BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

la ripresa degli strenzi (il 2015 sarà il settimo anno decisivo per la ripresa)

3 Gennaio 2015 Criticarium Itaglia della-confutazione, previsioni, strenzi, verso-il-default

I predittori della ripresa “istituzionali” sono teste di cazzo che vanno seguite con devozione. Noi l’abbiamo già fatto qui e anche qui. A pantofoletta possiamo oggi sostituire lo strenzi ma, attenzione, perché ci sarà spazio anche per i coyotes confindustriali (domani, magari). Poi lo sapete, no, che in termini di PIL la repubblica bananiera taliana è sotto del 10% (diconsi dieci%) rispetto al 2008.

ripresastrenzi

(immagine via @KappaRar)

1914-2014 — Belluno – Calalzo — Una ferrovia tra le Dolomiti del Cadore – foto Cap. III

3 Gennaio 2015 Cadore - Dolomiti, Cultura cadore, sviluppo-montagna

Dopo la presentazione del libro di Roberto Tabacchi e la pubblicazione dell’Introduzione, ecco alcune immagini dal fornitissimno corredo fotografico dell’opera. Iniziamo con due foto relative al primo capitolo, cui seguiranno via via quelle degli altri sei capitoli nei quali è suddivisa la narrazione.

(qui le foto del Capitolo I: 1866-1914. Le premesse, la costruzione e il primo anno di esercizio
 qui le foto del  del Capitolo II: 1915-1918. La Grande Guerra)

Capitolo III

1919-1945. Il ventennio fascista e la seconda guerra mondiale

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Primavera 1945. Il fabbricato viaggiatori della stazione di Calalzo distrutto dal bombardamento aereo del 13 marzo (arch. T. Fop)

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Anni ’30. Panoramica da Grea sulla stazione di Calalzo (particolare da foto di G. Ghedina, ed. AAS Calalzo, coll. B. Pagnussat)

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Una donna-guardiano  presenzia il passaggio del treno all’esterno del posto di guardia. In primo piano a sinistra si nota l’arganello a mano per la chiusura dei passaggi a livello (foto FS, arch. M. D’Incà)

turismo in Veneto: un flop il sito regionale (le foche monache stanno ancora aspettando)

3 Gennaio 2015 Turismo e dintorni fare-turismo, marketing-turistico, promozione-turistica, regione-veneto, turismo-veneto

Anch’io lo dissi, che il sito turistico del Veneto era una fetecchia (Veneto.to portale del turismo veneto, Cadore e foche monache). Lo è ancora. Ma il Veneto, tuttavia, è la prima regione turistica d’Italia. Sicché, se il sito funzionasse, potremmo colonizzare Marte.

Come direbbe Crozza-Bastianich in BastardChef: “Oh shit! Vuoi che muoro? A una cosa così il mio cane ci piscia sopra, no! Assessore al turismo, tuo padre andava a pesca con canne di bambù?; da piccolo ti hanno forse legato alle palafitte? Mi stai diludendo!! “. Se la parte del sito che riguarda il Cadore lo facevano fare ad un gruppo di foche monache, anche non addestrate, riusciva molto meglio. Provare per credere.

Io, comunque, alle foche monache farei anche cambiare quello slogan – “tra la terra e il cielo” – perché non connota niente connotando tutti: c’è un’area al mondo che non sia tra la terra e il cielo?.

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#blackout-del-Cadore 03-01-2014: i sindaci considerati meno di zero (lo dice il presidente del Bim, tale Manfreda)

2 Gennaio 2015 Botanico Palazzo, Cadore - Dolomiti, Politica nostrana belluniadi, bim-gsp-buco-dell-acqua, blackout-reloaded, cadoriadi, della-confutazione, politiche-cadorine, provincial-politik, regione-veneto, scripta-manent, sindakos

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(In questi giorni di un anno fa, un uomo – il sindaco di Lozzo – girava per le vie del paese … senza sapere nulla, senza sapre nulla, senza sapere nulla, senza sapere nulla, senza sapere nulla, senza sapere nulla. 

Nello stesso tempo alcuni di noi consolidavano una certezza già acquisita: i sindaci hanno un valore prossimo a zero! Ad un anno di distanza quella ferma convinzione è diventata granitica)

 

#blackoutdelCadore 03-01-2014

black out in Cadore: i sindaci considerati meno di zero (lo dice il presidente del Bim, tale Manfreda)

Un vecchio adagio dice che “Chi alza la voce ha qualcosa da nascondere”. Non è sempre detto che sia così. Sentite comunque quel che dice l’arrabbiatissimo (mi immagino la belva furente) sindaco di Lozzo nonché presidente del Bim riguardo alla situazione venutasi a creare durante il black out in Cadore (neretto mio):

«Si tratta di decidere come andare avanti – spiega il presidente del Consorzio Bim, Mario Manfreda, sindaco di Lozzo – quali azioni legali intraprendere. […]».

Oltre alla strada della causa civile, c’è quella dell’esposto alla procura, per individuare le responsabilità. Manfreda è arrabbiato e molto: «Non è possibile che ancora adesso, a sette giorni dall’inizio dell’evento, non sappiamo cosa sia successo nei particolari, quali linee sono saltate, quali tralicci sono stati abbattuti. Non abbiamo avuto alcuna risposta. Nei primi due giorni non si sapeva neppure quanto sarebbe durata l’emergenza: un’ora, cinque ore, un giorno? Nessuna risposta, nessuna chiarezza. E questo è davvero incredibile. Anche perchè i cittadini hanno dato la colpa ai comuni, ai sindaci per la mancata comunicazione. E noi non sapevamo nulla».

“E questo è davvero incredibile”.

“Perché i cittadini hanno dato la colpa ai comuni, ai sindaci per la mancata comunicazione …”

“E noi non sapevamo nulla”.

 

Dunque, per tale Manfreda, la dose di incredibilità di tutto l’avvenimento non è da porsi in relazione al dramma umano consumatosi e che ha toccato le singole persone una ad una, ma va messo piuttosto in relazione alla colpa che loro, sindaci, si sono visti addebitare dai cittadini (ingiustamente, a suo dire) a cagione del fatto che loro stessi non sapevano nulla.

Avete capito?

Dichiarazione coraggiosa e, soprattutto, dalla parte dei cittadini. Diciamola tutta: è partita la strategia del “pariamoci il culo”.

[…]

Per ora vi basti sapere che, nella circostanza data, con il conforto della deduzione da quanto affermato da uno di loro, possiamo dire che ai nostri sindaci è stato attribuito un valore prossimo a zero.

#blackout-del-Cadore 03-01-2014: ‘i sindaci: denunciamo tutti’ (o del ruggito dei conigli)

2 Gennaio 2015 Cadore - Dolomiti, Politica nostrana belluniadi, bim-gsp-buco-dell-acqua, blackout-reloaded, cadoriadi, della-confutazione, politiche-cadorine, provincial-politik, regione-veneto, scripta-manent, sindakos

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(un anno fa quei sindaci strillavano “Denunciamo tutti“!  S’è visto niente? Noooo! Nulla. Dicevo bene qundi quando sottolineavo che era il “ruggito dei conigli“. Ma mica finisce qui, perché qualche spiegazione ce la devono pur dare ‘sti “figli di coniglia” no? A tempo debito, a tempo debito)

 

#blackoutdelCadore 03-01-2014

black out in Cadore: ‘i sindaci: denunciamo tutti’ (o del ruggito dei conigli)

Quando nei giorni scorsi (29 dicembre) ho visto la prima pagina del Corriere delle Alpi col relativo e teatrale titolo centrale “I sindaci: denunciamo tutti” l’ho messa da una parte per un qualche utilizzo successivo. E’ giunto quel momento. No perché ho sempre in testa quei 67 dell’Ave Maria, i sindaci del buco del Bim-Gsp, quelli da 80 milioni finali, quelli da 27.000 euri al giorno (sempre di buco).

E mi dico che, moralmente, è una pirotecnica goduria pensare che buona parte di quei 67 – circa una trentina – stanno facendo le prove per lanciare in aria – collettivamente – una sorta di ruggito del coniglio.

Perché è bello pensare, no, che quelli che avrebbero dovuto essere oggetto di denuncia – e ancora lo potrebbero essere – ora sono, loro malgrado, dalla parte di chi potrebbe, vorrebbe ma soprattutto dovrebbe denunciare.

Quale colpo di culo!

‘Sti qua, che senza ritegno hanno preso a sberle per nove anni filati 214.000 bellunesi, e che dopo averli presi a sberle li stanno ora prendendo a calci nei coglioni – perché un aumento della tariffa del 30% una tantum più un aumento del 5% annuale da qui al 2019 non può essere immaginato diversamente – si stanno insomma vestendo da superman-coniglio con l’idea di fronteggiare i presuntuosi e supponenti giganti Terna ed Enel.

Con argomenti così (leggi black out) e la Regione sulla stessa lunghezza d’onda, dovrebbe essere una passeggiata (anche se, invero, i giganti hanno più di qualche chance legale per ri-metterlo nel culo ai conigli).

E a guardarli – tenuto conto che lo spirito natalizio non si è ancora dissolto – fanno davvero una grande tenerezza. In attesa di sentire l’eco del ruggito rimbalzare nelle valli dolomitiche piegate dal black out, si dà evidenza che, ad oggi, sono passati 5 giorni dal famoso proclama tonante che prevedeva un immediato esposto in procura e, soprattutto, l’attivazione di una risoluta class action.

I sindaci, dunque, hanno una prima opportunità per “riscattarsi”, prima perché non basterà prodursi in una class action servita da dio su un piatto d’argento (purtroppo) per uscire da tutto quel letame che si trovano addosso. Ma è comunque una opportunità da non lasciarsi sfuggire.

Avanti, conigli, ruggite.

sindaci

Cadore, il Regno delle graspe: consiglio non richiesto

2 Gennaio 2015 Cadore - Dolomiti, Politica nostrana cadore, cadoriadi, cai, marketing-turistico, mefitici, promozione-turistica, sviluppo-montagna, turismo-cadorino

(premessa: Scimpa ha dato vita ad un prodotto editoriale sui percorsi invernali percorribili con le ciaspe: Sulle Dolomiti di Tiziano – Estate e inverno tra le Dolomiti Unesco – “Cadore, il Regno delle ciaspe”. Tale prodotto ha alcune caratteristiche per le quali, a mio giudizio, “fa schifo e pure puzza“. Alcuni primi dettagli in Cadore, il Regno delle ciaspe (graspe): Scimpa e gli itinerari invernali)

Ehi, dico a voi, voi di regnodelleciaspe.it: siccome vedo che quella brodaglia di guida autolesionistica (in termini di marketing territoriale ma non solo…) è lincata sul sito sia per la visione che per il download, be’, mi chiedevo se non fosse opportuno

toglierla del tutto

o, quantomeno,

farla precedere da due righe di precisazione, tanto da mettere qualche paletto ed evitare, se non altro sulla carta, figure del cazzo.

(la cosa migliore sarebbe quella di creare un nuovo pdf con una pagina in cui si spiega il delirium tremens evidenziato e le cause che lo hanno provocato, con il solito slalom gigante per pararsi il culo ma, almeno, quelli dotati di neuroni se ne possono fare una ragione, mentre adesso potrebbero pensare di essere di fronte ad una piece teatrale di Ionesco).

Disperiamo, invece, di trovare notizia del papocchio sui … portali cadorini.

 

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