ultima dimostrarono il loro concreto interesse l’amministrazione Mario Da Pra e Silvano Da Pra che inoltrarono formale richiesta per entrarne in possesso (di un bene che era della Regola di Lozzo e che poi è andato a finire inopinatamente in mano al Comune che lo ha dovuto cedere per una pipa di tabacco per ragioni di guerra). Non mi sembra che nessuna altra amministrazione successiva si sia poi spinta a trattative formali di acquisto con lo Stato (se c’è che batta un colpo).

Come si vede, anche “la dormienza” può dare, talvolta, qualche frutto.

E’ un anno che ci lavora, Calderoli, a questo primo passo di federalismo. Il Pd chiedeva una proroga di 20 giorni per studiare meglio la cosa. A noi quei 20 giorni non cambiano la vita ma a Calderoli sì: il 21 maggio del 2009, infatti, il parlamento votava la legge delega n°42. A livello politico la votazione entro il 21 maggio di quest’anno, ad un anno dall’approvazione della legge delega, assumerebbe quindi un alto valore simbolico per la Lega. Per questo Bossi si è fatto vedere a sorpresa in commissione bicamerale qualche giorno fa, a dare manforte a Calderoli. Come a dire: si deve fare, punto.

Domanda: come si presenta la situazione riguardo all’area demaniale di Col Vidal e al rifugio Ciareido? Si può essere informati (la gente di Lozzo intendo) sui passi che ha fatto (intende fare) l’amministrazione riguardo all’argomento preso in esame?

Nelle immagini seguenti: la perimetrazione dell’area demaniale di Col Vidal ed il rifugio Ciareido.

Giornata internazionale dei musei (a Lozzo di Cadore NO)

16 Maggio 2010 Museo della Latteria attività-culturali


Oggi, domenica 16 maggio, ricorre la Giornata internazionale dei musei, nata nel 1977 su iniziativa del Consiglio internazionale dei musei (ICOM) per valorizzare l’importanza del lavoro museale.

Da allora ogni anno, intorno a metà maggio, tutti i musei a livello mondiale sono invitati a partecipare con iniziative particolari. Il motto per l’edizione 2010 è “Musei per l’armonia sociale”.

In Alto Adige, per fare un esempio a noi vicino:

Sono 44 i musei che in Alto Adige aderiscono alla Giornata internazionale dei musei, offrendo visite guidate, concerti, giochi e workshop per adulti e bambini. Un’occasione unica per scoprire la ricchezza del nostro panorama museale ed i suoi tesori. L’ingresso a quasi tutti i musei partecipanti è gratuito.

A Belluno invece si dorme. A Lozzo di Cadore anche. Ma per Lozzo c’è un’attenuante.

L’Associazione Latteria Sociale era convinta che sarebbe stata l’assessora lozzese alla cultura ad interessarsi della cosa, la quale invece ha ritenuto che sarebbe stata la Comunità Montana Centro Cadore a doverci pensare, che a sua volta era convinta che si sarebbe mossa l’amministrazione comunale, sempre vigile ed attenta. I membri della “Associazione artigiani vecentini venuti a lavorare a Lozzo” hanno fatto sapere che, se le previsioni meteo fossero state un tantino più incoraggianti, avrebbero potuto pensarci loro.

Il fatto consiste nel fatto che il fatto è che… il Museo della Latteria è rimasto chiuso (ed a pochi giorni dalla sua inaugurazione è, diciamocelo, un vero peccato). Ci consoliamo sapendo di essere in buona e numerosa compagnia. Tutti insieme, appassionatamente, a promuovere la cultura e, soprattutto, un nuovo futuro per il turismo.

P.S. L’uscita di buon’ora del post ha lo scopo dichiarato di permettere all’Alpe (Ass. lozzese pensionati entusiasti) di organizzare l’apertura del museo (anche simbolica; in quest’ultimo caso fare in modo che la porta rimanga aperta). Il museo è al piano terra.

Caserma di Soracrepa: una prima interpellanza del gruppo Per la Gente di Lozzo

15 Maggio 2010 Pian dei Buoi caserma soracrepa, libera-informazione

Saluto con grande interesse quella che sembra essere una nuova fase di attività del gruppo di minoranza Per la Gente di Lozzo. Riprendo qui con piacere la prima interpellanza resa pubblica sul sito e riguardante la ex caserma di Soracrepa.

Vi sarebberero tutti gli estremi, alla luce anche di nuove e fresche considerazioni (vedi la serie di commenti e gli interventi diretti di De Rossi qui sul BLOZ negli articoli Caserma di Soracrepa: De Rossi chiede un incontro al sindaco di Lozzo di Cadore ed anche Manutenzione ordinaria: i prossimi lavori alla ex-caserma di Soracrepa a Pian dei Buoi), per presentare una nuova interrogazione (od interpellanza che sia).

Visto che c’ero ho provveduto ad un leggero ingrandimento delle due immagini messeci a disposizione da Per la Gente di Lozzo (i file pdf sono eventualmente disponibili all’indirizzo precedentemente segnalato).

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