Italia, un paese squallido da fare schifo
Sulla vicenda “Cota/Regione Piemonte” trovo che questo articolo di La Spina su La Stampa.it, che qui riporto in parte (neretto mio), descriva perfettamente lo squallore inemendabile in cui è sprofondato questo paese. Da parte mia rilevo, se mai ce ne fosse il bisogno, l’imperante necessità di secedere da esso per fondare un nuovo stato indipendente. Via dall’Italia, via subito, che è già tardi.
I tempi di un paese poco normale
di Luigi La Spina
C’è un Paese, nel civile e democratico occidente, in cui l’organo dello Stato più importante, quello che rappresenta la volontà popolare, il Parlamento, è composto, da quasi un anno, da senatori e deputati eletti con una legge contraria alla Costituzione. Nello stesso Paese, una delle più grandi regioni del nord, il Piemonte, è governata, da quasi quattro anni, da un presidente e da una giunta eletti illegittimamente.
Questo Paese è l’Italia.
La decisione con la quale il tribunale amministrativo piemontese, ieri, ha dichiarato nulle le elezioni che, nella primavera 2010, avevano deciso, per poche migliaia di voti, la vittoria dello sfidante leghista, Roberto Cota, sull’ex presidente Mercedes Bresso, ricandidata dal centrosinistra, non è certo sorprendente nel merito della questione. […]
Si può ancora definire «normale» un Paese nel quale ci vogliono quattro anni per verificare la regolarità di una elezione importante, come quella per una Regione? Si può ammettere che per quasi un’intera legislatura il presidente del Piemonte e la sua giunta abbiano esercitato un potere illegittimo, abbiano emanato leggi illegittime, abbiano deciso nomine illegittime? […]
L’inaccettabile ritardo del verdetto (quasi) definitivo dimostra, in maniera simbolicamente molto efficace, la paralisi in cui l’Italia è sprofondata da almeno vent’anni. Vent’anni perduti in dispute inconcludenti, in cui alla vicende giudiziarie di Berlusconi sono state sacrificate riforme della giustizia indispensabili, quelle che interessano davvero i cittadini. Quelli che aspettano da decenni che si concluda una causa civile, quelli che sono costretti a rinviare o a cancellare investimenti che darebbero preziosa occupazione perché ad ogni passo s’imbattono in ricorsi ostativi dalle parti più disparate, con le pretese più improbabili. Quelli che, in attesa di giudizio e magari innocenti, affollano per anni le carceri, le cui condizioni vergognose ci espongono alle condanne delle corti internazionali.
Una classe politica del tutto inadeguata come quella che ci ha governato nella cosiddetta seconda Repubblica ha condannato il nostro Paese all’immobilismo più assoluto. Una nazione in cui le decisioni, anche le più importanti, vengono delegate ai ritmi lenti e tortuosi della giustizia italiana. Così, del tutto regolarmente per carità, la Corte Costituzionale scopre, solo dopo quasi dieci anni, che la legge con la quale si elegge il Parlamento ha portato alla Camera e al Senato illegittimi rappresentanti del cosiddetto popolo sovrano. Così, dopo quattro anni, (forse) si stabilirà che Cota e la sua giunta hanno esercitato in Piemonte un potere abusivo, occupando abusivamente poltrone che sarebbero spettate ad altri. […]
‘Per fortuna c’era la stampa locale a tenerci informati’ e … degli abeti uno stormir di fronde
In un commento all’articolo post black out in Cadore: ‘Per fortuna c’era la stampa locale a tenerci informati …’ @abete mi chiama in causa:
Se avessi letto in bacheca un avviso con la quale il comune mi informava che la corrente elettrica mancava e che l’enel non era in grado di dire quando l’avrebbero riattivata, evrei pensato che questi mi considerano un andicappato per darmi tali informazioni, dopo poche ore tutti sapevano cosa era successo.
Quando Danilo ha finito di ridere potrebbe dirci per favore cosa avrebbe fatto lui la mattina di Santo Stefano se fosse stato sindaco?.
Forse non mi sono spiegato per bene.
Riprovo. Che un sindaco, nelle condizioni date:
black out elettrico dall’alba, telefoni fissi funzionanti, copertura Tim attiva (per quella che è stata la mia esperienza personale; vedi anche questo commento), nessuna devastante inondazione, nessun devastante terremoto, viabilità stradale non compromessa, sindaco quale capo della protezione civile, sindaco quale comandante in capo delle forze dell’ordine, delle forze armate, dei servizi segreti, della filodrammatica, …
giunga a distanza di qualche giorno a porre l’attenzione – lacrimevole – sulla condizione di quei “poveri turisti sull’A27” lasciati senza informazioni, al solo evidente scopo di ingigantire il silenzio informativo di cui essi sarebbero stati oggetto, nel tentativo di minimizzare con ciò il medesimo silenzio informativo di cui, però, essi si sono resi protagonisti nei confronti dei propri cittadini …
che poi giunga ad affermare “Per fortuna c’era la stampa locale a tenerci informati…” (senza segnalare, semmai lo fosse stata davvero – a mio modo di vedere unica giustificazione plausibile -, che trattavasi di battuta sdrammatizzante), quasi a voler sottolineare la supposta straordinarietà dello stato calamitoso delle vicende succedutesi (sempre, a mio modo di vedere, per giustificare a posteriori il proprio muto silenzio nei confronti della gente del paese) …
non può, tutto ciò, che essere letto, mia opinione, come una strisciante ammissione della propria incompetenza – ancorché spacciata ai lettori come “impegno istituzionale” (invece è merce avariata) – a gestire fenomeni che vadano oltre la consuetudine, che siano annoverabili appena appena fuori della normalità.
Riguardo alle informazioni alla gente che il sindaco avrebbero potuto dare, non ci si attendeva mica un proclama di indipendenza eh? Bastava, lo dice bene @Gigio (neretto mio) …
Carissimo abete, forse tu avresti pensato di essere considerato quello che hai scritto (andicappato, ndr); altri, forse, avrebbero avuto modo di organizzarsi in un certo modo e non affrontare alla cieca quanto stava accadendo ed avrebbero sicuramente apprezzato l’interessamento di chi li amministra.
Ci sono persone, anche anziane, come pure proveniente da altre parti, che si sono trovate spiazzate dall’evento.
Probabilmente tu consideri che tutti siano alla tua altezza, ma sicuramente così non è.
Poche righe che avessero indicato cose semplici da fare o da non fare; un giro di informazioni a voce da parte dei dipendenti del comune o della protezione civile avrebbe sicuramente contribuito ad affrontare un pò meglio la situazione.
Sicuramente Danilo ti darà la risposta che hai chiesto, anche se mi è difficile capire il perchè chiedi ad uno che quel ruolo non lo ricopre e non fai la stessa domanda a chi invece il ruolo lo ha e nulla ha fatto in proposito.
Il mettersi a disposizione dei cittadini – con atto formale – oltre all’aspetto informativo, sarebbe stato un segno di civiltà e di attenzione: di valore nullo per i Tizi, rincuorante per i Caii, utilmente pratico per alcuni Sempronii. E tu, @abete, ti preoccupi di sapere da me, “misero falegname” (citazione da me pare), cosa avrei fatto al posto del sindaco? Non è forse il caso (come suggerito nuovamente da @Gigio) che questa domanda tu la ponga direttamente all’interessato per poi, tuo tramite, distribuire la verità distillata dal sommo fra noi povere pecorelle smarrite?
PD, De Menech, l’ammazza provincia di Belluno e l’astensione meditativa
Non capisco le recondite finalità con cui il sito provinciale (a proposito: si può dire “provinciale” o è meglio usare la dizione “bellunese”?) del piddimenoelle ha voluto rimarcare che il deputato De Menech si è astenuto durante la votazione del progetto di legge n. 1542 che condanna, è inutile usare altre parole, la provincia di Belluno ad un ruolo marginalissimo all’interno del contenitore regionale.
Perché, per tutto ciò che è stato detto finora sull’argomento dello “svuota Province” dalla corte del PD, scagnozzi e tirapiedi compresi, oltre all’apporto di un vuoto – questo sì – quanto banalissimo ministro Delrio, il peones De Menech avrebbe fatto meglio, piuttosto, a votare a favore del provvedimento; avrebbe fatto una miglior figura e potremmo oggi solo pensare ad un peones piegato ai diktat del partito. Astenendosi, ha semplicemente aperto la corte del letamaio delle “decisioni politiche” e ci si è buttato a capofitto: si tratta solo di aspettare che riemerga e chiarisca, con dovizia di particolari, il perché di questa sua scelta, in modo da farci sapere “da che parte sta” 🙂 .
Certo, se avesse votato contro, questa domanda avrebbe già una risposta: sarebbe stato dalla parte dei bellunesi.
(può anche darsi tuttavia che l’astensione sia il preludio ad un più fecondo periodo meditativo antropomorfo, del tipo “essere o non essere, questo è il problema …”)
(immagine: google)
il black out autonomo (o delle manutenzioni a statuto speciale)
L tenpo e i siore comanda i luore, recita un proverbio ladino. Insomma, il tempo non guarda in faccia a nessuno, non fa parzialità. E mentre noi subivamo le intemperie che hanno dato luogo al black out cadorino, a buona parte della gente in Alto Adige – in tutto l’Alto Adige e non solo ai nostri confini – toccava il medesimo destino. E fin qui la Natura fa il suo corso. E’ sul poi che nascono le differenze.
E pensare che ci sono bellunesi che invece di combattere per la conquista della propria autonomia, vorrebbero togliere quella su cui basa il proprio sviluppo ed il proprio futuro il TAA!! Dall’Alto Adige (sarebbe da leggere per intero, per rendersi conto di come funzionano certi meccanismi, anche se non tutto ciò che luccica è oro, lo sappiamo), in attesa di leggere le “medesime” vicende su suolo bellunese (ma qualcuno riuscirà mai a scriverle?):
Nevicate di Natale, la Sel relaziona sui danni alle linee
Disagi in 50 localià di 32 Comuni altoatesini
Ecco la relazione sui danni alle linee di media e bassa tensione in seguito alle nevicate straordinarie del 26-27 dicembre 2013
Le nevicate straordinarie – in parte con neve bagnata e pertanto pesante – iniziate il 25 dicembre 2013 e proseguite il 26 dicembre e nella notte seguente hanno causato, in 50 punti sul territorio di 32 Comuni, danni rilevanti e complessi alle linee elettriche di media e bassa tensione di SELNET. Sono stati colpiti i seguenti Comuni: Cortaccia, Magrè, Montagna, Trodena, Aldino, Nova Ponente, Nova Levante, Renon, Verano, S. Pancrazio, Ultimo, S. Felice, Proves, Martello, Solda, Glorenza, Prato allo Stelvio, Riffiano, Sesto, S. Candido, Dobbiaco, Monguelfo, Casies, Villabassa, Braies, S. Lorenzo di Sebato, Val di Vizze, Corvara, Badia, S. Martino in Badia.
Intervento SELNET: La mattina del 27 dicembre 2013 è scattato a livello provinciale l’intervento per la risoluzione dei danni per mano di 90 operatori, di cui 60 erano dipendenti di SELNET e 30 operatori di società convenzionate. Nel corso della prima giornata la maggior parte delle interruzioni di corrente sono state riattivate di modo che in serata degli 8.000 interessati dalle interruzioni solo 500 erano ancora senza elettricità.
[…]
Organizzazione e intervento
In funzione delle previsioni metereologiche e del continuo contatto e collaborazione con gli uffici della Protezione civile, SELNET è stata in grado di organizzare tempestivamente le necessarie misure di intervento, nello specifico:
- Alerting in seguito alle previsioni meteorologiche/ufficio protezione civile
- SELNET allerta le proprie strutture interne e rafforza i servizi di emergenza
- dal 26 dicembre a mezzogiorno diventa operativo il gruppo per la gestione della situazione critica composto dal Direttore Generale, dal Direttore tecnico, dal Responsabile Area Tecnica e dai Responsabili di zona
- inoltre erano operativi tutti i tecnici e i dipendenti della società (eccetto gli assenti per ferie e/o malattia)
- il 27 dicembre con tre voli di elicottero (Airways, Elico e CC) si sono potuti individuare dall’alto i danni causati dal maltempo in provincia e circoscrivere i punti critici
- per le zone in cui non era possibile la tempestiva rialimentazione degli utenti attraverso la rete, si sono attivati 15 gruppi elettrogeni
- si sono attivate le necessarie misure di coordinamento tra Assessorato, Sindaci, Autorità, Protezione civile, Pompieri, Pompieri volontari, Carabinieri, infrastrutture di altre organizzazioni (Associazione contadina) e ditte specializzate (Niederstätter). La cooperazione si è rivelata eccellente.
- altrettanto fruttuosa è stata l’opera continuativa ventiquattr’ore su ventiquattro del Centro di Telecontrollo SEL (CT SEL) che nei due giorni del 26 e 27 dicembre ha gestito e registrato oltre 1300 chiamate di utenti rimasti senza corrente.
- Le informazioni e i contatti con le autorità, con la Provincia e con i Comuni nonché con i media sono stati organizzati da SELNET.
[…]
Altre interruzioni
- Il 7 dicembre 2013 a causa del ciclone “Xaver” si sono avute interruzioni di corrente a S. Pancrazio/Ultimo, S. Felice, Proves, Lauregno
- Il 4 e 5 gennaio 2014, in seguito a ulteriori pesanti nevicate, si sono registrate interruzioni di corrente per circa mille utenti.
- le interruzioni sono iniziate il 4 gennaio alle ore 15 e si sono protratte fino alla sera del 5 gennaio
- in tutti e due i giorni erano presenti e hanno operato le squadre di SELNET; la sera del 5 gli utenti senza corrente erano ancora 100; il giorno 6 gennaio sono stati riallacciati tutti gli utenti eccetto 30 a Sarentino e Passo dello Stelvio, per i quali i lavori di riparazione sono proseguiti nei giorni successivi.
[…]
I danni
I costi per i lavori di riparazione e relativi investimenti ammontano a circa 3.000.000 di Euro.
- 14 linee TERNA ad alta tensione sono state fuori servizio per molte ore in Alto Adige, in Trentino e in Veneto
- 4 cabine primarie di ENEL sono rimaste fuori servizio in Veneto
- Anche nel Tirolo del Nord (società TIWAG) è mancata la corrente
- il Sindaco di Comelico (Belluno) ha chiesto aiuto a SELNET poiché il ripristino dell’erogazione di energia elettrica nel suo Comune era stato garantito solo per il 22 gennaio 2014.
Nelle prossime settimane sono previsti degli incontri con i singoli sindaci per discutere delle situazioni specifiche
Alta Badia: ‘per gli utenti di bergfex.com siamo i numeri uno’
Gli utenti di Bergfex.com hanno stilato una classifica delle stazioni sciistiche. Il Südtirol giganteggia con Alta Badia in prima posizione e uno stillicidio di altre stazioni fra le primissime. Inaspettatamente (per me) il Friuli con Tarvisio in terza posizione. In Venetien Arabba ottava, Cortina … diciannovesima e Civetta-Alleghe-Selva-Zoldo ventiseiesima. Altre classifiche?
Ah sì: e Auronzo-Misurina (qui il rating)?