BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti

anche a Loreto i pannelli informativi sono high-tech

15 Agosto 2011 Parco di Loreto blozzando, decoro-aree-turistiche, lavori-pubblici, loreto, minuto-mantenimento, spazi-pubblici, verde-pubblico

No, non così high-tech come quelli che il sindaco di Calalzo ha fatto recentemente installare nel parco lungo la ciclabile, quelli con il codice QR, per capirci.

L’hig-tech, qui, è tale se paragonato al low-tech che, tuttavia, fa ancora la sua buona figura. Il povero e oltraggiato pannello, che potete ammirare in foto, è in queste condizioni da almeno due anni. E sono due anni che, degnissimo testimone dell’incuria e fors’anche della stoltezza di questa amministrazione, combatte una sua personale e dignitosissima battaglia a difesa della propria esistenza. E dimostra, il pannello, quanto precaria sia la gestione del minuto mantenimento nel podere del signorotto locale.

Voi non avete idea di quante persone abbia visto passare, questo pannello. Ed anche il sindaco, più e più volte, innumerevoli ormai, ed anche recentemente per controllare che tutto sia pronto per l’inaugurazione, gli è passato davanti. E lui non ha potuto far altro che manifestare il proprio essere, graziato in questo da qualche umano più sensato degli altri che lo ha spostato, un po’ qui e un po’ lì, fino al punto in cui si trova ora, puntellandolo in modo che potesse comunque essere utile a qualcuno. Sembra o non sembra un Cristo in croce, afflitto eppur vitale nel suo messaggio di speranza?

Potete ammirare poi la versione (high-tech) che per un anno e più ha fatto bella mostra di sé. Io la distinguo come versione “strutturalista”. Quest’ultima è stata oggetto di un previsto intervento di restyling, consistito niente meno che nel fissare il pannello informativo vero e proprio. Intervento che ha subito detronizzato l’avanguardista versione strutturalista a più modesta versione “classica“.

Prima, non so a voi ma a me, quando mi povevo di fronte alla vuota cornice strutturalista, si palesavano, dentro ad essa, strane immagini: una volta credo proprio di aver visto papa Ratzinger con le scarpette rosse (scarpettae rubrae) di Prada ballare la lambada con padre Georg. Per qualche giorno tale pratica può ancora essere messa in atto presso il pannello a fianco dei carriaggi romani, che risulta ancora in versione strutturalista, almeno fino al momento in cui non verrà tamponato.

Caro pannello low-tech, non disperare, fanno fatica a capire, ci vuole tempo e perseveranza, ma alla fine … va anche le rode cuadre! Per te, vista la inaugurazione che si sta consumando in queste ore, prevedo una sistemazione fulminea. In caso avverso, ho già pronta una petizione on-line da sottoporre al Santo Padre …

i puzzoni illustrano la manovra riveduta e corretta dopo il fischio della BCE

15 Agosto 2011 Criticarium Itaglia bastardos, della-crisi, il-parlamiasma

I puzzoni alla conferenza stampa per l’illustrazione della manovra riveduta e corretta dopo il fischio della BCE. Puzzano di marcio, ma sono così teneri. La foto-gallery completa (da non perdere) su il Post.

Belluno: prima il danno e poi la beffa ma forse …

14 Agosto 2011 Autonomia autonomia, belluno-autonoma, veneto-stato

Lodovico Pizzati, segretario politico di Veneto Stato il movimento-partito che propugna l‘indipendenza del Veneto (attraverso metodi democratici e pacifici), già ieri si era fatto sentire sulla “questione bellunese” indotta dall’accorpamento delle province previsto nella manovra/stangata con l’articolo Belluno reagisci!, cui ho contrapposto alcune mie riflessioni in Belluno reagisci! La bella addormentata andrebbe prima svegliata.

Pizzati riprende oggi l’argomento in Belluno: Prima il Danno e poi la Beffa, nel quale definisce la richiesta di un referendum con monitoraggio ONU e UE come la strada maestra per giungere all’autodeterminazione e quindi all’autonomia. Riporto l’articolo per intero affinché sia motivo di riflessione ed approfondimento (il neretto è mio).

I bellunesi avevano dato all’Italia grande prova di democrazia e senso civico. Raccogliere 17 mila firme in montagna, ben il 10% dell’elettorato di questa provincia montana, non è cosa da poco. Quello che il Comitato per Belluno Autonoma chiedeva con uno straripante appoggio popolare era più che giustificato. Belluno è una provincia montana schiacciata in mezzo a due regioni a statuto speciale, ed è la provincia veneta che più soffre della crisi e del declino economico italiano.

Tra imposte dirette, indirette e contributi sociali i bellunesi contribuiscono alle casse di Roma più di tre miliardi all’anno, e di questi versamenti viene restituito nemmeno un decimo per amministrare la provincia e i comuni. Una autonomia avrebbe riportato un minimo di dignità economica per non perdere il passo rispetto ai ricchi cugini trentini e tirolesi, e si richiedeva un miliardo scarso, rispetto ai 6-7 miliardi di risorse pubbliche che il Trentino-Alto Adige riesce a trattenere ogni anno.

A questo enorme sforzo di iniziativa popolare, i bellunesi hanno prima subito la resistenza della classe politica veneta, sentendosi predicare più autonomia da Roma ma vedendosi praticato più centralismo da Venezia. Poi i promotori del referendum per l’autonomia bellunese hanno subìto il grave danno di vedere la loro iniziativa, forte di 17 mila firme di concittadini, venire ingiustamente snobbata dal sistema giuridico italiano (bocciatura da parte della Cassazione, ndr).

Con le recenti manovre anti crisi annunciate alla vigilia di ferragosto per i bellunesi è arrivata pure la beffa: il problema bellunese ha rischiato di essere risolto venendo inglobato nell’amministrazione provinciale trevisana. Ora non importa se per grazia del governo italiano la provincia di Belluno verrà risparmiata. La lezione che i bellunesi hanno imparato è che a Roma con il cappello in mano non si va. Esiste invece un’alternativa concreta per esercitare il diritto di autodeterminazione che non necessita proprio di un permesso da Roma.

Seguendo l’esempio della Scozia, oggi governata da una maggioranza assoluta indipendentista, è possibile appellarsi alla comunità internazionale e richiedere un referendum con monitoraggio dell’ONU e dell’Unione Europea. Decidere la propria organizzazione amministrativa indipendentemente da Roma è un diritto pre-costituzionale riconosciuto anche dallo stato italiano già dal 1977, con la ratificazione di una risoluzione ONU conosciuta come Patto di New York.

Quello che serve però è un forte consenso popolare attorno a questo obiettivo, e una rappresentanza istituzionale, composta da sindaci o da presidente della provincia, che si faccia promotore di tale azione politica. Il consenso popolare è già stato raccolto con l’iniziativa del Comitato per Belluno Autonoma. Adesso ai bellunesi serve indirizzare la loro determinazione verso un percorso politico fattibile e democratico, ma che non passa necessariamente per Roma.

Lodovico Pizzati
Veneto Stato

inaugurazione di Loreto: fusse ca fusse la vorta bbona!

14 Agosto 2011 Botanico Palazzo, Parco di Loreto lavori-pubblici, loreto, spazi-pubblici, verde-pubblico

Se Dio vuole, ché la vergine Maria non ce l’ha fatta, la lunga agonia dell’inaugurazione del parco solare di Loreto dovrebbe essere giunta alla propria fine. Dovrebbe: 99,99%, abbiate fede.

Nino Manfredi usò le parole che compongo parte del titolo dando vita alla macchietta del “barista di Ceccano”, tormentone che è giunto intatto ai giorni nostri. Un suo quasi omonimo, certo Manfreda, sindaco di Lozzo di Cadore, dovrebbe finalmente, sempre che sia per l’appunto la “vorta bbona”, compiere l’atto inaugurativo in quel di Loreto.

Non spenderò neanche una parola sulla bontà o meno del taglio raso operato alla preesistente ombrosa e intima pecceta, ché la questione è riconducibile per il volgo alla disputa “more o bionde” (per inciso, preferisco le more anche se non disdegno le bionde e, in quanto alle rosse, ho il cuore a pezzi pensando alle future generazioni che non ne potranno godere, per via di una deriva genetica di imbarazzante perfidia che ne ha decretato l’estinzione).

Sono interessato a chiarire il perché, nel famoso giugno 2009, appena dopo aver vinto le elezioni, il sindaco se ne uscì con la ormai celeberrima frase:

« … un altro progetto, che speriamo si concluda entro agosto (2009 ndr), comprende la valorizzazione dell’area circostante il santuario della Madonna di Loreto, in cui saranno installati vari pannelli geografici, storici e naturalistici ed un’alberatura particolare dedicata a Papa Benedetto XVI, che visitò la storica chiesetta di Lozzo durante la sua ultima vacanza in Cadore».

Inutile dire che quell’anno, a Loreto, non si concluse proprio un bel niente. Ma perché, allora, fare quella brutta figura? Secondo me fu una sorta di lapsus freudiano. Lozzo Viva era appena uscita dalle elezioni riconfermata, ma fino al momento dello spoglio la lista avrebbe potuto chiamarsi Lozzo Fifa, tanta era la paura di non farcela.

E lo dimostra il fatto che il manipolo di persone raccogliticcio, presentatosi in paese un mese e mezzo prima delle elezioni, la lista Per la Gente di Lozzo, è riuscita a raccogliere il 31% dei consensi quasi senza far niente. Un  miracolo. E leccando il culo, se mai, solo ad amici ed intimi, che non avrebbe sortito alcun vantaggio ai fini elettorali. Lozzo Fifa invece, un paio di loro me li ricordo bene, aveva fatto del porta a porta una religione. Me li ricordo, dicevo, quando ansimavano con la lingua penzoloni, sfacciatamente arrossata, spessa e bavosa a forza di leccare a destra e manca, promettendo Luna e Sole. Niente di scandaloso, facendo parte del gioco.

Ecco allora, io credo, che il riconfermato sindaco, quasi come voto per l’agognata riconquista del Botanico Palazzo, si lasciò sfuggire, senza alcun bisogno, quella sfortunata promessa.

Ma la storia si ripete l’anno dopo, complice il bollettino parrocchiale sul quale appare, nella rubrica “dal Comune”, la seguente improvvida frase:

a breve riprenderanno i lavori, già in fase avanzata, davanti alla chiesa di Loreto. I servizi forestali dovrebbero terminare i lavori prima dell’estate (2010 ndr), l’area recuperata a parco sarà ….

Niente da fare. Anche l’anno scorso, nonostante l’aiuto apportato dal sindaco, il cantiere resta aperto.

Torna in campo l’ipotesi della piantagione delle alberature particolari dedicate al papa Benedetto XVI (oltre alla posa di non precisate sagome). A posarle, però, ci dovrebbe pensare la provincia di Belluno (perché i soldi di Lozzo son finiti da un pezzo). Bottacin non ci ha ancora provveduto, ma forse lo farà Muraro, se mai riuscirà a mettere le mani su Palazzo Piloni.

Nel frattempo(veramente è di ieri) sono stati esposti alcuni pannelli informativi, previsti fin dal 2009. Sappiate che ora ci sono. Non tutti, ma la maggior parte. E’ di qualche giorno fa anche l’approntamento dell’illuminazione. Le bandierine multicolore non sono ancora state esposte, così come il barbuto busto a fianco della socratica arena. Per il rendiconto ci sentiamo più avanti. Manca poco, il cantiere non è proprio chiuso del tutto ma dai!, ci possiamo accontentare. Tanti carissimi auguri!

Belluno reagisci! La bella addormentata andrebbe prima svegliata…

13 Agosto 2011 Autonomia autonomia, belluno-autonoma, itaglia, noi-ladini, veneto-stato

Caro Lodovico Pizzati,

è quantomeno singolare, anche se apprezzabile, che sia Veneto Stato ad incitare i bellunesi con un Belluno reagisci! Singolare perché l’accorpamento della provincia di Belluno con Treviso è un aspetto che nasconde una realtà ben più vasta e tragica: lo Stato italiano (di merda, serve ricordarlo?), per la sua parassitaria sopravvivenza sta togliendo alla Regione Veneto risorse ben più ingenti di quelle legate all’eventuale accorpamento dell’Amministrazione provinciale di Belluno a quella di Treviso.

Non solo, lo Stato si dimentica che la Provincia di Belluno non è un semplice segno sulle carte topografiche con cui si perimetra il suo territorio. La Provincia di Belluno è, prima di qualsiasi altra cosa, un insieme di Genti fra le quali, tra l’altro, trova posto una minoranza linguistica ladina (per lo più narcotizzata) non proprio irrilevante, che ne dovrebbe esaltare la specificità più di qualsiasi altro elemento che pur concorre a determinarla (montanità, cuscinetto fra aree a statuto speciale ecc. ecc.).

A questo va aggiunto il fatto che un leghista (non ci sono più i leghisti di una volta), il presidente della provincia di Treviso Muraro, senza alcun pudore, arrogantemente e calpestando qualsiasi principio di solidarietà, si dice dispiaciuto per la sorte di Bottacin, eletto da così poco, ma si reputa pronto a governare anche la nostra provincia. Una gran testa di cazzo, in queste circostanze, magari l’avrebbe pensato, ma non l’avrebbe mai detto.

Resta da capire come potrebbe reagire Belluno. I bellunesi, col tempo, sono diventati bellunioti, come del resto i veneti sono diventati venetioti. Questo status è stato generato da anni di politiche centraliste camuffate da decentramento ma, soprattutto, da azioni di governo dettate dai partiti in funzione di una distribuzione ed addomesticamento del consenso che ha generato il cancro che ci sta uccidendo.

Ogni partito ha generato sul territorio una metastasi, attraverso i propri rappresentanti eletti, e se ne è servito per legare la ragione ed il cuore della gente. Tutti si sono prestati a questo gioco, anche chi come la Lega, all’inizio, ci aveva illuso di essere il partito del territorio di cui abbiamo vitale necessità. I bellunioti non hanno un leader di riferimento che sia in grado di catalizzare la loro attenzione e redimerli, accompagnandoli su un percorso di nuova emancipazione legato, appunto, al territorio. Non hanno neanche un Movimento che si configuri come una specie di SVP (Südtiroler Volkspartei) cui appendere un qualche brandello di speranza.

Non so quali potranno essere gli sviluppi della situazione, ma la dissoluzione della provincia di Belluno (e di quella di Rovigo) dovrebbe dare la misura, a Veneto Stato, di cosa siano capaci gli Itagliani pur di tentare di salvarsi il culo (non ho dubbi che lo sappiate già). La gente non ha capito che nelle due manovre non v’è nulla per il sostegno della ripresa. La gente quindi non sa che, depositata la polvere, il problema sarà ancora lì, spettralmente. La gente non sa che l’apparato produttivo veneto, ossia la ricchezza che comunque cercherà di produrre,  sarà drenata fino al suo collasso.

Dopo questo collasso, forse, ne potremmo riparlare. Ricordo, infine, che alle ultime elezioni amministrative il PNV ha preso più voti a Belluno, fatte le debite proporzioni, che in altre province (mi fido della memoria e potrei sbagliarmi). Non certo perché il programma indipendentistico di Veneto Stato non fosse e sia valido e oltremodo condivisibile,  ma perché tanto il venetiota che il belluniota (e quest’ultimo meno degli altri) hanno votato per le metastasi di cui ho già detto, con l’aggravante dello specchietto della Lega che ha profondamente tradito le aspettative “del territorio” (lasciamo stare la capacità di copertura “tv-mediatica” che al PNV del tempo fu sostanzialmente centellinata, che ci capiamo lo stesso).

Magari mi sbagliassi ma, sul territorio belluniota, non vedo coaguli avanguardisti che possano fornire il barlume di una pur piccola speranza “di riscatto“.

Belluno addio? La lunga notte (‘psichedelica’) di Palazzo Piloni

13 Agosto 2011 Autonomia belluno-autonoma, noi-ladini

Non è facile, in momenti come questi, tenere la rotta. Ma c’è sempre qualcuno che scarrucola più degli altri. Su Bellunopress, Roberto De Nart, dopo aver descritto ciò che potrebbe capitare alla Provincia di Belluno nel caso di accorpamento con quella di Treviso, si lascia andare producendo una prosa quantomeno psichedelica, che tuttavia ha una qualche ragione d’essere, se non altro per il senso di profondo smarrimento che incute al lettore:

[…] Non sappiamo se questa rimarrà una delle tante boutade a cui il maleodorante governo Berlusconi oramai ci ha abituato. Certo è, che se dovesse andare veramente in porto dovremmo prepararci ad assistere a un repentino cambio di cartelli e targhe. All’ingresso di Palazzo Piloni, sede della Provincia di Belluno, ad esempio, potremmo vedere prossimamente “Provincia di Treviso, Dipartimento di Belluno”. Tutto come prima, insomma, tranne il consiglio provinciale la giunta e il suo presidente che non ci sarebbero più. Un’eventualità, che per l’uomo che cammina per la strada, non sarebbe percepita sicuramente come una grave sciagura.

Ovviamente il piccolo esercito di politici locali non se ne starà con le mani in mano ad attendere la propria morte.  Ipotizzeranno scenari funesti per Belluno in conseguenza della “manovra tagliateste”. Scenderanno in campo i professionisti della montagna, gli autonomisti, i referendari. Tutti a proporre la loro ricetta. Maggioranza ed opposizione a braccetto, invocando i diritti dei popoli, l’autodeterminazione, la legge naturale, soprannaturale, la Costituzione, Dio, Patria e famiglia. Vedremo insomma il luccichio di lance, spade e forconi. Politica, antipolitica, profeti e falsi profeti in campo. Con Treviso, mai! Tutti con Trento. No, tutti con Bolzano. Peggio di così, ditemi voi…

A De Nart suggerisco qualche ora di sonno e, nel contempo, gli farei notare che nel guazzabuglio di attori della farsa da lui immaginata (professionisti della politica, autonomisti, referendari) si è dimenticato delle minoranze linguistiche delle quali mi onoro di far parte. Quali? I ladini bellunesi, naturalmente.

 

p.s. nella sostanza, se ho ben percepito il “tra le righe”, sono d’accordo con De Nart. Il consiglio di qualche ora di sonno in più è per la sua salute, non per la prosa. Qualche luccichio ci sarà, ma non saranno forconi, saranno specchietti … 

«‹ 641 642 643 644 645 ›»

Commenti recenti

  • GIUSEPPE ZANELLA: "2+2" Tutte le sue argomentazioni si sono inizialmente limitate a contestare il mio ragi…
  • GIUSEPPE ZANELLA: Io sono aduso a confrontarmi con persone civili e dalla dirittura etica ineccepibile, non…
  • Un lettore: ....come sempre dimostra di voler essere l'unto del signore....che tutto sa.... e che gli…
  • 2+2: Mio caro Giuseppe, innanzitutto, lei non sa per chi ho votato, e se vuole saperlo, non h…
  • GIUSEPPE ZANELLA: Breve replica a "un lettore". Io non sono 'un leone da tastiera'. I miei interventi, div…
  • Giuseppe: Quindi ,caro Signore "2+2", il suo arzigogolato argomentare la porta a dire che gli asten…
RSS Dolomiti RSS

Naviga nel BLOZ

  • Cerca nel BLOZ con Google
  • Etichette (elenco di tutte le voci)
  • Tutti gli articoli ordinati per data
  • Ultimi 10 articoli per ogni argomento

Pagine

  • BLOZ – Mappa del sito
  • Consigli per la navigazione
  • Elenco delibere comunali
  • Info sul blog
  • Programmi elettorali e bol-com

Etichette - Tag

  • Qui l'elenco completo dei tag usati

Links

  • Antichi Sentieri
  • Danilo De Martin (sito)
  • Dolomitiche
  • Flickr
  • Google+
  • Parco della Memoria
  • PhotoLoz
  • Youtube
logo provincia di belluno
banner della pagina facebook del BLOZ
Tweets di @blozdicadore
Privacy Policy
© BLOZ - il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti 2025
Powered by WordPress • Themify WordPress Themes