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BARD: una diffida a Roma per difendere la democrazia a Belluno

5 Aprile 2014 Autonomia abolizione-province, bard, belluno-autonoma

Per maggiori informazioni e il testo completo della diffida vedi al sito del BARD:

UNA DIFFIDA A ROMA PER DIFENDERE LA DEMOCRAZIA A BELLUNO

Il Bard (Belluno Autonoma Regione Dolomitica) anche in queste giornate crede nel metodo democratico e sfida le istituzioni sul loro stesso terreno, con gli strumenti offerti dalla legge.

Giovedì 3 aprile, è stato formalizzato con il patrocinio dell’avvocato Valeria Parolari del foro di Trento, l’atto di diffida con cui – a due anni e mezzo dal commissariamento dell’Amministrazione Provinciale di Belluno – viene richiesto a Roma il ripristino del diritto costituzionale di tutti i Bellunesi di scegliere attraverso lo strumento elettorale gli organi dell’Ente Provincia, il cui commissariamento, dal 31 ottobre del 2011 ad oggi, è stato ormai prorogato semestre dopo semestre ponendo i cittadini della provincia di Belluno in una situazione di intollerabile disparità rispetto alle confinanti provincie di Treviso, Udine, Pordenone, Trento e Bolzano, tuttora regolarmente guidate da amministrazioni democraticamente elette.

L’atto di diffida, sottoscritto da una serie di cittadini ed elettori bellunesi, è stato formalmente inoltrato alla Presidenza del Consiglio e al Prefetto di Belluno, Giacomo Barbato.

quelli del PDL, la specialità veneta e gli asini che ragliano

5 Aprile 2014 Autonomia, Politica nostrana autonomia, bond, politicanti, quelli-del-PDL, regione-veneto, trentino-alto-adige

Gli asini ragliano sempre:

  • quando hanno sete perché hanno sete; dopo aver bevuto perché hanno bevuto.
  • quando hanno fame perché hanno fame; dopo aver mangiato perché hanno mangiato.

Quelli del PDL (Bond in quel caso) ragliavano contro la specialità e l’autonomia di Trento e Bolzano (quello che segue è solo un esempio dei tanti):

A margine del sit in, il capogruppo Bond commenta: «Il Comitato, anziché sollecitare il passaggio al Trentino Alto Adige, si schieri al nostro fianco contro l’autonomia e la specialità di queste Province, tra l’altro messe in sicurezza dalla Manovra finanziaria».

Poi si son resi conto che, anche volendolo fare davvero, togliere la specialità e conseguente autonomia al TAA è – per intrinseche difficoltà istituzionali – come togliere la verginità a suor Adolfa, l’ultracentenaria Madre Superiora delle Suore Immacolate del Bambinello Riccioluto del convento di clausura sul monte Bergamone.

Ecco quindi il cambio di strategia dei falconi del PDL-FI dopo la lapidaria quanto recentissima richiesta di specialità elaborata dal Consiglio regionale del Veneto e trasmessa allo Stato italiano. Per esempio dalle parole del sen-attore Piccoli:

“La richiesta di un Veneto a statuto speciale, formulata dal Consiglio regionale, deve essere sostenuta con forza da tutti i parlamentare veneti a Roma al di là della casacca politica”.

Che uno pensa: dai che anche quelli del PDL-FI ci sono arrivati, con fatica ma ci sono arrivati; dai che l’hanno finalmente capito che, semmai, non devi togliere autonomia a chi ce l’ha e dimostra che funziona, eccome se funziona, ma chiederla (conquistartela, chiedere non serve a niente) anche per te.

Dicevo degli asini che ragliano. Che dite? Il PDL-FI è o non è un folto parco asini ragliante?

asino

(foto: scianet.it)

‘BENEFICI’ E CONSEGUENZE DEL DECRETO DELRIO

4 Aprile 2014 Botanico Palazzo cagliostro, la-parola-ai-lozzesi

di Cagliostro

Il nostro paese la malasorte l’ha sfangata di brutto!! Ora la popolazione può tirare un sospiro di sollievo. Non cadremo nel baratro dell’ignoto! L’accoppiata Eurialo e Niso rimarrà tranquillamente in sella per almeno altri cinque anni. L’incognita di un nuovo pilota non ci sarà, come non cambierà il navigatore di bordo… Stiamo sereni dunque, l’usato sicuro e molto, molto ‘affidabile’ reggerà ancora le nostre fatidiche sorti e progressive. Assisteremo al consolidamento programmatico della “geriatrica” compagine, che da sempre agogna al bene della intera Collettività. Vivremo di concretezza e di benefico, sollecito pragmatismo, il tutto calibrato su di una scala di valori e di priorità del tutto rassicurante. Questi i punti qualificanti della presumibile azione volta a lenire i nostri mali:

  • a) taglio dell’addizionale IRPEF, se non addirittura la sua eliminazione;
  • b) rimborso, di iniziativa comunale, della deprecata maggiorazione del 29,4% del canone Servizio Idrico, con le scuse da parte del ‘Duo’ per l’inconveniente occorso, derivante dal noto ‘buco nell’acqua di BIM-GSP imputabile al Fato, non certo agli utenti (ed Eurialo ne sa sicuramente qualche cosa);
  • c) ristoro danni e disagi in seguito alla benefica azione legale collettiva nei confronti di Enel e Terna, il tutto dovuto alla lungimirante e geniale intuizione del nostro Eurialo;
  • d) drastico calo della bolletta Raccolta e Smaltimento Rifiuti, ancora grazie alla azione didattico-divulgativa intrapresa sempre dal noto binomio ed al conseguente raggiungimento di standard qualitativi ottimali (maglia bianca anziché la triplice maglia nera del recente passato);
  • e) riparto legnatico comunale su basi equitative o addirittura per estrazione, aborrendo abitudini clientelari, altrove in uso;
  • f) sistemazione casermone di Sora Crepa con identificazione di un utilizzo premiale per la collettività;
  • g) abolizione della indennità di carica per i previsti due assessori, evitando così la pratica della elargizione delle paghette integrative/pensionistiche quale compenso per l’inutile occupazione dell’altrettanto inutile scranno;
  • h) massima trasparenza con informazione dettagliata ed esaustiva alla popolazione circa ogni atto di natura economica e/o amministrativa di rilievo, il tutto attraverso la diffusione di un notiziario periodico che dia voce a maggioranza e opposizione, senza alcuna enfasi propagandistica da parte di entrambe le (eventuali) componenti. Notiziario da inviare per posta, evitando così l’utilizzo del personale comunale in organico…

Tanti altri punti potrebbero essere aggiunti a questo elenco, ma sarebbe già un buon risultato realizzare quanto su esposto. Concludo manifestando ancora l’idea che, data la situazione di estremo disagio in cui versa in particolare la nostra Comunità, piuttosto che un esperimento con l’acquisto di un’auto nuova con alla guida un nuovo autista/pilota della stessa scuderia, il male minore è ancora quello, purtroppo!!!, di tenerci l’auto usata (e sgangherata) con alla guida un pilota dai riflessi incerti, dalla vista corta ma che, si presume, conosca almeno i difetti del motore e sappia minimamente usare la strumentazione di bordo…

A questo siamo ridotti, data la mancanza di ‘materia prima’ per un valido ricambio politico, di metodo e di radicale revisione nel sistema di conduzione della Cosa Pubblica nel nostro paese. Siamo ridotti a tenerci il cibo incommestibile cucinato nella padella, nel timore che tutto finisca annerito nella brace.

NB Sempre sull’argomento, ho scovato oggi una breve poesia di autore ignoto, che ardisco proporre ai lettori. Non sarà un granché ma, credo, renda bene l’idea. ECCOLA:

 

QUANDO SI DICE “NATI CON LA CAMICIA!”

Il duo Eurialo e Niso, dopo lungo battagliar,
Negletti e tremebondi al ritiro pensavan e a riposar
Ma provvido da Palazzo Vecchio arrivò il nuovo Machiavello,
Che tutte le carte sparigliò e a Letta tolse il campanello.

Regole nuove impose il giovincello e terzo mandato ei propose,
E la rivisitazione del quorum al Civico Consesso dispose,
Ma il traguardo parèa alquanto difficoltoso,
Tuttavia l’uomo del FARE appariva fiducioso e più che mai frettoloso.

Eurialo settimane di passione stoicamente sopportò,
Incertezza regnò sovrana ma, alfin, l’editto sul binario giusto approdò,
E in attesa che tal Delrio il decreto approvar facesse,
Un luculliano convivio l’amico Niso all’ellenico condottier concesse.

Or s’appressa, per l’insigne duetto, il fatidico 25 Maggio,
Ma del ritorno v’è certezza e richiesto proprio non è Coraggio,
Pronostico facile oracolo pronunciò
Ed un tranquillo insediamento ei vaticinò.

Turiboli e flabelli già son pronti per terzo osanna e l’inno già composto,
Eurialo barbuto, cinto di fascia, sullo scranno ‘avulso’ già si è riproposto,
E così popolino appagato appare
Di veder nella gloriosa sala la solita combriccola salmodiare.

 

confronto andamento presenze turistiche in Alto Adige, Cadore, STL Dolomiti e altre ripartizioni del Veneto dal 2000 al 2013

2 Aprile 2014 Cadore - Dolomiti, Turismo e dintorni confronto-TN-BZ-BL, dati-provincia-belluno, turismo-cadorino, turismo-cadorino-analisi

Dopo aver analizzato l’andamento delle presenze turistiche in Cadore, STL Dolomiti e altre ripartizioni montane del Veneto dal 2000 al 2013, è giunta l’ora di prendere quei dati e confrontarli con quelli relativi ai comprensori turistici dell’Alto Adige (qui visti da soli). Va tenuto presente che i dati sono presentati in percentuale rispetto ai valori del 2000 preso come anno base e quindi misurano le performance di ogni ripartizione rispetto a se stessa nel corso del periodo considerato.

Per avere un’idea dei valori assoluti in gioco si può far riferimento per l’Alto Adige al link precedentemente segnalato mentre per il Cadore si può consultare questa pagina con i dati definitivi del 2013 e questa con i dati dal 2000 al 2012. Basti ricordare che nel 2013 il Cadore con Cortina (CC+CO+VB) è giunto a totalizzare 1.800.000 presenze, tante quante quelle registrate in Alta Pusteria, che è parte del comprensorio Val Pusteria e che di presenze ne ha fatte 8.700.000 (qui i dati relativi).

Nota di “colore”: sopra lo zero, a sottolineare un trend positivo rispetto al 2000, non c’è neanche Cortina d’Ampezzo (che si trova a -13,9%). L’unica ripartizione veneta considerata che dimostri un trend positivo è il Veneto nel suo insieme (che chiude il 2013 a 12,7%). Tutto il resto è … noia.

Andamento delle differenze % nelle presenze turistiche totali di ogni singolo anno rispetto al 2000 preso come anno base (Alto Adige e Cadore)

Tabella andamento delle presenze turistiche in Cadore, STL Dolomiti e altre ripartizioni montane del Veneto dal 2000 al 2013

edizione straordinaria del corrierone della sera: ‘disoccupazione come nel ’77’ (la mi nonna me ddiceva…)

2 Aprile 2014 Criticarium Itaglia della-confutazione, il-disinformatico, scripta-manent

E mmo’ bbasta co ‘sta storia dei disoccupati del ’77. L’ultima volta che ci hanno frantumato i coglioni co ‘sta storia è stata la pubblicazione da parte dell’Istat nell’ottobre scorso dei dati sulla disoccupazione (12% dato nazionale), occasione nella quale la gran parte dei quotidianos nazziunali si son messi a piangere il morto con la tiritera della “disoccupazione ai livelli del ’77” ecc..

E in quella occasione furono in pochi a far notare che, semmai,  la disoccupazione non risultava esser così alta dal 1977: è solo il cambio di una preposizione “del-dal”, ma il significato cambia enormemente. Sì, perché la disoccupazione nel ’77 era al 6,4% (basta leggersi le serie storiche dell’Istat: cliccare su Tasso di disoccupazione serie ricostruite dal  I 1977), ma i titoloni dei giornaloni (e spesso anche il relativo testo) portavano il lettore a credere che quel livello così alto – quello dell’ottobre 2013 – fosse uguale a quello del 1977 mentre, semplicemente, la verità è che se si prendono i dati Istat e si torna indietro fino al 1977 (la ricostruzione della serie storica parte da questo anno) non si trova mai un dato così negativo.

Ma l’Istat fa il suo mestiere e con regolarità rilascia le “ultime notizie” (ieri) che, sul versante occupazionale, non sono per niente confortanti: disoccupazione al 13% (quella giovanile al 42,3%). Ma niente, il Corrierone della Sera è compulsivo e titola” (e mente):

 

“Tanti disoccupati come nel ’77”

“Sono al 13%, i giovani al 42. Renzi sconvolgente.”

prima pagina del Corriere della Sera 02 aprile 2014

Che se fosse stato ieri, il primo d’aprile, glie la avremmo anche lasciata passare …

 

BARD: Referendum Comelico Superiore, sconfitta democratica o vittoria illegittima?

1 Aprile 2014 Autonomia bard, belluno-autonoma, referendum-comunali, referendum-secessionisti

banner-bard

dal sito del BARD:

Domenica 30 marzo alle 23.00, anche a Comelico Superiore, si è conclusa l’esperienza referendaria sul passaggio di questo comune al confinante Trentino Alto Adige.

Per i contrari ed ad un’analisi superficiale questa è una sconfitta.

Per il BARD, da sempre sostenitore di tutti i referendum che sino a qui si sono succeduti invece, il voto è un diritto democratico importantissimo sempre più minacciato da uno Stato accentratore e sordo alle istanze dei territori soprattutto se periferici e poco popolati come quelli montani.

La questione referendaria ha poi stimolato il dibattito presso i cittadini di Comelico Superiore sul futuro della propria comunità in una regione Veneto da sempre lontana dalle Terre Alte, raffrontandosi con le realtà autonome confinanti dove politiche per la montagna mirate sono invece spesso vincenti.

Purtroppo in questo tipo di consultazioni, ove serve il quorum per la validità del referendum e quello affermativo sul tema della consultazione, i numeri dei residenti all’estero, ben 526 su 2416 aventi diritto al voto, e dei “falsi” residenti nel comune, condannano i veri residenti, tanto più che gli iscritti AIRE non possono votare dall’estero, come invece in altre consultazioni.

Perchè invece per fondere 2 comuni la consultazione referendaria non abbisogna di nessun quorum?

Se raffrontiamo invece il numero dei votanti alle ultime consultazioni comunali di Comelico Superiore nel 2009, pari a 1581, con quelli di quanti hanno votato per questo referendum, pari a 913, le cose cambiano. Il 57,84% di chi effettivamente vota in occasione delle consultazioni comunali ha voluto esprimersi, ed i favorevoli al distacco sono il 96,93%, pari al 55,98% di questi.

Per i contrari congolanti, per chi in maniera sleale ha fatto campagna elettorale in opposizione, per i detentori di certe posizioni di potere ed interessi lontani dal territorio, tutto questo non ha apparente significato, continuando a sostenere altre soluzioni magari legate all’applicazione dell’art.15 dello statuto regionale o quant’altro.

Per la maggioranza di chi a Comelico Superiore ci vive 365 giorni all’anno invece il messaggio è chiaro! Non si tratta di Veneto o Alto Adige, ma di territori montani trattati allo stesso modo, con forme di autogoverno forti ed uniti in macroaree omogenee alpine. Oltre 800 giorni di inapplicazione dell’art. 15, una provincia commissariata per oltre due anni, ora condannata a diventare ente di secondo grado con consiglio composto dai sindaci dei comuni più popolosi, taglio di risorse e servizi. Tutto questo non è più accettabile.

E’ l’ennesimo sassolino nella scarpa alla politica tradizionale, un seme per cambiare la gestione della montagna. Il Comelico come tutti i comuni referendari.

Grazie Comelico Superiore. Non ci fermeremo.

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