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Museo della Latteria: i lavori languono, nessun presepe inaugurativo

3 Gennaio 2010 Museo della Latteria museo-latteria, professionisti

presepe-al-museo-della-latteria
Devo dire che mi ero sbagliato, riguardo ad alcune cose dette sulla vicenda del museo della latteria. Non si può sempre avere ragione.

Il 31 agosto scrissi l’articolo “Museo della Latteria: poteva rimanere aperto tutta l’estate” in cui mettevo in luce come, alla chiusura del museo per tutta la stagione estiva, si contrapponesse la stonata e stridente sospensione dei lavori di ammodernamento tanto che, senza sforzarmi, giungevo a dire che per i lavori svolti fino a quel momento il museo sarebbe potuto rimanere aperto tutta l’estate, tranquillamente fino al 31 agosto.

Concludevo l’articolo con queste parole:

[…] Sono altrettanto certo che ora, passato il caldo soffocante, i lavori riprenderanno con una nuova lena. Sarebbe infatti nefasto fare paragoni del tipo: se ci sono voluti tre mesi per disfare il museo, quanti ce ne vorranno per rifarlo? Vedrete che per Natale tutto sarà a posto (e sicuramente i professionisti non si dimenticheranno di preparare un grazioso presepe).

Mi sono quindi sbagliato. I lavori non sono stati ancora ultimati. Qualche “guizzo di genio” deve aver allungato l’iter procedurale. O forse il ricorso alle aziende forestiere ha allungato i tempi della realizzazione: se gli manca una vite questi qua vanno a prenderla a Vicenza, nessuno glielo ha detto che anche quassù, nelle lande montane chiamate Terre Alte, si trovano viti in abbondanza. Basta chiedere.

In poche parole i professionisti non sono riusciti, con comprensibile disappunto del sindaco, a stappare lo spumante e tantomeno ad allestire il presepe. Ed io ho sbagliato previsione. Devo quindi riparare. Vi propongo allora una galleria di immagini del presepe che il Museo della Latteria ha allestito nel lontano dicembre del 2001, ricorrendo alle stupende “Pupe de Peza” di Licia Fedon (galleria sequenziale — galleria slideshow).

Azzardo un’altra previsione? Ma sì! Sono certo che ora, passato il freddo mordente, i lavori riprenderanno con una nuova lena. Vedrete che per Pasqua tutto sarà a posto (e sicuramente i professionisti non si dimenticheranno di preparare delle graziose uova pasquali).

qual è il posto più ambìto fra le poltrone politiche di basso rango?

2 Gennaio 2010 Digo la mea, Politica nostrana comunità-montana, local-politik

immagine di una marionetta
Questa è stata la domanda che un mio amico mi ha posto poco tempo fa. «Secondo te, qual è il posto più ambito fra le poltrone di basso rango?» (basso rango qui nel senso carrieristico, non istituzionale).

Senza esitazioni ho risposto «presidente della Comunità Montana». «NO», ribatte lui, «il posto più ambito è sì in Comunità Montana, ma è quello di assessore».

Chiedo spiegazioni.

«Il presidente deve saper camminare sulle uova, deve saper gestire bizantini equilibri. L’assessore, invece, basta che sappia dire solo SÌ. Al più deve imparare la frase “SÌ, sono d’accordo”. Il NO difficilmente è previsto. Mai come scelta propria dell’assessore».

«Vorrai mica farmi credere che il posto è ambìto per tutto ciò», ribatto io.

«No, non è fare la marionetta il ruolo ambìto. Ambìto è il compenso mensile di 500 € che l’assessore percepisce per fare la marionetta».

«Ma sono netti o lordi», chiedo io.

«Sinceramente non lo so, se siano netti o lordi. Io credo che siano lordi. Ho la sensazione che siano lordi. Anzi no! Ne sono sicuro. Sono proprio lordi».



Foto:Flickr modificata ccarlstead.

la libertà di dire ciò che pensiamo

31 Dicembre 2009 Digo la mea, Informa-Lozzo libera-informazione

Voglio qui far riferimento brevemente a quanto detto in un commento da pagaapo. Egli evidenzia come, con qualche accorgimento tecnologico, un computer ed una connessione ad internet, oggi sia possibile esprimere in piena libertà il proprio pensiero nei confronti di tutto ciò che ci accade.

E’ davvero una fortuna, ben più grande di ciò che in un primo momento si è portati a pensare. Io non voglio credere che l’atteggiamento generale della gente, ed in particolare della gente di montagna, sia improntato al menefreghismo, come talvolta sembra che sia. Credo che la difficoltà che la nostra gente ha di rapportarsi con la “politica”, anche quella “amministrativa”, nasca soprattutto dalla mancanza di informazione. La gente ha il diritto non solo di essere informata, ma di esserlo nelle forme e nei modi compatibili con il progresso che stiamo vivendo.

La logica del mio ragionamento è semplice.

  • io cittadino ho espresso il mio voto;
  • il mio voto ha creato un gruppo di maggioranza, che mi rappresenta perché lo ho votato, che ha il dovere di svolgere e produrre un’attività di governo, oppure ..;
  • il mio voto ha creato un gruppo di opposizione, che mi rappresenta perché lo ho votato, che ha il dovere di verificare costantemente l’attività di governo ed eventualmente contrastarla;
  • l’attività di governo, in particolare, non è e non può essere il prodotto di una delega in bianco;
  • io cittadino devo essere posto nella condizione di verificare costantemente la bontà degli interventi delle persone che mi rappresentano;
  • siccome gli interventi si manifestano sostanzialmente nelle decisioni di giunta e di consiglio, io cittadino devo avere libero e pieno accesso a tutte le informazioni che riguardano tutte le attività di giunta e di consiglio;
  • ed in questo scorcio di secolo, se ne è accorto anche il ministro Brunetta, l’informazione deve essere veicolata non “anche”, ma “soprattutto” tramite internet.

In una circostanza un personaggio della maggioranza mi ha detto “cosa vuoi, in internet sono quattro gatti …”. Se siamo quattro gatti, nel senso che non contiamo niente, e visto che la pubblicazione su internet costa 0,00 euro, perché non iniziate ad informare quei quattro gatti?

A questo proposito c’è una “piccola” novità. Fra i vari comuni centro cadorini sembra che solo quello di Pieve, facendo propria quanto disposto all’art. 32 della legge 18 giugno 2009 n. 69, abbia deciso di eliminare le delibere cartacee a favore di quelle “digitali”. Ecco ciò che riporta il sito del comune di Pieve:

A decorrere dal 1° gennaio 2010 , secondo quanto stabilito dall’art. 32 della Legge 18 giugno 2009 , n.69, le pubblicazioni all’albo comunale fatte in forma cartacea non avranno più effetto di pubblicità legale infatti il primo comma del suddetto articolo recita che gli obblighi di pubblicazione di atti e provvedimenti amministrativi si intendono assolti con la pubblicazione nei siti informatici. Pertanto si avvisano i cittadini che dal 1° gennaio 2010 tutti gli atti del Comune di Pieve di Cadore saranno pubblicati sul sito del Comune nella sezione “Albo Comunale”. Per un certo periodo gli stessi atti saranno pubblicati anche all’Albo Comunale nell ‘atrio del Municipio, in forma cartacea. Mentre tutti gli atti di provenienza dagli altri Enti continueranno ad essere pubblicati all’Albo (atrio del Municipio) in forma cartacea.

Può darsi che mi sbagli, ma secondo il mio modesto parere, il sistema altamente democratico vigente nell’oligarchia lozzese non si piegherà volentieri a questo nuovo sistema, i dinosauri della politica amministrativa non concederanno facilmente una leva del loro potere, tenere la gente nell’ignoranza ha i propri indubbi vantaggi.

Io non sono pigro, credetemi, ma un conto è tenersi aggiornati sulla vita del proprio paese attraverso uno strumento come internet, un conto è doversi recare nell’atrio del municipio a leggere le delibere, che sia poi o meno d’accordo sul loro contenuto.

Per quanto mi riguarda, tempo permettendo, perché scrivere un articolo sul BLOZ impegna pur sempre 45-60 minuti, nel 2010 continuerò a scrivere e pubblicare ciò che penso sugli aspetti che più contraddistinguono la vita del nostro paese ed il suo probabile futuro.

Anche commentare e dire la propria richiede tempo. Fatelo tutte le volte che ne sentite il bisogno. In ladino o in italiano, non ha importanza. Grazie di cuore a tutti coloro che visitando e commentando gli articoli del BLOZ hanno contribuito a renderlo più vivo ed utile.

Buon 2010, che sia per tutti un anno prospero e senza noia.

Comunità Montana Centro Cadore: un’attività compatibile con la nostra qualità di vita (speriamo di no!)

27 Dicembre 2009 Cadore - Dolomiti, Politica nostrana comunità-montana, local-politik

Riguardo all’elezione del nuovo presidente della Comunità Montana Centro Cadore, avrei ancora qualche piccola considerazione da fare. Prendo spunto dall’articolo del Gazzettino che ne dava notizia.

Adesso è ufficiale: il presidente della Comunità Montana Centro Cadore si chiama Pier Luigi Svaluto Ferro. Il sindaco di Perarolo è stato eletto all’unanimità, ieri, durante il primo consiglio dell’ente …

Mi riesce difficile capire come, dopo i balletti che ci sono stati per la poltrona di presidente, perché ci sono stati, adesso vi è unanimità dei consensi. Per una persona semplice come me, tutto ciò mi porta a pensare che, per trovare l’accordo, vi deve essere stata una tal sventagliata di promesse reciproche ed intersecantisi da far venire mal di testa anche a Clemente Mastella.

«Le nostre comunità hanno bisogno di aggregazione» – ha sottolineato il sindaco di Lozzo, Manfreda, che ha …»

Premetto che qualsiasi sindaco avrebbe potuto pronunciare queste parole. Questa volta è toccato a Manfreda. Io non ne ho colpa. E vorreste anche farci credere, voi sindaci, che “le nostre comunità hanno bisogno di aggregazione?”, ma davvero? Proprio voi che avete avuto bisogno di ben sei mesi di tempo per aggregarvi, neanche fosse stata la sessione plenaria delle Nazioni Unite, per sputacchiare una sentenza? Bell’esempio che date.

«L’obiettivo principale sarà quello di pensare ad uno sviluppo futuro del nostro territorio compatibile con la qualità della vita dei cittadini che vi abitano – ha esordito Svaluto Ferro – …».

Io non pensavo, nell’articolo scritto il 10 dicembre scorso, Comunità Montana Centro Cadore: ancora nessun rinnovo delle cariche, di essere stato così convincente quando parlavo di fertilizzanti. Perché, vedete, a mio parere la nostra qualità della vita, tenendo anche conto di una sua proiezione in un futuro non proprio lontano, è e sarà una qualità di m… (lasciamo stare per favore l’aria buona, l’incanto delle Dolomiti e le altre storielle e guardiamo in faccia alla realtà).

Sono quindi preoccupato perché se, come dichiarato, l’obiettivo principale dell’attività della Comunità Montana sarà quello di pensare ad un futuro del nostro territorio compatibile con la nostra qualità di vita, beh … avete capito.


trattore con spandiconcime

Foto:Flickr (truth82)

è Natale, siamo tutti più buoni, ma c’è sempre chi è più buono degli altri

24 Dicembre 2009 Politica nostrana propaganda

Sul Gazzettino, ogni tanto, si trovano chicche di questo genere (non preoccupatevi, tutto ciò succede solo perché è Natale, poi le cose tornano a posto):

Salute, lavoro e “vita”. Sono questi i doni che tre sindaci del Centro Cadore vorrebbero far trovare sotto l’albero dei cittadini. Maria Antonia Ciotti (Pieve), Luca De Carlo (Calalzo) e Mario Manfreda (Lozzo) si travestono simbolicamente da Babbi Natale e, se avessero davvero in virtù la magia, ecco che cosa regalerebbero in un colpo di bacchetta ai cadorini. «La garanzia di sicurezza della salute – risponde senza esitazione la Ciotti – i cittadini devono essere sicuri che qualunque cosa loro accada c’è una rete di servizi pronta a salvaguardarli. Per loro, vorrei annullare i timori che ancora oggi hanno sui servizi sanitari».
Dallo stile “ciottiano” allo stile “decarliano”. Se a Pieve il primo cittadino pensa subito a sanità e salute, a Calalzo Luca De Carlo vorrebbe far trovare sotto l’albero un ambiente più pulito e un paese «più vivo». «Quando è iniziato il nostro mandato – ha motivato – il territorio comunale era un vero disastro: sigarette, immondizie, incuria. Molte le lamentele che ho ricevuto in merito, ma molta anche la collaborazione trovata nei volontari e privati cittadini che a titolo gratuito ci stanno aiutando in quest’opera di pulizia generale. Vogliamo dare un nuovo volto al paese».
E a Babbo Natale chi fa i regali? Chissà quanti bambini, nella loro ingenuità, prima o poi si pongono il quesito. Anche De Carlo se lo pone: «Natale è, per definizione, un momento in cui si verifica lo scambio dei doni. Noi ci stiamo adoperando al massimo, ma abbiamo bisogno della collaborazione di tutti, davvero tutti. Per tenere il paese pulito, ma anche per riempirlo di contenuti che lo rendano ancora vivo».
E a Lozzo? Mario Manfreda vorrebbe un lavoro sicuro per tutti. «Mi piacerebbe l’idea di regalare la tranquillità economica a tutte le mie famiglie. Il problema del lavoro è purtroppo reale, ci sono molte persone che a causa della crisi economica hanno perso il posto, sono in mobilità, in cassa integrazione. Il lavoro dà serenità, e questo vorrei per loro. E per i nostri giovani un lavoro adeguato al percorso di studi intrapreso. Non un posto qualunque. È il solo modo per far sì che non vadano a vivere altrove».
Manfreda ha anche un desiderata amministrativo. «Per il bene delle nostre comunità, vorrei si concretizzasse l’idea di un obiettivo comune a tutti i paesi del Cadore per una vita sociale in armonia e azioni concrete sulla stessa lunghezza d’onda».


Ed io, se avessi la bacchetta magica?

Beh, innanzitutto non vorrei vivere l’incubo di cui sopra. Poi, concretamente, se potessi, donerei ai miei concittadini la sola capacità di essere consapevoli, niente altro.

Napoleone, mi sembra, ebbe a dire: «Mai attribuire alla malizia ciò che si spiega adeguatamente con l’incompetenza». Ecco, questo tipo di consapevolezza donerei ai miei concittadini.

Bon Nadal.

Comunità Montana Centro Cadore: il nuovo presidente c’è

23 Dicembre 2009 Attualità, Politica nostrana, Turismo e dintorni comunità-montana

La notizia era nell’aria ma finalmente ne abbiamo la certezza (Gazzettino). I saggi 🙁 sindaci cadorini si sono messi d’accordo e ci hanno regalato per Natale un nuovo presidente della Comunità Montana, Pier Luigi Svaluto Ferro, sindaco di Perarolo.

Ve ne avevo già parlato il 10 dicembre scorso con l’articolo “Comunità Montana Centro Cadore: ancora nessun rinnovo delle cariche“.

Torno indietro al 13 novembre di quest’anno, allorquando il presidente uscente della Comunità Montana, Flaminio Da Deppo, parlando brevemente all’incontro “Guida Alpina: professione del futuro“, anticipò alla smilza platea che era stato raggiunto un accordo per poter far decollare il Centro informativo di Caralte (Perarolo), dove sarebbe prevista la presenza di una interfaccia “turista:guide alpine” (notizia che, se non mi è sfuggita, non è stata ancora ufficializzata a mezzo stampa).

L’8 settembre 2009 scrissi un articolo, “Centro informativo di Perarolo: bando di gara“, nel quale spiegavo il mio punto di vista sulla vicenda. A quel tempo inserii nell’articolo una foto che nulla aveva a che fare con il centro informativo. L’ingenuo errore venne scoperto da una buon’anima della rete che prontamente mi allertò, permettendomi di ovviare al medesimo (tolsi l’immagine).

Nel frattempo, precisamente il 16 novembre, presi finalmente qualche immagine del centro informativo. Approfitto di questa occasione, l’investitura a presidente della Comunità Montana Centro Cadore di Svaluto Ferro, per proporne le immagini (evitando gli interni ancora spogli). Con la logica speranza che la nuova stagione “estiva” (che è ormai alle porte), veda il Centro informativo di Caralte pronto a promuovere adeguatamente il nostro Cadore.


immagine (1) del centro informativo di caralte (Perarolo di Cadore) - scattata il : 16.11.2009

immagine (2) del centro informativo di caralte (Perarolo di Cadore) - scattata il 16.11.2009

immagine (3) del centro informativo di caralte (Perarolo di Cadore) - scattata il 16.11.2009

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