D’accordo, ha avuto la “legittimazione” della direzione del PD per far fuori Letta. Si chiama fuoco amico e massacra anche i Prodini (che però come topi di fogna faticano a morire e ve lo troverete in corsa per il Colle). Questa storia della lealtà di Renzi ormai puzza da vecchio, el pibe de oro è lanciato a tutta velocità verso il muro che gli hanno preparato: lo alzeranno, il muro, al momento opportuno e boom vedremo solo una neola de piume. Tuttavia è opportuno avere in archivio le gesta d’avvio del lesto fante del PD, qui immortalate per futura referenza.
(deve essere chiaro che le firme che si stanno raccogliendo non devono servire per anestetizzare – ancora una volta – la questione indipendentista, ma per premere sull’acceleratore: via dall’Italia!! E ci vuole uno sforzo non da poco per dimenticarsi quello che è successo con i baldi compagni del PDL nei vari consigli regionali nei quali si è discusso il ddl 342. L’ho detto altre volte: Tosi=0, Maroni=0. Zaia sulla questione ha fatto parecchio slalom gigante ma, date le condizioni, si può capire: un colpo al cerchio e un colpo alla botte. Però a Zaia si può credere ancora. Ma se – questa volta – la questione indipendentista viene sbandierata solo come specchietto per le prossime europee, chiudendo poi tutto nel cassetto, chiudo a mia volta la porta anche al credito che Zaia è riuscito a mantenere vivo e butto via la chiave per sempre. Ho detto!)
Altra domenica, altra avventura! Questa volta si tratta di una “sgroppatina” con gli sci da Deppo (Domegge di Cadore) a Valdarin (Auronzo) passando per il rifugio Baion e Pian dei Buoi. Nella serie “winter tour” anche Cason de Valdazene, Cason de Forzela Basa e Casera dele Vace, Pian dei Buoi con rifugio Ciareido. E naturalmente grazie ad Eugenio per le foto di Dolomiti Big Snow.
Per non appesantire il caricamento del BLOZ la galleria di 12 foto è visualizzabile a questo indirizzo o cliccando direttamente sulle foto sottostanti.
Una perla elaborata da Malvino riguardante il “pensiero casistico” cui papa Checo ha fatto riferimento parlando del fallimento dei matrimoni. Bisogna “non condannare, camminare con loro e non fare casistica” come sono invece abituati a fare i farisei (qui video, qui articolo).
Dopo aver sentito un gesuita dire che «dietro il pensiero casistico sempre c’è una trappola», manca solo Vattimo che dà del frocio a Socrate, e poi non resta che l’Apocalisse.
Quando la testa è troppo distante dai piedi – o se fai parte del PD – succede che la testa voglia andare a sinistra mentre i piedi decidano di andare a destra. Il governatore PD della Toscana, non proprio l’ultimo arrivato, ritrita la solita solfa sulle autonomie speciali (ve ne sono sei in Italia e due di queste ci sono “vicine vicine” e tutti i giorni ci fanno ciao con la manina).
«Autonomie speciali da superare, non hanno più senso»
Il presidente della Toscana Rossi durissimo: “Basta con le regioni che sono piccoli stati”
TRENTO. “Occorre superare le Regioni a statuto speciale: l’assetto di 70 anni fa non è quello attuale e questo tema, anche nel Pd, va trattato con coraggio. Temo però che questa distorsione non sarà eliminata”. Così Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, intervenuto questa mattina a Firenze, con il presidente lombardo Roberto Maroni, a una iniziativa pubblica organizzata dal Lions Internazionale.
Il presidente Rossi, sempre sulle Regioni a statuto speciale, ha aggiunto che “sta diventando intollerabile il fatto che lo Stato tratti in modo così diverso i cittadini”. “No alle Regioni piccoli Stati, sì alle Regioni che pensano diversamente lo Stato”, ha sintetizzato il governatore della Toscana. Rossi anche parlato della possibilità di introdurre meccanismi per “un federalismo a più velocità” in un diverso rapporto con lo Stato centrale: “Certo – ha spiegato – con una compensazione a livello nazionale per i territori più in difficoltà, dobbiamo però arrivare a ottenere i soldi dei cittadini toscani”
Quasi contemporaneamente il presidente del coniglio PD, tale Renzi, nel discorso di replica prima del voto di fiducia al gobierno, sostiene invece che:
Le autonomie sono – per quel che ci riguarda- un modello e una soluzione alla lontananza, al disimpegno politico, al distacco tra i cittadini e l’opinione pubblica …
Non si dimentica poi, Renzi, di tirar fuori il metro e mezzo di lingua che ha e slinguazzare a dovere (carota) le autonomie “alleate” (attraverso SVP e PATT) che “non faranno mancare il loro consenso” anche se (bastoncinelluccolino: piccolo bastone, detto per i più distratti) dovranno contribuire in qualche modo al risanamento del Paese bla bla bla.
Insomma, secondo Enrico Rossi (PDx) le Autonomie speciali sarebbero da superare, a sentire il presidente del coniglio (PD1, suppongo) sono invece un toccasana ad ogni male (c’è qualcuno che offre di più, o di meno …?).
E allora famole, ’ste autonomie!! C’è Belluno, povera Cenerentola, che lo chiede da anni ed è pronta alla specialità. Famola!! E famola autonoma (prima che prenda fuoco)
(avvertenza: lo spezzone video “choppato” – questo spezzone in particolare – per ragioni tecniche da me indipendenti non sempre parte dall’inizio: per rendersene conto basta guardare la barra di colore fucsia. Se allo start la barra ha già raggiunto metà o i tre quarti della durata, cliccate col cursore all’inizio della medesima per far partire lo spezzone dall’inizio. Ad ogni buon conto il discorso che interessa è tra il minuto 4:20 circa e il minuto 6:30 nel video originale)