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Veneto Indipendente: per gli organizzatori si sarebbe superata la soglia dei due milioni di voti

21 Marzo 2014 Indipendenza del Veneto indipendenza

A me paiono tanti, perfino troppi, per non dire strabordanti, oltre ogni immaginazione. Avendo dato il mio convinto contributo al SI per l’Indipendenza del Veneto (mica da oggi eh …), non posso che essere contento di ciò che gli organizzatori del referendum dicono riguardo ai dati d’affluenza:

PLEBISCITO.EU: LA VALANGA DI VOTI NEL REFERENDUM DI INDIPENDENZA DEL VENETO TRAVOLGE LA PARTITOCRAZIA ITALIANA

MENO DI 7000 VOTI AL SUPERAMENTO DELLA SOGLIA DEI DUE MILIONI. GIANLUCA BUSATO: “CI SOSTIENE TUTTO IL VENETO E ANCHE GRAN PARTE DELL’ITALIA. LA RIVOLUZIONE DIGITALE TRIONFA”

Alle ore 11 del 21 marzo, ultimo giorno di votazione del Referendum di indipendenza del Veneto, i votanti registrati sono 1.993.780, corrispondenti al 53,41% del corpo elettorale. L’affluenza al voto sta quindi per superare la barriera psicologica dei 2 milioni di voti e ha abbondantemente superato la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto. [,…]

Credo che le fasi di raccolta dei voti siano sempre un po’ concitate; a bocce ferme qualche rettifica ci dovrà pur essere ma, a buon senso, visti i numeri messi sul tavolo nel corso di questa settimana di voto, non potrebbero che “rettificare” – non certo scompaginare – i dati parziali già divulgati. Se le cose sono state condotte seriemente, così dovrà essere. E tuttavia mi assale un dubbio, riguardo alla valanga di voti confluiti. Perché, se veramente quei voti ci sono, due milioni di voti, mi chiedo: “ma chi riesce più a dormire?”.

Insomma, incrociamo tutto quello che abbiamo a disposizione e speriamo che non sia uno scherzo computazionale. A questo punto del cammin di nostra vita … sarebbe amarissimo!

 

l’italietta dei clowns (scambiando l’ordine dei fattori …)

21 Marzo 2014 Criticarium Itaglia europatia, renzie, repubblica-bananiera

Già messier Sarkó con l’Angela culona si erano presi gioco dell’Italietta. Ora è arrivata l’ora (leggi tutto su Dagospia) di Barroso e Von Rompuy (due fetecchie europee nominate, non votate). Segnalo anche questo post dell’Abate Faria con i video delle due sghignazzatelle (ed anche se parteggio per la dissoluzione dell’Italia, da anti-italiano non mi sono per niente piaciute).

clown

l’intreccio positivo tra il sistema della Magnifica Comunità e l’evoluzione del capitalismo molecolare … vo cercando

21 Marzo 2014 Curiosando belluniadi, cadoriadi, curiosando, perle-dialettiche, scripta-manent

Sul valorizzare “le enormi risorse del territorio (aria, boschi, acqua, ambiente, turismo), rendendole funzionali alla competizione attuale.” non ho niente da dire. Solite cose, sentite all’inizio degli anni ’80, e poi all’inizio dei ’90, del nuovo millenio e all’inizio del 2010. Se prendi un tricheco e gli fai il corso, dopo tre giorni ti dice le stesse cose.

Quello che non riesco a capire è che cosa tale Aldo Bonomi intenda intendere dicendo:

[…] C’è stato un intreccio positivo tra il sistema della Magnifica Comunità e l’evoluzione del capitalismo molecolare, che ha garantito, tra l’altro, la coesione sociale. Questa è un’eredità che bisogna valorizzare e non misconoscere. Adesso, però, è necessario adottare nuove strategie che tengano conto della metamorfosi della crisi, valorizzando le enormi risorse del territorio (aria, boschi, acqua, ambiente, turismo), rendendole funzionali alla competizione attuale. E’ questo che io intendo per green economy e per sviluppo intelligente della montagna bellunese».

Quale sarebbe, di grazia, l’intreccio positivo tra “il sistema della Magnifica Comunità e l’evoluzione del capitalismo molecolare” ?? (e il dubbio è sia sull’intreccio che sul positivo). Ma, più propriamente, facendo un piccolo passo indietro: quale sarebbe (ma anche “sarebbe stato”) e in cosa consisterebbe il “sistema della Magnifica Comunità” ??

Esiste?

Ed è un sistema? Non me n’ero accorto e non sono in grado di capire (non vedo le articolazioni del sistema e quindi non riesco ad immaginare come possano interagire … a quale parte dell’A.D. ci stiamo riferendo? … C’è qualcuno che le vede? Me le può indicare?).

Che poi “questo sistema” abbia anche garantito, tra l’altro, la coesione sociale, be’, qui siamo nella criptostoriografia (lì, dove il supposto sistema della Magnifica Comunità non c’è stato, tumulti?, barricate? o semplicemente lieve disagio sociale??) . Da tutto questo un vantaggio comunque c’è: un altro giacimento (oltre a quello che già ci siamo garantiti) di fuffa da cui pescare.

 

Bepin Segato, Piccoli e la fuffa (sullo sfondo i ‘moti indipendentisti di Lamon’ del 2005)

21 Marzo 2014 Autonomia, Indipendenza del Veneto, Politica nostrana belluno-autonoma, della-confutazione, indipendenza, peones, perle-dialettiche, quelli-del-PDL, referendum-comunali

Se un giorno qualcuno svilupperà il “generatore automatico di fuffa” da tavolino, dal “pensiero politico” di Giovanni Piccoli si potrà trarre una buona messe di materiale. L’ultima fuffata in ordine di tempo riguarda “l’ondata indipendentista” la cui punta di diamante è rappresentata – questa sì per davvero – dal referendum per l’Indipendenza del Veneto che si sta svolgendo in questo momento attraverso Plebiscito.eu.

Ecco il dettaglio della fuffata (neretto mio):

[…] A dirlo è il senatore di Forza Italia Giovanni Piccoli in merito al tema dell’indipendenza veneta: “Il referendum on line promosso da Plebiscito.eu sta ponendo in maniera forte la “questione veneta” a livello internazionale. Per certi versi, questo fenomeno è figlio della stagione referendaria bellunese, iniziata nell’autunno del 2005 con il referendum del comune di Lamon che, in base all’articolo 132 della Costituzione, aveva chiesto l’aggregazione al Trentino-Alto Adige. Allora, i segnali di disagio erano partiti dal Bellunese perché il Bellunese era ed è il territorio più fragile del Veneto. Oggi, complice la crisi, il malcontento si è esteso a tutto il territorio regionale. I veneti chiedono semplicemente maggiori forme di autogoverno e una distribuzione diversa della ricchezza”.

Capito dunque? Lo tsunami referendario per l’indipendenza che sembra aver coinvolto finora quasi la metà del corpo elettorale del Veneto, sarebbe “figlio della stagione referendaria bellunese, iniziata nell’autunno del 2005 con il referendum di Lamon“.

No, dico: se solo fosse vero, che cavolo sta qui a blaterare il “nostro” peones di forza italia?? Perché invece di continuare a generare fuffa non si carica sulle spalle il peso di questi 2 milioni di voti, sguaina la spada pugnando e convince il parlamento talian a “concedere la grazia” a Lamon, Sovramonte, Sappada, Cortina d’Ampezzo, Colle S. Lucia, Livinallongo, Taibon ecc. ecc. ??? Non è forse un parlamentare bellunese??

Ora, permettetemi …

Volgo il pensiero a Bepin Segato, ai Serenissimi e all’idea del Tanko del 1997 … e il peones Piccoli scompare, diventando esso stesso fuffa, impalpabile fuffa …

 

andamento delle presenze turistiche dal 2000 al 2013 nei comprensori dell’Alto Adige/Südtirol

20 Marzo 2014 Cadore - Dolomiti, Turismo e dintorni confronto-TN-BZ-BL, dati-provincia-belluno, trentino-alto-adige

Come sentito omaggio alla visita in terra cadorina che il presidente della provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher si appresta a compiere su invito dei finocchioni Mefitici, e durante la quale potremmo udire le argomentazioni per le quali egli si è posto “a servizio della gente di montagna“, propongo tabella e grafico dell’andamento delle differenze delle presenze turistiche nei comprensori altoatesini dal 2000 al 2013 avendo preso il 2000 come anno base.

Per completezza d’informazione posto anche una seconda figura composta da tre tabelle: la prima raccoglie le presenze anno per anno, la seconda le differenze assolute per ogni anno dal 2000 preso come anno base, la terza le stesse differenze ma in forma percentuale (queste ultime già proposte nella tabella della prima figura). Per avre un primo inquadramento dei comprensori turistici altoatesini consultare eventualmente salve, vi presento i comprensori turistici dell’Alto Adige/Südtirol.

Allo stesso modo, per avere una prima idea di come si articola il confronto in termini di andamento delle presenze turistiche tra Alto Adige e provincia di Belluno, si può consultare andamento delle presenze turistiche in Cadore e Alta Pusteria dal 2000 al 2013. Col tempo verranno proposti altri “sani” confronti.

Differenze % nelle presenze turistiche totali di ogni singolo anno rispetto al 2000 preso come anno base - Comprensori dell'Alto Adige

Presenze turistiche nei comprensori dell'Alto Adige dal 200 al 2013 - Differenze assolute e % per ogni anno rispetto al 2000 preso come anno base.

tra ‘alpini’ buoni, cattivi e dormienti

20 Marzo 2014 Criticarium, Curiosando curiosando, della-confutazione, scripta-manent, tra-le-righe

Sono esperienze letterarie da viversi su piani diversi, ovviamente. Hanno in comune l’elemento “alpino”. Su lospiritodigioele un intenso incitamento alla divisione da porsi e da farsi tra coloro che amano Gesù e la sua parola e coloro che continuano a lustrare baionette, pur nella sola ombra cupa del ricordo (bestemmia che è forse ancor più tagliente):

Finalmente un vescovo contro gli alpini

[…] Che un vescovo abbia avuto il coraggio di proibire nelle chiesa della sua diocesi la recitazione della “preghiera dell’alpino” è un tardivo ma buon segnale di resipiscenza. Le comunità cristiane dovrebbero dare segnali inequivocabili sul loro modo di seguire il messaggio di Gesù. Nessun compromesso con la violenza e le istituzioni che la preparano, come gli eserciti. Divieto ai credenti di esercitare il mestiere di soldati-assassini, e abolizione del ruolo di “cappellano militare”. Allontanamento dai luoghi di culto di simboli, divise, recitazioni legate alla ideologia militarista. Se i nostalgici della divisa degli alpini ritengono loro diritto esibire nelle chiese o nelle cerimonie religiose la loro ridicola ritualità di cappelli in testa, presentat-arm, attenti e riposo, e l’orazione-bestemmi, siano sconfessati e allontanati con decisione. Essere fedeli ad un’Arma dell’esercito deve essere incompatibile con la fede cristiana e l’appartenenza alla comunità dei fratelli fondata da Gesù. Bravo vescovo di Vittorio Veneto! Un bel segnale per il triennio di rievocazioni retoriche e militaresche del centenario della Maledetta Guerra 1915-18.

C’è poi il giochetto a rimpiattio fra Cai e Ana:

L’Associazione Nazionale Alpini e il Club Alpino Italiano hanno sottoscritto una lettera d’intenti per mettere a punto i progetti comuni, in occasione del centenario della Grande Guerra, con iniziative tese a mantenere viva la memoria e l’insegnamento del primo conflitto mondiale.

Preparatevi ad una vagonata di stronzate che fertilizzeranno le immense pianure della retorica da qui ai prossimi 5 anni, perché l’onda lunga, lo tsunami di m. che ne verrà fuori, ci ammorberà ben oltre ogni umana decenza. C’è da sperare, almeno, che tutta questa m. faccia da adeguata farcitura alle varie “torte marketing” che verranno offerte in occasione delle varie rievocazioni della Grande Guerra in programma; che i morti di allora, in quella immensa mattanza di Stato, siano almeno utili oggi nel portare al pascolo greggi di turisti ansiosi di rivivere, rievocandoli nei luoghi che ne furono tetri e silenziosi testimoni, quei momenti sì eroici.

Trovo poi confortante il fatto che caisti e anaisti della periferia siano sospinti ad abbracci e baci, benedetti dalla fratellanza, dai rispettivi paracarri nazionali:

caiana

Dai, che se smettete di farvi le seghe riusciamo a costruire un nuovo ponte sul fiume Kwai.

Devo infine registrare, con una certa pena, il ricorso a strategie di marketing di inusitata acutezza per “risvegliare i dormienti”  (sorta di anaisti letargici), roba da farci su un webinar apposta:

Ana, un bollino gratis ai nuovi iscritti

Idea delle penne nere del Cadore per frenare il calo dei soci: si cerca chi ha fatto la naja ma non è associato alla sezione

È un’idea semplice ma che potrà avere conseguenze molto positive. Il programma “risvegliare i dormienti” promosso dal presidente della Sezione Ana Cadore, Pierluigi Bergamo, si propone di attenuare gli effetti del calo dei soci che, per vari motivi, è comune a tutte le sezioni delle penne nere, reclutando con il dono del bollino per un anno, gli alpini che da molti anni non sono più nelle file dell’Ana. […]

Un mondo amaramente in declino e tuttavia interessante, non trovate?

 

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