BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

il Bloz non appartiene al mondo materiale, perché fatto di puro spirito

11 Giugno 2010 Digo la mea blozzando

Probabilmente non tutti sanno che Francesca Larese Filon è segretario della Associazione Latteria Sociale di Lozzo di Cadore. Francesca è poi, ma questo lo sanno quasi tutti, mia moglie. Fose non tutti sanno (anche) che nella passata amministrazione Francesca era consigliere di maggioranza. Lo è stata per 5 anni.

Tutto ciò non mi ha impedito di dire quello che pensavo sulla vicenda del Museo della Latteria, articoli facilmente consultabili a questo indirizzo. Chi non li ha letti può prendere atto che non sono proprio sviolinate alla Bepi Casagrande (lo avete mai sentito quando incensa il nostro sindaco?).

Fatta questa semplice premessa, mi soffermo brevemente su un concetto filosofico. L’unicità. Io sono io, Francesca è Francesca, ognuno di voi è quello che è. Cristo è stato fra i primi a dire che noi siamo unici nell’intero universo. Qualcuno se la sente di dissentire? NO! Bene.

Andiamo avanti. Francesca è stata da poco ad Edinburgo ad un congresso-conferenza-convegno medico ecc ecc. E’ stata via una settimana. Io non ho sentito il bisogno di chiamarla, lei neanche. Questo non mi ha impedito di essere contento di rivederla sabato scorso quando è tornata. Le nostre vite sono, da sempre, stabilite su un grado di libertà molto elevato. Io sono io Francesca è Francesca. Spero di essere stato chiaro.

Possibile che non riusciate a capire questa differenza? Possibile che Francesca debba “patire” per la sola colpa di avere un marito quale io sono? Mi spiego meglio. Francesca è una persona leale. Ha sempre preso, ed a spada tratta, le difese della amministrazione, sia prima che ne faceva parte sia ora che ne è al di fuori. Sempre. Tanto che, pur come battuta, un giorno le ho detto se per caso non andasse a letto con il sindaco. Cosa che è libera di fare, peraltro, se questo la fa star bene o meglio.

Francesca è (purtroppo) una vostra pecorella. Io ho cercato di farle aprire gli occhi ma, vi assicuro, per coerenza, lealtà o chissà che altro … niente da fare. Si è spinta a dire, a me, che Manfreda è il miglior sindaco che Lozzo abbia mai avuto. Ho siceramente pensato che stesse iniziando a drogarsi, ma non è così.

Finisco con quattro semplici consigli:

  • primo: seguite i miei consigli;
  • secondo: Francesca è, lo ripeto, una vostra pecorella, vi conviene tenervela stretta. Se solo fosse stata dalla mia parte nella vicenda del Museo della Latteria, avrei dato inizio a tali fuochi d’artificio che il Botanico Palazzo si sarebbe illuminato come un albero di Natale. Ve lo dico con tutto il cuore, tenetevela stretta. A me non dispiace più di tanto. Certo ne soffro ma… io sono io, Francesca è Francesca.
  • terzo: tenendovela stretta mi priverete della enorme soddisfazione di vederla un giorno affermare : “avevi  ragione tu”;
  • quarto: il Bloz non appartiene al mondo materiale, perché fatto di puro spirito (1)

Concludo. Che gli uomini si comportino da Uomini e le donne da Donne. Non venitemi poi a dire che non vi avevo avvisato.


Nota (1): liberamente tratto da un commento postato sul BLOZ

in esclusiva le ultime foto del modellino per lo studio dell’erosione dei suoli

10 Giugno 2010 Digo la mea, Viabilità cecità-della-giunta, minuto-mantenimento, Viabilità

Devo dare doveroso seguito, al solo scopo di coprire esigenze di cronaca, ai precedenti due articoli in cui ho trattato del modellino per lo studio dell’erosione dei suoli:

  • a Lozzo di Cadore un modellino per lo studio dell’erosione dei suoli. Una sinergia tra lavori pubblici, cultura e turismo
  • il modellino per lo studio dell’erosione dei suoli ha dato i propri frutti (come volevasi dimostrare)

Nel primo articolo si può visionare il modellino pronto per essere messo alla prova; esso risultava quindi vergine, avendo raccolto solo e semplicemente quel tipo di leggera pioggerellina che fa fatica a bagnare il terreno posto sotto alle fogliose piante. Nel secondo articolo si può invece osservare l’effetto di erosione dopo il primo timido acquazzone. L’acqua si è aperta un primo varco …

In questo terzo e ultimo reportage, ultimo perché il modellino è stato asfaltato, si possono osservare gli effetti del secondo (non proprio energico) acquazzone. La penetrazione e successiva azione erosiva dell’acqua non segue una legge lineare ma è governata da una legge esponenziale: i primi “dieci” litri d’acqua che scorrono sul modellino fanno un danno 10, i secondi 10 litri procurano un danno 100, legge ben nota, per la parte empirica, anche a Nono Tino.

Questo per dire che, se l’amministrazione non fosse stata così tempestiva nelle operazioni di asfaltatura, l’arrivo del terzo acquazzone ci avrebbe regalato un quadro esaustivo delle capacità devastanti che ha l’acqua non governata. Con un po’ di fantasia la “giara avarae podesto ruà nte ciesa de san Roco …”. Le ragioni dei lavori pubblici (che la gente vede con i propri occhi) sono prevalse su quelle culturali e turistiche (che la gente non apprezza immediatamente), ottenendo l’immediata cancellazione (asfaltatura) della prima iniziativa ad aver visto una genuina sinergia degli assessorati coinvolti.

Sono passato a dare un’occhiata: l’asfalto è bello nero, non c’è che dire. Pulire (scoà) il resto della strada dalla ghiaia no eh!? Eravate lì sul posto. Troppo difficile? Ah già … le note carenze nel minuto mantenimento.

la ex Caserma di Soracrepa nel BLOZ: istruzioni per l’uso

9 Giugno 2010 Pian dei Buoi caserma soracrepa

Quest’oggi un articolo di “servizio”. C’è più di qualche lettore del BLOZ che si è fatto vivo via email per chiedermi il modo di districarsi nella giungla degli articoli del BLOZ. In particolare la cosa è richiesta in relazione agli articoli sulla caserma di Soracrepa che è sempre stato un argomento “caldo” fin dal primo articolo: per esempio, dalla data della sua uscita (1° giugno 2010), l’articolo De Rossi chiede al Sindaco la restituzione delle chiavi della ex caserma di Soracrepa è stato visualizzato 390 volte (210 i visitatori unici), con una media di permanenza sulla pagina di 4 minuti e 53 secondi (questi dati si riferiscono alle visualizzazioni dell’articolo “singolo”, cui andrebbero aggiunte le visualizzazioni di prima pagina, nella quale l’articolo appare insieme agli ultimi 10). Inoltre vi è da considerare che l’articolo è stato “approfondito” da una ricca sequela di commenti.

Ma veniamo al dunque. La supposta giungla non è poi così giungla se si usano gli strumenti giusti. Per la caserma di Soracrepa non ho creato un argomento a sé stante, ma tutti gli articoli ad essa relativi fanno parte, insieme ad altri, dell’argomento Pian dei Buoi. Se dunque cliccate sull’argomento Pian dei Buoi (nella barra laterale) otterrete l’elenco di tutti gli articoli che hanno in qualche modo a che fare con l’altopiano: fra essi vi sono anche gli articoli sulla caserma di Soracrepa.

Un’altra modalità di ricerca è digitare la parola caserma nel box di ricerca: anche in questo caso vi verranno proposti tutti gli articoli nei quali appare la parola che avete digitato, nel nostro caso  “caserma”. Ma anche in questo caso la lista degli articoli sarà “mista”.

Se però volete cercare solo gli articoli relativi alla caserma allora dovete cliccare fra le Etichette (conosciute anche come tag), sempre nella barra laterale, quella che riporta il nome “caserma soracrepa“.

Se volete vedere invece che posto ha la caserma di Soracrepa fra i motori di ricerca, provate a cercare “caserma lozzo” oppure “caserma soracrepa” su Google.

Una curiosità che mi ha sorpreso: sapete quel è il secondo articolo più letto sul BLOZ in questo ultimo mese (il primo è quello precedentemente segnalato): Commento su di una esternazione parrocchiale.

la segnaletica oriz-zoo-ntale a Loz-zoo di Cadore

7 Giugno 2010 Digo la mea, Viabilità minuto-mantenimento, Viabilità


Lozzo può contare già sul gatto e la volpe. I quali stanno da poco impartendo lezioni al roco che dovrà fronteggiare le prossime elezioni amministrative col compito di incoronare, al terzo mandato, il “pro” sindaco e “pro” vicesindaco.

Il resto della giunta è composto da … aquile, non c’è che dire, gli ultimi avvenimenti ne danno consapevolezza. Il resto del consiglio, invece, è gregge (di cui il roco, appunto, costituisce la componente avanzata). A queste fede urbane si affiancano quelle di Lucio che, forse, monticheranno sotto il Pupo.

A queste ultime faranno compagnia le marmotte che, è cosa di questi giorni, si sono fatte rivedere laboriose ed attivissime sui pascoli di Sovergna. A dispetto del loro simpatico aspetto, le marmotte sono state condannate dal Creatore ad una frenetica vita, tutta tesa a mangiare a più non posso per prepararsi al lungo letargo invernale. Un po’ come i politici (piemontesi, veneti e toscani) che devono raccogliere consenso (erba) per poi tornare nelle rispettive tane (venezia, lozzo, perarolo) per passare il resto dell’inverno a produrre idee innovative.

Normalmente defilata, ma assunta recentemente agli onori delle cronache, la vacca del Museo della Latteria costituisce un altro rappresentante di rango del Loz-zoo. Come sapete c’è anche un lupo, che perde il pelo ma non il vizio, che si aggira furtivo fra le case del borgo. E, sempre cosa di questi giorni, sembra che la lince sia timidamente riapparsa ed abbia dato qualche giatonada al gatto. Per il ruggito del leone si tratterà di aspettare: intanto il panda ha finito di prendere le misure, mentre i maiali continuano l’ingrasso (per questi ultimi vedi il  precedente collegamento per lince).

Sempre per restare in tema, un simpatico topolino ha sconvolto la tranquilla vita dell’elefante, quello che, con un barrito scomposto, si è dato ad una precipitosa quanto vergognosa fuga. Non parliamo poi dei dinosauri (della politica e non) che lasciano le proprie orme dappertutto.

Ci mancano le zebre. Nella valle del Boite avevano iniziato le pratiche un mese fa, poi è giunta la stagione delle piogge, ma credo che da allora siano finite. A Domegge le stanno facendo in questi giorni e forse le hanno già finite. Anche noi qui a Loz-zoo le faremo. Magari anche le strisce sul stradon, che fa tanto n bel vede per chi entra in paese.

Sapete perché, nonostante la mobilità mobilitata le zebre a Loz-zoo arrivano sempre in ritardo. Perché è una funzione interna? Perché non vengono appaltate? NO! Perché per usare la macchina traccia-linee comunale che abbiamo in carico ci vuole la patente Z. Per la strisce zebrate vere e proprie, invece, si son persi gli stampi durante il trasloco da palazzo Mubarak (Olcoloz, Pellegrini). Il comune di Domegge si è offerto di prestarceli, a parziale compensazione della giornata di lavoro (una sola?) che San Bruno ha speso, munito di pala comunale, per sistemare la strada che va al rifugio Baion.

Comunque, in questi giorni, le zebre faranno, come ogni anno, la loro ricomparsa.

Foto: Flickr (wwarby)

alla giunta comunale di Lozzo di Cadore il primo premio nella categoria Antiche Fioriere

4 Giugno 2010 Decoro urbano cecità-della-giunta, Decoro urbano, minuto-mantenimento


Quest’anno le vallate cadorine saranno vivacizzate dall’iniziativa “Cadore in fiore“, primo concorso floreale per balconi e giardini, da aprile al 31 agosto (ma le iscrizioni sono state chiuse il 31 maggio).

Vi partecipa, fuori concorso, anche la giunta comunale di Lozzo di Cadore, nella categoria Antiche Fioriere. Si sa già che ha vinto il primo premio, stracciando gli sprovveduti avversari. Imbattibili.

Intervistato da un giovane redattore del neonato progetto editoriale “Il Giornalino di Nerino“, alla domanda “Ma cosa avete fatto per vincere” il sindaco, vinta una iniziale ritrosia, ha risposto: “Sembrerà strano, ma non abbiamo fatto niente, niente di niente, assolutamente niente”.

Straordinario, NO?

Il merito va alle Antiche Fioriere dell’ex brolo de Sior Tita, che di seguito fanno bella mostra di sé. Insieme al cogoluzo de erba segnalato in questo articolo, sono risultate l’attrattiva turistica di maggior pregio fra quelle presenti nelle varie adiacenze della Roggia dei Mulini di Prou.

libertà di informazione a Lozzo di Cadore: Davide ha steso senza appello il gigante Golia

3 Giugno 2010 Informa-Lozzo libera-informazione, opposizione, pubblicazione-delibere

Noi ne eravamo a conoscenza da tempo ma, si sa, la carta stampata arriva sempre con un po’ di ritardo (rispetto alla Rete). Però quando arriva, arriva per tutti e “fa male”, ahi se fa male.

Non occorreva che nessuno ce lo dicesse che il minuto Davide aveva steso senza appello il gigante Golia. Allo stesso modo sapevamo che la corazzata Potemkin era stata affondata, così come del resto la corazzata Bismark. Inabissate nelle profondità del mare con tutto il loro carico di ignoranza.

Sapevamo che la luce della verità (e della libertà d’informazione) avrebbe offeso gli occhi di questi trogloditi abituati a vivere nella loro caverne dove alberga la più cupa delle oscurità.

Abbiamo provato più volte, senza alcun risultato, a spiegare loro che anche il papa aveva ormai fatto capire che la pubblicazione delle delibere su internet non è più peccato.

Neanche il ministro Brunetta e un po’ di buon senso sono riusciti a spostare la ferma e risoluta decisione di non pubblicare l’attività amministrativa su internet. E noi ormai ci eravamo convinti che avremmo dovuto aspettare il 1° gennaio 2011 per vedere il primo straccio di documento pubblico finalmente … pubblicato in rete (in realtà, se non vi saranno proroghe alle nuove disposizioni introdotte da Brunetta, che peraltro sembrano probabili, la data di questo evento potrebbe essere addirittura anticipata al prossimo e vicino 1° luglio).

Ma la nostra pena è finita. Il gruppo di minoranza Per la Gente di Lozzo, stufo di essere preso in giro dai dinosauri della politica, ha acceso la miccia e…. BUM, i palloni gonfiati si sono sgonfiati. Almeno per quanto riguarda la trasparenza e la libertà di informazione connesse con la pubblicazione degli atti amministrativi. Per il resto non illudetevi. Per cambiare mentalità a questa gente non basta neanche uno tsunami!

Però è bello immaginare che un topolino ha, alla fine, fatto ballare l’elefante che, con un barrito scomposto, si è dato ad una precipitosa quanto vergognosa fuga. Via, fuori da questo corpo! E fu così che le tenebre furono sconfitte.

Titolo del Gazzettino di oggi nella cronaca cadorina: Lozzo: tornano in Internet le delibere, ma sul sito dell’opposizione

Foto: Zètema

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