BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

Bim-Gsp, sindaci bellunesi e X-Files

30 Marzo 2011 Politica nostrana acqua, bim, bim-gsp-buco-dell-acqua, local-politik, non-trasparenza, sindakos


«È stata un’assemblea importante – ha commentato al termine il presidente Roccon – che ha sviscerato temi delicati e difficili, dove si è analizzata la gestione pubblica dell’acqua in questi sette anni. […] Comunque, i 15 giorni che abbiamo davanti ora, serviranno per formulare un’adeguata proposta che contempli tutte le indicazioni ricevute oggi (ieri) dai sindaci. Sarà opportuno a breve un incontro per stabilire contenuti e proiezioni che l’Ato sta elaborando grazie anche ai dati nuovamente elaborati e inviati da noi in questi giorni» (Gazzettino)

 

 

Avete capito bene. Sviscerato temi … delicati e difficili.

Si è poi analizzata la gestione pubblica dell’acqua … in questi sette anni.

L’apoteosi: i 15 giorni che abbiamo davanti ora, serviranno per formulare un’adeguata proposta che contempli tutte le indicazioni ricevute oggi dai sindaci.

Questi non si sono accorti di niente in 7 anni e adesso gli bastano 15 giorni per risolvere la faccenda ?

Da segnalare infine che il Bim-Gsp ha nuovamente elaborato i dati, inviati all’Ato in questi giorni.

Non c’è che dire: Roccon e Gsp sono non-commentabili, mentre è ormai certo che i sindaci bellunesi vivono in un vero e proprio universo parallelo.

Stiamo assistendo ad una vera puntata di X-Files.

Foto:Flickr (alicedice)

il porta a porta della Val Boite

30 Marzo 2011 Informa-Lozzo, Senza categoria gestione-amministrativa, porta-a-porta, raccolta-differenziata

La parte finale di un commento di talaren all’articolo Lozzo di Cadore: ora possiamo fare la cacca nel vasetto! mi ha spinto a scrivere questo breve post.

Provate a verificare quali siano i comuni che attualmente affollano le cronache dei giornali riguardo al cosiddetto porta a porta nella raccolta differenziata. Provate, per esempio, a dare una occhiata a questa ricerca sul Corriere delle Alpi. Se la ricerca la fate da soli ricordatevi di porre “porta a porta” fra virgolette altrimenti il motore vi presenterà i risultati delle partite di calcio con tutti i gol segnati in … porta.

Troverete i comuni di  Zoldo Alto, quelli dell’Agordino, poi Lamon, Quero … e poi quelli centro cadorini di Lozzo, Pieve, Calalzo, Lorenzago, Domegge. Non vi linco i singoli articoli di esempio, ma potete verificare di persona.

Andate pure avanti alla seconda e terza pagina della ricerca. Troverete la cosa paradossalmente ovvia. Quelli che oggi sgomitano per tentare di far sapere a tutti che loro, oggi, sarebbero al top nella raccolta differenziata, negli ultimi 10 anni più che “top” sono stati delle … panteane! Consiglierei a costoro un profilo comunicativo un attimino meno fragoroso.

Come mai non compaiono i comuni della Val Boite?

Semplice.

In Val Boite il porta a porta

lo fanno dal 2003.

 

 

Nota bene: la raccolta domiciliare in realtà è partita addirittura nel 2001, ma si può ritenere che sia andata a regime nel 2003.

 

C’era una volta il Co.re.co.

29 Marzo 2011 Digo la mea itaglia

C’era una volta il Co.re.co., Comitato regionale di controllo, dal 2001 non c’è più. Serviva (anche) ad arginare le puttanate che le amministrazioni sparse nell’impero italico producevano un giorno sì e un giorno anche: non è facile muoversi fra i mille cavilli nello sterminato mare delle leggi italiane.

Recentemente il Gazzettino ricordava un fatto definito “Un caso unico tra gli oltre ottomila Comuni italiani e le oltre cento Province.”. A Concordia Sagittaria, nel veneziano è successo che …

[…] il sindaco e gli assessori dell’epoca, con la corresponsabilità di funzionari comunali (in totale dodici persone), si sono aumentati le indennità di carica parametrandole allo stipendio del segretario generale. Gli interessati hanno sostenuto che l’aumento era legittimato dalla legge, ma la Corte dei Conti (nella foto) è stata implacabile e ha condannato tutti a pagare – in parti diverse – un danno stratosferico, se si considera la dimensione del Comune. Ovvero 111 mila euro, più la rivalutazione monetaria dal 2008 ad oggi e altri 5 mila euro di spese.

Una storia di malagestione pubblica denunciata nel 2009 con un esposto dal neo-sindaco Marco Geromin che aveva scoperto dai bilanci come le indennità avessero avuto dal 2005 un’impennata di 59 mila euro all’anno. Una storia censurata con parole severe dalla sezione veneta della Corte dei Conti. I giudici scrivono di «faciloneria, avventatezza e macroscopica negligenza» anche nella liquidazione di arretrati. E concludono: «Non può non evidenziarsi la pervicace volontà, di tutti i soggetti convenuti, ognuno con il proprio apporto causale e attraverso gli atti amministrativi, di determinare tali effetti», con «un’operazione non consentita». I giudici «ravvisano gli estremi di un elevato grado di colpevolezza, tale da manifestare dispregio per gli interessi pubblici coinvolti»

Si tratta di qualche anno fa, non del dopoguerra. E se non ci fosse stato il neo sindaco Geromin?

Se ci fosse stato il Co.re.co., al sopraggiungere degli atti amministrativi di cui sopra sarebbe stata allertata l’ULSS di competenza. Per misurare il tasso alcolico delle sedute di giunta !

Bim-Gsp e il vassallaggio dei sindaci bellunesi

28 Marzo 2011 Politica nostrana acqua, bim, bim-gsp-buco-dell-acqua, libera-informazione, local-politik, sindakos

Sappiamo che Bim-Gsp è una società pubblica i cui soci sono la quasi totalità dei comuni bellunesi (67 su 69). L’assemblea di questo ente è composta quindi dai 67 sindaci che rappresentano i propri comuni. Oggi il gregge di sindaci si riunirà in assemblea per votare il bilancio consuntivo 2010.

Secondo una nota del Circolo PD di Feltre – Seren del Grappa apparsa su Bellunopress, quella taumaturgica creatura di Bim-Gsp (in grado di fare i buchi nell’acqua …) non sarebbe in grado di recapitare ai sindaci bellunesi, nelle proprie sedi, quello straccio di bilancio che dovrebbe descrivere i funambolismi della partecipata. Tenendo la nota del PD per buona sembrerebbe che, per prendere visione del bilancio che dovrà votare, ogni sindaco non potrà che recarsi presso la sede di Belluno della Bim-Gsp (il grassetto è mio).

[…] Tutta la documentazione inerente il bilancio non è stata infatti inviata nelle sedi municipali, ma è stata solamente depositata presso la sede di Bim Gsp a Belluno, dove chi voleva poteva recarsi per consultarla, senza poterne richiedere copia. Siamo arrivati a questo, ormai: nell’era dell’informatizzazione il bilancio non è stato trasmesso per e-mail, ma si è tenuta copia cartacea in sede, sicuramente di difficile accesso per amministratori dislocati in un ampio e montano territorio come il nostro.

Ora, è possibile ritenere che l’azienda cui è stato affidato l’incarico di gestire il servizio idrico integrato (e la rete di distribuzione del gas) non sia in grado di mandare almeno un piccione viaggiatore presso le sedi municipali? Ma andiamo avanti:

Crediamo sia opportuno porci alcune domande.

  • Perchè il Cda di Bim Gsp ha preferito non inviare la documentazione a tutti i sindaci rendendo di fatto impossibile un’ampia e democratica consultazione di uno dei più importanti documenti per la gestione della Società?
  • E perchè in un momento in cui si sentono notizie di svariate decine di milioni di euro che molti considerano debiti e che Bim Gsp valuta come crediti, non si è voluto dare a tutti i soci modi e tempi per approfondire un bilancio che a questo punto è di enorme importanza per la sopravvivenza della stessa Bim Gsp, ma anche per le conseguenze che ne possono derivare per tutti i bellunesi, in quanto fruitori del Servizio Idrico Integrato, ma anche come cittadini che potrebbero vedere chiamati i propri Comuni a saldare i debiti della Società?

Era un’opportunità per dimostrare che l’ostentata tranquillità sulla situazione economico/finanziaria della Società non era appunto ostentazione, ma concretezza, così invece delle due l’una: o le difficoltà sono più di quelle emerse dalla stampa in questo periodo e quindi si tenta il tutto per tutto per nascondere la testa sotto la sabbia con buona pace del destino della Società, del servizio e dei cittadini bellunesi, oppure le rassicurazioni dispensate a destra e a manca dal CdA non reggono alla prova implacabile dei numeri.

Mi rendo conto che molti sindaci hanno in passato votato il bilancio come atto di fede … il cui significato è valido sia che “fede” sia letto e interpretato in lingua italiana che in ladino. Non c’è niente di male nell’avere fiducia dell’operato dei propri colleghi. Tuttavia, in questa particolare circostanza, visto che il presidente Bottacin ha perlomeno messo in luce una situazione a dir poco scabrosa, credo che i signori sindaci dovrebbero prendersi il tempo di verificare e dare il proprio voto a ragion veduta, traendone le eventuali successive conseguenze. Credo che i cittadini bellunesi vorranno sapere, uno per uno, come hanno votato i propri sindaci. Ma torniamo  alla nota del PD:

Il sospetto è che Bim Gsp giochi sulla scarsa e approssimativa informazione fornita ai sindaci, o forse “elargita” durante l’assemblea, per portare a casa l’approvazione del bilancio. A fronte di questo grave comportamento perpetrato dai dirigenti di Bim Gsp siamo convinti che lunedì molti Sindaci non voteranno il bilancio, senza aver preventivamente avuto la possibilità di studiare con attenzione tutta la documentazione. Confidiamo infatti nel senso di responsabilità che li caratterizza e nella volontà di vederci finalmente chiaro nel bilancio della società per salvaguardare una risorsa preziosa come l’acqua, tutelare i cittadini amministrati e guardare avanti per cambiare la governance di Bim GSP, come richiesto in diversi ordini del giorno approvati, in modo trasversale, nei Comuni della nostra Provincia.

Staremo a vedere, anche se personalmente non nutro grande fiducia in un colpo di reni dei sindaci che riscatti quella che è, ormai credo evidente per tutti, la loro ombrosa e supina figura di vassalli.

considerazioni sul Bol-Com, ovvero la gazzetta comunale

26 Marzo 2011 Informa-Lozzo analisi-politica, bolcom, cagliostro, gestione-amministrativa, la-parola-ai-lozzesi

di Cagliostro

Ho letto il Bol-Com, 4a edizione e rimango più che mai convinto della pochezza di questa compagine amministrativa. Come premessa ed a costo di apparire monotono, ripeto per l’ennesima volta alcuni concetti base e spero che la loro rinnovata esternazione sortisca qualche effetto positivo presso i lettori, mentre non nutro soverchie illusioni nei confronti di ‘lorsignori’ al fine di un loro “operoso ravvedimento”. Il Bol-Com, di per sè, sarebbe iniziativa valida, atta ad illustrare alla Comunità l’operato degli amministratori a beneficio della collettività nel suo insieme (sostenitori/estimatori ed oppositori). Uso il condizionale a ragion veduta perché, nel nostro caso, non sono soddisfatte alcune condizioni essenziali e, in più, lo strumento divulgativo appare viziato da autoreferenzialità e da una enfasi che dimostrano soltanto intendimenti propagandistici ed elettoralistici che, per loro stessa natura, prescindono da criteri di oggettiva funzionalità ai nobili scopi che dovrebbe prefiggersi la Politica intesa come cura disinteressata del Bene della Polis.

A sostegno di queste mie tesi, osservo infatti che il bollettino, con dovizia di foto a colori, è voce monocorde della maggioranza; è stampato, presumibilmente, a spese dell’Ente e divulgato, prevedibilmente, da personale in organico a Palazzo Venzo; essendo poi emanazione di una sola parte, il Bol-Com risulta espressione soggettiva del ‘Potere’ il quale prospetta così visioni, progettualità, atti e provvedimenti da un punto di vista ‘parziale’ (seppur maggioritario), come cercherò di spiegare qui di seguito.

Il mio intendimento è quello di dimostrare come si tratti ormai di una ‘coazione a ripetere’ atta ad influenzare quella parte della cittadinanza che, dopo aver dato una delega fiduciaria a questa congrega estemporanea, non segue con sistematicità le vicende del botanico Palazzo e, beota come è, beve, beve ed ancora beve quanto lor signori propinano, senza porsi il problema di un minimo di analisi critica. Il Bol-Com, lo ripeto, sarebbe strumento importante per la pubblica trasparenza ed acquisirebbe piena legittimazione a condizione che ospitasse anche la voce della minoranza che rappresenta l’idea dei non pochi dissenzienti dalla linea ufficiale della Giunta.

Questo è quanto viene fatto da Amministrazioni coscienziose e serie anche in provincia di Belluno e ciò, nel nostro caso, giustificherebbe l’onere economico sostenuto dall’Ente e darebbe luogo ad un vero confronto sulle modalità di conduzione della Cosa Pubblica. Operando invece in maniera del tutto diversa, siamo nel campo della strumentalizzazione da parte di un ‘Potere’ che tende ad autopromuoversi ed autoperpetuarsi, contando anche sul fatto che i cittadini sono oggi più che mai in tutt’altre faccende affaccendati (leggi: crisi economica e mancanza di lavoro).

L’uso distorsivo dei mezzi di comunicazione documenta pertanto asserzioni di ‘verità’ molto soggettive e, soprattutto, evidenzia non commendevoli silenzi ed omissioni. Insomma, la filosofia del Capataz è quella di un uso del pubblico denaro a scopi che appaiono più privatistici e di casta rispetto alla parola scritta, che dovrebbe giungere nelle case dei compaesani al fine esclusivo di relazionare su quanto eventualmente fatto di meritevole per il vero bene comune.

Tutto quanto fin qui detto esclude ogni altra considerazione sulla legittimità vera di un tale comportamento anche ai fini di una responsabilità personale…

Autoincensamenti ed autopromozioni a parte, veniamo al merito degli argomenti trattati sul Bol-Com.

 

CASERMA SORA CREPA.

Scopriamo una tenue diminuzione dell’enfasi, soprattutto scopriamo che il sequestro di parte dei beni mobili esistenti nella struttura è stato fatto, in primis, per una azione esecutiva da promuovere per il recupero delle spese di giudizio. Nel Bol-Com precedente si parlava di nomina del custode nella persona del vice-sindaco e si diceva che i beni erano stati allocati in una occhialeria dismessa. Ora sappiamo invece che detti beni sono parzialmente rimasti nel sito. Rispondendo poi ad una interpellanza della minoranza, il sindaco ha negato che siano state fin qui eseguite opere manutentive. Che ci faceva allora Bepi Mossito sul tetto della struttura, tetto che appare ora vistosamente ed inelegantemente rattoppato? Chi ha pagato il conto?

Dire poi che gli avvocati del Comune definiscono il ricorso del De Rossi “inammissibile e presentato in ritardo” appare un precorrere leggermente i tempi esprimendo pareri che devono avere il necessario riscontro nel pronunciamento del Giudice. Auguriamoci che il riscontro ci sia così come viene detto sul Bol-Com, ma prudenza vorrebbe non venisse anticipato alcunché; le opinioni potrebbero infatti-ahinoi!- non corrispondere, in tutto o in parte, alle aspettative…

Come si vede ci sono cose negate, cose non dette o cose forse svisate od incomplete…

RACCOLTA DIFFERENZIATA
(NB: argomento trattato in più occasioni dal sottoscritto vedi per esempio questo articolo) .

Le perplessità manifestate da ‘Talaren’ e da ‘Uno di Lozzo’ sono, a mio avviso, più che giustificate e condivisibili appaiono anche le argomentazioni svolte dal redattore.

Il sindaco mette le mani avanti dicendo che le tariffe sono inalterate dal 2005. Che cosa intende con questa asserzione? Forse che per la raccolta porta a porta saranno inevitabili i rincari? Se il nuovo sistema fosse curato a dovere con una ‘educazione’ dei cittadini degna di questo nome, i costi dovrebbero semmai diminuire anche in funzione della prossima introduzione del sistema a tariffa in base al solo peso del conferito. Altrimenti, se si verificasse un incremento della bolletta, sarebbero davvero giustificati i…’Lavinas’. E trattandosi di prossima eliminazione dal computo della superficie abitativa (non è l’area a produrre rifiuti, bensì le persone!!), come ci si comporterà con i lozzesi della diaspora e con i proprietari delle seconde case in generale? La recente eliminazione dell’abbuono perequativo del 30% a favore dei non residenti non …avrebbe più senso in funzione del conferimento a peso del secco… Oppure si vuol pensare a qualche altro perverso meccanismo atto a penalizzare nuovamente chi usa l’abitazione per periodi limitati dell’anno? Si tratta pur sempre di persone che contribuiscono in qualche modo a …tenere in piedi la ‘baracca’.

OPERE DI ARREDO URBANO.

Ho letto il piano di copertura della spesa e condivido le considerazioni del redattore.

In particolare, per quanto riguarda i finanziamenti a pioggia elargiti dal BIM Consorzio a Istituzioni ed Enti Pubblici, compresi i Comuni, dico che è cosa opportuna, giusta e dovuta far ‘ritornare’ i canoni idrici nel loro precipuo ‘alveo’, cioè sul territorio riferito alla elargizione dei medesimi canoni. Quello che trovo disdicevole è che lo stesso BIM si rifiuti di sanare i vistosi buchi della propria partecipata BIM-GSP con motivazioni speciose e che il rischio sia ora quello che a pagare per gli sbagli e le inadempienze di certi sindaci/amministratori siano i poveri, ignari utenti. Prima di pensare a finanziamenti a pioggia (alle volte magari con finalità non commendevoli o per scopi di mera propaganda), il Consorzio pensi a rimediare alla opera malaccorta dei colleghi amministratori di GSP la cui arroganza e sussiegosa prosopopea è pari solo alla inettitudine ed alla ingordigia di prebende. Non aggiustare i conti della ‘collegata’ costituirebbe una semplice ‘partita di giro’: con una mano si danno contributi e con l’altra si permette alla collegata di aumentare inopportunamente le tariffe. E nel conto qualcuno certamente ci rimette, senza contare i mancati investimenti in infrastrutture…

E qui il silenzio totale del Presidente di vallata e membro di BIM Consorzio (alias il sig. Manfreda, sindaco di Lozzo) è totale ed anche un pochino vergognoso.


[nota del redattore: da non dimenticare, in relazione all’argomento raccolta differenziata, l’intervento di Giuseppe Zanella in Satira istituzionale allo stato puro (considerazioni sulla Tarsu)]

 

il MultiPhysicsLab di Vallesella di Cadore e la navigazione elettrica

26 Marzo 2011 Digo la mea, Turismo e dintorni multiphysicslab, sviluppo-montagna, turismo-cadorino

Non più tardi di ieri, prendendo spunto da considerazioni vaganti di carattere turistico, scrivevo sul MultiPhysicsLab e le moto da cross elettriche. Ma l’argomentazione elettrica debordava anche nella navigazione lacuale. Riprendo nuovamente la parte di articolo che ci interessa:

[…] E poi, secondo Da Forno, vi sono molte altre applicazioni interessanti su cui potersi provare.
«Ad esempio a Vigo – ricorda – c’è un noleggio di moto elettriche da cross, silenziosissime, della società svizzera Quantya; una bella attrazione turistica perché consente, ad esempio, di raggiungere un rifugio nel silenzio quasi assoluto pur essendo in moto. Perché non puntare allora sulla navigazione elettrica nel lago di Centro Cadore? Potrebbe essere una bellissima iniziativa turistica».

A parte i problemi dell’alternarsi degli svuotamenti del bacino centro cadorino che con la stagione estiva, perlomeno con il suo clou fra luglio ed agosto, non dovrebbe costituire un problema, a parte la necessità di dragare l’invaso per aumentare la capacità del medesimo con andirivieni di camion per una decina d’anni (la cosa non si è mai chiarita), sul possibile sfruttamento turistico del lago io la vedo così:

  • nella mia lontana giovinezza (ma lo posso fare anche oggi) ho percorso il lago Centro Cadore in lungo e in largo sia con canoa a due posti che con il kaiak e per farlo non ho avuto il bisogno di chiedere il permesso a nessuno né di un pontile per mettere in acqua i natanti; se ci fossero dei punti di attracco tutto di guadagnato, ma non è questo l’ostacolo allo sviluppo di una più vasta utilizzazione turistica del lago;
  • la propulsione elettrica non è da nessuna parte (non ancora) un elemento discriminante per dare o meno sviluppo alla navigazione lacuale;
  • ad oggi non vi è alcun ostacolo a mettere in acqua barche a propulsione elettrica; se non lo era nel settembre del 2000 sul piccolo lago Weissensee (Carinzia) a cui si riferiscono le foto che riporto qui sotto (l’ultima delle quali è ripresa proprio da una “barchetta elettrica”), non vedo quali problemi ci possano essere oggi se non la voglia di farlo (c’è qualche attore che ha voglia di provare?);
  • certo, posso ammettere che lo scafo potrebbe essere realizzato in fibra di carbonio stampata sotto vuoto (nel rispetto dell’ambiente) invece di una più modesta carenatura in vetroresina, che il profilo delle eliche potrebbe essere ricalcolato per ottimizzare il rendimento nell’utilizzo in acque lacustri, che le batterie di accumulatori potrebbero essere …. ma niente che non si possa già trovare sviluppato per coprire le esigenze connesse alla navigazione elettrica a scopo turistico (se si trattasse di natanti in dotazione a Navy Seals un salto tecnologico sarebbe invece auspicabile).

Certo! La navigazione elettrica sul lago Centro Cadore potrebbe essere una bellissima iniziativa turistica.

Resta da capire che aiuto potrebbe dare il MultiPhysicsLab alla realizzazione di tutto ciò.

«‹ 666 667 668 669 670 ›»

Commenti recenti

  • GIUSEPPE ZANELLA: "2+2" Tutte le sue argomentazioni si sono inizialmente limitate a contestare il mio ragi…
  • GIUSEPPE ZANELLA: Io sono aduso a confrontarmi con persone civili e dalla dirittura etica ineccepibile, non…
  • Un lettore: ....come sempre dimostra di voler essere l'unto del signore....che tutto sa.... e che gli…
  • 2+2: Mio caro Giuseppe, innanzitutto, lei non sa per chi ho votato, e se vuole saperlo, non h…
  • GIUSEPPE ZANELLA: Breve replica a "un lettore". Io non sono 'un leone da tastiera'. I miei interventi, div…
  • Giuseppe: Quindi ,caro Signore "2+2", il suo arzigogolato argomentare la porta a dire che gli asten…
RSS Dolomiti RSS

Naviga nel BLOZ

  • Cerca nel BLOZ con Google
  • Etichette (elenco di tutte le voci)
  • Tutti gli articoli ordinati per data
  • Ultimi 10 articoli per ogni argomento

Pagine

  • BLOZ – Mappa del sito
  • Consigli per la navigazione
  • Elenco delibere comunali
  • Info sul blog
  • Programmi elettorali e bol-com

Etichette - Tag

  • Qui l'elenco completo dei tag usati

Links

  • Antichi Sentieri
  • Danilo De Martin (sito)
  • Dolomitiche
  • Flickr
  • Google+
  • Parco della Memoria
  • PhotoLoz
  • Youtube
logo provincia di belluno
banner della pagina facebook del BLOZ
Tweets di @blozdicadore
Privacy Policy
© BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti 2025
Powered by WordPress • Themify WordPress Themes